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Autore: Nialls_Wife    16/05/2012    3 recensioni
La terribile notte del 31 ottobre 1981 vissuta in prima persona da James e Lily Potter, due genitori morti per salvare il proprio figlio.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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-James
 
Ti piace la bacchetta magica? Guarda che bel fumo tutto colorato!”. Agitavo la mia bacchetta e facevo uscire sbuffi colorati dalla sua estremità. Mio figlio, Harry, rideva e agitava le manine: cercava di acchiappare il fumo ora blu ora verde. Mi guardava con quei suoi bellissimi occhi verdi, gli stessi di sua madre. Gli baciai il piccolo nasino roseo e strizzò gli occhi. Sentii aprire la porta e alzai lo sguardo.
James Potter, invece di comportarti da bambino, porta Harry a letto, non vedi quanto è stanco?”, disse Lily Potter sorridendo e portandosi le mani sui fianchi. Le sorrisi. Ogni volta che vedevo lei, mia moglie, rimanevo inebriato dalla sua bellezza che gli anni non aveva scalfito. Ero sempre stato innamorato di lei, dei suoi capelli lunghi rosso scuro, dei suoi occhi verdi, della sua risata...
Ricordo sempre con piacere la prima volta che la incontrai, quando durante la cerimonia dello Smistamento si sedette vicino a me. Inizialmente non le ero sembrato molto simpatico. In effetti ero proprio un burlone e prendevo continuamente in giro con i miei amici i serpeverde. Il nostro primo bacio avvenne dopo una partita alla quale vinsi. Ricordo che a quel tempo avevamo già iniziato ad uscire insieme. Io l’ho amata, l’amo e l’amerò per sempre, non importa quel che accadrà. Lei ed Harry sono la mia vita. Guardai Harry che aveva gli occhietti visibilmente stanchi e che iniziava a innervosirsi. Lo presi in braccio e lo porsi a Lily. “Portalo tu a dormire: sono stanchissimo...”, buttai la bacchetta sul divano e mi stiracchiai. Lily sorrise.
Hai il sorriso più bello del mondo, Evans. Non smetterò mai di ripetertelo”, dissi.
Grazie, Potter”, rispose. Ci avvicinammo per far incontrare le nostre labbra, le quali non si sarebbero più toccate.
Sentimmo spalancare la porta d’ingresso.
Cos’è stato?”, disse Lily spaventata stringendo Harry a se’.
Senza pensarci due volte corsi verso la porta d’ingresso e fu allora che lo vidi. Lord Voldemort era lì, davanti alla porta di casa mia con la bacchetta serrata i mano. Il mago che io, mia moglie, Albus Silente e il resto dell’Ordine della Fenice combattevamo da anni rise nel vedermi sprovvisto della bacchetta. Mi voltai e incontrai gli occhi di Lily. Iniziai ad urlare.
LILY PRENDI HARRY E SCAPPA... CORRI... E’ LUI... IO LO TRATTENGO... CORRI... VAI!”.
La vidi scappare con in braccio Harry su per le scale.
Dietro di me sentii pronunciare le ultime parole della mia vita.
AVADA KEDAVRA”.

 
-Lily
 
Vidi un lampo verde illuminare i piani sottostanti, poi un tonfo. Era l’inconfondibile tonfo di un corpo che cade a terra. Oh mio Dio... James... non poteva essere... era solo un incubo, solo un incubo. Dentro di me sapevo che non era affatto così. Mio marito, l’uomo che amavo, il padre del bambino che ora stringevo a me era morto, scomparso. Iniziai a piangere e a lasciare dietro di me oggetti, pur sapendo che nulla lo avrebbe fermato. Non avevo la mia bacchetta con me. Ero consapevole del fatto che ormai fosse finita. Di una cosa ero però cert: non avrei MAI consegnato mio figlio nelle mani di quell’essere.
Mi chiusi dentro la stanza di Harry. Iniziai a urlare e le lacrime scendevano copiosamente dal mio viso. Sentivo l’avvicinarsi dei suoi passi. Eravamo in trappola. Harry non piangeva, forse pensava che questo fosse un gioco.
Amore mio, va tutto bene... mamma è qui e non ti lascerà mai... Harry, sei il mio piccolino, il mio bambino... oh mio Dio... oh mio Dio... ti prego, aiutaci... proteggi Harry... proteggilo”.
BUM
La portta si spalancò e strinsi Harry al mio petto, urlando.
Vidi il mantello nero fare irruzione nella cameretta. Posi Harry nel lettino, mi voltai verso il nostro carnefice e aprii le braccia. Lo supplicai.
NO, HARRY NO... TI PREGO!”
Mi guardò con disprezzo.
Spostati, stupida... spostati...”.
Urlai ancora più forte.
HARRY NO, PRENDI ME... PRENDI ME AL SUO POSTO! UCCIDI ME, MA NON HARRY!”.
Stava perdendo la pazienza.
E’ il mio ultimo avvertimento...”.
NON HARRY, TI PREGO... PER FAVORE... FARO’ QUALSIASI COSA... QUALUNQUE COSA!
Oramai ero senza speranze.
Mi inginocchiai davanti a Harry che mi guardava curioso. Infilai le dita tra le sbarre del lettino e lui le acchiappò.
Harry sei tanto amato, tanto amato. Harry mamma ti ama, papà ti ama”, Vidi con la coda dell’occhio la bacchetta alzarsi.
Harry sii prudente, sii forte”.
I nostri occhi verdi si incrociarono per l’ultima volta.
AVADA KEDAVRA”.
 
 
  
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