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Autore: PiccolaEl    15/05/2012    2 recensioni
"Benvenuti a Nottingham, o meglio a Bakersfield, sobborgo annesso ad essa, poco più di duemila abitanti, visi puliti, patria del mitico Robin Hood e delle biciclette, vita tranquilla e tanti saluti. Benvenuti nella città più pulita dell’Inghilterra, dove avere un auto è paragonabile a omicidio colposo e dove mandare avanti una vita da carcerato è più difficile del trovare un autobus con il motore che emette smog a mai finire, il che è tutto dire. Benvenuti nella città dove non solo l’aria è pulita, ma anche le reputazioni. Un paese, sobborgo, cittadina. Troppo piccolo anche per pulirsi il culo senza che qualcuno non lo sappia. Benvenuti nella città di Bonaria, cioè Bonnie, Maria Hilton e Brooklyn Candice Williams."
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Svegliati, dolcezza! Tra mezz’ora abbiamo l’appuntamento dal ginecologo.” grida Bonnie ai piedi del letto.
“Bonaria Maria Hilton, scendi dal mio letto oppure non andrai da nessuna parte. Ti ammazzo.” risponde l’altra, incappucciata nel suo piumino mogano.
“Smettila cretina e andiamo! E se sei rimasta incinta? Dai Brook è importante.” sussurra all’orecchio dell’amica ancora un po’ intontita. Già, incinta. Candy sfiora con la mente quel pensiero e per un momento trattiene il respiro, lasciandosi successivamente andare ad un sospiro rumoroso.
“Lo so da me che è importante. Ma non so se ce la faccio. Dannazione, renditi conto che sono sola, senza nessuno. E se davvero fossi incinta? Dovrei crescere un figlio senza un padre decente. Bonnie, ho paura. Tanta.” Candice si alza dal letto lentamente, nascondendo alla meglio gli occhi lucidi. Una lacrima scende e subito viene spazzata via da una mano.
“Ascoltami bene” scandisce Bonnie prendendo l’amica dalle spalle e scuotendola brutalmente“non sei sola. Mai sarai sola. Ci sono io. Se è il caso mi cambierò anche di sesso e farò il padre del bambino. Ma io ci sarò per sempre. Litighiamo, ci ammazziamo di insulti, ci sfottiamo. Ma, hey!, siamo qui insieme e andremo insieme dal dottore. Forza, insieme. Determinazione, insieme. Carisma, insieme. Siamo…”
“Siamo le BB, niente ci sconfigge, niente ci tocca.” recita con poca convinzione Candy, sentendosi in difficoltà. Già, le BB.
 
Sono del parere che ognuno ha una storia, ma a volte alcune persone si distinguono dalle altre. Per l’appunto.
Benvenuti a Nottingham, o meglio a Bakersfield, sobborgo annesso ad essa, poco più di duemila abitanti, visi puliti, patria del mitico Robin Hood e delle biciclette, vita tranquilla e tanti saluti. Benvenuti nella città più pulita dell’Inghilterra, dove avere un auto è paragonabile al suicidio sociale e dove mandare avanti una vita da carcerato è più difficile del trovare un autobus con il motore che emette smog a mai finire, il che è tutto dire. Benvenuti nella città dove non solo l’aria è pulita, ma anche le reputazioni. Un paese, sobborgo, cittadina. Troppo piccolo anche per pulirsi il culo senza che qualcuno non lo sappia. Benvenuti nella città di Bonaria, cioè Bonnie, Maria Hilton e Brooklyn Candice Williams. Bonnie e Candy, due ragazze, due realtà diverse e una storia in comune. Bonnie e Candy e tutto quello che ne consegue.
Bonnie Hilton è alta e asciutta, formosa, viso tondo contornato da un paio d’occhi verdi e capelli castani, carattere difficile. E’ la forte, la saggia, la sbandata a volte. Dentro di lei migliaia di emozioni, di stati d’animo, di amarezze che non si fanno tanti problemi a uscire e mandare al diavolo la pazienza e la quiete.
E Candy Williams, decisamente più bassa, canottiera da una vita, minuta, viso dai lineamenti sottili, belle abbronzata, occhi colo miele e capelli biondo cenere. E’ la dolce, la graziosa, la curata. E’ la meno forte, la meno saggia. Troppo riservata, troppo perfetta, troppo poco errata.
 
 
 
Candy sta giocando alla Wii, la serietà perduta da un pezzo assieme alla timidezza e accanto a lei soltanto Brandon, con i suoi capelli nocciola e i suoi occhi scuri, un Just Dance ultima versione inserito e la musica che arriva anche ai vicini.
“Cretina, non mi batti tanto! Andiaaaaaaamo, sono decisamente più forte io!” grida Brandon per sovrastare il rumore dell’apparecchio.
“Come osi chiamarmi cretina! Io ti ammazzo.” replica urlacchiando Candy ballando con più foga e bravura. “E suca, ho fatto YEAH! Bene, posso finalmente morire in pace.” sbotta poi abbandonandosi al divano in pelle del soggiorno di casa propria e appoggiando la testa alla spalliera.
“Ti ho lasciato vincere, lo ammetto.” replica a tono Brandon, seguendola. Attimi di silenzio in cui c’è solo il rumore dei loro respiri, i battiti dei loro cuori e il movimento oscillante del liquido trasparente rimasta nella bottiglia di vodka, ormai agli sgoccioli.
“Ma zitto, che fai più figura.” scherza Candice, appoggiandosi una mano sul cuore dall’affanno.
“Candice, voglio che tu diventi mia. Lo vorrei così tanto che non so più cosa devo fare. Ti prego, facciamolo. I tuoi sono fuori città, non lo verrebbero mai a sapere.” sussurra poi Brandon, gli occhi febbricitanti.
“Brandon non sono tanto lucida. E poi ne abbiamo già parlato, stiamo insieme da troppo poco tempo e…” non finisce di parlare che viene zittita con un bacio, morbido caldo e decisamente non alla sua portata.
“Brandon smettila, mi farai morire così.” mormora con un fil di voce Dolcetto, sentendosi accalorata.
“E’ proprio quella la mia intenzione.” replica eccitato Brandon, le mani che vanno ad accarezzare il sesso opposto e un ghigno compiaciuto che spunta ad ogni bacio sul collo. Candy non regge. Lo scosta brutalmente, si mette in piedi e senza aspettare si apre la zip della gonna che indossa. Lo guarda con malizia e subito dopo si dirige con fare accattivante alle scale che portano al piano di sopra.
“Va bene Brandon. E’ chiaro che tu vuoi giocare, quindi io voglio stare al gioco.” e si sbottona la camicetta bianca. Poi sale le scale di corsa.
“Che vinca il migliore.” borbotta tra sé e sé il ragazzo spogliandosi di corsa e correndo nella stessa direzione della ragazza. Il resto, è facilmente immaginabile. E anche ciò che ne consegue.
 
 
“Brooklyn, smettila di agitarti. Tranquilla, andrà tutto bene. Tra poco il medico ci riceverà e ci darà i risultati del test della scorsa mattina. Va tutto bene.” scandisce Bonnie, accarezzando ripetutamente la schiena dell’amica, troppo presa con vecchi ricordi.
“Bonnie smettila immediatamente di chiamarmi Brooklyn. E’ da quando è scoppiata questa bomba a mano che mi chiami così, non lo sopporto proprio.” sbuffa contrariata l’altra, ancora scossa.
“Ti chiamo Brooklyn perché è questo il tuo nome. Comunque, dato che ti amo starò nel mio,” “Candice.” replica Bonnie sottolineando con un tono di voce più alto il nome dell’amica.
“Al massimo appena torniamo da Londra alla fine dell’estate glielo riferiremo. Ai tuoi intendo. Sta’ tranquilla.” e le parole di Bonnie entrano nel cuore di Candy, scaldandolo un poco. Londra. Una vacanza intera. Si immagina con il pancione mentre tenta di rimorchiare qualche bel ragazzo, senza chiaramente riuscirci. Si incupisce un poco.
“Miss Brooklyn Candice Williams?” la voce del dottore è pacata e non troppo smielata.
“Si, eccomi, dottor Nixon.” scatta in piedi Candy, stringendo la mano del ginecologo.
“Si accomodi, ho grandi notizie per lei.” Grandi. Notizie. Lei. Troppe parole giganti in una così piccola frase. Candy sente il sangue pulsarle nelle orecchie, ma non curante si accinge ad entrare nell’ufficio del dottore, uomo buono e cordiale. Si siede nella poltroncina di fronte la scrivania con accanto Bonnie che rimane in piedi, una mano sulla sua spalla.
“Candice, tesoro, noi ci conosciamo da parecchio. Non dirò niente ai tuoi genitori riguardo questo, sai bene che vige il segreto professionale. Ma cara, dovrai essere tu a dirglielo.” spiega con calma il dottore, inforcando gli occhiali e alzando gli occhi da un pezzo di carta allo sguardo perplesso e curioso di Candy.
“Esattamente, dottore, ci può dire cosa Candy dovrà dire ai suoi genitori? Non abbiamo tutto questo tempo e soprattutto io ho fame.” sbotta scocciata Bonnie, alzando di poco il tono della voce, con la sua solita dolcezza da uccidere cristiani.
“Esattamente, Miss, Candice dovrà riferire ai suoi genitori che stava per diventare anche lei genitore, ma che per uno scherzo del fato non lo diventerà, o per lo meno non ora.”
“Oh cielo! Candy, Candy! Tesoro mio, siamo salve! Oh, io te l’avevo detto!” esclama contenta Bonnie, buttandosi sull’amica a peso morto e stritolandola in un caldo abbraccio ricco d’amore.
“Calma, ragazze. Anche perché non so quanto tempo passerete in punizione.” replica divertito il dottor Nixon.
“Si beh… dopo Londra. Tra un mese e mezzo andremo lì in vacanza” e ridono, e l’aria si fa più leggera e i pensieri vengono a più tardi.
 
“Prendere o lasciare.”
“Prendo.”
Passo uno, fondamentale: mai accettare caramelle dagli sconosciuti.

 

























Ok, un po' spiegazioni. Oggi mi sono svegliata e ho scritto un'altra storia, che però ho intenzioni di andare ad aggiornare più lentamente. Credo che come primo capitolo non sia un granchè, ma state attente. Ok, è un po' strana come cosa, ma non lo so, avevo ispirazione e l'ho buttata giù su carta (cioè su computer). Bene, spero che siate pronte. Grazie per l'attenzione, dolcezze! e spero di arrivare presto con il prossimo capitolo. Baci xxx :)
P.S. volevo solo dire a chi ne avesse voglia che su twitter sono @Sam597 , nel caso vogliate seguirmi oppure essere avvisate o anche solo per un parere spassionato. Siete bellissime e vi mando ancora un bacio!
  
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