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Autore: franceachira    15/05/2012    9 recensioni
Roxanne è una ragazza resa fredda e distaccata dal suo orrendo passato, che purtroppo si trasformerà presto in presente.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo capitolo.


L’odore di detersivo riempiva l’aria.
Un leggero spiffero entrava dalla finestrella socchiusa sopra ai lavandini facendo di tanto in tanto sbattere lentamente la porta del bagno accanto.
Roxanne si spostò di nuovo dagli occhi  la ciocca di capelli castani, che le cadeva sempre sul viso, annoiata.
I respiri affannati del ragazzo rompevano il silenzio.
Lei non aveva neanche il coraggio di guardarlo in faccia o si sarebbe pentita all’istante di quello che stava facendo.
Scorreva lo sguardo sulle scritte fatte con pennarelli indelebili, penne e lapis sui muri ormai non più bianchi.
Dediche, offese e disegni, anche una semplice riga le sembrava più interessante di Jeremy, se così si chiamava il ragazzo più brutto della sua classe.
“Oddio Roxanne, sei magnifica” esclamò lui con la voce rotta dal piacere.
Lei non lo guardò neanche.
Facendo forza sulle cosce si alzò e con un espressione schifata  si passò il dorso della mano sulle labbra per cancellare ogni traccia.
Il ragazzo restò appoggiato al muro, con faccia estasiata e i pantaloni e i boxer abbassati.
Io e te non ci conosciamo e questa cosa non è mai accaduta. Se qualcuno lo viene a sapere; sei morto” lo fulminò con lo sguardo e lui annuì intimorito.
Uscì dal bagno richiudendo la porta alle sue spalle.
Sospirò un paio di volte e tirò fuori dalla borsa un tubetto di gomme da masticare da cui  ne prese una che si infilò subito in bocca.
Dopo pochi secondi sentì delle risate e delle voci riempire il corridoio deserto.
Una ragazza bionda con i capelli perfettamente  piastrati  ed un’ altra castana che portava una coda di cavallo, uscirono da dietro l’angolo.
Ashley e Emily la guardarono con faccia soddisfatta e divertita.
“Allora come è andata?” chiese la bionda avvicinandosi a Roxanne e scrutandola con i suoi occhi verdi.
Lei si guardò le unghie con fare teatrale e poi esclamò con un sorriso bastardo “Datemi le mie 30 sterline”.
Ashley e Emily si guardarono stupite e poi scoppiarono a ridere, tirando fuori dalla tasca dei jeans delle banconote.
In quel momento Jeremy uscì dal bagno a testa bassa, per poi sorridere a Roxanne e arrossire.
Lei ripeté il “sei morto” già detto poco prima e tornò a guardare le due amiche.
“Ciao sfigato” gridò Emily continuando a ridere, le  porsero i soldi e si avviarono verso le classi.
Nel corridoio rimbombava  il rumore degli stivali delle ragazze.
“Sei propria una troia” disse Ashley, mandando un’occhiata divertita all’amica che stringeva fra le mani il suo bottino.
Lei sorrise divertita e infilò i soldi nella borsa.
“Tra troie ci intendiamo” le fece l’occhiolino, allungò il passo ed entrò in classe, lasciando le due ragazze senza una risposta, che la seguirono a testa bassa.
 
Ad Aprile, in Inghilterra era difficile trovare un giorno in cui il sole splendeva alto nel cielo per tutta la durata della giornata.
Roxanne scese dall’auto di Ashley  e correndo si avvicinò all’entrata di casa sua, cercando di bagnarsi il meno possibile.
La pioggia cadeva sottoforma di minuscole goccioline, ma talmente fitta che bastavano pochi  minuti per ritrovarsi con i vestiti zuppi.
Girò la chiave nella serratura ed aprì la porta, strusciò i piedi sullo zerbino e sfilandosi il giacchetto entrò in sala.
Come ogni giorno nella stanza, come nel resto dell’abitazione, regnava il silenzio.
Nessuno che la salutava appena faceva rientro da scuola e nessun profumo di mangiare casalingo a riempire l’aria, solo una cappa di solitudine e quel grigiore tipico delle case poco amate.
Lasciò la borsa che usava come zaino sul divano e poi entrò in camera sua.
Si sedette sul letto sfilandosi la camicetta ed i jeans stretti e poi si sdraiò fissando il soffitto annoiata.
Era stanca di quella vita, non sopportava più quella casa vuota, il poter vedere sua mamma solo attraverso una webcam  e tutte le altre cose inutili con cui trascorreva il tempo.
Diede un’occhiata rapida allo specchio:  i capelli  a  causa dell’acqua si erano gonfiati e avevano preso la loro piega naturale.
Roxanne Aberdeen  era bella e sapeva di esserlo; alta e magra il giusto, occhi grandi azzurri, i capelli quasi neri, ottenuti dopo una tinta per coprire il normale biondo, lunghi e con quei boccoli che tanto adorava.
Ogni suo lineamento era perfetto, la pelle chiara era decorata qua e là da dei tatuaggi, i quali nascondevano una storia di cui solo lei era a conoscenza.
Ma a che le serviva tutta quella bellezza? A portarsi a letto i ragazzi più belli e popolari della scuola? Se quella era l’unica utilità, ne avrebbe volentieri fatto a meno.
Per il suo bell’aspetto e per i suoi modi di fare da ragazza poco per bene, Roxanne era conosciuta in tutto il liceo, soprattutto dalla squadra di Baseball.
Probabilmente la gente pensava che il suo comportamento fosse causato da una mania per le attenzioni da parte dei bei ragazzi, ma forse era tutto il contrario.
Lo faceva solo per dimenticare, dimenticare il suo passato, il suo orrendo passato.
Si alzò in piedi e rimanendo in biancheria entrò in cucina.
Aprì e chiuse il frigo, cercò qualcosa nella dispensa invano per poi sbuffare e afferrare un pezzo di pane.
Lo riempì con prosciutto, insalata e maionese e lo mangiò stando seduta sul tavolo.
Prese un sorso d’acqua dalla bottiglia appoggiata sul lavandino e poi tornò in camera.
Non fece in tempo ad accendere il computer che il telefonò iniziò a squillare, lo afferrò rapidamente e rispose.
“Ehi Ash dimmi” incrociò le gambe ascoltando cosa aveva da dirle l’amica.
“Sabato sera, cioè domani, nel parco ci sarà un festival. Quello che fanno tutti gli anni con un sacco di band, quest’anno hanno scelto Doncaster, cioè la nostra città” esclamò entusiasta Ashley.
“Mmm e vorresti andarci scommetto?” continuò  svogliatamente  Roxanne sedendosi sulla poltrona e appoggiando i piedi sulla scrivania.
“Dobbiamo andarci! Ci sarà tutto il paese. Emily mi ha già dato la conferma. Dai passiamo una serata un po’ diversa invece che andare nei soliti locali.”
Restò un attimo in silenzio fissando il suo riflesso nello specchio.
“Ci penso e ti faccio sapere” “Lo considero come un sì” concluse Ashley “Ci sentiamo più tardi, un bacio”
non le diede il tempo di rispondere che la bionda abbassò.
Sbuffò  nel silenzio della camera e buttò la testa all’indietro appoggiandosi alla pelle nera.
“Che palle!” esclamò un pio di volte.
Sì alzò e tornò a guardare il computer.
Entrò su Skype sperando che sua mamma fosse collegata visto che l’orologio segnava il suo abituale orario per fare la pausa a lavoro.
E infatti l’icona verde accompagnava la foto della donna, sulla quale la ragazza cliccò subito.
Si sedette a gambe incrociate e aspettò una risposta.
“Amore” esclamò Rose  appena l’immagine diventò nitida.
Roxanne la salutò con la mano e sorrise.
Parlarono per una ventina di minuti delle solite cose. Le chiese come andassero le cose a scuola, con le amiche, come se la cavava in casa e la figlia rispondeva sempre con un “Tutto bene, come sempre” .
“Ah Roxi” esclamò sua madre dopo aver afferrato dei fogli appoggiati vicino a lei “Ho delle notizie da darti, ma preferirei dirtele a voce. Se riesco a liberarmi credo che fra una settimana, massimo due passo a trovarti” la ragazza sorrise e annuì felice.
“Così passiamo una giornata insieme!” la donna la guardò attraverso lo schermo con uno sguardo pieno d’amore e tenerezza “Certo” rispose poi con continuando a fissarla.
“Ora devo andare, ci sentiamo domani. Un bacio” Roxanne ricambiò il bacio e poi spense il computer.
Rose era sempre stata una donna forte, aveva sempre lottato per rendere felice sua figlia, ma dopo quello che era successo con suo marito, purtroppo aveva mollato.
Aveva accettato il trasferimento offerto dal suo ufficio, forse per portare a casa uno stipendio più alto, forse per evitare quel paese che tanto odiava.
Roxanne fingeva di non capire,ma sapeva tutto e recitava davanti agli occhi di sua madre la parte di una tranquilla  ragazza di 17 anni.
Si toglieva sempre i suoi abiti scollati e corti quando parlava con lei e le diceva di passare i suoi sabati a casa delle sue amiche a guardare film, quando tutti sapevano che non era così.
Si alzò e spense il computer.
Forse aveva ragione Ashley, si sarebbero  divertite a quella festa.
Si infilò una maglia e si legò i capelli, andò in sala accese la TV e si buttò sul divano.

Roxanne si mordicchiava le unghie assorte nei suoi pensieri, mentre  Ashley fumava svogliatamente una sigaretta e  Emily addentava la sua mela.
Questa diede l’ultimo morso e poi buttò il torsolo nell’erba, diede un’occhiata veloce al telefono e tornò a guardare le amiche.
“Che  palle stamattina non passa mai la ricreazione” sbuffò la bionda facendo un altro tiro.
“Sai cosa pensavo …” disse con aria curiosa Emily  rivolgendosi a Roxanne.
“Cosa?” rispose lei appoggiando il viso sul palmo della mano e prestandogli attenzione.
“Come ti senti quando vedi Louis su un palco. Voglio dire quello era il tuo ragazzo ed ora è famoso, io mi sentirei una merda” Roxanne abbassò un attimo lo sguardo e poi la fulminò con lo sguardo.
“Non mi interessa di quello che fa, se non fosse per voi due che siete fissate con quei cinque non saprei nemmeno dell’esistenza dei One Direction” disse freddamente lei  alzandosi.
Ashley trattenne una risatina e alzò un sopracciglio dubbiosa  “Convinta tu” continuò buttando fuori il fumo delicatamente.
“E’ diverso;  è così. Anzi lo odio. È  uno stronzo e per  certo non spreco tempo ad ascoltare le sue canzoncine melodiche e guardare i suoi video. E’ diventato famoso, buon per lui, gli auguro tutto il meglio” con quelle parole si voltò e si allontanò dalle due che si scambiarono uno sguardo esasperato, per poi alzarsi ed andare dietro alla ragazza.
“Dai scema, vieni qua! Dobbiamo decidere cosa indossiamo stasera. Dobbiamo essere perfette” Ashley scandì le lettere dell’ultima parola e afferrò Roxanne per un braccio.
Lei annuì svogliata ed insieme entrarono nell’edificio mentre il suono della campanella vibrava nell’aria.

 
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Eccomi qua con la nuova storia.
Spero che esca fuori una cosa carina èwe
Questa era una specie di introduzione accadranno tante cose.
Fatemi spaere cosa ne pensate perchè se non mi cagate neanche il primo capitolo non continuo cwwc
Quindi dai, tre recensioni
Grazie per aver letto, su Twitter sono sempre @shelovehissmile c:
Un bacio, Franci.

 

  
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