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Autore: AlyssFleur12    06/12/2006    16 recensioni
«Harry, noi ci siamo mai presi per mano?» chiese improvvisamente Ron girandosi da un fianco per poi guardare l’amico.
Harry sentì un brivido freddo che gli attraversava la schiena. Dove voleva arrivare con quella domanda?

Questa storia è una Harry/Ron abbastanza romantica che penso sarà composta da due capitoli, comunque una cosa abbastanza disimpegnata :) buona lettura!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premetto che questa storia è una Harry/Ron e potrebbe non piacere a molti di voi, ma secondo me vale la pena almeno di provare…

I capitoli saranno probabilmente solo due e il pairing trattato esclusivamente quello, senza accenni ad altri.

Dedicata a tutti coloro che non hanno pregiudizi nei confronti di alcune coppie e non leggono solo storie del loro pairing preferito (chi ha orecchie intenda).

 

 

 

My best friend

 

 

 

 

 

Harry ricacciò la testa sotto il cuscino e cercò di pensare ad altro, sebbene gli rimanesse molto difficile.

Negli ultimi tempi aveva spesso provato l’impulso di abbracciare Ron o addirittura prenderlo per mano, cosa che gli aveva causato non poco imbarazzo, visto che avere pulsioni del genere verso il proprio migliore amico secondo Harry non era considerabile una cosa normale.

Si era addirittura trovato a pensare, in determinate situazioni, che Ron fosse tenero.

Inizialmente si era dato come spiegazione il fatto che ormai conosceva Ron da sei anni, sei anni di amicizia perlopiù ininterrotta, e quindi gli sembrava normale provare questo tipo di affetto per lui… poi però aveva fatto un confronto con quello che provava per Hermione e la cosa si era rivelata ben diversa.

Hermione per lui era davvero solo un’amica: quando la voleva abbracciare lo faceva senza tanti complimenti e senza provare dentro di sé la voglia di farlo, semplicemente l’abbracciava. E certamente l’idea di prenderla per mano non le sarebbe mai passata per la mente: lei era come una sorella, per Harry.

Eppure… tecnicamente conosceva i due dallo stesso tempo e più o meno il livello di amicizia era lo stesso, ma quel che negli ultimi tempi aveva provato nei confronti di Ron non assomigliava neanche lontanamente al sentimento di amicizia per Hermione.

Harry sospirò e ascoltò per un attimo il silenzio della stanza. Non c’era nessun rumore tranne il lieve russare di Ron che Harry non trovò affatto fastidioso, al contrario lo spinse di nuovo a provare un moto di tenerezza nei sui confronti.

Il ragazzo scostò la tenda del letto e intravide il letto di Ron, proprio accanto al suo, scoprendo con una sensazione vagamente piacevole che le tende del suo letto non erano state affatto chiuse. Harry aprì così totalmente le sue e, a sedere suo proprio letto, si fermò un attimo a guardare Ron.

La luce biancastra della luna illuminava la stanza tanto che Harry poteva scorgere chiaramente le lentiggini sul naso e le guance di Ron.

Involontariamente e senza neanche farci tanto caso arrossì e distolse lo sguardo: non era normale neanche provare l’impulso di accarezzare il proprio migliore amico, soprattutto a diciassette anni.

Harry si alzò ed andò in bagno, dove si sciacquò la faccia con l’acqua fredda e per un paio di minuti si fermò a guardarsi allo specchio.

Nell’estate appena conclusa Harry era cresciuto. Anche un po’ in altezza, ma a dir la verità non molto… più che altro si erano trasformati i lineamenti del suo viso.

Non che fosse diventato bellissimo o roba del genere, affatto, semplicemente sembrava un po’ più adulto, stava cominciando a perdere quell’aria da ragazzino spaesato che aveva avuto per tutta l’infanzia e buona parte dell’adolescenza.

Il ragazzo sospirò di nuovo, spense la luce e uscì dal bagno.

«Anche tu sveglio?»

A Harry per poco non venne un infarto.

Ron era in piedi precisamente davanti a lui, con indosso solo un paio di pantaloncini corti, si stava grattando la testa con aria assonnata e gli stava sorridendo.

Harry pensò che probabilmente Ron dovesse avergli sorriso una cosa tipo tre milioni di volte, eppure in quel periodo tutte le volte lo notava e tutte le volte lo ricordava come un evento speciale e positivo.

«Mi sono svegliato giusto un minuto fa, ma fa talmente caldo che non credo riuscirò a riaddormentarmi» constatò Ron dando un’occhiata al paesaggio al di la della finestra.

Esattamente in quel momento Seamus, nel sonno, fece uno strano rumore molto simile a un grugnito di maiale e i due ragazzi scoppiarono a ridere.

Ron si distese sul proprio letto senza infilarsi sotto il lenzuolo e Harry si sedette sul suo, lanciando delle occhiate furtive all’amico che invece sembrava molto concentrato a fissare il soffitto.

«Sai, ieri Hermione mi ha preso la mano. Io sono rimasto molto sorpreso, voglio dire… eravamo in sala comune e mentre rimproverava due primini che facevano un gran casino mi ha preso per mano, così, davanti a tutti...»

Harry si pentì terribilmente di essere stato chissà dove in quel momento e si maledì, raccomandandosi di stare il più vicino possibile ai due.

«Però non penso che ci volesse provare con me, no? Io non le sono mai minimamente interessato, perché tutt’a un tratto dovrebbe…»

Harry cercò di trattenersi dal dirgli che tutta la scuola sapeva che Hermione era innamorata di lei almeno dal terzo o quarto anno e probabilmente era l’unico a non saperlo.

«Harry, noi ci siamo mai presi per mano?» chiese improvvisamente Ron girandosi da un fianco per poi guardare l’amico.

Harry sentì un brivido freddo che gli attraversava la schiena. Dove voleva arrivare con quella domanda?

«Penso di no» rispose con aria nervosa «perché?»

«Niente, così…»

Harry da un lato rimase deluso da quella risposta ma dall’altro tirò un sospiro di sollievo. Cinque minuti dopo Ron si era già riaddormentato e Harry rimase almeno un’ora a rigirarsi nel letto.

 

 

 

Il giorno seguente alla prima ora i grifondoro seguirono Erbologia, e Harry non riscontrò nessun comportamento anomalo da parte di Ron né nei suoi confronti né in quelli di Hermione… tutto sembrava tornato come quando avevano undici anni, senza “tensioni sessuali” e roba simile.

Dopo avevano appena un’ora libera prima che cominciasse Trasfigurazione, così Hermione convinse i due che probabilmente avvantaggiarsi un po’ non avrebbe certo fatto loro male e si ritrovarono seduti intorno a uno degli austeri tavoli della biblioteca mentre Hermione spiegava loro un incantesimo che avrebbero ancora dovuto fare ma lei aveva già imparato per conto suo.

Harry non ascoltava molto, primo perché era veramente una spiegazione noiosa, e secondo perché avendo Ron accanto non riusciva molto facilmente di staccargli gli occhi di dosso.

Mentre Hermione vaneggiava qualcosa a proposito della giusta impugnatura della bacchetta, Ron appoggiò una mano sulla panca dove era seduto accanto all’amico, e immediatamente Harry provò l’impulso di ritrarre la propria, che si trovava proprio accanto a quella di Ron.

Il ragazzo non riuscì a capire assolutamente una parola di quel che disse dopo Hermione, dato che Ron gli aveva appena preso la mano, intrecciando le loro dita.

Harry era quasi paralizzato. Non riusciva proprio a capacitarsi del gesto dell’amico, e soprattutto della disinvoltura con cui l’aveva fatto… infatti Ron aveva continuato a guardare Hermione e ad annuire come se stesse ascoltando. Harry tra l’altro aveva una paura terribile che qualcuno potesse vederli, anche se tecnicamente era impossibile, data la mole del tavolo e la posizione della panca.

Ron continuò a tenergli la mano per tutta l’ora buca e appena Hermione li avvertì che avrebbero dovuto muoversi per non arrivare in ritardo semplicemente gliela lasciò e si alzò in piedi, come se non fosse successo niente.

Per quanto ascoltò Harry, la Mc Grannitt avrebbe potuto anche parlare di film porno durante la sua lezione. Non provò neanche per un attimo a concentrarsi… era rimasto troppo traumatizzato dal gesto di Ron.

Non aveva idea di come interpretare la cosa né di cosa avrebbe dovuto fare o come avrebbe dovuto comportarsi… e poi, se qualcuno li aveva visti? Non si sentiva certo in grado di sopportare Malfoy che lo prendeva in giro facendo delle battutine taglienti su lui e Ron…

 

 

 

 

  
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