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Autore: Perversion    17/05/2012    12 recensioni
Quella mattina Loki si era alzato con il preciso intento di combinarne una delle sue, giusto per far arrabbiare il fratello. Così, sapendo quanto il Dio del Tuono tenesse alla sua colazione, si era diretto in cucina per rovinargliela. Sotto le sue mani il forno era imploso e il frullatore, dopo essere stato costretto a frullare l'ennesimo cibo infrullabile, decise che infondo non ne valeva la pena, e approfittando della caviglia di Loki che proprio in quel momento stava tirando il filo che lo collegava alla corrente, si suicidò schiantandosi al suolo.
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Steve Rogers/Captain America, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Convivenza'
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Il Buongiorno si vede dal mattino!








Quella mattina Loki si era alzato con il preciso intento di combinarne una delle sue, giusto per far arrabbiare il fratello. Così, sapendo quanto il Dio del Tuono tenesse alla sua colazione, si era diretto in cucina per rovinargliela. Sotto le sue mani il forno era imploso e il frullatore, dopo essere stato costretto a frullare l'ennesimo cibo infrullabile, decise che infondo non ne valeva la pena e, approfittando della caviglia di Loki che proprio in quel momento stava tirando il filo che lo collegava alla corrente, si suicidò schiantandosi al suolo.
Quando la cucina fu invasa dal fumo e da un sinistro rumore meccanico, come se qualcosa stesse per saltare in aria, Loki afferrò ciò che, a breve, il Dio biondo si sarebbe ritrovato come colazione e si diresse in sala. Appoggiato il suo malefico intruglio sul tavolo decise che non era sufficiente per far soffrire il figlio di Odino, quindi escogitò un piano che, ai suoi occhi, sembrava a dir poco malefico. Silenziosamente si addentrò negli immensi corridoi del palazzo, certo che a quell'ora non ci fosse nessuno, e si infilò nella lavanderia. La, tra tutti i capi da lavare, individuò subito quello che cercava: Il preziosissimo mantello di Thor. Sghignazzando tra se e se lo afferrò e corse via, ansioso di vedere la faccia del fratellastro dopo aver visto ciò che lui aveva maleficamente architettato di fare al suo mantello.
 
Tony si guardò intorno accigliato.
«Jarvis?»
Chiamò.
«Eccomi.»
Gli rispose la voce del programma.
«Jarvis, saresti così gentile da spiegarmi chi ha ridotto in questo stato la cucina? Anzi no, non dirmelo, lo scoprirò guardando le registrazioni. Vedi di trovare un modo per mettere in ordine e tra venti minuti spalanca le finestre in camera mia e accenti lo stereo a palla. Come canzone metti la solita.»
«Ma signore,» tentò di obbiettare Jarvis «Il signor Rogers sta ancora dormendo.»
Tony sghignazzò uscendo dalla cucina.
«Appunto.» mormorò prima di richiudersi la porta alle spalle.
 
 
Thor si girò nel letto, allungandosi in cerca di qualcosa da stringere. Non trovò nulla. Brutto segno.
Scattò a sedere sul letto e si guardò intorno. La stanza era vuota. Pessimo segno.
Velocemente scattò in piedi e, dopo aver recuperato un paio di pantaloni, uscì dalla stanza, quasi immediatamente annusò nell'aria uno strano odore di fuso e temette il peggio, iniziò a correre in direzione della cucina, e spalancò la porta.
«Cos'è successo qua dentro?»
Domandò sconcertato il Dio, vedendo in che misero stato era ridotta la cucina.
«Signore,» iniziò Jarvis «nulla di grave, è stato solo un tentativo culinario finito non proprio bene. A questo proposito, signore, credo che la stiano aspettando in sala.»
Thor preferì non chiedere altro, un po' perché era ansioso di andare in sala, un po' perché quella voce gli faceva un po' paura. Percorse a grandi falcate la distanza che lo separava dalla porta della sala e, quando vi si trovò davanti, la spalancò senza tante cerimonie, ma una volta varcata la soglia si fermò esterrefatto mentre la porta si richiudeva dietro di lui.
Ad un lato della grande tavola rettangolare, vi era Loki, teneva lo sguardo fisso sulle sue mani, ed era chiaramente evidente che stesse facendo qualcosa, qualcosa di molto importante. Sfortunatamente Thor non vedeva cosa, visto che il Dio del Chaos teneva le mani sotto il livello del tavolo. Seduto a capotavola, invece, giusto dalla parte opposta del tavolo, c'era Tony Stark che osservava lo schermo lucido sul tavolo e sghignazzava. Nessuno dei due sembrava essersi accorto della sua entrata. Il Dio del Tuono fece alcuni passi avanti finché la sua attenzione non venne catturata da un coprivivande argentato, posto davanti alla seggiola vuota accanato a Loki.
Fece un ennesimo passo avanti, e questa volta Tony alzò lo sguardo su di lui.
«Ah, ben sveglio riccioli d'oro, prego accomodati pure e....fai colazione
A Thor non piacque molto il modo in cui l'altro aveva detto "fai colazione" ma si limitò ad annuire e andò a sedersi vicino Loki, il quale, solo in quel momento si accorse della sua presenza, distolse gli occhi dal suo lavoro e si affrettò a nasconderlo sotto il tavolo; ma non abbastanza in fretta da impedire a Thor di vedere che stava facendo qualcosa al suo mantello. Tuttavia, per il momento, preferì non indagare.
«Buongiorno.»
Lo salutò e, senza attendere oltre, scoperchiò la sua colazione.
Per poco non gli sfuggì il coprivivande di mano. Tony dal fondo della sala sghignazzava e lo stesso faceva Loki.
«Cos'è?»
Domandò titubante il biondo. Loki lo guardò per alcuni secondi poi proferì, fiero.
«Pudding.»
Tony scoppiò definitivamente a ridere.
«Sarà meglio che vi conceda un po' di privacy.»
Disse quando fu in grado di riprendere il controllo, poi si infilò le cuffie e tornò ad osservare lo schermo nel tavolo.
Thor sgranò gli occhi. Quell'ammasso marroncino più liquido che compatto era tutto fuorché Pudding! Poi però una strana idea si insinuò nella sua mente.
«Loki, l'hai cucinato tu?»
Il moro gonfiò il petto, orgoglioso.
«Sì, oggi mi sono alzato con il preciso scopo di rovinarti la giornata, e a giudicare dalla faccia che stai facendo ci sto riuscendo. Bada bene, figlio di Odino, questo è solo la prima parte del mio malefico piano! »
Thor non poté reprimere un sorriso che fece corrucciare il Dio del Chaos.
«Thor, non devi essere felice. Devi soffrire e arrabbiarti!»
Ma il Dio biondo non lo ascoltava più. In uno slancio di pura gioia afferrò Loki e se lo strinse al petto, baciandogli ripetutamente il capo.
«Il mio Loki si è alzato presto per prepararmi la colazione, come potrei essere arrabbiato o triste? Questo è il giorno più bello di tutta la mia vita!»
Un leggero rossore colorò le guance candide del moro, che si lasciò scappare un mezzo sorriso; poi però, il suo piano malefico tornò ad riaffacciarsi nella sua mente.
«Lasciami Thor!» gli ordinò quindi, staccandosi da lui «non hai ancora visto la seconda parte del mio malefico piano!» e così dicendo di chinò sotto il tavolo e recuperò il mantello di Thor. Certo che almeno quella parte del piano avrebbe sicuramente suscitato l'ira del Dio, glielo mostrò senza indugio.
Thor, sempre più sbalordito, guardò prima lui, poi il mantello, poi di nuovo lui e alla fine scoppiò a ridere.
Loki, esasperato, gli lanciò il mantello addosso e incrociò le braccia, voltandogli le spalle.
Thor fissò per alcuni minuti il delizioso ricamo sul bordo sinistro del mantello, poi lo appoggiò delicatamente accanto alla sua colazione e, avvicinandosi a Loki, gli passò le braccia attorno al corpo, attirandolo a se con tutta la sedia.
«Lasciami!» Ordinò di nuovo Loki, cercando di svincolarsi dall'abbraccio del Dio biondo, ma questi non lo ascoltò, anzi, ne approfittò per costringerlo a voltarsi, in modo che fossero nuovamente faccia a faccia.
«Loki» iniziò poi «mi spiace dirtelo, ma questo continua a rimanere il giorno più bello della mia vita. Non solo ti sei alzato per cucinarmi la colazione, ma mi hai pure rammendato il mantello strappato!»
Gli accarezzò teneramente una guancia.
«Ti amo.»
Mormorò poco prima di far congiungere le loro labbra.
Il moro sospirò nel bacio ma non si ribello, passò le braccia attorno al collo del biondo e si fece trasportare. Giurando a se stesso che Thor aveva vinto quella battaglia, ma lui avrebbe vinto la guerra.
 
Tony si tolse le cuffie e li guardò per alcuni secondi, poi in tutto l'edificio risuonarono le percussioni di una batteria seguite dalle note di una chitarra.
I due, spaventati, si staccarono dal bacio e si guardarono intorno preoccupati.
«STAAARK!»
L'urlo di Steve riecheggiò per tutto il corridoio.
Tony sorrise alzandosi dalla sedia.
«Scusatemi ma la mia principessa si è appena svegliata...»
Disse, poi percorse a gran velocità la sala e spalancò la porta, uscendo in corridoio.
«I am Iron Man!»
Mormorò in sincro con il cantante prima che la porta si richiudesse dietro di lui.


















Ellosò, ho rotto le scatole *per non dire altro* però se ho scritto questa cosa *indica* è per colpa della mia Deary (che ormai ha il posto fisso nelle note in fondo alle mie storie xD ossia Black la quale mi ha convinta *per l'ennesima volta* a scrivere qualcosa di comico su Loki, nonostante io continui a ripeterle che se scrivocose idiote Loki (così come tutti i personaggi) li faccio cadere nell'OOC. Non ci posso far nulla, la mia demenzialità ha un prezzo, e quel prezzo è l'OOC. Come direbbe il mio amato Rumpelstiltskin "La magia ha sempre un prezzo!" .
Ohibò, ovviamente neanche sto a dire che la canzone è Iron Man dei Black Sabbath xD *Ohibò, l'ho detto! :D* So che ovviamente la storia è piena di errori e frasi che non tornano ma al momento non ho la forza psicologica per correggerli xD Più avanti quando mi riprendo lo farò, lo prometto <3
   
 
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