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Autore: _IlaSwag_    17/05/2012    4 recensioni
Come regalo per il diciottesimo compleanno di Ryan,decidemmo di comprare quella villetta posizionata sul corso principale di Stratford,la stessa strada in cui c'era l'Avon Theatre.
Spesso davano spettaccoli e concorsi musicali per adulti e ragazzi in quella struttura,e ancor più spesso mi ritrovavo lì,seduto tra la platea,ad applaudire.
Lavoravo da qualche mese in quel teatro come collaboratore .Di cosa mi occupavo?Di organizzare e assegnare i posti.A volte lavoravo al botteghino per vendere i biglietti degli spettacoli.
Di solito quando lo spettacolo iniziava,prendevo la chitarra,mi siedevo sul secondo gradino,e iniziavo a cantare e suonare la prima cosa che mi passava per la testa.Era un altro piccolo modo per guadagnare qualcosa,e soprattutto per rendere mia madre orgoglioso di me.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Chapter One.
 


First Of All.
-Direi di metterli lì.- ordinai.Ero stanco morto.Traslocare non è mai stata una cosa poco stressante,ma non credevo che anch'io potessi stancarmi in così poco tempo a trasportare insieme ai miei amici dei mobili.Li avevamo acquistati con i risparmi messi da parte nel corso degli anni.Perchè parlo al plurale?Perchè come regalo per il diciottesimo compleanno di Ryan,decidemmo di comprare quella villetta posizionata sul corso principale di Stratford,la stessa strada in cui c'era l'Avon Theatre.
Spesso davano spettaccoli e concorsi musicali per adulti e ragazzi in quella struttura,e ancor più spesso mi ritrovavo lì,seduto tra la platea,ad applaudire.
Lavoravo da qualche mese in quel teatro come collaboratore .Di cosa mi occupavo?Di organizzare e assegnare i posti.A volte lavoravo al botteghino per vendere i biglietti degli spettacoli.
Di solito quando lo spettacolo iniziava,prendevo la chitarra,mi siedevo sul secondo gradino,e iniziavo a cantare e suonare la prima cosa che mi passava per la testa.Era un altro piccolo modo per guadagnare qualcosa,e soprattutto per rendere mia madre orgoglioso di me.Avevo compiuto diciott'anni da cinque mesi,,quindi mi lasciò,anche se a malincuore,andare a vivere in una casa per un terzo mia,infatti,avevo diviso le spese per comprarla con Ryan e Chaz nonchè miei migliori amici da sempre.Vivevamo nella stessa città,frequentavamo la stessa scuola,gli stessi locali.Era il caso di dire che mancasse poco per andare a vivere insieme.
-Il fatto che non ci siano ragazze mi angoscia.- intervenne Chaz.Era quel classico bel ragazzo che ama fare il Don Giovanni.
-Hai forse dimenticato che ci stiamo trasferendo al centro di Stratford?Dove tutte le meraviglie passano di qui?Ti basterà affacciarti al balcone senza maglietta per far colpo su qualcuno.- gli consigliai.
Il fatto che da allora avremmo abitato al centro della nostra cittadina ci eccittava.Quella che avevamo comprato era una villa dalla tinta giallo sole molto grande:Aveva tre piani,tre bagni e un enorme giardino.Ci sentivamo così fieri di noi per aver risparmiato dei soldi per comprarli.
Al primo piano c'erano tre camere:Decidemmo che quelle erano le nostre camere.La prima era piuttosto strana:Era dipinta di nero e aveva degli schizzi rossi.Ryan,con il suo spirito rock,si fiondò dentro e si impegnò a disfarre i bagagli.
La seconda assomigliava alla mia della vecchia casa:Era dipinta di blu con sfumature azzurre.Non ci pensai due volte che quella stanza abbastanza luminosa sarebbe stata di mia proprietà.Ero e sono possessivo.Creo un particolare legame con gli oggetti che mi completano.
Sulle mensole della camera,quindi,posizionai alcuni trofei che vinsi a basket e a hockey qualche anno prima e una mia foto con mia mamma,mio padre,e i miei fratellini.Infine cercai di sistemare i miei indumenti.
La terza camera era spettacolare:Era dipinta di bianco,ma ogni tanto c'erano schizzi di colori.Faceva uno strano effetto ottico,sembrava che tutto attorno a te assumesse un colore vivo.A Chaz non piacque più di tanto,ma pur di non restare solo sugli altri piani,decise che quella sarebbe stata la Sua camera.
-Justin,sono sempre più convinto che qui ci vorrebbe una figura femminile.- fece capolino nella mia camera il corpo di Chaz con la sua testa che serviva solo per dividere le orecchie.
Ah,giusto,prima di tutto io sono Justin.Justin Drew Bieber,in realtà.Ho diciott'anni e vivo a Stratford da praticamente SEMPRE.La mia vita è simile a quella di qualunque ragazzo solo che da quel giorno stava assumendo una svolta:Andavo a vivere con i miei amici.Frequento la Stratford High School e a Settembre inizierà l'ultimo anno.Il che significa esame.
-Dov'è il problema?- chiesi.
-Come funziona la lavatrice?- Chaz poteva essere anche un Don Giovanni,ma nessuno l'Avrebbe mai considerato a causa della sua impacciatura.
Andai a controllare e notai che avevamo comprato una lavatrice con le scritte in cinese.Nessuno studiava cinese in quella città,e nessuno avrebbe comprata una lavatrice cinese se non noi,ovvio.
-Chiamiamo una di quelle cinesine che sostano fuori l'Avon Theatre?- ancora una volta que Teatro sarebbe stato la mia salvezza,anche se in questo caso nostra.
Fecero scendere me.Iniziavo a pensare che i miei migliori amici fossero gay dato che mi avevano fatto scendere per il mio "fascino".
Perlustrai le ragazze:Ne vidi una con gli occhi a mandorla.
-Parli il canadese?- Il Canadese?Non esisteva il canadese.Avevo fatto una grossa figura di merda.La ragazza dai capelli nerissimi e gli occhi altrettanto scuri scoppiò a ridere.
-Se sapessi come sia il Canadese,allora lo parlerei.- rispose.Credo non gli desse fastidio parlare con me.Peccato che a me servisse un aiuto.
-Visto che sei cinese,dovresti aiutarmi a fare una cosa.- Scoppiò di nuovo a ridere.Cosa avevo detto quella volta di sbagliato?
-Non sono cinese.Mio nonno lo era.- seconda figura di merda.Dovevo informare a Chaz e Ryan che mi guardavano dal balcone,divertiti,che non dovevano più commissionarmi a fare questo tipo di cose.Se prima avevo affermato che quello spacciato fosse Chaz,allora mi sbagliavo di gran lunga.
-Comunque grazie,mi serviva qualcuno che sapesse parlare il cinese.- la informai.
-Chi ti dice che io non lo parli?- Sia santificato l'Avon Theatre.
-Puoi venire a casa mia allora?Non ho strane idee in mente,e solo che mi sono trasferito da poco e non so come funziona la lavatrice dato che è scritto in cinese.- le spiegai.Ella accettò senza esitare.
Attraversammo la strada e dopo averla fatto entrare e averle offerto del thè fresco,ci tradusse come funzionava quello strano aggeggio.
Mi salutò e mi lasciò il numero in caso trovassi qualche altro elettrodomestico con le istruzioni in cinese.
-Bieber,puoi venire un pò?- se dovevo assumere il ruolo della mammina risolvi-problemi non mi stava bene,ma andai comunque da Ryan pronto ad essere a conoscenza del suo "problema"
-La vedi quella stanza?- era l'ultima del terzo piano.
-Sì...- attesi che mi dicesse cosa avesse in mente dopo un'espressione malefica.
-Bene,quella sarà la stanza del sesso.- disse con aria compiaciuta.Come se avesse detto la cosa più intelligente in tutta la sua vita,e forse lo era.




Love Me,Love Me,Say That You Love Me (?)
Buonasera.Mi presento:
Sono
Ilaria,ho quattordici anni e sono una
Belieber (Ma và uu)
Bene,volevo chiedervi una bella cosa:

Vi piace questa storia?
(Vi aspettavate un'altra domanda,dite la verità ee)
Bene,Io sono qui,che aspetto qualche recensione.
Non la fate sentire
#ForeverAlone
Ah,se qualcuno non si ricordasse di me,sono l'autrice
di
"Like Titanic."
With Love,Ila.
@_IlaSwag_ ON TWITTAH.





















 



 


 

  
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