Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: ButterflySeven    15/05/2012    1 recensioni
Un giorno speciale per la giovane Maya, festeggia il 21° compleanno...
Ma cosa accadrebbe se in quello stesso giorno qualcuno la catapultasse in un mondo parallelo, dicendogli che in realtà è la principessa di quel regno?
Amore, guerre, ingiustizie... La vita di Maya verrà scombussolata dalla ritrovata identità di principessa, mentre strani personaggi entreranno man mano in gioco, cambiandole per sempre la sua vita e motivandola di nuove priorità...
Una rivisitazione in chiave fantasy della storia della giovane Maya...
Altri personaggi:
Eragon- Arya - Saphira dalla saga di Eragon
Chester Bennington, vocalist dei Linkin Park
Ciel Phantomhive - Sebastian Michaelis - Soma - Agnì dal manga Kuroshitsuji/Black Butler (negli ultimi capitoli)
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Masumi Hayami, Maya Kitajima, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buongiorno a tutti!!! Finalmente oggi spelnde il sole dopo il cattivo tempo di ieri...
Tornando alla storia, al solito a fine capitolo le spiegazioni (evitiamo di fare spoiler) ... Buona lettura!!



Capitolo 58

Maya non credeva che un gruppo di ribelli potesse godere di una simile organizzazione: la città di London era una vera e propria base militare, fornita di ogni tipo di attrezzatura per migliorare le proprie capacità combattive ed una scuola pubblica istruiva i più giovani nelle arti marziali, nelle discipline culturali ed in attività a scelta dello studente. Inoltre, le informazioni andavano e venivano grazie all’aiuto di abili fattorini, che altri non erano che Gufi e Civette, alcune delle quali le ricordarono, per l’aspetto, la sua amica Edvige.
Apprese tutto ciò grazie alle visite guidate di Ciel e Sebastian, che le illustrarono anche le strategie adoperate in diverse battaglie ed organizzarono nuovi piani per poterli collimare con il sistema di combattimento delle rose.
Il tempo per progettare ogni cosa era estremamente poco e molte volte si dovettero soffermare a discutere ben oltre l’orario di cena. Ma tutto sommato, a Maya andava bene così. Era felice di poter collaborare con i suoi simili, perché il suo essere una mezz’elfo, parecchie volte l’aveva messa in difficoltà, così sentì il bisogno di aiutare ad ogni costo i suoi simili ed inoltre, in una parte di se, sperava che le rose ce la potessero fare a sconfiggere le Orchidee anche in caso di ritiro dell’esercito dei Crisantemi… Il senso di colpa cresceva immensamente ad ogni giorno di permanenza nella città di London; l’ansia di non sapere ciò che stava accadendo nel suo regno, la metteva in forte agitazione e non potè far altro che tormentarsi sulla sorte del suo popolo, adesso appesa ad un filo sottile, un filo che sapeva di tenere lei stessa in bilico.

Un piccolo raggio di sole si soffermò in un angolo di pelle proprio sotto l’occhio sinistro. Ciel s’infastidì, ma di malavoglia aprì gli occhi, specchiandosi nelle iridi profonde del suo maggiordomo.
- Buongiorno signorino…- gli disse sorridendo – perdonate il brusco risveglio, ma sono giunte cattive notizie dal regno delle Rose…-
- Che tipo di cattive notizie?- chiese mettendosi a sedere nel letto, mentre Sebastian gli serviva la sua abbondante colazione.
- Sembra che la Regina abbia inflitto un attacco diretto al Regno delle rose – Ciel si affogò con il tè.
- Couch, couch…. Un attacco diretto?-
- Esatto… Ha deciso di attaccare la capitale con le aquile sputa fuoco e nel pomeriggio di ieri, ha oltrepassato lei stessa i confini delle Orchidee con un battaglione di circa 15.000 orchi. Pare inoltre che nel tragitto, abbia incendiato e distrutto ogni tipo di costruzione… Il bilancio dei danni e delle vittime, aimè non è chiaro- nel mentre il maggiordomo ordinò la stanza e preparò i vestiti del padroncino.
- E’ assurdo!- disse Ciel mentre Sebastian gli sbottonava la camicia del pigiama – non ha mai oltrepassato il confine delle Orchidee, ha sempre mandato Aya a prendere le redini dell’esercito… Inoltre questo va oltre i nostri piani, non prevedevamo certo un attacco diretto in così poco tempo!-
- Avete ragione, padroncino…-
- Presto Sebastian, vestimi in fretta e corri ad avvisare Agni. Insieme recatevi alla base militare, radunate le truppe e sellate quanti più cavalli alati possibili… E’ giunto il momento di scendere in campo!- Sebastian strinse il nodo della benda e sistemò il fiocco blu al bavero della camicia – bene!- scese velocemente dal letto e si diresse verso la porta – conto su di te, Sebastian, non deludermi…-
- Yes, my lord…- rispose inchinandosi. E poi si separarono: Sebastian andò a chiamare Agni ed a Ciel toccò il compito sgradevole di avvisare la principessa Maya.

Fecero più in fretta che poterono, l’esercito era schierato davanti al portone principale della città di London. Ciel e Soma cavalcavano fieramente due cavalli bianchi ed alle loro spalle Sebastian ed Agni non li perdevano di vista dalla sella di due splendidi stalloni dal manto nero pece.
Maya era in apprensione, tremava come una foglia e cingeva disperatamente la vita di Masumi, unica ancora di sostegno in quel terribile momento.
Maya non distinse l’attimo in cui oltrepassarono la muraglia e si lanciarono contro gli orchi che recintavano la città. Sentì Masumi estrarre la spada e trafiggere un orco alla tempia, poi udì l’aria segarsi accanto ad un orecchio, ma quando afferrò l’impugnatura della spada pronta a difendersi, vide Sebastian piroettare nell’aria e lanciare una serie di forchette e coltelli un po’ in tutte le direzioni, compresa la traiettoria che portava all’orco intento a ferirla, che non vi riuscì, poiché cadde al suolo con una forchetta infilzata al cuore.
- Grazie…- riuscì a dire, ma Sebastian volò via, pronto a difendere il suo signore, che combatteva in modo impacciato contro un orco.
- Ma dov’eri finito?- sentì dire a Ciel –stava per trafiggermi il fianco!-
- Non temete, padroncino, finchè il simbolo del contratto sarà visibile nella mia mano e nel vostro occhio, non permetterò che vi uccidano… Infondo, avreste avvertito solo qualche fitta di dolore…- Ciel s’infuriò.
- Dannato essere diabolico!- schivò la lama brandita da un orco giusto un attimo prima che essa trapassasse la spalla, guadagnandosi un taglio superficiale – Adesso basta!- sfilò la benda e gridò con tutto il fiato che aveva in corpo – Sebastian, liberati di loro, è un ordine! E non lasciare che mi colpiscano ancora!-
Sebastian rise malignamente all’ordine diretto del suo padroncino. Sfilò il guanto della mano sinistra con i denti, rivelando il marchio del contratto e rispose:
- Yes, my lord!- gli occhi rossi vibrarono al rosa, divenendo luminescenti e diabolici.
In poco tempo, un suolo di orchi morti si accinse a decorare la terra secca attorno alla città.
- Bene, proseguiamo il cammino!- disse Ciel rivolto all’esercito – e tu ricomponiti – disse al maggiordomo – hai la giacca in brandelli – Sebastian osservò le punte della giacca del frac, ridotte ad un ammasso di motivi a texture per via dei numerosi tagli.
- Ah… Non ho portato ago e filo… Dovrò fare a meno della giacca, non è decoroso presentarsi in queste condizioni – la sfilò con gentilezza per poi lasciarla cadere tra il mucchio di cadaveri – la prossima volta devo portare dei vestiti di riserva… Qualcosa non va Madamigella Maya?- chiese notando la giovane intenta a fissarlo.
- No, niente… Avete una forza incredibile, siete stato capace di sterminare tutti quegli orchi da solo!- disse mentre Masumi continuava a cavalcare.
- Se il maggiordomo della famiglia Phantomhive non riesce a fare nemmeno una cosa del genere non è degno di tale nome, No?*-
- Ehm… Suppongo di si…- “caspita, non pensavo i demoni fossero capaci di una simile forza” disse tra se.

Arrivati ai confini con il Regno delle Rose, Maya fu certa che il suo cuore avesse smesso di battere dal troppo dolore. Sentì una fitta dolorosa al petto e si accasciò su Masumi, che prontamente la sorresse. Chester accanto a loro non trattenne le lacrime, persino Sebastian chinò il capo dispiaciuto. Anche se era un demone, non era piacevole vedere tutto ciò.
Ciel scese da cavallo e percorse a piedi il tragitto che portava ai cadaveri ammassati a mo di collina proprio all’inizio del sentiero che conduceva alla città.
Per un attimo gli tornarono in mente i momenti vissuti dentro la gabbia, quando con i suoi occhi aveva assistito all’omicidio di diversi bambini della sua età ed adesso, vedendone di un numero ben superiore a quelli di allora, inermi, sotto un sole cocente, trattati alla stregua dei criminali, fu per lui estremamente disgustoso. Si tolse il cappello e lasciò spazio ad una lacrima di rigare il volto pallido. Poi però, sentì dei passi avvicinarsi a lui e poi, silenziosamente, una mano andò a frapporsi tra l’occhio sinistro e quella vista agghiacciante.
- Signorino, avete visto abbastanza…- disse Sebastian conducendolo via, ma senza mai lasciare la presa della mano – sono dispiaciuto per il triste spettacolo, Madamigella Maya…- disse poi inchinandosi.
- E’… E’ assurdo! Erano solo dei bambini!- disse tra le lacrime.
- E’ una punizione – azzardò Masumi – quando mia mad… Quando Aya mi ha portato via dalle rose, il patto era la mia vita in cambio dei bambini, non ho mantenuto la promessa e la regina non ha dimenticato…-
Uno strano silenzio si fece spazio tra le fila dei ribelli. Pregarono per quei fiori indecentemente calpestati. Nel cuore di ognuno, quell’atroce spettacolo fu la conferma che dovevano combattere ad ogni costo per riportare alla pace quei regni straziati dal dolore, vittime di una guerra la cui vittoria sarebbe stata in ogni caso una sconfitta, perché alla fine di ogni cosa, sarebbe rimasto invariato il numero delle vittime spezzate con brutalità.
- Maya…- disse Eragon avvicinandosi alla donna – io… So cosa stai provando…- Maya alzò lo sguardo, notando gli occhi chiari di Eragon pieni di frustrazione e rammarico.
- Lo so, Eragon… Spero solo che non siamo arrivati troppo tardi…- asciugò le lacrime e cercò di ricomporsi una volta che tornarono a dirigersi verso la capitale.
- Mi sono messo in contatto con Saphira…- continuò Eragon – tra qualche minuto lei ed Arya dovrebbero raggiungerci-
- Bene…- riuscì a rispondere Maya. Appoggiò il capo sulla spalla di Masumi e pianse ancora un po’.
- Andrà tutto bene…- le disse lui.
- Ho paura che questa volta siamo arrivati troppo tardi…-
- Non è mai troppo tardi…- Maya sorrise.
- Inizio a non crederci così tanto…- osservò il tramonto con profonda tristezza. Tutto ciò che vedeva era morte e distruzione. A stento riconobbe i bellissimi villaggi che era solita frequentare durante le sue visite.
Non sapeva nemmeno lei quello che stava accadendo dentro la sua mente, improvvisamente sentì delle voci inveire contro la regina, augurandone una morte in piena agonia, di quelle lente, ma infinitamente dolorose… Strinse i pugni con rabbia ed un sentimento mai provato iniziò a delinearsi con prepotenza: la vendetta. Sì, Maya giurò a se stessa ed alle vittime di quella guerra, che li avrebbe vendicati, avrebbe fatto giustizia a qualunque costo.

La terra vibrò forte all’atterraggio di Saphira. Eragon smontò frettolosamente da cavallo ed andò ad abbracciare Arya.
- Amore mio… Per fortuna stai bene…- disse afferrandole il viso tra le mani e coinvolgendola in un bacio che fece quasi male ad entrambi. In esso impressero i sentimenti di dolore provato in quei giorni, l’ansia di non sapere se l’altro stesse bene, la voglia di volersi toccare, sfiorare, proteggere a vicenda, senza però poter rendere reale la loro volontà. Adesso, nel mezzo di quello scenario agghiacciante, che ad entrambi rimembrò gli ultimi istanti di vita del loro regno originario, furono felici di potersi riabbracciare e tornare a combattere per quegli ideali per cui avevano rischiato tante volte la vita.
- E’ terribile…- disse Arya tra le lacrime – è accaduto tutto così in fretta che non ci siamo quasi resi conto di quello che è successo…-
- Vieni, siediti un attimo…- Eragon la accompagnò vicino ad un masso, si sedette e la fece accomodare sulle proprie gambe. Gli altri nel mentre smontarono da cavallo e si riposarono. Maya presentò Ciel, Sebastian, Soma ed Agni ad Arya e brevemente la informò dell’esistenza del gruppo dei ribelli. Poi arrivò il temuto momento del racconto degli eventi nel suo periodo di assenza ed in quell’attimo Eragon ne approfittò per salutare Saphira. Non era pronto al racconto di quella nuova battaglia.
- Quando sei scappata- iniziò Arya - abbiamo fatto come ci avevi chiesto ed abbiamo informato il consiglio dei reali motivi per cui non hai sposato il Re Sakurakoji. All’inizio sembrava che il Re avesse accettato la tua scelta, mentre al contrario il regno delle rose ti ha etichettata come traditrice ed egoista. Con lo scorrere dei giorni, però, le situazioni si sono invertite: man mano il popolo ha capito che la tua scelta era dettata dall’amore vero, puro e sincero. Quando la notizia della tua fuga per salvare Masumi è trapelata in qualche modo, tutti ti hanno considerata un’eroina, colei che per amore avrebbe rischiato ogni cosa, persino la morte… E come ben sai, l’amore è la chiave del regno delle rose… Quindi tutti si sono detti: come si può condannare una donna che semplicemente ha deciso di abbracciare l’Amore?
Chiunque incontrasse Ayumi per i villaggi, le domandavano come vi foste innamorati tu e Masumi; come avete fatto a tenere segreto il vostro amore e come Masumi fosse riuscito a sopportare l’idea di saperti promessa ad un uomo che non era lui… Addirittura hanno iniziato a chiederle se anche lei nutrisse una sorta di “amore proibito” ed alla fine ha rivelato l’identità del suo amato sotto la furia dei genitori di lei…-
- Che cosa?- intervenne Chester scioccato – sanno… Sanno di “noi”?-
- Si, Chester… Se ti consola a Rei è andata molto peggio: dopo aver presentato Hijiri ai suoi genitori, per una settimana l’hanno cacciata di casa. Ma non è questo il punto…-
- O cavolo…- sussurrò Chester.
- Al contrario il Re Sakurakoji ha iniziato ad avere un atteggiamento più scontroso verso le cariche del nostro regno, finchè ha deciso di rompere il patto di alleanza con il regno delle rose, decidendo di svolgere la sua battaglia contro le Orchidee in solitario. Il popolo ha mal assorbito questa scelta, ci siamo sentiti abbandonati, ma anche ingiustamente puniti. Molte case sono tornate ad assumere i toni del blu e persino a palazzo l’aria divenne quasi irrespirabile… La regina Chigusa non ha retto allo stress ed in poco tempo i problemi di salute si sono aggravati, tanto da essere costretta a rimanere ad un riposo assoluto. Stai tranquilla, non è in pericolo di vita – aggiunse notando il colorito di Maya tingersi di un pallore innaturale – il colpo di grazia è arrivato proprio ieri. La regina ci ha attaccate, non eravamo pronti e parecchi villaggi sono stati rasi al suolo… Il numero dei soldati non era sufficiente, così anche gli uomini dei villaggi sono intervenuti nella battaglia… Adesso si combatte in una zona più ad est della capitale ed in questo momento abbiamo firmato una tregua di una notte, ma alle prime luci dell’alba, la regina tornerà ad attaccare ed allora non sappiamo cosa accadrà… Siamo inferiori di numero ed Ayumi ed io, non riusciamo a gestire le truppe da sole, serve un aiuto abbastanza urgentemente, ma sapere che adesso c’è questo gruppo di ribelli al nostro fianco, mi rincuora parecchio…-
- Credi sia troppo tardi?-
- Non è mai troppo tardi…- intervenne Ciel – non temete, noi ribelli siamo abituati ad essere inferiori per numero, ma il nostro addestramento ci permette di affrontare un numero di orchi 10 volte superiore al nostro. E come hai potuto notare, principessa Maya, abbiamo anche degli assi nella manica molto valenti…- si voltò verso Sebastian, sorridendogli fugacemente – inoltre sia io che il principe Soma, siamo abili strateghi… Non ci rimane dunque che dirigerci verso il luogo di battaglia e sfruttare le poche ore che ci restano per appuntare nuove strategie di attacco e difesa -
- Bene, allora vi guido…- Arya ed Eragon montarono Saphira, mentre gli altri tornarono dai rispettivi cavalli alati.

Il viaggio verso la capitale era quasi giunto al termine, l’aria fredda della notte pungeva tra la stoffa dei vestiti di Maya, ma in quel momento, il calore che pulsava nelle vene, fu capace di attutire l’impatto con il freddo esterno. L’adrenalina era a mille, la voglia di vendetta sempre crescente… Strinse forte la vita di Masumi e chiuse gli occhi, respirando intensamente l’aroma dei lunghi capelli oro.
La resa dei conti, era ormai alle porte…

Continua… 

*una delle frasi celebri di Sebastian tratte dal manga "Black Butler"

Dunque dunque... Intanto volevo precisare che questo rapporto "punzecchiato" tra Sebastian e Ciel è fedelissimo al manga (se ne dicono di peggio rispetto a quello che ho scritto io XD) ma siccome ADORO questo loro rapporto fatto di botta e risposta, ho deciso di ricrearlo anche qui XD
Invece, come avete potuto notare, siamo alle porte della tanto attesa battaglia finale, da qui in poi aspettatevi veramente DI TUTTO! (sempre per la serie "siete avvisati, non venite dopo a lamentarvi" XD)

Uh, vi posto il mio video preferito su Sebastian e Ciel, giusto per farveli vedere in più angolazioni... XD

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Oh6ak6Ijz5w

Visto che ci sono vi faccio vedere anche questo...

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=06RGHAJ4HnA

Bene!! Grazie a tutti come sempre... Al prossimo capitolo, Baci!!!


  
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