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Autore: lames76    16/05/2012    0 recensioni
Dopo diverso tempo mi sono deciso a pubblicarlo. Capitolo centrale delle avventure del Settimo Cavaliere, si colloca tra il mio primo racconto ed "il Destino di Faerie" ed è un suo diretto prequel.
Qui Menion si ritrova ad affrontare a combattere nel suo tempo con l'aiuto di due reticenti alleate.
Ma la missione è per Faerie o per se stesso?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Settimo Cavaliere'
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Capitolo 8

Dopo aver pronunciato la formula maestra ed allieva erano state trasportate pochi metri al di fuori della gabbia metallica in cui erano precedentemente intrappolate e subito dopo due loro simulacri erano apparsi incatenate all’interno.
«Penso che abbiamo un problema...», mormoro' Gwynn appoggiando una mano sulla parete della grotta e notando che passava attraverso il muro, «Sembra che la formula, ci abbia reso simili a fantasmi»
Per un attimo fisso' Marie che arrossi' visibilmente ma prima che potesse parlare apparvero dall’altro capo della caverna, con un boato assordante, il mostro insetto ed un altare di pietra a cui era stata incatenata Elora.
Prima che potessero anche solo pensare cosa fare fu il finimondo.
Da una delle due uscite sbuco' Menion brandendo la sua spada magica e Marie noto' che perdeva sangue da un fianco. L’insetto distrusse i loro simulacri con una sfera di energia prima di essere sbattuto a terra dal cavaliere.
Ci fu uno scambio di battute tra le due figure, mentre Menion liberava Elora dalle catene. Poi ci fu un violento quanto veloce combattimento che vide, alla fine, la morte del mostro e la fuga del cavaliere verso l’estero con Elora in braccio.
Subito le due druido si affrettarono a seguirlo.
«Ma dove pensa di andare!», urlo' Gwynn nella corsa, «Siamo nel covo del mostro e brulica di mostri. Non riuscira' mai ad uscire!»
Ma si sbagliava, infatti, pochi istanti dopo, sbucarono all’esterno e videro Menion allontanarsi nella notte zoppicando, verso quello che pareva un parco cittadino.
«Quei mostri riuscivano ad esistere nella nostra realta' solo grazie al potere del mostro insetto», le spiego' la sua maestra, «Ora che e' morto sono stati banditi nuovamente da questo mondo»
Le druido continuarono a seguirlo finche' il ragazzo non si sedette stremato sotto un albero subito imitato dalla piccola Elora. La bambina si addormento' appoggiata al tronco vicino al cavaliere.
«Dobbiamo aiutarlo», fece Marie preoccupata, «E’ ferito!»
Ma Gwynn la zitti', «Prima dobbiamo tornare tangibili»
La piu' anziana delle due parve riflettere un istante poi esclamo', «Dobbiamo tornare a casa e cercare una soluzione nei nostri libri magici»
«Cosa?», Marie non sembrava affatto d’accordo, «Non possiamo lasciare qui Menion ed Elora! Un mostro o Mattew potrebbe trovarli e sarebbe la fine per loro»
Gwynn la guardo' con una luce maliziosa negli occhi, «Com’e' che ti preoccupi tanto di quel ragazzo?»
Marie arrossi' violentemente e balbetto' confusa, «Ma no, che dici? Mi preoccupo di Elora, non dimenticatevi che lei e' l’innocente che dobbiamo salvare»
«Si, come no! Tu ti sei presa una cotta per quel cavaliere da quattro soldi!», Marie fece per difendersi quando Gwynn interruppe il battibecco, «Pero' non hai tutti i torti. Non possiamo lasciare qui Elora ma nemmeno portarla con noi. Accidenti, se solo non fossimo cosi'!»
Le druido si sedettero dunque di fianco a Menion senza che lui si accorgesse della loro presenza.
«Dobbiamo riflettere sul da farsi», bisbiglio' Gwynn e solo in quel momento le due si accorsero che Menion stava parlando.
«E’ tutta colpa mia», stava dicendo con rabbia, «Marie e' morta per colpa mia, non sono riuscito a salvarla e Mattew ha vinto anche questa volta portando via quella ragazza meravigliosa»
La giovane quasi non credette alle sue orecchie.
«Hai sentito? Ha detto che sono meravigliosa!», esclamo' con aria strana.
«Si, probabilmente e' impazzito per dire una cosa del genere», la punzecchio' Gwynn.
La giovane druida esclamo', «Posso rimanere io con loro, mentre tu ritorni a casa»
Le due si guardarono e poi la piu' grande annui'. Gwynn si alzo' e si incammino' verso la sua dimora.
Marie era intenta a capire cosa provava per quel giovane. Era sicuramente un ragazzo gentile ed aveva fatto qualcosa di molto dolce contravvenendo a tutte le regole per salvare il suo migliore amico anche se l’aveva fatto per ragioni personali. Lei si era fidata di lui fin dall’inizio, in modo istintivo. Eppure non aveva fatto nulla per difenderlo dalle accuse della sua maestra ed anche dalle sue! D'altronde lei era ancora un druido alle prime armi e non pensava di avere voce in capitolo contro quell’altra persona piu' grande ed esperta nell’arte della magia.
Un sorriso increspo' le sue labbra eteree al ricordo dell’espressione assunta da Menion quando lei aveva detto alla madre di lui che erano fidanzati.
Il ragazzo, intanto, aveva tirato fuori dalla tasca quello strano specchietto che aveva usato per portarli su Faerie.
Per un attimo la ragazza penso' che volesse trasferirsi altrove ma ricordo' che, a quanto aveva detto il giovane, non poteva tornare su quel mondo fino al termine della missione. Pero' aveva gia' contravvenuto a quella regola una volta...
Menion sembrava che si stesse specchiando o forse cercava di far riflettere i raggi della luna sulla superficie metallica?
Senza rendersene conto si sporse dietro di lui per vedere cosa stava guardando.

Menion si riprese dallo sconforto ingoiando l’amarezza ed imponendosi di pensare alla salvezza della bambina.
"Forse posso chiedere assistenza a Tintinnio...", penso' afferrando lo specchio ma si fermo', "Li ho traditi, come posso pensare che funzioni ancora o che loro vogliano ancora avere a che fare con me?"
Comunque, non aveva alternative ora che era solo con la bambina. Sposto' lo specchio mettendoselo davanti per cercare un raggio di luna quando si blocco'.
Sulla superficie, vicino al riflesso del suo viso, vedeva Marie come se fosse stata dietro di lui.
Si volto' di scatto ma non vide niente.
"Sto impazzendo...", penso' confuso ma quando torno' a guardare lo specchio vide nuovamente la ragazza come se fosse stata alle sue spalle.
La giovane apparve sorpresa, ma poi sembro' parlare anche se lui non la sentiva.
Un dubbio si insinuo' nella sua mente.
«Sei davvero tu?», il riflesso apparve nuovamente sorpreso e parlo' senza pronunciare parole.
«Non ti riesco a sentire, prova a scandire le parole cerchero' di leggere le tue labbra», si concentro' sui movimenti della giovane, «Magia... riuscita... male... siamo... vive...», il suo volto si illumino', «Sei viva! Fantastico!», riprese un po’ di contegno ed aggrotto' le sopracciglie, «Da quanto tempo sei li' dietro?»
La giovane sorrise e mosse le labbra e Menion arrossi', «Mi hai sentito dire che sei...», si blocco'.
Si volto', non piu' guardando lo specchio ma mettendosi di fronte alla posizione in cui lui credeva lei fosse ed esclamo', «Beh sappi che dicevo la verita', sei una ragazza fantastica e stavo male a saperti morta...»
Improvvisamente la giovane ragazza dai capelli rossi apparve di fronte a lui in carne ed ossa.
«Ehi! Sei tornata...», mormoro'.
«Gwynn deve essere riuscita ad annullare l’incantesimo», rispose lei imbarazza.
Rimasero un istante a guardarsi senza sapere cosa dirsi, poi Menion la abbraccio'.
«Si, effettivamente sei tutta intera», disse stringendola.
«Ah e' solo un abbraccio per esserne sicura...», inizio' la giovane un po’ delusa ma prima che potesse finire la frase lui sposto' il viso verso quello di lei e la bacio'.
Per un attimo Marie si irrigidi' per la sorpresa, ma poi si lascio' andare e rispose al bacio.
Quando le loro labbra si staccarono rimasero un altro lungo istante a fissarsi in silenzio.
«Lo sapevo che vi sareste baciati», la voce di Gwynn li colse completamente alla sprovvista.
Si voltarono e videro che la donna era ferma poco lontano e li stavano osservando, «Ho annullato l’incantesimo e sono tornata qui a prendervi», mormoro' trattenendo una risatina.
«Adesso mi prenderai in giro per sempre vero?», chiese Marie tra l’arrabbiato ed il rassegnato.
«Beh sai, e' da un po’ che non ho flirt... almeno avremo di che parlare», rispose Gwynn mal celando un sorrisetto ironico.
Il ragazzo prese la mano di Marie attirando la sua attenzione, «Vuole avere di che parlare?», le sussurro' strizzandole un occhio, «Allora diamogliela!», la attiro' a se' e la bacio' di nuovo.
   
 
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