17/05/2012
1 recensioni…Ogni volta che faccio qualcosa, che conquisto la fiducia di qualcuno dura sempre poco, proprio come le gocce di pioggia che hanno giusto il tempo di cadere per poi schiantarsi al suolo.
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Che cosa folle, davvero, ma quando Cupido scaglia la sua freccia non c’è modo di schivarla, anzi, la centri in pieno, proprio sul cuore.
Quel ragazzo, quel fottuto ragazzo.
Capelli biondi, occhi color del miele, sorriso mozza fiato, pantaloni che non coprono ciò che dovrebbero e ciliegina sulla torta: fisico da paura.
Alla prima occhiata sa tanto di vanitoso, ma infondo, tutti i ragazzi belli se la sentono matta almeno un poco no?
Detto così sembra che tutto sia filato liscio, lui mi piace, io gli piaccio, ma no, è troppo per una come me, per il semplice fatto che io non sono la classica ragazza di cui i ragazzi si innamorano.
Ho i capelli tinti rossi fuoco con la frangia, sono molto magra, ho gli occhi verdi prato con delle labbra grandi e carnose.
Si, sono carina, ma io non voglio essere la ragazza di qualcuno che sta con me solo perché sono bella esteriormente, voglio qualcuno che mi ami davvero!
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Ci incontrammo mentre stavamo mettendo i nostri libri negli armadietti, il suo era vicino al mio, che stranezza, davvero.
Quel giorno aveva i boxer viola e sull’elastico la scritta ‘BIEBER’.
Lo guardai, e lui se ne accorse.
- E’ confermato faccio quest’effetto a tutte!-
Disse con aria maliziosa.
- Come scusa?-
Lo guardai imbarazzata.
- Suvvia, si vede dalla tua faccia eccitata.-
Mi rivolse uno sguardo tranquillo, come se in quella frase ci fosse un senso di ovvietà che io evidentemente non avevo colto.
- Ma hai la segatura nel cervello?-
Gli sbottai. Mi dava fastidio che mi apostrofasse in quel modo.
- Ehm.. no, non mi risulta di avere la segatura nel cervello.-
Mi sorrise placidamente, senza alcun segno di arrabbiatura.
Mi girai per prendere i libri per la lezione di biologia. Sentivo i suoi occhi addosso.
- Smettila di guardarmi!-
Urlai, per il corridoio non c’era nessuno, ma lui si guardò attorno.
- Calmati, non ti sto guardando.-
Rispose con una vena di protezione nella voce.
- Senti, lo so che ho le tette grandi e il culo da brasiliana, ma è possibile che ti limiti solo alle apparenze?-
Lo indicai, ero stanca, ogni giorno sempre a combattere con gli stessi idioti che ti guardano con quella faccia arrapata che prenderei a schiaffi.
- Veramente no, non mi interesso solo di questo.-
Si appoggiò al muro di fronte agli armadietti con lo zaino fra le gambe e le mani nelle tasche.
- Veramente sì. –
Lo guardai negli occhi, e feci attenzione a non rimanerci imprigionata, erano davvero una splendida illusione, mi voltai e me ne andai, sapevo che se sarei rimasta ancora lì avrei avuto l’impulso di chiedergli scusa, e stavolta, davvero non ne avevo la voglia.
- Fermati dannazione!-
Lo sentii urlare, volevo proseguire, ma mi fermai.
Era poco dopo dietro di me, con la fronte leggermente sudata, le labbra che avevano preso un ritmo affannato per la corsa.
- Che vuoi? –
Non mi piaceva fare l’acida, non so perché, ma con lui in quel momento non riuscivo ad essere me stessa.
- Senti, non sono quello che pensi, ok? –
Aveva la camicia mezza sbottonata, aveva addirittura perso un bottone, intravedevo il suo petto che ansimava leggermente.
- Bhè, non è colpa mia se non sai controllare i tuoi istinti.-
Lo squadrai dalla testa ai piedi. Un senso di colpa mi riempì il cuore.
Abbassai lo sguardo, cercai di scusarmi, ma dalle mie labbra uscì solo un lamento incomprensibile.
- Quali istinti? –
Si avvicinò, sentii l’eco dei suoi passi per il corridoio, tenevo ancora la testa bassa, non volevo guardarlo negli occhi, no.
- Nulla, non ho detto niente. –
Scossi leggermente la testa, mormorai quelle cinque parole con il cuore che mi batteva forte, mi prese il mento, e mi costrinse a guardarlo.
- Baby, perché mi tratti così?-
Il suo respiro caldo mi riscaldava le guancie, volevo scappare via, mi guardava con quegli occhi che trapassavano il mio cuore come un picchio buca il legno con il suo becco, piano, ma con forza, così gli occhi di Justin mi facevano sentire una merda.
Non trattavo nessuno ragazzo così, ed io non sapevo perché con lui avevo quest’atteggiamento.
- Ti prego lasciami..-
Tremavo, ero sul l’orlo del pianto, stavo male perché lui mi trasmetteva quel senso di sicurezza che nessun ragazzo mi aveva mai offerto, lui era lì e aspettava che io gli spiegassi qualcosa, qualcosa che non sapevo neanche io.
- Io ti lascio andare, ma prima o poi sarò lì, perché tu meriti il meglio.-
Mi lasciò ipnotizzata, le sue mani scivolarono via dal mio viso, si voltò e mi rivolse un ultimo esitante sguardo, poi voltò l’angolo e vidi che con la mano asciugava via le lacrime che fino a quel momento erano rimaste per troppo tempo nascoste.
Dawson’s space;
Questo è il primo capitolo della mia nuova Fan Fiction su Justin :’)
Ci sono volute tante notti per scriverlo, causa scuola D:
Comunque, spero tanto che vi piaccia, e RICORDATEVI, che recensire non fa male, ammesso e non concesso che vi vada OVVIAMENTE :3
Un bacino grande – grande *---* <3
Sirio J. Dawson;