Ciao
a tutti!!! XD
Spero che vi piaccia questa storia, ha partecipato al contest "Personaggi secondari contest- Perché non ci sono solo Edward e Bella" di Luna Ginny Jackson.
Nick: Alice_Nekkina_Pattinson
Fandom: Twilight
Spero che vi piaccia questa storia, ha partecipato al contest "Personaggi secondari contest- Perché non ci sono solo Edward e Bella" di Luna Ginny Jackson.
Nick: Alice_Nekkina_Pattinson
Fandom: Twilight
Titolo
Fanfiction: Visioni
del passato
Contest: Personaggi secondari Contest - Perchè non esistono solo Edward e Bella.
Contest: Personaggi secondari Contest - Perchè non esistono solo Edward e Bella.
Rating:
Giallo
Avvertimenti: One-shot,
Generi: Drammatico, Malinconico, Sentimentale.
Personaggi: Alice Cullen (protagonista)
Jasper Hale, Edward Cullen, Renesmee Cullen (secondari)
James, nuovo personaggio (solo accennati).
Introduzione/Trama: Mentre Bella li guardava sorridenti, c'era Edward che giocava con Renesmee, che la prendeva in braccio e la faceva volteggiare, Edward che era un padre fantastico per la mia bella nipotina; lui era un padre.
Il mio non lo era, non
solo mi ha odiato, al punto di farmi rinchiudere, ma
uccise
anche mia madre, per poter stare con la sua amante.
ndA: Allora in questa one-shot, provo a raccontare la vita di Alice, quel poco che lei ricorda dopo aver visto il video di James.
Avvertimenti: One-shot,
Generi: Drammatico, Malinconico, Sentimentale.
Personaggi: Alice Cullen (protagonista)
Jasper Hale, Edward Cullen, Renesmee Cullen (secondari)
James, nuovo personaggio (solo accennati).
Introduzione/Trama: Mentre Bella li guardava sorridenti, c'era Edward che giocava con Renesmee, che la prendeva in braccio e la faceva volteggiare, Edward che era un padre fantastico per la mia bella nipotina; lui era un padre.
ndA: Allora in questa one-shot, provo a raccontare la vita di Alice, quel poco che lei ricorda dopo aver visto il video di James.
E
guardando Edward,
ripensa al suo di papà, che purtroppo non fu come Edward
è nei confronti di
Renesmee.
Banner fatto
da " Camilla
L " (aggiunto il 3 novembre
2012)
Visioni del
passato
Alice's
pov
Mentre finivo di sistemare i vestiti nuovi nell'armadio, sentii la risata cristallina di Renesmee provenire dal giardino, mi affacciai e li osservai appoggiata allo stipite della finestra.
Mentre Bella li guardava sorridenti, c'era Edward che giocava con Renesmee, che la prendeva in braccio e la faceva volteggiare, Edward che era un padre fantastico per la mia bella nipotina; lui era un padre.
Il mio non lo era; non solo mi ha odiato, al punto di farmi rinchiudere, ma uccise anche mia madre per poter stare con la sua amante, con loro ci finì mia sorella, purtroppo.
Mentre finivo di sistemare i vestiti nuovi nell'armadio, sentii la risata cristallina di Renesmee provenire dal giardino, mi affacciai e li osservai appoggiata allo stipite della finestra.
Mentre Bella li guardava sorridenti, c'era Edward che giocava con Renesmee, che la prendeva in braccio e la faceva volteggiare, Edward che era un padre fantastico per la mia bella nipotina; lui era un padre.
Il mio non lo era; non solo mi ha odiato, al punto di farmi rinchiudere, ma uccise anche mia madre per poter stare con la sua amante, con loro ci finì mia sorella, purtroppo.
Guardare
quel video di James, mi fece ricordare parecchie
cose della mia vita, forse era meglio se non le ricordavo. Avevo
quattro anni quando ebbi la prima visione, vidi mia
madre inciampare con uno dei tronchi per la legna e rompersi una
caviglia,
l'avvertii di fare attenzione, così lei sentendomi vide il
legno e non cadde.
Un'altra
volta, vidi che la nonna presto ci avrebbe fatto
visita e lo dissi subito alla mamma, la quale mi sorrise e disse che
non era
possibile, che era fuori città, ma quando esattamente due
ore dopo arrivò, si
girò e mi guardò stranita.
Da lì in poi ebbi altre visioni, tutti innocenti, ma quando lo venne a sapere mio padre si arrabbiò moltissimo. Diceva che la dovevo smettere di dire bugie e che se la gente lo veniva a sapere, mi avrebbero preso per matta, ma mamma mi difendeva, dicendo che non facevo nulla di male, che non lo facevo apposta, che ero sempre loro figlia.
Da lì in poi ebbi altre visioni, tutti innocenti, ma quando lo venne a sapere mio padre si arrabbiò moltissimo. Diceva che la dovevo smettere di dire bugie e che se la gente lo veniva a sapere, mi avrebbero preso per matta, ma mamma mi difendeva, dicendo che non facevo nulla di male, che non lo facevo apposta, che ero sempre loro figlia.
Con
il passare degli anni le visioni aumentavano, a volte
erano chiare, altre meno.
Man mano che crescevo cercavo di non dire nulla, solamente di quelle importanti ne parlavo con mia madre.
Man mano che crescevo cercavo di non dire nulla, solamente di quelle importanti ne parlavo con mia madre.
Crescendo
venni vista male da tutti i parenti, non mi
capivano, mi giudicavano responsabile di quello che si avverava dalle
mie
visioni, ma non capivano che non era colpa mia, ma era già
tutto scritto, anche
la gente del paese mi evitava, così come tutti i bambini
della mia età, l'unica
amica che avevo mi abbandonò anche lei, per tutti ero un
mostro, una visionaria
e presto rimasi sola.
Solamente mia madre e mia sorella ancora mi volevano bene, la mia piccola sorellina che mi chiedeva sempre, perché ero triste o altro.
Solamente mia madre e mia sorella ancora mi volevano bene, la mia piccola sorellina che mi chiedeva sempre, perché ero triste o altro.
Un
giorno all'età di 18 anni, mentre ero in cortile a
giocare con la mia sorellina Cynthia, ebbi una visione orribile:
mia madre stava
camminando tra il folto fogliame e alberi nel bosco, era diretta a casa
della
nonna, dietro di lei silenzioso la seguiva un uomo incappucciato. Mentre
avanzava
estrasse un coltello da dietro la schiena, e quando fece per colpire,
con il
piede pesto un ramo e lo ruppe, mia madre di girò di scatto,
vide il coltello e
il volto dell'uomo coperto, vide solamente gli occhi, ma non fece in
tempo ad
urlare, che l'uomo la colpì al cuore e mia madre si
accasciò a terra.
"Alice, Alice, che cosa hai? Alice, stai bene? Che
hai visto?" mi chiese.
Rimisi a fuoco la vista e la vidi davanti a me, era
preoccupatissima, mi alzai e corsi in casa cercando mia madre, lei mi
seguì.
Aprii di scatto la porta, "Mamma, mamma! Dove
sei?" urlai spaventata nel non trovarla.
Spuntò dalla cucina con una faccia allarmata.
"Figlia mia che succede?" mi chiese guardando
il mio volto.
"Mamma, in questi giorni tu hai intenzione di andare
dalla nonna?" le chiesi.
"Si, il nonno sta male e io la sto aiutando,
perché?"
"Non devi andarci! Ti succederà una cosa brutta nel
bosco, non devi uscire, non devi andare per il bosco in questi giorni"
"Perché cosa hai visto?" mi chiese allarmata,
lei era l'unica insieme a mia sorella, a chiedermi tranquilla delle mie
visioni, si fidava, sapeva che non ero pazza e che ero buona, che le
cose che
erano successe non erano per colpa mia, ma per colpa dei parenti che
non mi credevano.
"Mamma, ho visto un uomo che ti pugnalava!" mi
fissò e le cadde dalle mani il sacco con la farina, si
portò la mano alla bocca
e mi fissò, io ero spaventata e sconvolta, mi venne incontro
e mi abbracciò
stretta a sè.
"Tranquilla tesoro, non andrò se è questo che hai
visto" ma appena finì di dire così, sentimmo la
voce di papà urlare e
sbattere la porta.
"Che cosa ha visto sta volta sentiamo?" urlò,
Cynthia, si spaventò e andò dietro la mamma, lei
si staccò da me e papà mi fissò.
"Allora?" incalzò.
"Io… ehm… ho visto qualcuno uccidere la mamma
mentre
andava dalla nonna" mi guardò malissimo.
"Quando la smetterai di dire bugie eh? Hai diciotto
anni e ancora non la smetti? Tutto il paese ti crede pazza, una strega,
un demone! Anche la
famiglia!" urlò.
"Ma è vero, io l'ho visto!" mi difesi.
"Caro, non si è mai sbagliata e.." ma non la
fece finire.
"No, tu andrai come devi dai tuoi, tua madre ha
bisogno di te" poi guardando me disse "Tu faresti meglio a
smetterla" poi andò in camera sbattendo la porta.
Nei giorni seguenti avevo pregato con tutta me stessa la
mamma, di non andare, che avevo avuto di nuovo una visione simile, ma
lei
sorridendomi mi disse "Stai tranquilla, farò attenzione,
papà si
arrabbierà se non vado, grazie tesoro", piansi quando la
vidi uscire, non
ero riuscita a fermarla, così si inoltrò nel
fitto bosco.
Dopo due ore che vidi che non tornava, incomincia ad
agitarmi, feci per uscire, ma venni bloccata da mio padre.
"Dove vuoi andare?" mi chiese.
Strattonai il braccio, ma non riuscii a liberarmi.
"La mamma…" sussurrai solo.
"Smettila!" urlò.
Ma trovarono la mamma nel bosco come avevo previsto, e io
non ero riuscita a fermarla.
Qualche tempo dopo mio padre si risposò, la mia vita
peggiorò ancora di più, la sua nuova moglie non
faceva altro che darmi fastidio
e dare attenzioni a Cynthia.
Non mi importava delle sue attenzioni, volevo solamente
poter andarmene quando una visione mi sconvolse.
Il giorno
seguente scappai di casa e andai dagli zii, gli
raccontai tutti e gli chiesi aiuto, ma loro mi rifiutarono dicendo che
ero
pazza e una bugiarda, che dovevo andarmene, che ero una strega, che
tutto
quello che era successo a loro era stata colpa mia, che portavo male.
Ero sola, sola
contro tutti.
Probabilmente raccontarono tutto a papà, perché
qualche giorno
dopo mi trovò e mi fece rinchiudere in manicomio.
Io a diciotto anni chiusa in un manicomio, mio padre
disse che ero pazza, mia sorella Cynthia non seppe mai nulla del fatto
che era
stato nostro padre, a far uccidere la mamma, non feci in tempo a
dirglielo.
Disse ai dottori che ero pazza, che dicevo di avere delle
visioni, così mi rinchiusero in una stanza da sola, mente in
girò disse che ero scomparsa.
Era sporca, spoglia di qualsiasi cosa, c'era solamente
una brandina in mezzo alla stanza, nulla più.
Il direttore venne a farmi visita la sera stessa, era un
uomo alto, capelli neri, occhi strani, avrei giurato di averli visti
rossi nei
giorni avvenire, aveva la pelle pallida, sembrava quasi completamente
bianca,
ed era freddo.
Mi sorrise gentile e si presentò.
"Buonasera signorina Brandon, la sua cartella dice
che è stata rinchiusa per delle visioni, uhm…
è vero? Io comunque sono
Stefan" ma io non risposi, tanto era inutile, nessuno mi avrebbe
creduto.
Da quel giorno non parlai con nessuno, nessun medico era
gentile con me, nessuno, solo quel Stefan, man mano incominciai a
fidarmi un
po', sembrava davvero gentile e interessato a me, sembrava credere alle
mie
visioni.
Durante uno dei controlli, successe che ebbi una visione,
era su di me questa volta.
Dei dottori che mi
portavano a fare l'elettrochoc, ma non capivo il perché.
Non capivo il perché di quella visione, non avevo fatto
nulla eppure il giorno seguente, mi ci portarono.
Dolore, solamente dolore sentii in quel momento, forti
scariche avvenivano nella mia testa e poi il buio.
Successe altre volte, ormai incominciavo a non ricordare
nemmeno il mio nome, avevo paura, solamente paura, pregavo che tutto
questo smettesse, non
capivo com'era possibile che mio padre abbia potuto fare questo a me e
alla
mamma, non sapevo nemmeno cosa stava succedendo a Cynthia ed ero sola,
sola in
una stanza buia.
I secondi, i minuti, le ore, i giorni, il tempo passava
inesorabile li dentro, subivo solo dolore, volevo che qualcuno mi
aiutasse,
Stefan si scusava, non poteva fermare le cose.
Poi un pomeriggio urlai, urlai non dal dolore, ma dalla
paura, Stefan accorse in camera e mi chiese cos'era successo.
Gli raccontai della visione e si irrigidì.
C'era un uomo
biondo, dagli occhi rossi che mi cercava e dopo un po' riusciva a
trovarmi. Voleva
farmi del
male, vedevo che si avvicinava sempre più e io per quanto
indietreggiassi non
avevo abbastanza spazio, infatti poi sentivo una cosa dura e fredda
dietro a
me, il muro.
Ero in trappola.
Poi
mi si avventava
contro e mi mordeva il collo.
Non sentivo più nulla intorno a me, non mi ricordavo
quasi nulla, neanche del perché fossi li, in quella stanza.
All'ennesima visione di quel mostro, lui che
mi vedeva, che ci vedeva scappare, avvertii Stefan, allora
lo sentii prendermi e portarmi lontano, ma mentre facemmo per
andarcene, venne
bloccato da quel mostro.
Riuscii a correre lontano con me in braccio e nascondermi
in una grotta, mi sussurrò all'orecchio "Non
permetterò che ti prenda, ti
salverò" e poi mi sentii mordere il collo, urlai dal dolore.
Non lo sentii più, incominciai solamente a sentire
dolore, molto dolore, ancora più forte di quello che avevo
provato li dentro,
stavo bruciando, mi sentivo bruciare all'interno.
Pregai che qualcuno lo facesse smettere, ma niente,
nessuno veniva a spegnere le fiamme, com'era possibile che le sentivo
ancora?
Che ero ancora viva.
Poi sentii un forte bruciore alla testa, poi buio, persi
conoscenza, persi la cognizione del tempo, non ricordavo nulla, la mia
vita,
chi ero, solamente un nome Alice, pensai fosse il mio, poi nel silenzio
che mi
circondava, aprii gli occhi.
Tutto intorno a me era buio, nel momento esatto che
pensai di alzarmi, mi ritrovai in piedi, non me ne capacitavo com'era
possibile.
Uscii fuori dalla grotta e fui invasa dalla luce del
sole, che riflettendosi sulla mia pelle, creava tantissimi piccoli
diamanti, mi
fissai le braccia e le mani, non capendo com'era possibile.
Ero pallida, fredda e avevo la pelle dura, oltre che
continuava a brillare, ma quello che mi sembrò strano e che
mi dava fastidio è
che mi sentivo la gola in fiamme, bruciava e non sapevo come farla
smettere,
portai una mano alla gola e strinsi leggermente.
Quando feci per incamminarmi ebbi una visione…
Un ragazzo biondo
che vagava da solo, aveva gli occhi rosso sangue, ma aveva il volto
straziato
dal dolore, dal rimorso, aveva bisogno d'aiuto, così come
serviva a me.
Camminava per le
strade innevate, fino a raggiungere una locanda, dove vidi me seduta ad
attenderlo, poi
vidi il nome della città, Philadelphia.
Poi
vidi noi due
insieme.
Neanche il tempo
di schifarmi che ebbi un'altra visione.
Vidi una casa in
mezzo agli alberi, vidi una famiglia dagli occhi dorati, li vidi
cacciare
animali.
Li vidi
felici…
Attesi che arrivasse il giorno, nel frattempo avevo avuto
un'altra visione dove scoprii che si chiamava Jasper.
Man mano che il tempo passava, capivo sempre di più le
mie nuove capacità, notai anche che le visioni erano molto
più chiare di quando
ero umana, potevo anche scavare.
Più il tempo passava, più i miei occhi da rossi,
man mano
cambiavano colore.
Incominciò a nevicare e capii che il giorno stava
arrivando, mancava poco e avrei incontrato Jasper, il mio futuro.
Incominciai a correre verso Philadelphia, una volta
arrivata entrai in quella locanda e attesi, passarono altri due giorni,
poi
all'improvviso sentii aprire la porta del locale.
Un profumo dolce di miele e odore di vampiro invasero le
mie narici, mi voltai e lo guardai da lontano, quando si accorse di me,
mi
alzai e a passo lento mi avvicinai a lui, sorridendogli felice di
averlo
trovato.
Lui prima si mise in posizione di difesa vedendomi
avvicinarmi, poi quando capì, si raddrizzò e
attese, quando fui ad un palmo da
lui, gli offrii la mano che lui prese e baciò.
"Mi hai fatto aspettare parecchio" dissi
sorridendogli.
"Le chiedo umilmente perdono signorina" disse
facendomi un piccolo inchino e sorridendomi.
Quando i nostri occhi si incrociarono, vidi la speranza,
finalmente non ero più sola, lui era il mio futuro,
così come io avrei aiutato
lui, lui avrebbe aiutato me, ci saremmo aiutati a vicenda.
Dopo un altro scambio di sguardi, uscimmo insieme da quel
posto, gli spiegai tutto, cosa avevo visto, che esisteva un altro modo
per
vivere, non c'era bisogno di uccidere essere umani, lui rimase
incredulo
all'inizio, poi felice accettò e andammo così a
caccia di animali.
Passò del tempo prima di poter raggiungere quella
famiglia che avevo visto nella mia visione, nel frattempo entrambi
avevamo
adottato quel modo di vivere, entrambi assumemmo gli occhi dorati.
Nel passare tutto quel tempo insieme, ci innamorammo, ricordo
ancora il nostro primo bacio, eravamo in riva al lago, stavamo
passeggiando
mano nella mano, ammiravamo il riflesso della luna sull'acqua ed
eravamo
entrambi imbarazzati, poi mi prese il volto tra le sue mani e si
avvicinò con
lentezza, con dolcezza e poi posò le sue labbra sulle mie,
fu il
contatto più piacevole della mia vita, le nostre labbra
combaciarono
come pezzi di un puzzle, ricambiai immediatamente e ci
sussurrammo il nostro amore.
Io sapevo tutto del suo
passato, di quello che aveva dovuto passare, si odiava per tutto, ma
gli feci
capire che non era colpa sua, lui non sapeva che ci fossero altri modi
di
vivere e che si doveva perdonare.
Ebbi un'altra visione, era
arrivato il momento di andare incontro a quella famiglia, lui
appoggiò la mia
visione, la mia decisione, disse che se era quello che aveva visto per
il
nostro futuro mi avrebbe seguita, mi avrebbe seguita ovunque.
Arrivammo così davanti casa e
suonammo.
Ci vennero ad aprire un uomo
biondo e una donna dai capelli color del caramello.
"Salve, chi siete?"
ci chiese il biondo.
"Salve, siamo Alice e
Jasper, piacere di fare la vostra conoscenza, siete i Cullen vero?"
dissi sorridendo
e tutta entusiasta di averli trovati.
"Si, siamo noi, possiamo esservi utili?" ci
chiese ancora, "Sono Carlisle comunque" e si presentò.
"Vorremmo unirci alla vostra famiglia se ci volete,
possiamo spiegarvi" dissi, sentii Jasper affianco a me irrigidirsi.
"Ma certo, entrate" ci disse la donna, "Io
sono Esme".
Ricordo che parlammo tanto e furono gentili, ci accolsero
subito, ricordo anche la faccia di Edward quando ritornò
dalla caccia e vide tutte le sue
cose in garage, perché avevo preso la sua camera.
Sentii aprire la porta della camera di scatto e comparire
un ragazzo dai capelli rossicci e gli occhi dorati.
"Che ci fai in camera mia?" chiese sorpreso.
"Ciao sono Alice e abiterò con voi adesso insieme a
Jasper" risposi tranquilla.
"Fin li l'avevo capito, me l'hanno accennato i miei,
perché sei in camera mia?"
"Bè la tua camera ha la vista migliore sul lago,
così l'ho presa" risposi sorridendogli.
"Non hai pensato che forse il proprietario della
camera, potesse non essere d'accordo?" mi chiese.
"Ho già visto la tua risposta" ribattei.
"Visto?" chiese perplesso.
"Visto?" chiese perplesso.
"Si, io vedo il futuro, le conseguenze delle
decisioni" risposi.
"Scusa se ti abbiamo disturbato e occupato la
camera, non sono riuscito a fermarla, se vuoi c'è ne
andiamo" disse Jasper
uscendo dal bagno dove stava sistemando delle cose.
"No, no tranquillo, non fa nulla, lascio la camera a
questa bella signorina, tanto per me è uguale, solamente
poteva aspettare a
mettere tutto in garage" rispose sorridendo.
"Ti darò una mano… se vuoi" propose Jasper.
"Certo, grazie, io sono Edward" e allungò la
mano, Jasper la strinse e rispose "Io sono Jasper, lei penso che tu lo
sappia già è Alice".
Si misero subito all'opera e fecero amicizia, così come
anche io, nei giorni e mesi seguenti.
Diventammo subito molto uniti,
in fondo è sempre stato il mio fratello preferito.
Molto tempo dopo, con l'arrivo
di Bella e con la scoperta di molti ricordi sul mio passato, scoprii
anche che la mia vera sorella aveva avuto una
figlia, che purtroppo mai avrei potuto vedere.
Ero talmente presa dai ricordi, che non sentii l'arrivo
di Jasper alle mie spalle, mi sentii avvolgere da due braccia forti e
il suo
viso ad un centimetro dal mio, con il mento appoggiato alla mia spalla.
"Ehi, va tutto bene? Sento che sei triste" mi
chiese.
"No, va tutto bene, solo brutti ricordi, almeno solo
in parte brutti, per il resto da quando sei arrivato tu nella mia vita,
sono
sempre e solo bellissimi ricordi" dissi io girando il capo e facendo
incontrare le nostre labbra, mi strinse di più a
se, poi riguardando fuori, vidi Edward alzare lo sguardo e sorridermi.
Lo stesso fece Renesmee che ci urlò di scendere a giocare
con lei.
"Zia Alice! Zio Jasper! Venite qui a giocare con
noi? Dai!!!" sorridemmo entrambi e poi con un salto scendemmo
giù."Ma certo mia piccola milady, giochiamo a prenderci?"
propose
scherzoso Jasper.
"Vediamo se ci riesci" lo sfidò e si mise a
correre, subito Jasper la inseguì, la risata cristallina di
Renesmee si diffuse
per tutto il bosco, eco della nostra.
Guardai Bella, Edward e tutti gli altri, i volti della
mia famiglia.
Capii che non avrei voluto mai essere in nessun altro
posto in vita mia.
Giudizio della giudiciA:
Alice_Nekkina_Pattinson
con “Visioni del passato”
Grammatica e Lessico 6,7/10
Originalità 9,6/10
Stile 7/10
Caratterizzazione dei personaggi 9,6/10
Gradimento personale 9/10
Punti Bonus: +1
Totale 42,9/50
Originalità 9,6/10
Stile 7/10
Caratterizzazione dei personaggi 9,6/10
Gradimento personale 9/10
Punti Bonus: +1
Totale 42,9/50
Mi
farebbe piacere sapere cosa ne pensate, ci tengo molto
visto che adoro follemente Alice :D
CiaoooooooooooooooooooooooXD