Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: roxy92    16/05/2012    3 recensioni
Chi ha sbirciato la fic che ho cancellato prima avrà una vaga idea di come scrivo. Mi piacciono le cose che non piacciono alla massa, trattate in modo non ordinario. Io lo so che me le cerco, ma ognuno, quando libera la fantasia, produce i risultati più disparati. Il mio è questo.
Dal prologo:
"Quando non ricordi il tuo passato, è come se un macigno fosse sempre in procinto di caderti addosso. Ce l’hai sospeso sopra alla testa, trattenuto da un filo sottile. Il terrore che il presente sfumi come il tempo trascorso è una morsa che attanaglia lo stomaco e a tratti non fa respirare.
Se sei abbastanza forte, ore, giorni, minuti e secondi, ti scivolano addosso come se il tempo non esistesse. Le tue mani sembrano vuote ai sentimenti e ti ritrovi sempre a stringere il niente. Non hai nulla per cui vivere e nulla per cui morire."
Io mi metto alla prova nel disperato tentativo di creare qualcosa che superi almeno le più basse aspettative... Qualcuno di voi mi da una mano e mi dice che ne pensa? Anche sapere se è meglio lasciar stare... Se ne avete il coraggio, buona lettura. :)
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Piccolo, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ho scritto anche questo pezzo un pò di getto. Spero sia uscito un pò meglio del precedente. Se ancora ci siete, buona lettura!

Non aveva mai riflettuto sull’effetto che potesse avere il suono della sua voce. Era sempre stato un tipo solitario, avvezzo al silenzio e alla meditazione.

In quel momento, mentre si trovava a raccontare di un pianeta che conosceva solo all’apparenza e più per sentito dire, si rendeva conto di quanto, a volte, le proprie parole potesse risultare vuote a se stesse ed estranee.

Di Namecc, lui, aveva conosciuto solo gli ultimi istanti, l’ultimo respiro prima della fine, come di un dio votato a morte che, prima di sparire, per l’ultima volta, si rialza.

Aveva percepito quel sentimento come una leggera nostalgia e una scossa che gli attraversava le vene e i muscoli, quando era atterrato per la prima volta in quel luogo meraviglioso da cui aveva avuto origine la sua razza e aveva potuto assistere solo al suo rapido ed inesorabile declino.

Così, all’improvviso, si era ritrovato a stare zitto, a reggere lo sguardo curioso di una ragazzina che, presto, gli avrebbe rinfacciato di essere un inetto in quel genere di situazioni.

La bionda aveva raccolto le braccia al petto. Col mento poggiato sulle ginocchia, aveva chiuso agli occhi, nel tentativo di liberare la mente e cercare di immaginare l’oggetto di quel racconto.

Stupita dal silenzio dell’altro, aveva poi finito per aprire di nuovo gli occhi e inarcare un sopracciglio, con un sospiro.

“Anche a te manca un po’ del tuo passato, giusto?”

Non c’era delusione o malizia in quella frase. Era una semplice constatazione, l’evidenza dei fatti.

“Non ho problemi di testa, io!”

Aveva allora risposto il guerriero, piccato, alzandosi in fretta. Mentre le dava le spalle, contrariato, vide chiaramente lo sguardo comprensivo che gli era rivolto.

“La calma è la prima cosa di cui si ha bisogno, in questo genere di situazioni. Non otterrai nulla, finché non sarai completamente padrone di te.”

Stava per mandarla al diavolo, quando si accorse che aveva ripreso in mano quel disegno rovinato e richiuso le palpebre, come se si concentrasse.

Così preferì zittirsi e stare in attesa. Rimase deluso quando lei scosse il capo.

“Non ricordo altro oltre a poche immagini sfocate, ma ho come l’impressione che l’aria avesse un profumo diverso rispetto alla terra. Qualcosa di fresco e speziato. Qualcosa che…”

La ragazza serrò le palpebre, una goccia di sudore scivolò giù per la tempia.

“…qualcosa che permeava molte delle forme di vita di quel pianeta e conferiva un profumo caratteristico ai suoi abitanti.”

Dopo pochi secondi, mostrò nuovamente le iridi azzurre.

“Su di te non c’è quel profumo.”

Il namecciano, scettico e confuso, si portò una mano alla tempia.

“Ah, sì? E cosa credi che fosse?”

La osservò mordersi il labbro, agitata.

“Qualcosa di vivo… qualcosa di verde…”

La vide massaggiarsi il collo.

“Una pianta?”

Pareva una domanda, ma non lo era. Fulminea aveva tirato fuori dei colori consumati da una tasca dei jeanz. Aveva recuperato uno di quei fogli rovinati e si era messa a disegnare veloce sulla parte bianca, dopo aver girato un paesaggio di poca importanza.

Curioso, Piccolo si era seduto nuovamente. Incrociate le braccia al petto, l’aveva lasciata fare.

Si cucì la bocca per principio, mentre quello schizzo ancora abbozzato prendeva la forma di un tipo di vegetazione di cui qualche namecciano gli aveva parlato.

“Sai come si chiama?”

Esordì ad un certo punto, mentre quella era ancora al lavoro. Quella domanda la rallentò ma non la fece fermare.

“A…”

La prima lettera c’era, ma forse era un caso. Lei la ripeté due o tre volte, incapace di continuare.

“Agyssa.”

Riuscì a pronunciare alla fine, quando la bozza era ormai ultimata, prima di girare il foglio per mostrarglielo e attendere un suo commento.

Il guerriero percepì chiaramente la paura in lei, una speranza che poteva alimentarsi e darle forza o estinguersi subito, colpendola duramente.

Gli parve che avesse anche paura a respirare. Così annuì e basta, deciso, dopo averle lasciato qualche secondo di incertezza.

La sua risposta ebbe il potere di bloccarla sul posto, costringendola nella posa di una statua per lunghi istanti.

Il namecciano iniziò a chiedersi che mai le fosse preso. Aveva iniziato ad agitarle la mano di fronte alla faccia, incapace di capire perché si fosse imbambolata.

Inarcò un sopracciglio, quando quella si coprì il viso con le mani e scoppiò in un pianto silenzioso, incapace di controllare tutte quella lacrime.

“Tu non sei normale. Che motivo c’è di frignare adesso?”

Dovette aspettare che si calmasse, per essere informato che, da quando si era svegliata, quello era il suo primo ed unico ricordo ad essersi dimostrato reale.

Non si aspettava di essere abbracciato all’improvviso e non fu abbastanza risoluto da scrollarsela di dosso, soprattutto quando quella, tra un singhiozzo e l’altro, aveva cercato di spiegargli quanto immenso e insperato fosse stato l’aiuto che le aveva dato.

Pietrificato, non abituato a gestire certe situazioni, aspettò che la pazza lo lasciasse libero e si spostasse dal suo mantello, lasciandogli di nuovo suo spazio vitale.

Era rimasto seduto a terra, mentre lei, asciugandosi la guancia col dorso della mano, si era di nuovo alzata in piedi.

“Non potrò mai ringraziarti abbastanza.”

Impacciato, aveva sbuffato e annuito solamente.

“Che farai adesso? Quelli che hanno cercato di farti fuori torneranno. Sarai sempre in pericolo.”

Le chiese quando si rese conto che lei stava andando via.

La bionda alzò le spalle.

“In qualche modo me la caverò.”

Gli sorrise mentre si alzava, andando nella sua direzione.

“Non so perché ce l’hanno con me. Però, come hai visto, li so gestire.”

Gli tese la mano e Piccolo, anche se riluttante, la strinse con decisione.

“Piuttosto, se non riuscirò a ricordare nient’altro, sappi che tornerò per farti altre domande.”

Il guerriero borbottò che poteva fare come le pareva, con poco entusiasmo e un leggero rossore alle guance.

Quando definitivamente la giovane stava per riprendere la direzione da cui proveniva, le chiese, curioso, dove abitasse. La risposta lo lasciò un po’ spiazzato.

“Io sono il vento! Tutto il mondo è la mia casa.”

Le sue labbra si mossero in una piega meno dura mentre la ragazza, allargate le braccia alla vegetazione circostante per dare enfasi alle sue parole, rischiò di inciampare su una radice sporgente, perché camminava all’indietro, rivolta a lui.

Quando fu solo, scosse il capo. Certo che, in giro, se ne trovava di gente strana.


  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: roxy92