- Il Buongiorno si vede dal mattino!
- Quella
mattina Loki si era alzato con il preciso
intento di combinarne una delle sue, giusto per far arrabbiare il
fratello. Così,
sapendo quanto il Dio del Tuono tenesse alla sua colazione, si era
diretto in cucina per rovinargliela. Sotto le sue mani il forno era imploso
e il
frullatore, dopo essere stato costretto a frullare l'ennesimo cibo
infrullabile, decise che infondo non ne valeva la pena e,
approfittando della
caviglia di Loki che proprio in quel momento stava tirando il filo che
lo
collegava alla corrente, si suicidò schiantandosi al suolo.
- Quando
la cucina fu invasa dal fumo e da un
sinistro rumore meccanico, come se qualcosa stesse per saltare in aria,
Loki
afferrò ciò che, a breve, il Dio biondo si
sarebbe ritrovato come colazione e
si diresse in sala. Appoggiato il suo malefico intruglio sul tavolo
decise che
non era sufficiente per far soffrire il figlio di Odino, quindi
escogitò un
piano che, ai suoi occhi, sembrava a dir poco malefico. Silenziosamente
si
addentrò negli immensi corridoi del palazzo, certo che a
quell'ora non ci fosse
nessuno, e si infilò nella lavanderia. La, tra tutti i capi
da lavare,
individuò subito quello che cercava: Il preziosissimo
mantello di Thor.
Sghignazzando tra se e se lo afferrò e corse via, ansioso di
vedere la faccia
del fratellastro dopo aver visto ciò che lui aveva
maleficamente architettato
di fare al suo mantello.
- Tony
si guardò intorno accigliato.
- «Jarvis?»
- Chiamò.
- «Eccomi.»
- Gli
rispose la voce del programma.
- «Jarvis,
saresti così gentile da spiegarmi chi ha
ridotto in questo stato la cucina? Anzi no, non dirmelo, lo
scoprirò guardando
le registrazioni. Vedi di trovare un modo per mettere in ordine e tra
venti
minuti spalanca le finestre in camera mia e accenti lo stereo a palla.
Come
canzone metti la solita.»
- «Ma
signore,» tentò di obbiettare Jarvis «Il
signor Rogers sta ancora dormendo.»
- Tony
sghignazzò uscendo dalla cucina.
- «Appunto.»
mormorò prima di richiudersi la porta
alle spalle.
- Thor
si girò nel letto, allungandosi in cerca di qualcosa da
stringere. Non trovò
nulla. Brutto segno.
- Scattò
a sedere sul letto e si guardò intorno. La stanza era vuota.
Pessimo segno.
- Velocemente
scattò in piedi e, dopo aver recuperato un paio di
pantaloni, uscì dalla
stanza, quasi immediatamente annusò nell'aria uno strano
odore di fuso e
temette il peggio, iniziò a correre in direzione della
cucina, e spalancò la
porta.
- «Cos'è
successo qua dentro?»
- Domandò
sconcertato il Dio, vedendo in che misero stato era ridotta la cucina.
- «Signore,»
iniziò Jarvis «nulla di grave, è stato
solo un tentativo culinario finito non
proprio bene. A questo proposito, signore, credo che la stiano
aspettando in
sala.»
- Thor
preferì non chiedere altro, un po' perché era
ansioso di andare in sala, un po'
perché quella voce gli faceva un po' paura. Percorse a
grandi falcate la
distanza che lo separava dalla porta della sala e, quando vi si
trovò davanti,
la spalancò senza tante cerimonie, ma una volta varcata la
soglia si fermò
esterrefatto mentre la porta si richiudeva dietro di lui.
- Ad
un lato della grande tavola rettangolare, vi era Loki, teneva lo
sguardo fisso
sulle sue mani, ed era chiaramente evidente che stesse facendo
qualcosa,
qualcosa di molto importante. Sfortunatamente Thor non vedeva cosa,
visto che
il Dio del Chaos teneva le mani sotto il livello del tavolo. Seduto a
capotavola,
invece, giusto dalla parte opposta del tavolo, c'era Tony Stark che
osservava
lo schermo lucido sul tavolo e sghignazzava. Nessuno dei due sembrava
essersi
accorto della sua entrata. Il Dio del Tuono fece alcuni passi avanti
finché la
sua attenzione non venne catturata da un coprivivande argentato, posto
davanti
alla seggiola vuota accanato a Loki.
- Fece
un ennesimo passo avanti, e questa volta Tony alzò lo
sguardo su di lui.
- «Ah,
ben sveglio riccioli d'oro, prego accomodati pure e....fai colazione.»
- A
Thor non piacque molto il modo in cui l'altro aveva detto "fai
colazione" ma si limitò ad annuire e andò a
sedersi vicino Loki, il quale,
solo in quel momento si accorse della sua presenza, distolse gli occhi
dal suo
lavoro e si affrettò a nasconderlo sotto il tavolo; ma non
abbastanza in fretta
da impedire a Thor di vedere che stava facendo qualcosa al suo
mantello.
Tuttavia, per il momento, preferì non indagare.
- «Buongiorno.»
- Lo
salutò e, senza attendere oltre, scoperchiò la
sua colazione.
- Per
poco non gli sfuggì il coprivivande di mano. Tony dal fondo
della sala
sghignazzava e lo stesso faceva Loki.
- «Cos'è?»
- Domandò
titubante il biondo. Loki lo guardò per alcuni secondi poi
proferì, fiero.
- «Pudding.»
- Tony
scoppiò definitivamente a ridere.
- «Sarà
meglio che vi conceda un po' di privacy.»
- Disse
quando fu in grado di riprendere il controllo, poi si infilò
le cuffie e tornò
ad osservare lo schermo nel tavolo.
- Thor
sgranò gli occhi. Quell'ammasso marroncino più
liquido che compatto era tutto
fuorché Pudding! Poi però una strana idea si
insinuò nella sua mente.
- «Loki,
l'hai cucinato tu?»
- Il
moro gonfiò il petto, orgoglioso.
- «Sì,
oggi mi sono alzato con il preciso scopo di rovinarti la giornata, e a
giudicare dalla faccia che stai facendo ci sto riuscendo. Bada bene,
figlio di
Odino, questo è solo la prima parte del mio malefico piano!
»
- Thor
non poté reprimere un sorriso che fece corrucciare il Dio
del Chaos.
- «Thor,
non devi essere felice. Devi soffrire e arrabbiarti!»
- Ma
il Dio biondo non lo ascoltava più. In uno slancio di pura
gioia afferrò Loki e
se lo strinse al petto, baciandogli ripetutamente il capo.
- «Il
mio Loki si è alzato presto per prepararmi la colazione,
come potrei essere
arrabbiato o triste? Questo è il giorno più bello
di tutta la mia vita!»
- Un
leggero rossore colorò le guance candide del moro, che si
lasciò scappare un
mezzo sorriso; poi però, il suo piano malefico
tornò ad riaffacciarsi nella sua
mente.
- «Lasciami
Thor!» gli ordinò quindi, staccandosi da lui
«non hai ancora visto la seconda
parte del mio malefico piano!» e così dicendo di
chinò sotto il tavolo e
recuperò il mantello di Thor. Certo che almeno quella parte
del piano avrebbe
sicuramente suscitato l'ira del Dio, glielo mostrò senza
indugio.
- Thor,
sempre più sbalordito, guardò prima lui, poi il
mantello, poi di nuovo lui e
alla fine scoppiò a ridere.
- Loki,
esasperato, gli lanciò il mantello addosso e
incrociò le braccia, voltandogli
le spalle.
- Thor
fissò per alcuni minuti il delizioso ricamo sul bordo
sinistro del mantello,
poi lo appoggiò delicatamente accanto alla sua colazione e,
avvicinandosi a
Loki, gli passò le braccia attorno al corpo, attirandolo a
se con tutta la
sedia.
- «Lasciami!»
Ordinò di nuovo Loki, cercando di svincolarsi dall'abbraccio
del Dio biondo,
ma questi non lo ascoltò, anzi, ne approfittò per
costringerlo a voltarsi, in
modo che fossero nuovamente faccia a faccia.
- «Loki»
iniziò poi «mi spiace dirtelo, ma questo continua
a rimanere il giorno più
bello della mia vita. Non solo ti sei alzato per cucinarmi la
colazione, ma mi
hai pure rammendato il mantello strappato!»
- Gli
accarezzò teneramente una guancia.
- «Ti
amo.»
- Mormorò
poco prima di far congiungere le loro labbra.
- Il
moro sospirò nel bacio ma non si ribello, passò
le braccia attorno al collo del
biondo e si fece trasportare. Giurando a se stesso che Thor aveva vinto
quella
battaglia, ma lui avrebbe vinto la guerra.
- Tony
si tolse le cuffie e li guardò per alcuni secondi, poi in
tutto l'edificio
risuonarono le percussioni di una batteria seguite dalle note di una
chitarra.
- I
due, spaventati, si staccarono dal bacio e si guardarono intorno
preoccupati.
- «STAAARK!»
- L'urlo
di Steve riecheggiò per tutto il corridoio.
- Tony
sorrise alzandosi dalla sedia.
- «Scusatemi ma la mia principessa si è appena svegliata...»
- Disse, poi percorse a gran
velocità
la sala e spalancò la porta, uscendo in corridoio.
- «I
am Iron Man!»
- Mormorò in sincro con il cantante prima che la porta si richiudesse dietro di lui.
Ellosò, ho rotto le scatole *per non dire altro* però se ho scritto questa cosa *indica* è per colpa della mia Deary (che ormai ha il posto fisso nelle note in fondo alle mie storie xD ossia Black la quale mi ha convinta *per l'ennesima volta* a scrivere qualcosa di comico su Loki, nonostante io continui a ripeterle che se scrivocose idiote Loki (così come tutti i personaggi) li faccio cadere nell'OOC. Non ci posso far nulla, la mia demenzialità ha un prezzo, e quel prezzo è l'OOC. Come direbbe il mio amato Rumpelstiltskin "La magia ha sempre un prezzo!" .
Ohibò, ovviamente neanche sto a dire che la canzone è Iron Man dei Black Sabbath xD *Ohibò, l'ho detto! :D* So che ovviamente la storia è piena di errori e frasi che non tornano ma al momento non ho la forza psicologica per correggerli xD Più avanti quando mi riprendo lo farò, lo prometto <3