Capitolo 1: Questa merda di vita Mi chiamo Payson. Ho 17 anni e una vita che preferirei non avere. Mia mamma, Drew, non ha più idea di cosa fare con mio padre, Will, lui gioca all’otto, spende tutti i nostri soldi, e ha portato la mia famiglia nella merda. È un vizio che ha, non può più toglierselo. Quando avevo dieci anni se ne è andato per un mese, telefonando una volta a settimana, e facendomi piangere come una dannata. Questo mi segna da sempre e ormai sto sprofondando nella depressione totale. Nessuno lo sa, nemmeno le mie amiche, alle quali ho fatto conoscere una ragazza sicura di se, piena di allegria, e con una famiglia modella. Be’ questa non sono io. No, non mi chiamo Payson, non ho 17 anni, mia madre non si chiama Drew, e mio madre non si chiama Will. Il resto delle cose sono vere. Non so neanche più chi sono io. Ho sempre avuto un problema legato all’essere ‘poveri’, e quando la gente ne parla cerco di non dire la mia, perché probabilmente con quello che ho passato scoppierei a piangere. E vorrei far conoscere a tutti la vera me, quella che ha paura di tante cose della vita, ha paura di perdere quello che ha, moralmente e fisicamente. Ha paura di quando i suoi genitori litigano per i soldi. Ha paura di quando i suoi amici si arrabbiano con lei. Ha paura di sbagliare. Ha paura di non andare bene così com’è. Per questo mi sono costruita una maschera. Per nascondermi dalla gente, per nascondere il mondo reale in cui vivo. Forse è vero, un po’ sono allegra, un po’ sono felice di quello che sono. Si, ma non sono felice nel mondo in cui vivo. Non sono felice quando mio padre non mi saluta neanche. Non sono felice quando mia sorella mi dice che sono deludente, che sono un’oca, che sono assolutamente antipatica, che preferirebbe avere un’altra famiglia, non mi piace nemmeno quando le chiedo come sta e lei mi dice fatti i cazzi tuoi, mi manda via dalla sua camera, e mi sbatte la porta in faccia. Non sono felice quando mia madre mi dice che vuole di più da me, che non è fiera, che vuole che sia come mia sorella. Non sono felice quando arrivo a casa da scuola tutti i santi giorni, e mia nonna piange per i suoi problemi. Non sono felice quasi mai. Ma almeno ho un futuro come attrice, perché maschero bene le mie insicurezze. E alla fine, quando in casa si litiga, sono sempre io quella che si mostra più forte, a volte, altre volte invece sprofondo. L’unica cosa che mi risolleva in famiglia è il gatto. Lui è cresciuto con me, e io potrei morire se lui non ci fosse più. Ecco questa sono io. E la mia vita, riserve molte altre brutte sorprese.