Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: abcdefghiloveyou    16/05/2012    8 recensioni
Tu non ricordi ma eravamo noi,
noi due abbracciati fermi nella pioggia
mentre tutti correvano al riparo.
____________
Styles sta ancora aspettando il suo bacio sotto la pioggia è.é
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
 
 
 



 
 
 
 
Il freddo le gelava i polmoni e le pizzicava le guance. Solo un’altra fredda sera di dicembre, niente di più.
Sentì uno schizzo d’acqua caderle sul naso ed impulsivamente alzò gli occhi al cielo. Non le piacevano, non le piacevano affatto le greggi di nubi che pascolavano scuri nel cielo. Si prevedeva pioggia.
Tanto per cambiare, pensò.
Un’automobile le passò di fianco, illuminando coi fari quegli occhioni grandi, quegli occhi lucidi.
Iniziò a piovere ma lei rimase ferma, inerme, senza preoccuparsi minimamente della pioggia che le cadeva addosso incontrollabilmente.
La gente si apprestava ad aprire ombrelli, o a coprirsi la testa con borse, libri, cappelli. La gente correva al riparo, sembrava avesse quasi paura che l’acqua potesse bagnarli, lavare via la maschera che portava.
Ma loro erano lì, l’uno di fronte all’altro, senza bisogno di parole, senza bisogno di ripari. Gli bastava il silenzio.
D’altronde, cos’avrebbero potuto dirsi?
“Hei” azzardò il riccio, scalciando una pietra ed avvicinandosi alla mora, mentre si infilava le mani in tasca.
“Hei” ricambiò lei, inespressiva.
 
 

Dimmi a che serve restare,
lontano in silenzio a guardare.

 
 

“Come va con Caroline?” domandò la ragazza, stringendo le labbra e tirando su con il naso, diventato rosso come una renna di Babbo Natale.
“Va” rispose lui, accennando ad una smorfia che doveva essere un sorriso. Un sorriso amaro, ecco cos’era.
“E a te, con Carl?” continuò, per non cadere nell’imbarazzo del silenzio.
Continuò a scrutare i suoi occhi di ghiaccio, con le ciglia che imprigionavano gocce di pioggia. Ed era bella.
Anche bagnata fradicia.
Anche con le guancie rosse.
Anche con gli occhi cerchiati di nero, come un panda.
Anche con le labbra screpolate e lo sciarpone grigio alzato fin sopra il mento.
Anche con i capelli appiccicati sulla fronte.
E soprattutto non era sua, non poteva stringerla tra le braccia e respirare contro la sua fronte.
 
 

E dimmi a che serve sperare,
se piove e non senti dolore
.

 
 

Era ancora più stupendo di quanto ricordasse. I capelli ricci gli incorniciavano il viso delicato e pallido come un tempo.
La sua voce era ancora roca, ma al contempo soffice, come un tempo.
Avrebbe voluto avvicinarsi a lui e baciare quelle labbra, sussurrandoci sopra quanto lo amasse. Avrebbe voluto dirgli che infondo era lui che voleva, che il solo in grado di smuoverla dentro era lui, che gli mancava più di quanto potesse lontanamente immaginare.
Ma lui non era più suo, non era più il suo Harry.
Ora era Harry Styles dei giornaletti per ragazzine in piena crisi ormonale, ora era Harry Styles che girava il mondo, ora era Harry Styles che si vedeva con una donna che poteva essere sua madre.
Eppure qualcosa le diceva che in fondo era ancora il suo Harry.
Una lacrima le solcò il viso, ma era quasi impossibile vederla, si confondeva unica e sola tra le lacrime del cielo.

 

 
Tu dimmi poi che senso ha ora piangere,
piangere addosso a me.


 

Continuava a fissarlo, e lui non sapeva cosa pensare.
Non riusciva a leggere i suoi occhi, di quel ghiaccio freddo, ora così spento e vuoto. Dai suoi occhi scese una lacrima, che non faticò molto a distinguere dalle gocce di pioggia.
Perché piangeva?si chiese.
Perché era tutto così difficile, si rispose.
Perché provava quel desiderio di tenerla stretta fra le braccia e proteggerla da tutti i mali del mondo?
Lui l’amava ancora, ma lei? Doveva farsene una ragione.
Ma come poteva farsene una ragione? L’amore non è ragione, l’amore non è razionale, l’amore è qualcosa di incontrollabile e folle, è qualcosa che ti travolge senza preavviso. È come sulla giostra della torre: sali fino in cima, per poi precipitare senza preavviso. Ed è proprio così che ci cadi.
Capì che tutto ciò di cui aveva bisogno era lasciarsi andare, e si avvicinò alla ragazza, che lo guardava incredula.
Quando fu abbastanza vicino le asciugò le lacrime con i pollici, e poi l’avvolse finalmente in un abbraccio.
 
 

C'è aria fredda intorno a noi,
abbracciami se vuoi.

 
 

“Harry..” iniziò a singhiozzare, stringendosi al suo giaccone.
“Shh!” bisbigliò con gli occhi chiusi, inalando il suo odore, cercando di calmarla.
Forse era sbagliato, ma era tutto ciò che voleva. Non avrebbe sciolto quell’abbraccio per nulla al mondo. Sentiva il suo calore, le sue grandi mani sulla sua pelle.
Forse era sbagliato, eppure sembrava la cosa più giusta del mondo.
Il riccio sorrise, per poi posarle un bacio sulla fronte.
“Sai, sto ancora aspettando il mio bacio sotto la pioggia…” sussurrò allusivo. La ragazza alzò lo sguardo, incontrando quello vispo e dolce del riccio.
“Oh, fanculo!” sorrise, finalmente.

Avrebbe mandato tutto all’aria, avrebbe lasciato tutto, ogni cosa. Solo per lui.
Gli prese il viso tra le mani e lo baciò, assaporando ancora il sapore delle sue labbra.
Il riccio rise, portando le mani tra i suoi capelli, spingendola verso di sé e baciandola ancora, trovando le sue labbra schiuse.
Il bacio dolce si trasformò in qualcosa di passionale, qualcosa che da troppo tempo non provavano i due.
Si staccò dalla ragazza, poggiando la fronte sulla sua e ridendo, felice dopo tanto.
 
 

Tu non ricordi ma eravamo noi,
noi due abbracciati fermi nella pioggia
 mentre tutti correvano al riparo.
 



 

“Trentotto punto tre!” esclamò il riccio, controllando la temperatura sul termometro.
“Vinco io: trentanove e mezzo.” ribadì seccata la ragazza, poi si girò sul lato opposto del letto, chiudendo gli occhi stanca.
Il riccio rise e l’abbracciò da dietro, cingendole i fianchi e posandole un bacio fra i capelli.
“Ti amo, Alison”
“Oh, anch’io Styles, non sai quanto.” rise la mora.

 
 
 
 
 
 
 
 








 
 
Ciao belliii!!!!! *grilli*
“ È come sulla giostra della torre: sali fino in cima, per poi precipitare senza preavviso. Ed è proprio così che ci cadi.”
Notato il gioco di parole con cadere e fall, innamorarsi? Eh? Eh?
Sono un geeeenio.
Ho iniziato dicendolo se no poi mi scordavo! D:
In pratica ‘sta piccola uan-sciottina(inainaina) mi è uscita di getto ascoltando Cade la pioggia dei Negramaro (e Jovanotti)
Davvero, ascoltatela, è stupenda :)
A me piace :33
Spero piaccia tanto anche a voi, eh beh .. non so che dirvi
Ah, sì! Speravate che non dicessi cazzate, eh? Eh? Eh? Ehh?
In pratica sono andata a mangiare da una mia amica e siamo scese nel garage dove ha una gabbia con due criceti obesi orsi mannari e ne abbiamo preso uno e gli abbiamo fatto la ceretta!! *_*
Anche se lo scotch non attaccava bene e non faceva un cazzo D:
Poi il criceto si è tipo mangiato mezzo chilo di foglie finte, quelle per le composizioni dei fiori.
E poi lo abbiamo sommerso di brillantini blu.
E poi si lamenta che gli muoiono i criceti.
No, sul serio. Gliene sono morti sette.
Ok basta, chiusa la parentesi dei criceti assassini ..
Buena arachide noche! :)



 
 

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: abcdefghiloveyou