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Autore: Charizard FIRE    16/05/2012    3 recensioni
Mi presento: mi chiamo Davide, ho ventun anni, e un piccolo sogno nel cassetto che mi ha accompagnato per oltre dieci anni della mia vita. Un sogno che si chiama “Amici di Maria de Filippi”.
Musica, sogni, speranze.
Genere: Generale, Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non mi arrendo.

 

Musica, sogni, speranze.

 

 

 

Capitolo 1

-PANICO DA PALCOSCENICO-

 

Ho paura. Non importa se fino ad ora ce l'ho fatta, ho paura comunque.

Mi presento: mi chiamo Davide, ho ventun anni, e un piccolo sogno nel cassetto che mi ha accompagnato per oltre dieci anni della mia vita. Un sogno che si chiama “Amici di Maria de Filippi”. Un programma, questo, che ho seguito sin dalla sua prima edizione, nel lontano 2001.

Mi guardo intorno, e quasi non riesco a credere di essere veramente dove sono, dietro le quinte di uno dei programmi televisivi più di successo. Vedo gli altri ragazzi che, come me, attendono in tensione il loro primo piccolo momento di gloria, e ripenso a tutte quelle volte in cui ho desiderato, in passato, di trovarmi qui.

Stiamo ancora aspettando che la trasmissione cominci, quando il mio cellulare vibra. E' un messaggio da parte di Andrea:

 

Ohi! Stai tranquillo, sono sicuro che ce la farai anche tu! In questa scuola ci dobbiamo entrare insieme!

 

Andrea è un ballerino, ci siamo conosciuti quest'estate ai provini. Muove le braccia in un modo così ipnotico che a volte rimani fisso a guardare, senza parole. Non sarei mai in grado di fare quello che fa lui. A dire la verità non sarei proprio in grado di ballare, io voglio fare altro nella vita. Ad ogni modo, lui ce l'ha già fatta. Dopo i primi provini eravamo passati così in tanti, sia cantanti che ballerini, che hanno deciso di dividerci in tre gruppi e di fare delle ulteriori fasi di scrematura in diretta televisiva, così come già avevano fatto l'anno scorso. Andrea era nel gruppo della settimana scorsa, ed è già passato alla prossima fase. Io invece, povero scemo, sono capitato nell'ultimo gruppo, che per giunta è quello che sembra il peggiore, almeno per quanto riguarda il canto: nell'angolo laggiù riesco a scorgere Sharon che fa dei vocalizzi per schiarirsi la voce. Il nome di Sharon mi è rimasto in mente sin dalla prima volta in cui l'ho sentita cantare ai provini: ha solo diciannove anni, eppure ha una tale voce che quando l'ascolti resti imbambolato. Oh, e poi c'è Augusto. 'Er gladiatore' ho sentito che lo chiamavano alcuni. Canta lo swing, e si vocifera che lo swing sarà molto apprezzato quest'anno, visto il successo della scorsa edizione, soprattutto dalla Di Michele. E vogliamo parlare di Chiara? Mi è sempre stata simpatica, ma la temo molto. Una ragazza carina, cordiale, prima mi ha anche salutato, ma... da temere. Quando tira fuori la voce ci mette una tale passione che ti fa sciogliere, sembra quasi di entrare in un altro posto. Poi ci sono tutti gli altri. Alessandra, Gianmarco, Paolo, Roberta, Demian. Uno più bravo dell'altro. E poi ci sono io: un repertorio fin troppo moderno e improvvisato, e nessuna lezione di canto alle spalle. Che cosa ci sto a fare io qui?! Mi chiedo.

Manca ancora qualche minuto all'inizio della diretta, e decido che ho bisogno di sentire la mia ragazza. Avvio la chiamata e sento il telefono squillare.

Pronto?!” mi sento rispondere.

Ciao...”

Amore! E' successo qualcosa? Noi siamo qui a guardare!”

No... No, non è successo nulla. Vale, io voglio venire a casa, non ce la faccio.”

Davide! Dai, non fare così, non ti buttare giù... Sei arrivato fin qui! Che fai, vuoi buttare via tutto?”

Valeria, io sono il più scarso di quelli che ci sono oggi... Mi sento il più scarso! Che ci sto a fare qui in mezzo agli altri?!”

Amore! Amore, ehi! Ascoltami: tu non sei il più scarso. Sì, potrai anche avere poco studio alle spalle...”

Poco? Non ce l'ho proprio lo studio alle spalle, io!”

Sì sì, ok, ma... Dimmi la verità: in quanti hanno provato a cantare le canzoni che canti tu? Sei moderno, sei giovanile, sei... Unico. E io scommetto che faranno a gara per prenderti nella scuola!”

Magari...”

Dai, non ti posso sentire così! Non ti devi arrendere! E poi senti, fregatene di quello che possono dirti e fregatene di quello che succede: se non va, pazienza. Se va, meglio!”

...Non dirmi che ci sono anche i tuoi a guardare...”

Ehm... sì, veramente!”

No, dimmi che è uno scherzo.”

Non lo è.”

Stai scherzando?”

No.”

Tu credi che io sul serio adesso possa andare là e cantare? Sapendo che i miei suoceri mi guarderanno mentre stonerò e sarò cacciato via?!”

Amore!!” Valeria si mette a ridere. La faccio sempre divertire quando assumo toni tragicomici.

Non ridere! Vorrei vedere te al mio posto!”

Davide: senti, io ti amo. Non mi importa se stonerai o se verrai cacciato via. Non mi importa se farai brutta figura. E di sicuro non importa neanche ai miei genitori. Tu devi andare là e spaccare! Devi fare il meglio di te! Non ti arrendere, e non pensare ad altro che alla musica. E' quello che sai fare meglio!”

Beh... Sì, ma...”

'Ma' cosa?! Lotta. Non ti arrendere. Dimmelo, voglio sentirtelo dire!”

Non mi arrendo.”

Come hai detto scusa? Non ho capito bene!”. In realtà ha capito eccome. Vuole solo caricarmi a dovere per l'esibizione che mi aspetta.

Non mi arrendo!” ripeto in tono più convinto.

Ecco, ora sì!” la sento ridacchiare.

Vedo un po' di movimento, hanno cominciato a fare il conto alla rovescia. Devo riattaccare, mi sa che stiamo per cominciare... Grazie, Vale. Mi manchi...”

Mi manchi anche tu! Metticela tutta, facciamo il tifo per te! Chiamami appena puoi!”

Ok, ciao!”

Ciao!”.

Riaggancio e mi guardo intorno: tutti quanti sembrano attanagliati da una certa qual preoccupazione di non essere all'altezza, esattamente come me. Siamo tutti nella stessa barca... Mi dico, mentre Maria passa in mezzo a noi augurandoci un 'in bocca al lupo', per poi avvicinarsi al varco che separa le quinte dallo studio di Cinecittà che da sempre ha fatto da sfondo alle puntate di “Amici”.

Mi metto davanti al televisore che ci mostra la puntata, le mie mani che tremano forsennatamente.

Buongiorno, buongiorno a tutti!”. Maria fa il suo ingresso in studio, accolta da una miriade di applausi. La telecamera riprende il pubblico che si alza in piedi.

Grazie, grazie mille!” dice Maria, inchinandosi. “Grazie!” ripete, ancora. Mi chiedo quante volte dovrò ringraziare se per caso qualcuno dovesse applaudirmi quando entro, e poi dopo che mi sono esibito. In realtà non credo di averne bisogno, ma preso dal momento non posso fare a meno di immaginarmi impacciato e goffo mentre la gente mi applaude. Basta un solo 'grazie' sentito, o è meglio abbondare come ho visto fare a tanti prima di me? Si vedrà! Penso. Dipenderà da quello che la mia testa e il mio cuore si sentiranno di fare al momento: adesso devo solo stare a guardare cosa succede, senza deconcentrarmi, perché voglio vedere chi passerà il turno e chi no. I tecnici ci hanno già precedentemente informati dell'ordine in cui saremo chiamati, e so che prima di me toccherà ad altre persone di cui mi interessa sapere il verdetto, in particolare Sharon e Augusto.

Benvenuti alle selezioni di Amici!” la conduttrice comincia a parlare. “Oggi i professori esamineranno l'ultimo gruppo di ragazzi, il terzo, e poi sabato prossimo ci sarà l'ultima fase di scrematura. Saluto i professori di canto!”

La telecamera inquadra quelli che saranno i miei due ostacoli di oggi: Grazia Di Michele e Rudy Zerbi, che sorridono entrambi compiaciuti.

...E quelli di ballo!”

Stavolta ad essere inquadrati sono Alessandra Celentano e Garrison Rochelle. Guardo la Celentano sorridere, e non posso fare a meno di pensare al secco 'no' che ha rifilato al mio amico Andrea una settimana fa. Fortuna che l'ha fatto passare Garrison.

Come ormai sapete, quest'anno i professori interni sono solo due per categoria. Loro hanno il compito di giudicare chi deve passare il turno e chi no. Bene, cominciamo: Luca?”

Maria guarda l'autore Luca Zanforlin, che, seduto ad un lato del palco, ha il compito di chiamare i ragazzi che di volta in volta devono entrare in studio.

Sì, il primo di oggi è un ballerino: Saverio Vivenzi!”

Saverio, qui, dietro le quinte, era già pronto ad entrare, e al suo ingresso un caloroso applauso lo accoglie. La telecamera lo inquadra: sembra tranquillo, ma si vede che è teso come tutti noi.

Ciao! Piacere!” Maria si avvicina e gli stringe la mano. Cortese come sempre. “Quanti anni hai?”

Venticinque.” risponde Saverio, in maniera composta.

Da dove vieni?”

Da Salerno.”. Devo ammettere che il suo accento campano non è molto pronunciato.

Sei teso?” gli chiede Maria, curiosa.

Non troppo.” risponde lui. Non mi piace. Ha un'aria arrogante. Scommetto che balla classico.

Cosa balli?”

Una variazione del 'Don Chisciotte'!”. Infatti.

Ah! Celentano, è classico!” Maria si rivolge all'insegnante più fissata della storia di Amici, ridendo. Quest'ultima ride a sua volta.

Prego.” dice infine la conduttrice, spostandosi e lasciando spazio al ragazzo.

Saverio si mette in posizione, la musica parte, e lui comincia a danzare.

Sento altri aspiranti accanto a me che, meravigliati, commentano l'esecuzione di Saverio come se fosse un ballerino provetto, uno di quelli che ti lasciano a bocca aperta. Tento di concentrarmi a guardarlo, ma ovviamente non sono così esperto da poter capire quanto questo tizio sia bravo. Quello che so è che mi sta antipatico: è arrogante perfino nel modo di muoversi.

La musica finisce, e Saverio smette di ballare. La sua esibizione è terminata.

Bene!” dice Maria tornando al centro dello studio, accanto al ballerino. “Professori?”

Beh bene, è...” comincia la Celentano, un'espressione compiaciuta sul volto.

NO!” Garrison la interrompe subito con una specie di gridolino, tanto che in studio tutti cominciano a ridere. Nessuno di noi, qua dietro, ride. Non abbiamo uno stato d'animo tale che ce lo consenta.

La Celentano sgrana gli occhi scioccata ma divertita dal versetto del collega, mentre Maria lo interpella. “Garrison, non sei d'accordo?”

Ma no! Non... Non mi piace!” risponde il coreografo, col suo inconfondibile e buffo accento americano. “E' tutto uguale, non c'è anima! Io non vedo... carisma!”

Garrison, questo è un ballerino coi fiocchi!” risponde la Celentano, risentita. “Per me passa!!”

Saverio sorride. Lo guardo, e mi dico che vorrei essere al suo posto. Vorrei che qualcuno facesse passare anche me. Magari direttamente senza neanche dover fare il provino. Così, a simpatia.

Per la Celentano passi alla prossima fase!” commenta Maria, mentre accompagna il ragazzo sorridendogli. “Noi ci rivediamo Sabato prossimo! In bocca al lupo!”

Saverio ringrazia, ed esce dallo studio. Alcuni di noi corrono ad abbracciarlo per complimentarsi. Io non ce la faccio. A parte il fatto che non lo conosco neanche, e poi... Non posso, non potrei mai complimentarmi con uno che è passato quando io sono ancora qui, in ansia. Non con uno sconosciuto, per di più della categoria opposta alla mia.

In mezzo al flusso dei miei pensieri sento la voce di Luca Zanforlin che chiama il secondo.

Il prossimo è un cantante: Augusto Bezzi!”

Il pubblico applaude. E' lui il cantante che più temo, dopo Sharon. Entra in studio: è muscoloso, è bello, ammicca alle ragazzine nel pubblico come se si credesse già un divo. Non posso non pensare a me. Un patetico, normalissimo ragazzino. C'è da dire che io quando canto mi sciolgo: è come se mi trasformassi, come se diventassi qualcun altro. Ma sono perfettamente conscio di non essere certo ai livelli di Augusto 'Er gladiatore'. Quasi avrei voglia di non guardare, tanto sono sicuro che lui sarà sicuramente uno degli allievi dell'edizione 2013. Magari la vincerà pure.

Benvenuto, piacere!” gli dice Maria. “Quanti anni hai? Da dove vieni?”

Ventidue, da Torino!”

Ah bene! Cosa canti?”

Fever!”

Fever?! Penso io. Non esiste forse canzone con più charme. Inquadrano la Di Michele, e già mi sembra di vederla leccarsi i baffi. O forse è solo una mia impressione. O peggio, la mia mente che mi gioca brutti scherzi. Subito dopo inquadrano Zerbi: ha un'espressione a metà tra il contrariato e l'annoiato. Mi viene da sorridere... Quello che mi è sempre piaciuto di Rudy è che solitamente è incantato dall'originalità. Beh, su quello non credo mi batta nessuno, come repertorio... Mi dico, più per autoconvincermi che per altro.

Augusto canta. Voce calda, espressioni ammiccanti. Ho come l'impressione che non capisca una parola di quello che sta dicendo, ma lui canta lo stesso. Se ne sta lì, a fare il bello, facendo mostra della sua bella voce, preoccupandosi più del pubblico che della musica, più dell'apparenza che delle parole. So per certo che dipendesse da me, uno così non lo farei entrare in questa scuola neanche sotto tortura. Quando si canta bisogna emozionarsi, bisogna immergersi nel mondo della canzone, bisogna sentire le parole, non solo ripeterle a pappagallo. Tanto passa... Mi ripeto. Non riesco neanche più a distinguere se ciò che penso lo penso per davvero o se sto solo cercando di trovare scuse per giustificare la mia presenza in questo posto.

Certo che bravo, è bravo...” mi sento dire alle spalle.

Mi giro e vedo Chiara, subito dietro di me.

Beh sì...” le rispondo sorridendole, senza aggiungere tutto ciò che stavo pensando su di lui.

Ho tanta paura, Davide...” mi dice.

Eh! A chi lo dici!”

Ma tu cosa canti dopo?”

Rifletto un secondo. Mi chiedo se sia il caso di rivelare le mie carte al nemico. Poi mi meraviglio del mio cervello. Cosa siamo, in guerra?! E poi i nostri pezzi sono già decisi da un po', in redazione hanno tutte le basi! E sto parlando con Chiara! Chiara, la gentile!

Marry the Night di Lady Gaga...” rispondo, convincendomi che devo essere evidentemente molto provato. “E tu?”

Eppure Sentire!” mi risponde lei.

Non c'è tempo per altri discorsi. Augusto ha finito di cantare. Tanto lo fanno passare, dai...

Ok, sentiamo i professori!” dice Maria. “Zerbi?”

La telecamera si ferma su Zerbi.

Quello che penso io è che se il tuo repertorio è tutto così, forse dovresti aspirare ad altro. Ti ho trovato senza spina dorsale, 'tutto fuoco e niente arrosto' come si suol dire!”

Inquadrano Augusto: l'espressione quasi farebbe paura. 'Er gladiatore' incacchiato.

Sei d'accordo?” chiede Maria al ragazzo.

No!” risponde in tono sicuro. Si vede che è palesemente seccato. “Per niente!”

Sentiamo la Di Michele...” dice la conduttrice.

Beh mi dispiace, ma straordinariamente devo dire che sono abbastanza d'accordo con Rudy...”

La telecamera si sofferma sul viso scettico di Maria de Filippi e sulla faccia tremendamente scioccata di Zerbi, increduli entrambi, mentre dal pubblico si levano gridolini di delusione.

Tu hai una bella voce...” continua la professoressa. “Ma secondo me non la usi nel modo giusto, e hai ancora bisogno di crescere, di maturare. Per me... è no!”

Non riesco a crederci. Maria chiede a Rudy Zerbi, e anche lui conferma il no. Augusto torna dietro le quinte, il viso arcigno e malevolo, senza rivolgere la parola a nessuno, e io rimango a guardare lo schermo che ho davanti con gli occhi sgranati e la bocca spalancata.

Oddio, non ci credo!” mi dice Chiara.

Mi giro a guardarla senza aggiungere una parola. Non hanno preso Augusto. 'Er gladiatore'. Se ha fallito lui, allora falliremo tutti. Io e Chiara ci scambiamo un'occhiata complice di terrore. Con la coda dell'occhio vedo che l'altra cantante che tanto temo, Sharon, sta guardando verso di noi. Mi volto per ricambiare lo sguardo, e mi stupisco nel recepirla stupita tanto quanto noi. Non mi ha mai rivolto la parola, ma in quel momento mi rendo conto che per quanto lei a me sembri una dea del canto, è nella nostra stessa situazione, e ha paura tanta quanta ne abbiamo noi. Tento di sorriderle per infonderle coraggio, perché ricordo bene che lei dovrà esibirsi prima di me. Lei sembra rispondermi al sorriso con un sorriso, poi si volta e si allontana, preparandosi ad entrare.

Altri aspiranti concorrenti entrano ed escono. Fra i cantanti sono passati Demian e Paolo, voluti dalla Di Michele, mentre Roberta è stata bocciata. Fra i ballerini sono passati una certa Ilaria e un certo Sabatino, voluti da Garrison. Ennio e Dafne bocciati.

Tocca a Sharon. La vedo entrare e rimango rapito dalla sua eleganza. E' brava, lo so bene. E' temibile. Molto temibile. Maria la presenta, e la ragazza risponde alle domande con umiltà ma non senza una certa determinazione.

Cosa canti?”

All By Myself”

Ci vuole un gran fiato per cantare quella canzone. Ma so che lei ne è capace. La ragazza comincia a cantare, e rimango incantato. Vorrei avere la sua voce, la sua potenza vocale, la sua capacità. Le note scivolano come un torrente in piena, lasciando nell'aria tracce che perdurano. Un primo piano di Sharon mostra i suoi occhi chiusi. Lei è una cantante. Una vera cantante.

Quando finisce il pubblico applaude, e Maria chiede ai professori i loro pareri.

Bravissima!” commenta la Di Michele, entusiasta. “Tu devi passare! Devi!”

Ancora una volta siamo d'accordo io e te, Grazia...” risponde Zerbi. “Io... Sharon, sono impressionato. Anche per me passi, complimenti!”.

La gente del pubblico esulta, e io sorrido mentre inquadrano il volto felice della mia giovane rivale. Se lo merita... Mi limito a pensare. Se lo merita e basta.

Sharon lascia lo studio e torna dietro le quinte. E io mi accorgo che le mie mani tremano: sarò il prossimo cantante. Mi allontano da Chiara spifferandole un 'tocca a me', mentre lei mi sorride e mi alza i pollici come per augurarmi buona fortuna. Mi avvicino al corridoio che collega il dietro le quinte allo studio, mentre il ballerino a cui tocca esibirsi subito prima di me entra e si avvia verso Maria. Sharon è lì davanti a me. Non posso non mimarle i complimenti con la bocca, non posso non farlo. Lei mi sorride senza dirmi altro. Oh mio Dio, fa' che io passi... Mi scopro intento a pregare. Cerco di ripassarmi mentalmente la canzone, ma le parole si confondono nella mia testa come pesci nell'oceano, e le mie mani tremano sempre di più. Non ho neanche capito il nome del ballerino che si sta esibendo adesso, sono troppo agitato. Calmo. Calmati adesso, o sbaglierai tutto. Ma non serve a niente. Che canzone devo cantare? Ah, giusto. Come mi chiamo? Davide. O forse Simone. O Mattia. Non mi ricordo più il mio nome. La musica si è fermata. Il mio momento si avvicina sempre di più, e io non mi ricordo neanche come mi chiamo, perfetto. Canta come se fossi nella tua camera, da solo... Qualcuno mi ha detto, ai miei primi provini. Sì ma un conto è cantare davanti a Vessicchio, un conto è cantare davanti a tutto un pubblico. Io non l'ho mai fatto. NON L'HO MAI FATTO.

Sento Maria dispiacersi e salutare. Il ballerino non è passato. Perfetto, ottimo auspicio. Il pubblico applaude, e vedo il ragazzo passarmi davanti. Mi si avvicina un microfonista e mi dà un microfono. Oh mio Dio, tocca a me. Tocca a me. Tocca a me.

Il prossimo è un cantante...” sento dire a Zanforlin. “Davide Valentini!”.

  
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