Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: Scaramouch_e    15/05/2012    2 recensioni
[aggiornamento del 23.07.2019: questa storia rimarrà incompiuta. Mi sto dedicando ad altro, ma non la voglio cancellare, e o eliminare. Quindi rimarrà qui, senza conclusione. Scusatemi.]
Prendete John Watson come insegnate di medicina legale e Sherlock Holmes come alunno, in più metteteci che Sherlock e John condividono un appartamento a Beker Street, e aggiungeteci un Jim Moriarty come professore di psicologia criminale…
…e avrete la mia ‘ancora di salvezza’, prima long su Sherlock della BBC.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
cap IV

Disclaimer: io non scrivo a scopo di lucro. Tutti i personaggi sono rispettivamente della BBC.
Ringraziamenti: ringrazio, la mia beta Charme per i preziosi consigli riguardante questo capitolo!
Buona lettura ;)!


Ancora di salvezza

John Watson, dopo il primo shock iniziale, aveva per prima cosa rianimato velocemente la signora Hudson, la quale, secondo la sua opinione di medico, era stata drogata. Poi era andato a cercare in giro per casa indizi che Sherlock fosse stato rapito, ma –niente!- non aveva trovato nulla da parte del suo coinquilino, anche se forse l‘avevano rapito troppo in fretta perché Sherlock avesse potuto lasciare delle tracce. Solo allora aveva chiamato la polizia, che era venuta quasi subito.
Nel salotto del 221b di Baker Street la situazione era dunque la seguente: John sedeva sulla sua poltrona preferita; la signora Hudson sedeva su una poltroncina vicino al tavolo, la testa fra le mani e una tazza di thè fumante davanti; e infine c’erano Lestrade, Donovan e Anderson e il resto dei poliziotti che giravano per il salotto pensosi.
“Secondo me è stato il dottore.” Anderson aprì la bocca fissando negli occhi John dopo il racconto che quest‘ultimo aveva fatto nei minimi particolari. “Possibile che non ci arriviate? Hanno litigato, Watson ha fatto finta di andare a lavoro, in realtà è ritornato indietro e ha rapito il suo migliore amico. Poi chissà per quale perversione ha chiamato noi.”
Lestrade, si prese la testa fra le mani e squadrò il collega come se volesse ucciderlo. “Anderson, possibile che Sherlock Holmes abbia ragione e tu sia un completo idiota?” sibilò.
Sally Donovan intervenne anche lei in difesa di John e di Holmes: “Anderson, il geniaccio non si fida di nessuno se non di se stesso, quindi deve aver indagato su John Watson prima di sceglierlo come coinquilino. Il dottore è pulito.”
“Vi sbagliate.” intervenne John con un sorrisino triste sul volto. “Non ho rapito Sherlock Holmes, era mio amico, nonostante tutto. E non ha indagato su di me. Lui sa, ma sa per istinto, per deduzione.”
Lestrade annuì e poi con decisione guardò i suoi uomini. “Molto bene. Anderson, controlla il numero di cellulare da cui John ha ricevuto il messaggio; io e Sally interrogheremo chi è stato vicino a Sherlock Holmes, e voi altri prendete le impronte. Fate in fretta!” ordinò ai suoi uomini.
Poi si avvicinò di più a John e lo guardò. Nonostante Sherlock Holmes l’avesse classificato spesso come cretino, idiota e altri epiteti poco gentili, lui era un bravo poliziotto e un ottimo osservatore: capiva che John e la signora Hudson erano molto più turbati di quanto non dessero a vedere.
“Allora, parliamoci chiaro: John, signora Hudson, Sherlock Holmes aveva altri nemici rispetto a quelli che noi conosciamo?”
John alzò le spalle e fissò l’ispettore negli occhi.
“Non saprei che dirvi, ispettore. Io conosco solo gli ultimi casi; può essere che chi ha rapito Sherlock avesse a che fare con casi precedenti alla mia ‘entrata’. comunque no, a parte quelli che sa anche lei, non so nulla di più di lui. Certo non era molto popolare all’università, ma da qui a rapirlo…  No, sono sicuro che non troverete nessuno in quell’ambiente che possa avercela tanto con lui.” disse John Watson, palesemente agitato per la sorte del coinquilino.
Lestrade annuì convinto dalle parole del dottore, poi il suo sguardo si posò sulla signora Hudson, la quale sospirò, dopodiché parlò: “Io so meno di niente, ispettore. Non ho riconosciuto nessuno, non ho avuto il tempo di vedere… certo so che c’era più di una persona.” la signora Hudson tremò impercettibilmente e John le fu subito vicino. “Ma a parte questo… nulla più. E poi io ero solo la governante.” si mordicchiò le labbra e abbassò gli occhi a terra.
Lestrade sospirò: era evidente che né John né la povera vecchia c’entrassero qualcosa con il rapimento.
“Bene… allora, John, se mi può dire dove Sherlock teneva i suoi appunti, numeri o altro…”
“Sherlock Holmes non prendeva appunti, teneva tutto nella testa. E voi lo dovreste sapere bene, ispettore.” fece John con il viso adombrato.
La signora Hudson annuì alle parole del dottore. “È vero, ispettore.”
Lestrade sospirò prendendo appunti e guardò nella direzione di Sally.
“Signora Hudson, lei sa se aveva qualche parente?” domandò la poliziotta alla vecchia. La quale ci pensò su, sotto gli sguardi di John e dell’ispettore, dopo un po’ annuì. “Dovete avvertire suo fratello... Si chiama Mycroft…  non l’ho mai visto, ma so che c’è, perché me ne ha parlato.”

John Watson rimase stupito: non aveva mai sentito nominare dal suo coinquilino suo fratello, in quel mese in cui avevano abitato insieme. Va bene che non parlavano quasi mai di vita famigliare - a parte quando Sherlock deduceva qualcosa della sua squallida vita - ma John non l’aveva mai interrogato sulla sua famiglia. A pensare a Sherlock e a un suo possibile fratello, John sorrise tristemente. Chissà come doveva essere la vita, per il fratello di Sherlock. Lui aveva seri problemi nel gestirlo, e abitavano insieme da appena un mese. Crescere con lui doveva essere stato impossibile. O forse anche suo fratello era un essere impossibile e psicopatico, suo pari.
“Non abbiamo più niente da dire.” disse John, quando la signora Hudson ebbe finito di parlare.
Lestrade lo guardò, poi sorrise. “Bene. John, lo troveremo”
“Se avete bisogno di una mano… Io ci sono.” precisò John con un sorriso triste sul volto.
“Sì, lo so bene. Sally, andiamo.” Lestrade richiamò i suoi agenti lasciando soli John e la signora Hudson.
“John, che facciamo?” domandò la vecchia signora.
“Non ci arrenderemo, Sherlock non vorrebbe.” mormorò John stringendo le mani a pugno.

***


Sherlock Holmes si svegliò intorpidito e si accorse immediatamente di non essere a casa; se ne accorse perché non sentiva il comodo materasso sotto di sé, e perché non sentiva il buon profumo di Thè che faceva la signora Hudson e lo scrivere di John al computer dall’altra stanza.
Era legato, si accorse in un secondo momento, a un tavolo, un vecchio tavolo di legno, dove era stato posato malamente. Si trovava in una camera, una stanza non più lunga della propria camera da letto bianca.
A un certo punto, si accese la TV, posta dalla parte opposta rispetto alla testa di Sherlock, che infatti poteva vedere il monitor solo torcendo il collo. Il ragazzo strinse gli occhi quando dentro lo schermo comparve un volto di un uomo dai radi capelli neri, il naso aquilino e occhi neri come pozzi senza fondo, aveva un colorito olivastro e una cicatrice su una guancia sinistra.
“Buonasera, Sherlock Holmes.” Pronunciò l’uomo, Sherlock lo fissava senza poter muovere un muscolo, visto che era stato legato.
“È un piacere vederti finalmente in viso, Sherlock Holmes.” L’uomo si mise a ridere, una risata profonda così com’era la voce.
“Non sai chi sono io, non è vero Sherlock Holmes?” Sherlock scosse la testa, visto che non poteva nemmeno rispondere dal momento che era imbavagliato.
“Il mio nome è Lord Harry Blackwood, Sherlock Holmes. E ti ho rapito perché voglio una cosa da te. Io voglio il tuo cervello.”  

____________________________________________________________________________________________________________________________

Buondì!
Sono di nuovo qui, per voi. ;)
Capitolo piccolo, lo so, ma è un capitolo di passaggio, che spero comunque vi piaccia.
Lord Blackwood, è sì quello del film del primo Sherlock. Non voluto, come cattivo, nè James Moriarty, nè Sebastian Moran, solo perchè mi servono per altro.
Comunque spero tanto che vi sia piaciuto, questo piccolo capitolo. Se volete scoprire come va avanti, commentate.
Nel frattempo, ringrazio l'unica persona che ha commentato e le altre che hanno comunque letto o inserito la mia fanfic fra le preferite-seguite.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Scaramouch_e