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Autore: CFC    15/05/2012    1 recensioni
Dopo aver sconfitto Loki e i Chitauri, gli Avengers dovrenno affrontare una grave minaccia proveniente dal passato.
Genere: Azione, Comico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Laboratorio dello Shield
-Quindi hai visto di nuovo Thor e hai partecipato ad un piano di quel pazzo di suo fratello?- chiese Jane mentre stava controllando alcuni dati al computer
-Esatto…Jane- rispose il dottor Eric Selvig
-Ha detto qualcosa?- chiese Jane fermandosi all’improvviso dal suo lavoro
-Si, che ti ama e che quando potrà tornare sulla Terra, lo farà e ti incontrerà… fino ad allora cosa pensi di fare?-
-Precederlo- sorrise e tornò a lavorare ai suoi dati. Uno stargate. Era a quello che stava lavorando da quando aveva perso Thor. Il fatto che lavorava circondata da agenti Shield anziché renderla più tranquilla, la innervosiva parecchio. Meno male che a capo dell’operazione c’era l’agente Morse. Una ragazza simpatica e gentile. Però anche lei era in grado di uccidere un suo simile. Ne era più che sicura. L’agente Morse stava controllando le telecamere fuori dall’edificio. Sembrava tutto tranquillo. Poi vide un’ombra. Poteva essere qualsiasi cosa. Dal suo auricolare comunicò con l’agente vicino al posto. Questo rispose usando il codice alfanumerico che voleva dire che andava tutto bene. Tutto bene. Che fosse un cane? Probabilmente si, ma allora perché aveva un cattivo presentimento?
Fuori il Soldato d’Inverno lasciò che l’agente finisse di parlare con il suo superiore e poi lo uccise senza alcuna esitazione.
-Signore, tutto bene. Tra poco sarò dentro.-
Entrò senza alcun problema dentro l’edificio. Poi però qualcosa andò storto. Qualcuno gli aveva sferrato un calcio e lo aveva colpito alla gamba facendolo finire a terra. Lo stesso qualcuno gli aveva anche sparato. Meno male che i suoi riflessi gli avevano permesso di reagire in maniera fulminea e di evitare quindi il proiettile. Non era però qualcuno… ma qualcuna. Una ragazza bionda. L’agente Morse.
-Sono stato scoperto-
Il Soldato d’Inverno le fu addosso e iniziò a tempestarla di colpi. Lei rispondeva alla grande. Era molto brava. Lo era abbastanza?
Mentre i due si stavano affrontando, un robot alto tre metri sfondò il tetto del laboratorio e atterrato al centro iniziò ad attaccare gli altri agenti Shield.
-Sono dentro- disse l’uomo all’interno del gigantesco robot
L’uomo che si chiamava Boris Petrov individuò il suo obiettivo e cercò di raggiungerlo.
Il dottor Selvig cercò di mettersi in mezzo ma il robot lo scaraventò lontano con una potente bracciata. Non si era rotto il collo per miracolo.
-Fai in fretta, Dinamo Cremisi, tra poco Capitan America e gli altri super agenti dello Shield potrebbero essere qui.
Dinamo Cremisi afferrò Jane e poi fece un balzo, uscendo dal tetto del laboratorio e atterrando vicino ad un furgone. Lo sportello si aprì. Il Teschio Rosso afferrò Jane.
-Salve signorina Foster, lei mi aiuterà… le sue urla di dolore verranno sentite dal suo dio, non è vero?-
Nel laboratorio il Soldato d’Inverno era riuscito a liberarsi dell’agente Morse e stava scappando quando arrivò Cap che iniziò a seguirlo. I due correvano e saltavano sui tetti della città. Steve presto lo raggiunse e riuscì a placcarlo. Il soldato d’Inverno da terra reagì subito e gli sferrò un calcio allo stomaco. L’eroe americano dovette indietreggiare, ma poi si lanciò di nuovo contro di lui. Gli sferrò un pugno colpendolo al volto, ne evitò uno e ne mandò a segno un altro. Con l’ultimo pugno la maschera del Soldato d’Inverno gli volò dalla faccia e Steve rimase impalata. Non poteva essere vero. Il suo amico Bucky. Dopo così tanti anni era ancora vivo. Ma lo aveva pianto. Era caduto dal treno. Era sicuro che fosse morto… il corpo però non era mai stato trovato. Il Soldato d’Inverno approfittò del momento di distrazione del suo avversario e gli sferrò un calcio al volto. Cap cadde a terra e l’avversario ne approfittò per scappare. Steve da terra sconvolto urlò il suo nome: Bucky! Fu come se un trapano gli avesse fatto un buco alla testa. Vide un’immagine. Lui che cadeva da un treno e Capitan America che lo osservava. Lo aveva buttato dal treno? Era stato lui a farlo diventare un mezzo cyborg? Prese il fucile che aveva a tracolla e sparò contro il suo acerrimo nemico. Steve si coprì dietro il suo scudo, ma non riusciva a fare altro. Quello era il suo amico, era ancora vivo ma era anche diventato un assassino. Come era possibile? Quando Bucky capì che non serviva a niente. Era indeciso se andarsene o tornare indietro e porre fine a questa faccenda. Nel suo auricolare sentì la voce di Armin Zola.
-Torna immediatamente alla base.- Come sempre, fu il suo creatore a decidere per lui.
Ad Asgard vicino al luogo in cui sorgeva Bifrost.
Heimdall indietreggiò spaventato. Thor gli chiese che cosa fosse successo.
-L’uomo malvagio ha preso Jane, credo che la torturerà perché vuole te-
Non lasciò nemmeno che il dio cieco finisse la frase che si lanciò in volo verso il palazzo di Odino.
Il padre degli dei lo stava aspettando.
-Non vuole te, vuole il teserak-
-Rimandami sulla Terra, devo salvarla. Porterò con me il Teserak, ma non glielo darò-
-Figliolo non ragioni-
-Non vuoi darmi il Teserak? Mandami allora lo stesso sulla Terra-
-Non posso. E’ un incantesimo potente quello che ho fatto per mandarti a fermare tuo fratello… non posso farlo troppo spesso… sono troppo debole adesso…ho bisogno di anni per riprendermi… mi dispiace, Thor, ma non c’è niente che possiamo fare-
-Lei urlerà il mio nome. Chiederà il mio aiuto. Pregherà affinché l’aiuti e io… dovrei fare come tutti gli altri dei? No, padre. C’è un modo e io userò-
-Sei pazzo! Non te lo permetterò!-
-Mi dispiace padre…-
Gli dispiaceva davvero, ma non poteva fare altro. Il suo cuore si spezzò quando lanciò il suo martello contro il padre. Il martello lo colpì in pieno e lo scaraventò per terra. Era svenuto. Presto si sarebbe ripreso. Doveva fare in fretta. Volò nella sala dei trofei e prese il Teserak, quindi dopo aver abbattuto tutte le guardie giunse davanti alla prigione di Loki. Era congelato nel ghiaccio. Il suo martello lo liberò. Afferrò il fratello e si allontanò volando prima che Sif e i tre guerrieri increduli lo vedessero. Giunti in un posto lontano dal palazzo reale. Buttò per terra il fratello che si stava riprendendo.
-Mimi vvvuoi cccosi beneeee…-
-Non credevo che un gigante di ghiaccio potesse soffrire il freddo-
-Giusto, perché mi hai liberato fratello?-
-Un altro inganno, non è vero? Per una volta, puoi promettermi che non mi pugnalerai alle spalle?-
-Potrei prometterti tutto quello che vuoi e tu ti fideresti anche… ma che valore vuoi che abbiamo le mie promesse? Io sono l’Ingannatore…-
-Per una volta però sei stato sincero…-
-Cosa è che ti turba così tanto? Cosa ti ha spinto a ribellarti contro tuo padre?-
-Jane è in pericolo e so che tu sai come arrivare sulla Terra senza bisogno di Bifrost o della magia di Odino… portami sulla Terra-
-Stai facendo tutto questo per una donna mortale?- Lo aveva afferrato per le spalle e gli aveva urlato contro furioso –Tu, Thor, sei uno sciocco! Comunque- si era ricomposto- se vuoi buttare la tua esistenza per una umana fa pure, vuoi il mio aiuto? Te lo darò, ma voglio qualcosa in cambio.
-Non ti darò il dominio sulla Terra, il Teserak o il dominio su Asgard-
-La tua vita? Sei disposto a darmi la tua vita per quella di Jane?-
-Te l’ho già offerta una volta e te la offro di nuovo-
-Giusto, non la voglio… voglio qualcosa a cui tu non rinunceresti mai, che ti farebbe soffrire… io voglio vederti soffrire fratello!-
-Mentre tu ci pensi, possiamo muoverci da qui? Presto nostro padre ci troverà e allora, fratello, non mi potrai chiedere nulla-
-La vita di Jane per quella di Odino! Sei disposto ad uccidere tuo padre?-
Thor sgranò gli occhi: -Ti ho detto che non ti avrei dato il trono di Asgard!-
-Non lo voglio, sarai tu a governare su Asgard… allora sei disposto a uccidere tuo padre per la tua amata. Una promessa è una promessa, Thor… -
-Sono stato uno sciocco a pensare che tu mi avresti aiuto. Troverò un altro modo. Ti riporterò in prigione e forse ci finirò anche io…-
-D’accordo. Dammi in cambio la mia libertà e io ti porterà sulla Terra…-
Le labbra di Thor si allargarono in un sorriso e abbracciò con forza il fratello.
-Finalmente inizi a ragionare, fratello-
-No, è stato troppo bello vederti soffrire di fronte ad una decisione così difficile… e vederti soffrire è ciò che mi rende felice, verrò sulla Terra con te per vederti soffrire, perché cercherai di salvare la tua amata Jane, ma sarò io a passarla da parte a parte con la mia lancia- pensò il dio dell’inganno mentre si lasciava abbracciare dal fratello.
   
 
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