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Autore: Vanadia    17/05/2012    1 recensioni
La tempesta si chiama guerra. Ha distrutto dove è arrivata, ha bruciato e razziato. Ha decimato vinti e vincenti ha squassato e calpestato.Io sono vivo. Ma non sono sicuro di essere ancora io.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Anni spesi a preparare un futuro da manuale
senza sapere che sta arrivando la tempesta
e lei non lo sa che dopo la tempesta niente sarà uguale.

-La Tempesta. Tre allegri ragazzi morti-

 

 

La tempesta si chiama guerra.

 

Nessuno può dire che sia stata una sorpresa. Il cielo prometteva guerra, gli occhi tremanti degli altri dicevano guerra, il vento tra le tombe soffiava guerra. Quando è scoppiata è stata la conclusione ovvia di un ventennio di avvertimenti. Ma immaginarla e viverla sono cose differenti.

Non ero pronto. La mia vita era stata solo un campo di addestramento per quella guerra e io non ero pronto. Chi lo è davvero? Chi è veramente pronto a giocarsi tutto su un campo di battaglia? Chi è davvero pronto a guardare il lampo verde che arriva dritto su di te?

La guerra è arrivata, ed è passata. Sembrava sarebbe durata anni ed invece è passata, e io sono rimasto immobile in mezzo alle rovine. Rovine di vite. Della mia, di quella degli altri. Quando ho aperto gli occhi il sole era alto in cielo e io non ero più nessuno. Non ero più niente di ciò che ero stato.

Dopo una guerra tutto assume dei significati diversi, i contorni si sfumano, i colori cambiano e voltandoti indietro non vedi più quello che ti aspetti di vedere. Quello che secondo te era sempre stato li.

La tempesta si chiama guerra. Ha distrutto dove è arrivata, ha bruciato e razziato. Ha decimato vinti e vincenti ha squassato e calpestato. Ma aspettarsi una tabula rasa sarebbe stato troppo, perché non ha ripulito, non ha creato un nuovo inizio, un vuoto da riempire. Ha lasciato le macerie di speranze, ha risparmiato vite e ne ha cancellate altre. Io sono vivo. Ma non sono sicuro di essere in piedi. Forse sono ancora in ginocchio in mezzo ai cadaveri, o forse steso in un letto d'ospedale. Io sono vivo. Ma non sono sicuro di essere ancora io.

Niente di quello che ero prima mi definisce più. Ero ricco, viziato ed egoista. Avevo una fede da seguire, un signore da osannare e un nome da glorificare. Un nome. Cos'ero se non un nome? C'era qualcos'altro in me? Nel mio passato non vedo altro. La casata. Non un individuo, ma un estensione di un cognome. Non una persona, ma sangue da tramandare. Non un uomo, solo un fantoccio.

Adesso nulla di tutto ciò ha senso, è' come se qualcuno avesse acceso la luce all'improvviso e io mi fossi accorto solo ora di essere sempre stato al buio.

La tempesta si chiama guerra. E non posso lamentarmi se è arrivata perché io l'ho voluta. Posso solo chiedermi se non sia stato meglio così.

 

 

La tempesta ha occhi d'oro.

 

A volta come lampi, altre come stelle. Lei cammina ancora a testa alta. Non è stata spezzata, non è stata piegata. Lei guarda il cielo e forse vede solo nuvole e azzurro, forse non vede incubi, forse non vede l'orizzonte farsi scuro. Uscita vincitrice da tutte le sue lotte, lei, inarrestabile e gloriosa.

Ma la guerra non l'ha risparmiata, nel cuore ha ancora ferite sanguinanti che forse non si rimargineranno mai. Ne è valsa la pena? Si chiede. Tutto attorno a lei è cambiato, ha vinto, ha festeggiato, ma a quale prezzo?

A volte piange. Le tremano le mani quando si mette i capelli dietro l'orecchio, i denti catturano il labbro inferiore un po' più rosso del solito, un po' più gonfio. Ma non ho mai vista una lacrima. So che piange, ma lei non lo ammetterebbe mai.

La scuola non la soddisfa più, si cerca in un libro e non riesce più a trovarsi. Allora continua la sua ricerca, pagina dopo pagina. Si sta sgretolando, sciogliendo come cera, lei il collante di mille vite e mille avventure. Tiene ancora uniti i pezzi di un'amicizia che ha il sapore di famiglia ma non riesce più a tenere incollati tutti i pezzi di se stessa.

Lei ha combattuto con orgoglio tenendo alto uno stendardo di valori, continua a mostrarsi fiera e altera, esempio per gli altri. Non smetterà mai di esserlo, di farsi valere, di credere, ma a volte quando è sola cede, e si chiede quando sarà troppo persino per lei.

I suoi amici di una vita, non non sanno più per cosa vivere. Il salvatore del mondo magico ha fatto quello per cui è nato, ha vinto. Dopo diciassette anni ha fatto quello che era nel suo destino, e ora non sa più dove guardare. E' difficile alzasi un mattina e rendersi conto di non avere più uno scopo. Io lo so. Lei lo sa, ma è più fortunata di noi, lottare è nella sua natura. Anche quando crederà di non avere più nulla da dare troverà uno scopo, lei lo trova sempre.

La tempesta ha occhi d'oro che guardano il mondo mai sazi, e guardano me, vedendomi forse per la prima volta. Una guerra lascia strascichi su chi l'ha combattuta, anche se da due opposte fazioni. Perché tu sai che l'altro ha provato esattamente le stesse cose che hai passato tu, non importa se hai vinto, se hai perso, se avevi ragione o torto. A volte un pugno uniscie in modo più intimo di un abbraccio. Lei mi guarda e pensa tutte queste cose, non prova compassione, ne per me, ne per se stessa. Nessuno di noi ne ha bisogno.

 

 

 

La tempesta siamo noi.

 

Sono io, sei tu, è lei, sono loro. Quando i tuoni si sono allontanati, quando la pioggia ha smesso di scendere e le nuvole si sono diradate non resta che andare avanti.

Sei solo con te stesso, solo in un deserto o solo in mezzo agli altri. Sei solo, proprio come tutti gli altri. Ci sei tu, non conta ciò che è stato.

Apri gli occhi e ti accorgi che il cielo è di nuovo libero, che hai una seconda possibilità, che hai un mare di possibilità. Forse hai davvero l' occasione di non avere più le catene del passato. Non di dimenticare, ma di imparare. Di essere ciò che non sei mai stato, di essere tu, solo tu.

I suoi occhi hanno una diversa sfumatura oggi, sono oro liquido, sono sole e luce ardente. Non lo so se mi rialzerò, se riemergerò. Posso solo dire che oggi l'aria non odora di sangue, che lei sta ridendo e che il cielo.. il cielo è davvero immenso.



Viola

  
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