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Autore: haroldsbook    16/05/2012    1 recensioni
Ed ero li di fronte quella prigione per l'ennesima volta,ma questa volta sapevo che qualcosa sarebbe cambiato,che qualcuno sarebbe cambiato, che io sarei cambiata. Scritta a quattro mani. WantToDream_ e _savemyheart
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scritta a quattro mani da Oriana e Giulia (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=175032)
Tutto quello che è stato scritto è puramente frutto della nostra fantasia.


Ed ero li di fronte quella prigione per l'ennesima volta,ma questa volta sapevo che qualcosa sarebbe cambiato,che qualcuno sarebbe cambiato, che io sarei cambiata.

-One years ago...

"Ehi piccola talpa da biblioteca, ma quei vestiti li rubi a mia nonna?"-urlò il riccio accanto alla sua fidanzata della settimana,oca bionda come suo solito. Continuai a camminare stringendomi al braccio i miei libri di letteratura inglese. Come faceva quel ragazzo ad essere arrogante,prepotente,sbruffone ma irresistibile allo stesso tempo? Una lacrima rigò il mio volto involontariamente,la asciugai subito con il felpone che avevo indosso quel giorno, mi girai verso di loro con gli occhi bassi e carichi di lacrime. 

"Che c'è la piccola Nerd si è offesa?"-disse l'oca imitandomi. Mi girai carica di rabbia, ero troppo intelligente per abbassarmi ai loro livelli,e anche troppo stanca di loro per battermi con Allison l'oca-magra-sono-perfetta-cheerleader-bionda-troia di Harry. L'ultimo giorno di scuola del 3 anno; attesi con ansia l'estate per allontanarmi da quel luogo pieno di odio e rabbia. Partii con mia cugina Haley, la mia migliore amica, per l'America per l'intera estate. Lì ebbi una trasformazione,una radicale trasformazione, dentro e fuori, dovevo fargliela pagare a tutte quelle persone che mi prendevano in giro per i vestiti trasandati,per i brufoli,per i miei occhiali spessi e per il mio fisico non perfetto,dovevo fargliela pagare, soprattutto a quello sbruffone di Harry,si sarebbe stata la mia vittima. La mia vittima numero uno.

14 september 8.30 a.m

Entrai a scuola posai subito i libri nell'armadietto e corsi in classe,in ritardo come mio solito. Bussai delicatamente,sentivo degli schiamazzi all'interno della classe,la fastidiosissima voce di Allison e le urla del professore. Stavolta sapevo che sarebbe andata diversamente.
"Alla buon'ora signorina" urlò il professore. Tengo presa di timore i miei soliti occhi bassi, entrai chiudendo la porta, verso di me sentivo tutti gli occhi dei miei compagni perforare il mio corpo come mille coltelli. L'estate era finalmente finita aspettavo da tanto questo giorno. Faccio un respiro profondo, iniziai a camminare a occhi bassi ma poi vedendo gli occhi verdi e stupidi di Harry li rialzai di colpo muovendo i miei capelli mossi, mi andai a sedere accanto ad Harry che mi guardava con un sorriso beffardo, che fa prima di ogni sua conquista. Risi.
"Ehi buongiorno dolcezza...non ti ho mai visto qui in giro come ti chiami?"-disse lui con il suo tono da seduttore porgendomi la mano. Sorrisi. Lui mi guardò ancora stupito ma poi si girò dall'altra parte continuandomi a guardare con la coda dell'occhio. Il professore chiama l'appello.
"Chloe Jonhson!"- disse il mio nome – "Presente!"- dissi io con un tono soddisfatto. Tutti si girarono verso di me, tutti anche lo stesso professore era stupito. La stupida Allison era rimasta sbalordita ed Harry mi guardava a bocca aperta,non ci poteva credere. In classe calò un silenzio imbarazzante.
"Scusatemi cosa avete da guardare?"-dissi io sistemandomi la mia folta chioma mossa di capelli castani. Si ero cambiata un bel po e tutto lo devo alla mia America. La piccola talpa di biblioteca si era trasformata in una sfacciata ragazza londinese, l'innocenza di quella piccola nerd si erano trasformati nella sicurezza di una teppista e la dolcezza di una bambina si era trasformata nella sensualità di una donna. Il mio corpo non perfettamente in forma in una sola estate si modello, le mie forme non erano esagerate ma erano proporzionate. La mia folta chioma di capelli neri sempre raccolti in una coda fermata da un fermaglio color oro, erano diventati castano chiaro e leggermente mossi. I miei brufoli erano spariti e i miei occhi azzurri come il mare erano truccati leggermente e delineati da un filo di matita nera. Ero davvero cambiata

La lezione di letteratura finì in un lampo ed io infilai con tranquillità tutte le mie cose nel mio zaino, ero rimasta sola in aula,adoravo il silenzio. Stavo per uscire quando un braccio mi ferma impedendomi di andare avanti.
"Ciao"-disse Harry con il suo sorrisetto in volto.
"Che cosa vuoi Styles?"- chiesi io cercando di oltrepassare il suo braccio fermamente saldato allo stipite della porta.
"Non mi hai notato per tutta la lezione"- chiese lui come se fosse dispiaciuto dall'accaduto.
"Oh ma tu non sei il grande Styles"-dissi io sottolineando quest'ultima parola-"...non hai bisogno di una..come mi chiamavi? Ah si! Talpa da biblioteca?"- conclusi facendo le virgolette nell'ultime due parole svirgolandomi dal braccio di Harry per poi camminare tranquillamente soddisfatta da come gli avevo risposto a tono. Lui non si diede per vinto e continuò a seguirmi,quando accelerò il passo mi girai fermandolo per il petto. Mi avvicinai di più a lui,sempre più vicino e lui sorrise vittorioso mentre si avvicinava anche lui molto soddisfatto.
"Sai potrei denunciarti, lo stalking è un reato Styles!"- sussurrai io nel suo orecchio destro. Girai i tacchi e me ne andai sentendo ancora lo sguardo di Harry su di me, mi girai e lo vidi ridere mentre scuoteva la testa. La trappola era scattata, era nelle mie mani;

La giornata continuò molto strana,ragazzi che mi guardavano e che mi chiedevano chi fossi, le cheerleader che non mi lanciavano granite in faccia e soprattutto Harry che mi pedinava. Ero davvero soddisfatta del mio primo giorno. La giornata a scuola fini rapidamente e mi fiondai fuori dalla scuola prima di ricevere altre strane richieste da Harry, presi dalla borsa le cuffiette del mio i-pod e iniziai a camminare verso casa. Quella dannata musica risuonava nelle mie orecchie,era la nostra canzone, quella canzone che doveva rimanere mia e sua, sua e mia, nostra.

You're not alone
Together we stand
I'll be by your side

you know I'll take your hand

Lui mi aveva aiutato a combattere quel periodo orribile, a combattere il mio disturbo, il divorzio e l'ennesimo rifiuto da un ragazzo. Perché era cosi cambiato? Perché quel riccio simpatico e solare, il mio migliore amico era diventato cosi? Perché Harry? Le lacrime fredde e taglienti rigano il mio viso facendo sfumare il trucco,non dovevo più soffrire per lui, per quel ragazzo di cui mi ero innamorata dalla prima volta che i suoi genitori vennero a casa mia e quel ragazzino mi strappò il vestito all'età di 4 anni, adesso non più. Ma allora perché il fatto di non averlo baciato in corridoio pesa dentro di me come un macigno,come un rimpianto. Adesso basta,dovevo farlo soffrire come lui ha fatto con me. I miei pensieri vengono interrotti dalla vibrazione del mio telefonino. Un sms;

"Ehi dolcezza, forse non hai ancora capito con chi ti stai mettendo contro, so troppe cose su di te, sarà facile farti innamorare di me. -H. P.S: quella canzone la adoro, come prima anche adesso."

Merda. Mi stava spiando, come fa? Lo odio.

"Scusa Styles come cazzo fai ad avere il mio numero? Comunque non sarà cosi facile, sono cambiata a causa tua."

Gli risposi subito,senza pensare rimettendo con violenza il cellulare nella tasca dei miei jeans stranamente stretti,quel ragazzo cosi sicuro di se mi faceva saltare i nervi,ma adesso mi sarei ripresa la rivincita.
Mi arriva un invito ad una festa, il primo in 2 anni forse, a casa di Fulvia, una ragazza italiana in scambio culturale. Ci vado. Comunque tornai subito a casa,desolata come sempre, mi feci una doccia veloce. Mentre ero sotto il getto d'acqua calda ripensai alla mia giornata,forse la migliore da 2 anni a questa parte, Harry. Pensavo ossessivamente al modo in cui mi guardava, alla mia forzatura a non baciarlo in quel dannato corridoio, al suo messaggio. Sorrisi involontariamente.
Presi la borsa e sali in macchina mettendo in moto,in un momento arrivai a casa di Fulvia. Entrai,soliti sguardi,solite oche,solite facce,niente di nuovo. Mi buttai subito in pista, approfittai per vedere qual'era l'effetto del mio nuovo look, molti ragazzi mi si avvicinavo e ballai anche con qualcuno più carino,ma niente di più. Con la mia mente cercavo Harry, cercavo quel maledettissimo sorrisetto, quegli occhi profondi, ma niente. "Sarà in qualche camera a spassarsela con un'oca bionda come suo solito"-pensai. Ma mentre mi avvicinavo al bar per perdere la testa dentro qualche drink lo notai,il suo sguardo e i suoi ricci, era seduto e annoiato cercando qualcosa o qualcuno credo, mi notò sobbalzando dalla poltroncina rossa ed io distolsi lo sguardo. Continuai a bere il mio Martini, mi girai intorno per cercare qualcosa da fare e decisi di andare a fare un giro, era davvero bella come casa, non avevo paura di niente, cosa poteva mai succedere? Arrivai in una grande stanza,credo fosse la camera di Fulvia. Osservavo le foto nella parete, senti dei passi dietro di me e delle mani calde che cingevano la mia vita nuda, per lo spacco laterale del vestito. Sobbalzai.
"Sei bellissima"-mi sussurrò in un orecchio. Avrei potuto riconoscere ovunque quel tono cosi dannatamente sexy, cosi dannatamente inconfondibile.
"Styles che cosa vuoi?"-dissi io sbuffando,nascondendo l'eccitazione di quel momento.
"Una piccola dolce innocente ragazza come te non dovrebbe girare da sola in questa casa"- sussurrò mentre mi accarezzava la spalla e slacciava il mio copri-spalle che cadde a terra. Un brivido che forse non riusci a nascondere,scese percorrendo la schiena.
"Lascia perdere le parole "piccola-innocente e dolce" quando parli di me"- sussurrai mentre mi girai lentamente verso di lui. I suoi occhi incrociarono i miei, non mi ricordavo di quanto fossero meravigliosi, passai una mano tra i suoi ricci.
"Non sono cambiati affatto dall'ultima volta al tuo compleanno dopo che ti avevo visto uscire dalla tua camera con Allison"-dissi io scendendo di tono nell'ultima parte.
"Amavo il fatto che mi accarezzavi i capelli."- disse lui avvicinando il mio corpo al suo,sorrise vittorioso come in corridoio,non potevo farlo vincere.
"Ti piacerebbe Styles"- sussurrai cercando di lasciare la stanza. Stavolta non riusci a scamparla, senti una stretta al braccio, e non ero affatto tranquilla. Mi avvicinò di botto al suo corpo perfetto,facendomi sobbalzare.
"Non ti lascerò andare via di nuovo, aspetto questo momento da troppo tempo."- sussurrò lui al mio orecchio. Non credevo alle mie orecchie,sgranai gli occhi e risi istericamente.
"Ah si?Stai aspettando me? E allora quelle frecciate,quegli insulti,quelle granite in faccia,quegli stupidi scherzi erano solo per attirare la mia attenzione?"- chiesi io divertita voltandomi verso di lui.
Rimase in silenzio calando lo sguardo, non sapeva come rispondere. Volevo divertirmi ancora.
"Ok, allora facciamo cosi, ricominciamo tutto dall'inizio" alzò lo sguardo spostandolo dal pavimento ai miei occhi "Ehi dolcezza ti ricordi di me?"- disse lui sorridendo.
"Hai presente... "-sussurrai maliziosamente avvicinandomi a lui-"... in quel balcone...l'ultima volta in cui eri ancora te stesso, quando ti emozionavi ogni volta che ascoltavi quella dannata canzone, quando eri ancora il mio Hazza, dolce e sensibile senza questa maschera che ti ostini a portare?" lo vidi annuire "Ecco...ricordi quel balcone che si vede dalla strada tutto illuminato,molto romantico?"- fini mentre ero a pochi centimetri da lui.
"Certo che ricordo,ricordo perfettamente"- disse, portandomi per un attimo in quel momento quando era ancora lui, annuendo maliziosamente chiudendo gli occhi. Il sogno è finito, la maschera la indossa ancora, è molto evidente. Si avvicinò pericolosamente a me, sempre di più.
"Ecco Styles, buttati"- dissi io sorridendo malignamente girando i tacchi e liberandomi della sua stretta, varcai la soglia della porta dirigendomi verso l'uscita. Ero soddisfatta,fiera di non aver ceduto,di aver fatto la stronza per una volta, non volevo soffrire più.

Arrivai sul portico di casa mia, mi trascinai stanca dentro buttando la borsa e i tacchi a terra e andai rapidamente in camera buttandomi sul letto,ma mentre mi stavo per abbandonare nelle braccia di Morfeo un suono mi fece saltare dai miei sogni pre-dormita. Era il campanello, sbigottita dall'ora andai ad aprire e rimasi ancora più sbalordita della figura che mi trovai davanti.

"Harry?"-chiesi stupita. Ma lui non mi lasciò neanche parlare che mi ritrovai le sue labbra morbide e calde sulle mie. Lo stesso brivido che avevo provato in quella stanza ripercorse la mia schiena lasciando, anche se inizialmente un po incerta, che le mie mani si intrecciassero dietro il collo di Hazza intensificando il bacio, le nostre lingue danzavano, rincorrendosi e trovandosi, accesero la passione tra di noi.
Non volevo essere la solita ragazza di turno, una delle solite da aggiungere alla sua lista, non volevo essere una delle tante che si era portata a letto o di cui non si sarebbe neanche ricordato il nome. Mentre nella mia testa varie idee e pensieri mi comandavano di allontanarmi da quel ragazzo che tanto avrei dovuto odiare sentii le sue mani stringermi più forte contro quel corpo perfetto che a piccoli passi con delicatezza mi spingeva contro la parete più vicina. I miei pensieri scomparvero come tutto il resto dei miei problemi, in quel momento i miei sentimenti repressi per anni avevano preso il controllo del mio corpo, passai le miei mani tra quei meravigliosi ricci sentendo le sue labbra scendere nel mio collo tracciando la strada con dei teneri baci che mi costrinsero a fare una dolce risata a causa del solletico.
"Se vuoi posso anche andarmi a buttare adesso" disse alzando il suo sguardo. In quel momento la sua voce più sexy che mai parve essere più provocatoria. Mi sollevò da terra stringendomi talmente tanto a se da costringermi a intrecciare le mie gambe dietro la sua schiena.
Ripresi a baciarlo con più entusiasmo di prima per poi guardare le sue splendidi iridi verdi "Se vuoi la mia offerta è ancora valida"dissi talmente piano da costringerlo a leggere il labiale delle mie labbra. Improvvisamente la sua espressione divenne vitrea, quegli occhi prima pieni d'amore non tralasciavano nessuna emozione. Mi guardo ancora un istante prima di allentare la presa facendo slegare le mie gambe che trovarono subito il pavimento, fece un passo indietro e prima di girarsi e andare verso la porta percorse il mio corpo con il suo sguardo. 
Non sapevo che espressione avevo in quel momento, non sapevo se essere triste o felice. Abbassai lo sguardo sentendo una lacrima percorrermi la guancia fino a sparire sotto il mento, perché piangevo? D'altronde non era proprio ciò che volevo? Subito dopo aver notato la porta aperta e la stanza vuota sentii un altra lacrima rigarmi la guancia sinistra. Mi accorsi che in realtà non ero cambiata per niente, ero ancora la fragile e innocente 'talpa da biblioteca' mi ero solamente creata una maschera come aveva fatto lui.
"Aspetta" dissi correndo verso la porta pur sapendo che non era più lì. Poggiai una mano nello stipite tenendo il volto basso per evitare che chiunque fosse là fuori vedesse le mie lacrime. Delle scarpe molto familiari si avvicinano a me tanto da sentire il suo respiro massaggiarmi il collo scoperto, sentendo il cuore a mille alzo lo sguardo incontrando il volto di Harry.

"Piccola talpa da biblioteca" disse con una dolce espressione diversa da quelle che usava di solito, tanto da far sembrare quel soprannome quasi piacevole "Rifiuto l'offerta e vado avanti"-dice sfoggiando uno di quei suoi irresistibili sorrisi.

Ok mi ero creata una maschera ma quando ero con lui questa si sbriciolava lasciando la vera me allo scoperto, in tutto il suo splendore proprio come succedeva a lui in questi momenti. Il mio Hazza era ancora, là dovevo solo riuscire a farlo emergere, e adesso sapevo perfettamente come fare. Agganciai il mio dito nel colletto della sua maglietta e lo trascinai dentro casa, dopo aver chiuso la porta dietro le sue spalle mi ritrovai improvvisamente le sue labbra nelle mie.
"Se decidi di restare sappi che non ti lascerò più andare via"- dissi tirandolo verso di me annullando quel poco spazio rimasto tra di noi.
"Non te lo permetterei comunque"-disse prendendomi in braccio e trascinandomi di sopra. Mi poggiò delicatamente sopra il mio letto senza modificare le distanze tra i nostri corpi.

 

Ecco la nostra Chloe

  
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