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Autore: Black Fairy    17/05/2012    1 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono quasi le 4 di notte. Non riesco a prendere sonno... sarà colpa di tutta questa storia, quasi assurda. Mi alzo, cercando di non far svegliare Mattia, e vado verso la cucina. Fuori c'è una tormenta, la neve cade incessantemente, e il vento, impetuoso, ulula. Sarà causa di questo rumore forse, ma io ho i brividi. Cerco un bicchiere e, dopo averlo trovato, lo poggio sul tavolo. Mi volto verso il frigo per prendere il latte, quando sento un rumore di vetro infranto provenire dalle mie spalle. Mi volto, il bicchiere è frantumato per terra in mille pezzi. Vedo la sedia, sul lato destro del tavolo, che si sposta all'improvviso, cadendo. La stanza si fa improvvisamente gelida... Un respiro mi sfiora il collo. Sento che anche il sangue nelle vene è diventato ghiaccio. Ogni muscolo del mio corpo è paralizzato. La luce inizia a spegnersi e poi ad accendersi... senza sosta. Ad un tratto vengo circondata dal buio. Sento dei passi a fianco a me...delle unghia conficcate dietro la mia schiena, il sangue inizia a sgocciolare. Un lampo illumina la stanza, mostrandomi il viso di quella orrenda creatura, posto poco distante da me. Un tuono rompe il silenzio.
-ahhh!!!-
Sento le costole spezzate da un pugno. Poi uno schiaffo sul viso...I passi veloci di mia madre e di Mattia mi fanno tranquillizzare un po.
-Melissa! ma cos...aahh!!-
Sono a terra, raggomitolata su me stessa, con la maglia del pigiama stappata sulla schiena. Sento delle forti fitte alla costole... Mia madre, impaurita, si avvicina a me. Lei e Mattia mi aiutano ad alzarmi. Mi fanno appoggiare sul divano... non posso più nasconderle niente...
-Ma cosa è successo?- chiede Mattia, allarmato.
-Mamma... devo spiegarti delle cose...-
Spiego a mia madre, brevemente tutto ciò che mi sta accadendo in questi giorni. Ogni frase che dico fa crescere in lei la paura e lo stupore.
-perché non mi hai ascoltata! se ti ho obbligato a non andarci è perché so cosa accade li!
-mi dice, in preda alla rabbia.
-Sta succedendo tutto di nuovo! questo è solo l'inizio!-
Ha paura... tanta paura. I suoi occhi, inspiegabilmente, diventano lucidi... Sta piangendo. Io e Mattia, straniti, ci guardiamo negli occhi.
-Mamma... ma perché piangi?-
-Quando... quando ero piccola, giocavo con la mia migliore amica, Valeria, li vicino. Era dolcissima, le volevo bene come una sorella. Una volta, mentre giocavamo a nasconderci, lei si avventurò da sola nel campo santo. Io non la trovavo... la aspettai per circa due ore e mezzo. Stavo pensando di andarmene, credendo che mi aveva fatto uno scherzo ed era andata da sola a casa, quando sentii un grido... il suo grido. Corsi a casa ma, quando avvisai mia madre, lei non mi credette. Tornò a casa dopo diversi giorni, non raccontò mai a nessuno cosa era successo quella sera. Sapevo, però, che non era come prima... Aveva dei comportamenti strani. Passava le giornate guardando il vuoto, aveva costanti sbalzi di umore... non sorrideva più, in oltre ed era diventata molto violenta. Una volta non le prestai i miei colori, mi minacciò, dicendo che mi avrebbe tolto gli occhi...- si blocca, cercando di non mangiare -...Una mia compagna di classe, Giusy, aveva un piccolo coniglietto. Spesso lo portava con se quando ci riunivamo a giocare. Valeria lo adorava... Un giorno però il cucciolo sparì. Giusy lo ritrovò qualche giorno dopo, sgozzato nel suo zaino. Tempo dopo scoprii che, prima di questo evento, Valeria e Giusy avevano litigato pesantemente... Parlai con i miei genitori, ma loro non mi ascoltarono... fin quando non giunse la notizia della strana morte dei genitori di Valeria. Lei fu ritrovata a piangere, sul letto, con un coltello insanguinato tra le mani, era stata lei. Gli agenti quando la videro cercarono di calmarla... ma lei, esasperata, scagliò il coltello nella sua stessa gola... aveva circa 11 anni-
Ora piangeva, non so se per paura o per il dolore del lutto... Uno strano pensiero mi balena alla mente...
-credi che io... arriverei al punto di ucciderti?-
-No Tesoro, non devi credere...-
-Non ti fidi di me, vero? credi che sono pazza vero?- dico, furiosa
-No Melissa! ma cosa stai dicendo!?-
-Melissa ma come puoi pensare una cosa simile?- si intromette mattia
-Questi non sono fatti che ti riguardano!-
Grido a Mattia e corro fuori dalla cucina, sbattendo la porta. Sono furiosa, voglio andare via da loro! Corro in camera e mi butto sul letto... Forse ho esagerato... Anzi, no! Sono loro che non riescono a capirmi! Tutta questo mi sta dando alla testa! Sono stanca... Il bruciore sulla schiena ancora è vivido, come il dolore alle costole. Voglio dormire e dimenticare tutto quello che è appena successo...
  
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