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Autore: Soly_D    15/05/2012    7 recensioni
In un mondo "normale" dove non esistono i saiyan e la Terra è al sicuro, Goku e Chichi sono due fratelli di 17 e 18 anni che si sono appena trasferiti a Satan City e iscritti alla Orange High School. Qui conosceranno un sacco di nuovi amici e capiranno una cosa importante: ciò che li lega non è semplice amore fraterno. Si tratta di una storia d'amore impossibile o di una conseguenza al segreto che loro padre, Juma, nasconde ai due ragazzi da tutta la vita? Quale impensabile verità si cela ormai da troppo tempo?
[Goku/Chichi]
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Vegeta | Coppie: Chichi/Goku
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Birthday party

Chichi e Goku restarono a letto con l’influenza per qualche giorno ed ebbero tutto il tempo necessario per pensare su ciò che stava loro accadendo da circa qualche settimana, ma che aveva raggiunto l’apice proprio quella sera all’uscita dalla biblioteca.
Goku non era pentito di ciò che aveva fatto perché era ben consapevole di provare per sua sorella qualcosa di diverso rispetto al semplice amore fraterno e quel “bacio” era stato la conferma a tutti i suoi dubbi. Lui non aveva mai pensato troppo alle ragazze o a cosa fosse l’amore, non si era mai preso una cotta perché riteneva che l’affetto per suo padre e per sua sorella fossero le uniche cose importanti. Ma ora tutto stava cambiando e quasi gli veniva da ridere al solo pensiero che avesse preso la sua prima cotta proprio per sua sorella! D’altronde, un po’ se lo aspettava: Chichi era l’unica ragazza che conosceva davvero ma, soprattutto, era colei alla quale teneva di più, colei che avrebbe sempre protetto e sostenuto, colei che avrebbe voluto sempre vedere felice e che riempiva le sue giornate con la sua dolcezza e le sue noiose ramanzine. Goku era sicuro di non poter vivere senza sua sorella, perché era parte di lui e lo faceva stare bene.
Al contrario, Chichi si sentiva terribilmente confusa e a disagio per ciò che era successo con Goku. La cosa più strana era che era stata proprio lei a prendere l’iniziativa, spinta da una strana sensazione nel cuore e dalla consapevolezza che qualcosa era cambiato dentro di lei, ma anche in suo fratello. Non era giusto ciò che avevano fatto: erano fratelli e come tale dovevano comportarsi. Chichi era pentita di ciò che era successo e si auto-convinceva che fosse stato solo un momento di debolezza... Forse aveva inteso male i suoi sentimenti verso Goku, forse aveva solamente fatto confusione tra l’amore fraterno e l’amore quello vero. Per questo, si ripromise che avrebbe fatto più attenzione e non avrebbe commesso di nuovo lo stesso errore.
Passata l’influenza, i due tornarono a scuola con una notizia che avrebbe interessato tutta la classe.
“Sabato prossimo è il mio compleanno e organizzo una festa a casa mia! Alle 9 tutti da me, ok?” disse Goku pimpante a tutti i suoi amici che accettarono l’invito con entusiasmo.
“Cosa ti fa pensare che io voglia venire?” ammiccò Vegeta ironicamente.
“Il fatto che ci sarà anche Bulma!”
Vegeta fece una smorfia. “A che ora è ‘sta cosa?”
“9 in punto! Non mancare, mi raccomando!”

Intanto, dall’altra parte della classe...
“Sabato sera organizziamo una festa per il compleanno di Goku! Verrete, vero ragazze?” chiese Chichi alle sue amiche, sorridendo.
“Non potrei mai mancare alla festa del fratello della mia migliore amica!” rispose Bulma euforica, abbracciando l’amica “Venite anche voi, no?” chiese poi rivolgendosi a Lunch, c-18 e le altre.
Tutte erano d’accordo sul fatto di non potersi perdere un’occasione del genere.

Tra lezioni, compiti, uscite e impegni vari, la settimana passò in fretta e arrivò subito il sabato pomeriggio.
“Buon compleanno fratellino!”
Goku sorrise stropicciandosi gli occhi e pensando che da quel giorno era ufficialmente maggiorenne.
Dopo la scuola, Goku e Chichi cominciarono ad organizzare la festa.
“Questo appendilo qua, quello sistemalo lì!”
Era Chichi a dare gli ordini, mentre Goku eseguiva. Per tutto il pomeriggio, non toccarono quell’argomento, dedicandosi esclusivamente all’organizzazione del party che si sarebbe svolto nel garage. I due fratelli lo ripulirono per bene con l’aiuto di Juma, tirarono fuori il vecchio furgoncino del padre, vi portarono un gran numero di sedie e tavoli, sistemarono l’impianto stereo in un angolo del locale e naturalmente lasciarono uno spiazzo libero al centro del garage per ballare.
Erano le 6.30 quando qualcuno suonò alla porta. Goku fissò scettico l’ingresso di casa.
“Urca, non è un po’ presto per gli invitati?”
“E’ Bulma, mi aiuterà a prepararmi. Finisci tu qui?” chiese Chichi al fratello, facendo gli occhioni dolci e indicando la sfera di luci colorate da appendere al soffitto per simulare l’atmosfera della discoteca.
E come resistere a quel faccino così dolce? Goku annuì e la ragazza si precipitò ad aprire.

“Ciao Bulma, ti stavo aspettando!” esclamò Chichi raggiante. “Sei bellissima, complimenti!”
L’azzurra indossava infatti un vestito rosso che risaltava le sue curve e un bolero dorato, con stivaletti dello stesso colore. Era ben truccata e aveva i capelli legati in un’unica treccia che le ricadeva sulla spalla destra.
“Beh, come procedono i preparativi?” chiese Bulma appoggiando le buste per terra e guardandosi intorno.
“Abbiamo quasi finito. Goku sta appendendo le luci colorate!”
Chichi portò l’amica in garage per mostrarle tutto il lavoro di quel pomeriggio e per farle salutare il festeggiato.
“Auguri Goku! Questo è per te!”
Il ragazzo ringraziò cortesemente e scartò il suo regalo: un lussuoso orologio in platino. Abbracciò subito l’amica e indossò il suo nuovo accessorio.
Così, Bulma e Chichi raggiunsero la camera di quest’ultima che doveva ancora prepararsi per la festa. L’azzurra si catapultò letteralmente nell’armadio dell’amica e cominciò a tirarne fuori abiti di tutti i colori e di tutte le dimensioni, scarpe e borse, accessori vari e qualsiasi altra cosa “carina” le capitasse tra le mani.
“Hai un sacco di roba fantastica e non la indossi mai?!”
Chichi si grattò la testa, un po’ imbarazzata.
Bulma meditò a lungo sull’abbinamento migliore e alla fine optò per una maglietta bianca con motivi grigi, una gonna chiara e un paio di pantacollant neri che arrivavano fino al ginocchio, infine le ballerine grigie comprate quel giorno al centro commerciale.
Chichi indossò rapidamente ogni cosa, sotto lo sguardo severo e attento di Bulma.
“Sei già stupenda così, ma lo sarai ancora di più quando ti avrò sistemato i capelli e ti avrò truccata per bene!”
Già Chichi si sentiva in imbarazzo con ciò che aveva indosso, figuriamoci dopo che Bulma l’avrebbe completamente trasformata in una “diva della tv”, come diceva lei!
L’azzurra si armò di spazzola e piastra, così le due ragazze passarono l’intero pomeriggio a ridere e scherzare davanti allo specchio. Dopo l’ultimo tocco di trucco, Chichi si guardò allo specchio e non vide più la ragazzina ingenua e spensierata di un tempo: vide una donna. Ringraziò vivamente la sua stilista/parrucchiera e corse a farsi vedere dal padre e dal fratello.
Anche Goku si era preparato indossando una semplice camicia bianca e un paio di pantaloni neri. Aveva anche provato a spazzolarsi i capelli, ma proprio non ne volevano sapere di stare giù.
“G-Goku...”
Il ragazzo si voltò lentamente e incontrò lo sguardo dolce e languido della sorella: bella da mozzare il fiato. “Urca Chichi, ma sei proprio tu?!”
La ragazza sorrise arrossendo.
“Come ti sembro?” chiese facendo un giro su se stessa.
Goku si grattò la testa. Non sapeva esattamente quale aggettivo attribuirle.
“Urca... ehm... come dire...  sei diversa! Però in senso positivo, eh! Non sono bravo con le parole, lo sai... però... però... mi piaci tanto così, ecco!”
Le guance della ragazza assunsero lo stesso colore del vestito di Bulma.
Alle 8.30 suonarono di nuovo alla porta, e i tre ragazzi andarono ad aprire: erano Crilin, Tensing, Yamco e Junior. Ognuno di loro fece gli auguri a Goku e consegnò il proprio regalo.
Il festeggiato rivolse un’occhiata severa a Yamco, come per dirgli “Ti tengo d’occhio”, ma poi decise che quella sera avrebbe messo da parte ogni rancore e si sarebbe esclusivamente divertito. Era il suo compleanno, no? Il diciottesimo, per giunta!
Pochi minuti dopo arrivarono anche c-18 e Lunch, le quali diedero il loro regalo a Goku e poi raggiunsero subito Chichi e Bulma. Poi fu la volta di Vegeta che si era dimenticato di portare un regalo al festeggiato e infine giunse tutto il resto della classe.
Non appena arrivarono le pizze che i due fratelli avevano precedentemente ordinato, tutti i ragazzi raggiunsero il garage e cominciarono a mangiare, mentre Yamco si offrì di occuparsi della musica di sottofondo. In poco tempo, i tavoli vennero completamente “ripuliti” e i ragazzi scesero in pista a ballare: ci furono balli di gruppo, balli da discoteca ma anche lenti per le coppiette tra cui Bulma e Vegeta, Lunch e Tensing, Crilin e c-18.
Goku e Chichi osservavano incantati i loro amici che si muovevano intorno al locale, innamorati e felici. Goku rivolse un’occhiata furtiva alla sorella e si chiese se dovesse invitarla a ballare: non gli sembrava molto adatto dopo aver stabilito insieme di non commettere più errori di quel genere ma...
“Vuoi ballare?”
Goku si voltò subito e vide Yamco che tendeva la mano a Chichi.
La ragazza annuì e i due raggiunsero insieme il centro del garage.
Goku aveva perso la sua occasione... Non era affatto bello veder volteggiare insieme sua sorella e il suo più acerrimo nemico. I minuti passavano e il ballo sembrava non giungere mai più al termine: era straziante vederli così vicini e non poter sentire cosa Yamco sussurrasse all’orecchio di Chichi, facendola sorridere.
La pazienza di Goku aveva superato il limite.
Si alzò all’improvviso dalla sedia e raggiunse i due ragazzi. Con uno spintone, allontanò Yamco da Chichi e prese la sorella tra le braccia.
“Se non ti dispiace, ballo IO con MIA sorella!”
Yamco annuì desolato e se ne andò.
Goku e Chichi si sorrisero a vicenda, poi cominciarono a ballare. Ormai erano in un’altra dimensione, il resto del mondo non contava più, vi erano solo loro e la musica. I loro sguardi continuavano a scrutarsi l’un l’altro, i loro volti a sfiorarsi. E Goku l’avrebbe voluta baciare, ma non poteva e non doveva... Nel suo cuore era in corso una dura battaglia tra ciò che desiderava fare e ciò che era giusto fare. Lo stesso valeva per Chichi, sempre più confusa riguardo ai suoi sentimenti.
Poi il sogno svanì, la musica venne tolta e i due ragazzi ritornarono alla realtà.
“Propongo di fare il gioco della bottiglia!” dichiarò entusiasta Bulma. Tutti i ragazzi erano d’accordo e si sedettero in cerchio.
La bottiglia cominciò a ruotare, seminando baci e schiaffi tra i partecipanti del gioco.
Ad un certo punto, venne scelto nuovamente il bacio e la bottiglia indicò casualmente prima Goku e poi Chichi.
Goku si grattò la testa, imbarazzato, mentre Chichi fissava la bottiglia con aria sconvolta.
Tutti i ragazzi rivolsero ai due fratelli uno sguardo interrogativo.
“Per me va bene!” annunciò Goku arrossendo lievemente.
“COSA??!” urlarono in coro tutti i presenti.
Chichi si alzò da terra e uscì dal garage.
Corse verso la sua stanza, mentre le lacrime cominciavano a rigarle le guance.
Non doveva succedere. Non di nuovo! Perché piangeva, poi? Tutta colpa di quello stupido gioco per bambini...

Sotto lo sguardo attonito degli invitati, Goku si scusò con aria dispiaciuta e raggiunse subito Chichi.
Sapeva di trovarla nella sua stanza, con la testa affondata nel cuscino bagnato di lacrime.
“Cosa ti è preso?”
Chichi alzò lo sguardo. Sorrise. Un sorriso amaro.
“Mi chiedi cosa mi è successo?! Dannazione, Goku, stava per succedere di nuovo!”
Goku si avvicinò al letto della ragazza.
“Di cosa stai parlando?” finse di non capire.
“Non prendermi in giro, hai capito benissimo!”
Il ragazzo abbassò lo sguardo, ora si sentiva quasi in colpa.
“Ma io volevo solo baciarti sulla guancia!” spiegò fingendo di sorridere.
Chichi sgranò gli occhi, sorpresa.
“Sulla guancia?!” ripetè con una risatina isterica.
Goku annuì con la testa. Da quando aveva imparato a mentire e recitare così bene? Il fatto era che non voleva ferirla o deluderla, voleva che fosse solo felice.
Chichi si asciugò le lacrime e sorrise.
I due tornarono, quindi, alla festa e dissero che la ragazza si era improvvisamente sentita male.
“E il bacio?” chiese malizioso Yamco.
Goku si chinò sulla sorella e le stampò un bacio sulla guancia.
“Ecco!”
E tutti tirarono un sospiro di sollievo. Avevano seriamente temuto il peggio.









Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ringrazio come sempre tutti coloro che mi seguono, hanno messo la storia tra le preferite o ricordate ^.^ Sarei ancora più felice se mi lasciaste una recensione perchè è ciò che mi incoraggia ad andare avanti con le mie storie! Grazie ancora
A presto
  
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