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Autore: imthebeststar    17/05/2012    12 recensioni
«La ami, ma non riesci ad ammetterlo a te stesso.»
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Mi scrutò attentamente, allontanandosi di qualche centimetro dal mio viso «Cosa vuoi che faccia?» Sfiorò con naso il mio, facendo scontrare i nostri corpi.
Gli morsi il labbro inferiore «Baciami.» Sillabai. Non rispose, sorrise appoggiando le sue labbra sulle mie, legandole in un bacio profondo.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Over Again'
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Tredicesimo capitolo.


«Allison vestiti bene, per favore.» Urlò mia madre dal soggiorno. La mattina stessa era tornata dal viaggio di lavoro, ma sapevo che presto sarebbe dovuta ripartire di nuovo. Non era mai stata una madre presente, ma non potevo costringerla a stare a casa. Non le dissi nulla dell’accaduto della festa di qualche giorno prima, mi vergognano e non trovavo il coraggio di dirlo a nessuno. Ai ragazzi feci giurare di non dirlo, Zayn fu quello più difficile, ma alla fine ci riuscii.
«Cosa dovrei mettere?» Brontolai, cercando qualcosa nella cabina armadio.Mi guardai attorno prendendo dei pantaloni neri eleganti, abbinai una camicetta bianca e larga; infine presi delle ballerine nere «Sono pronta!» Avvertii mia madre, scendendo in soggiorno.
«Possiamo andare?» Annui sperando che la serata non diventasse imbarazzante.
 

«Vado a citofonare.» Scesi dall’auto senza aspettare mia madre, intenta a sistemare il fiocco sulla carta della torta.
«Arrivo, arrivo!» La voce di Trisha Malik si sentii fin da dietro la porta che si spalancò «Allison, buona sera. Entra pure.» Sorrise, facendomi entrare.
Non persi tempo a cercare con lo sguardo il moro «Zayn?» Domandai innocentemente.
Sua sorella minore mi indicò le scale «E’ in camera sua!» Le sorrisi, salendo le scale.
Bussai un paio di volte alla porta della sua camera «Safaa ti prego non adesso, lasciami stare!’ La sua voce esasperata mi fece ridacchiare, probabilmente la sorella non gli aveva lasciato tregua.
Aprii di poco la porta «Devo andare via anche io?» Intrufolai la testa nella camera. Zayn era davanti un mobile scegliere un boxer, indossava solo un asciugamano legato alla vita «Disturbo?» Mi morsi il labbro, facendo cadere l’occhio cadde sulla sua schiena completamente fradicia suoi addominali.
Si girò guardandomi «Tu non disturbi mai.» Inclinò la testa di lato.
Mi fece accomodare e mi sedetti sul letto, aspettando che uscisse dal bagno asciutto e cambiato.   Camera sua era perfetta e più pulita di quella di una ragazza. Guardai la scrivania, anch’essa in perfetto ordine e mi sedetti sulla sedia. Incuriosita guardai i vari quaderni e in uno trovai disegni, ma soprattutto ritratti. Lo richiusi e spostai una pila di libri, trovandoci nascosto sotto un quaderno rosso, lo aprii: ogni pagina riportava un testo di una canzone, in fondo al foglio c’era ripetuta una frase e la sua firma. Sentii una pressione sulle spalle, prima che delle braccia mi avvolsero in un abbraccio «Non credevo fossi così curiosa.» Sgranai gli occhi sentendo la sua voce.
Le guance di andarono a fuoco «Scusami non volevo leggerle…» Liberandomi dalla sua presa, mi allontanai da lui.
Ridacchiò «Dovrai farti perdonare…» Si morse il labbro e mi prese per mano «Andiamo ci stanno aspettando.» Intrecciò le sue dita con le mie, uscendo dalla stanza.

 
«Come va la scuola, Allison?» Yaser,  il padre di Zayn, mi domandò.
Mandai giù il boccone, prima di risponde «Va benissimo.» Bevvi dell’acqua, sorridendo. Una mano calda, si appoggiò sul mio ginocchio risalendo lentamente lungo la cosca «Dio!» Riappoggiai il bicchiere sul tavolo «Finiscila!» Ringhiai a bassa voce verso Zayn che indisturbato chiuse la mano a coppa sulla mia intimità.
La risata del ragazzo al mio fianco, fece ricadere tutti gli occhi dei presenti verso di noi «Stai bene, figliolo?».
Deglutii «Si, papà… Ehm stavo solo pensando a una cosa e mi sono messo a ridere.» Sapevo che stesse mentendo, specialmente dalla sua devozione da come massaggiasse la mia intimità.
Socchiusi gli occhi sentendo un leggero piacere «Zayn, a cosa pensavi?» Assottigliai le palpebre, fissando duramente mia madre e la sua voglia di non farsi gli affari suoi.
«Uhm, nulla di così divertente» Il moro si grattò la testa «Forse sarebbe meglio tornare a studiare, non abbiamo finito. Non abbiamo ancora finito» Tolse la mano, alzandosi.
Lo guardai scettica «Ma se sei esoner…» Il suo sguardo mi fece capire di non parlare «Ah, parli del compito per domani?» Lui annuii e mi alzai «Ha ragione, non abbiamo finito di ripassare. Torniamo per il dolce.».
«Ma il dolce?» Chiese mia madre.
«Lo prendiamo dopo, tranquilla.».

 
«Mi hai messa imbarazzo.» Lo spintonai, giocosamente «Sei uno stupido.» Borbottai, stringendo le braccia al petto.
I suoi denti morsero il labbro inferiore, avvicinandosi minacciosamente a me «Se hai coraggio, ripeti.» Esclamò, bloccandomi contro la porta di camera sua.
Deglutì a vuoto «Sei uno stup…» Le sue labbra si poggiarono sulle mie, impedendomi di parlare.
«Ripeti…».
Aprii la bocca per parlare, ma mi bloccò baciandomi ancora «Rifacciamo?» Ridacchiò.
Scossi la testa, in segno di negazione «Baciami!» Lo pregai, fissandolo negli occhi.
Mi scrutò attentamente, allontanandosi di qualche centimetro dal mio viso «Cosa vuoi che faccia?» Sfiorò con naso il mio, facendo scontrare i nostri corpi.
Gli morsi il labbro inferiore «Baciami.» Sillabai. Non rispose, sorrise appoggiando le sue labbra sulle mie, legandole in un bacio profondo. Le sue mani scesero dai miei fianchi e con una leggera pressione sui glutei mi sollevò da terra, appoggiandomi con la schiena contro la porta. Avvolsi il suo bacino con gambe, avvicinando il più possibile i corpi. Schiusi le labbra sentendo la sua lingua insinuarsi nella mia bocca, Zayn aprii -faticosamente- la porta, per richiuderla con un calcio.


Pov. Zayn
 
Coricandomi sul suo corpo, puntai i gomiti ai lati del suo viso riprendo a baciarla. Ogni parte di lei mi faceva impazzire. Non sapevo ancora cosa provassi per lei, ma non volevo perderla. Stavo così bene baciandola, toccandola, stando dentro di lei. Morsi il suo labbro tremolante, catturandolo in un bacio appassionato: mi stavo drogando di lei. Sfilai la camicia dai pantaloni e la sbottonai, toccando la sua pelle calda. Ci sedemmo sul letto, spogliandoci a vicenda: la sua camicetta fece la stessa fine della mia felpa, abbandonati in un angolo remoto del pavimento. La guardai negli occhi, perdendomi nel suo sguardo color cielo. Baciai la base del collo, accarezzandole con le mani, la schiena nuda. Armeggiai con il gancio del reggiseno, slacciandolo. Baci infuocati scesero sul suo petto, prendendo tra i denti il capezzolo sinistro. Sussultò sentendo la mia lingua tracciare il contorno del capezzolo, torturandolo. Toccai i suoi seni con entrambe le mani, scendendo con la bocca sulla sua pancia piatta,  trovandomi di fronte il bottone dei pantaloni, lo slacciai togliendoglieli. Sfiorai la sua intimità, scostando le mutandine per entrare in lei con due dita. Gemette, trattenendo le urla. Le mie penetrazioni furono sempre più profonde e decise, il respiro di Allie si fece sempre più irregolare. Musica per le mie orecchie.
«Voglio che vieni con me, dentro.» Succhiai le mie dita, appena sfilate dal suo calore.
La situazione si capovolse, facendomi controllare da lei. Baciò le mie labbra avidamente, toccando con le mani il mio petto, con un tocco gentile e delicato, si fermò davanti ai lacci della tuta che abbassò successivamente. L’eccitazione premette contro suo ventre, spaventandola appena. Era la nostra seconda volta.
La guardai ipnotizzato e una sua mano si intrufolò nei boxer, accogliendo il membro tra essa. Lo mosse piano, inesperta nei movimenti. La trovai bellissima, rossa in viso per una cosa del genere. Alzai il bacino, con lei sopra di me, e mi abbassai di più le mutande, mostrando il membro eretto. Avvolsi la sua mano con la mia, aiutandola e incitandola. Ero in estasi, preso dal puro piacere del suo ingenuo tocco.
Ansimai «M-mi f-fai i-impazzire.» La fissai con gli occhi socchiusi e avvicinandosi al mio membro con il viso lo prese in bocca. Stuzzicò con la lingua la cappella, facendomi gemere vergognosamente. «C-Cazzo…» Ansimai più forte quando i suoi denti mordicchiarono la pelle, appoggiai le mani sulla sua testa dettandole il ritmo. Inarcai la schiena sentendo l’orgasmo vicino.
«Non voglio che vieni così…» Ridacchiò, facendomela pagare.
Rapidamente la portai sotto di me, privandole delle mutandine; scalciai con i pieni i pantaloni e boxer calati, insinuandomi tra le sue gambe. Sentivo di essere al limite e di voler di più. Appoggiai le mie labbra sulle sue e con la punta del mio membro entrai in lei, facendoci mancare l’aria.
Il dolore della prima volta non si ripresentò, uscii di poco, affondando in lei completamente. Iniziai a muovere il bacino sprofondando sempre di più in lei
«C-Come sto b-bene…» appoggiai la testa sulla spalla, cingendo i suoi fianchi movendomi in un ritmo maggiore. Mi sentivo solo piacere e la voglia di lei e di baciarla e di stringerla, le altre ragazze non mi davano queste emozioni.
«Z-Zayn…» Socchiuse gli occhi, stringendo le braccia al mio collo, sapevo che mancava poco. Diedi delle ultime spinte violente al tal punto da far arrivare entrambi all’apice del piacere, uscii da lei venendole sulla pancia. Mi sdraiai al suo fianco, cercando la sua mano «Ogni volta che lo facciamo è diverso.» Ammisi, cercando di regolarizzare il respiro «Non sei come le altre.» Affondai il viso tra i suoi capelli, baciandole la testa.
Alzò il viso, guardandomi «In che senso?» Cercò il mio sguardo.
La guardai negli occhi, inumidendomi le labbra «Quando sto con te mi fai provare emozioni diverse, non è solo sesso.».
Si sedette, coprendosi il corpo con il lenzuolo «Cosa provi per me?» Accarezzò la mia guancia, ricoperta da un sottile strato di barba.
Chiusi gli occhi, deglutendo «Io…».
Il bussare della porta, ci distrasse «Zayn, Allison, il dolce è pronto, scendete.» La voce di mia madre, ci richiamò.
«Arriviamo!» Urlai, per farmi sentire «E’ meglio se ci vestiamo…» Mormorai alla ragazza. Nel suo guardo vidi un accenno di tristezza e delusione, annui sollevando il busto. Prontamente presi le sua mani tra le mie ‘ne parleremo la prossima volta, te prometto.».
Sorrise «Non vedo l’ora!».

Continua....

 

Spazio d'autrice


Ciao a tutti, come sempre spero che la storia vi piaccia.
Da questo capitolo iniziamo a vedere la complicità dei miei Zallison, non sono perfetti?

Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere grazie alle recensioni.

Pubblicità (le prime due sono fanfiction, le altre tutte oneshort):

Se mi cercate su wattpad sono: zjmssmile
Se mi cercate su twitter sono: myloverismalik
Baci Valentina.
 
 
  
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