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Autore: dragon_queen    16/05/2012    4 recensioni
Cosa accadrebbe se Kanon, dopo la sconfitta di Nettuno, portato al tempio di Atena, trovasse qualcuno che lo apprezzasse anche per i suoi sbagli? E se questo qualcuno alla fine gli mostrasse un mondo che a lui è del tutto sconosciuto? E se fosse anche l'unico cosa che lo facesse tornare dalla battaglia con Hades sano e salvo?
Leggete e ditemi che ne pensate...XD
Genere: Azione, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Saint seiya chronicle'
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Erano passati i giorni. Hades era stato sconfitto e Atena aveva fatto ritorno al grande tempio, accompagnata solo dai cinque cavalieri di bronzo. Gea aveva assistito al corteo con lo sguardo vuoto, mentre al suo fianco Calliope tentava di farla rinsavire.

I cosmi dei cavalieri d'oro erano scomparsi, tutti, senza distinzione. La ragazza non l'aveva presa per niente bene e da quel momento non aveva più aperto bocca. I suoi occhi oramai erano perennemente gonfi. Non piangeva davanti agli altri, ma quando si trovava da sola, mentre se ne stava nell'oscurità delle stanze della terza casa.

L'amica aveva tentato in tutti i modi, ma la barriera che la sacerdotessa aveva retto sembrava impenetrabile.

Gea si allontanò verso la foresta, sino a giungere al luogo dove l'aveva incontrato la prima volta. Come poteva vivere senza di lui? Senza vederlo ancora, senza vedere il suo sorriso o i suoi bellissimi occhi? Non poteva.

Come se fosse stato sotto ipnosi, prese a camminare sino al bordo del precipizio, per poi fermarsi, pronta a compiere il passo. Era l'unico modo per rivederlo.

Così mosse un passo verso la fine.

 

All'improvviso due forti braccia le cinsero la vita, riportandola sullo spiazzo. Cadde a terra.

Si voltò stupita, cercando il suo salvatore, ma alle sue spalle non c'era nessuno. Cos'era accaduto allora?

Spaventata e un po' incuriosita continuò a guardarsi intorno. Ad un tratto un bagliore, il quale in breve tempo assunse le fattezze di qualcuno che lei conosceva.

-Kanon...- sussurrò lei.

Quello le sorrise, bellissimo circondato di quel bagliore. Lei si portò le mani davanti alla bocca, non potendo credere a quello che vedeva.

Fece per muovere un passo verso di lui, ma quello la fermò.

-Non è ancora il momento...-

-Per cosa?-

-Aspettami...-

 

Qualche giorno più tardi la Dea Atena convocò tutti coloro che erano rimasti al grande tempio. Nella grande sala si avvertivano solo i brusii dei presenti, curiosi di sapere il motivo di quella strana riunione.

La Dea si presentò a loro qualche minuto più tardi.

-Mi dispiace per ciò che è accaduto durante la guerra con Hades e sono addolorata per tutti coloro che adesso non sono più tra noi. Per questo sono qui per comunicare che da adesso in avanti non ci saranno più guerre, combattute per avidità e senza giusto scopo, in quanto io me ne vado-

Il silenzio regnò sovrano.

-Mi ricongiungo agli altri Dei, ma prima di andarmene posso fare a tutti voi l'ultimo dei miei doni-

Il suo cosmo divenne improvvisamente più intenso, mentre il suo sguardo viaggiava su ognuno di loro, sino a soffermarsi stranamente proprio in quello di Gea, come se lei avesse saputo.

Un brivido le scese lungo la schiena a sostenere quegli occhi.

In quel momento il cosmo della Dea aumentò ancora, sino a dividersi in dodici macchie dorate al suo fianco.

Nei bagliori si andarono a delineare i contorni di qualcuno. Finalmente i presenti capirono e Gea non riuscì a trattenere un gemito. Si portò una mano alla bocca, mentre le lacrime le salivano agli occhi.

Poco prima che Atena sparisse, al suo posto apparvero proprio i suoi dodici cavalieri, vivi e vegeti. Finalmente potè rivedere quei bellissimi occhi blu, quell'espressione interdetta sul volto. Senza saper trattenersi si fece largo tra la folla e gli gettò le braccia al collo, per poi baciarlo teneramente sulle labbra.

-Sei tornato-

-Si, per te-

-Non provare più a farmi uno scherzo del genere, altrimenti la prossima volta ti ci spedisco io negli Inferi- disse lei, il volto nascosto nella sua spalla.

-Vedrò cosa posso fare- sorrise lui.

Poi si resero conto della situazione in cui erano. Si voltarono entrambi, ma videro tutti gli altri cavalieri che gli sorridevano. Poco distante stava il fratello di Kanon, Saga, il quale sembrava il più felice di tutti.

Il moro continuò a tenerla tra le braccia, come se non volesse farla andar via mai più. Lei, dal canto suo, faceva altrettanto.

Poi, con un filo di voce, le si avvicinò ad un orecchio e le sussurrò:

-Ti amo...-




NdA E qui si giunge alla fine di questa breve vicenda. Non prendetevela per la scomparsa di Atena, ci hanno guadagnato tutti (poi, detto tra noi, non sapevo proprio come farli tornare altrimenti).
Spero vi sia piaciuta. Un saluto

  
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