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Autore: gellabaccella    17/05/2012    3 recensioni
Cosa succederebbe se i Malandrini vivessero nei nostri giorni? E se incontrassero gli One Direction? Se vi interessa non aspettate ad entrare!
Storia scritta in collaborazione con Muffin alla carota!
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Doncaster

“Casa dolce casa” pensò Louis.
Era il 31 giugno e i ragazzi erano appena arrivati. Bussarono e la mamma di Louis venne ad aprire. 
“Louis!” disse
Johannah piangendo.
“Mamma, mi stai soffocando” 
“Oh, si. Scusami” disse allontanandosi. Non lo vedeva da Pasqua e il pensiero di averlo due mesi a casa la rendeva felicissima.
“Ragazze venite, è arrivato Louis!”
Dopo baci e abbracci si sedettero tutti attorno al tavolo di cucina. Johannah stava preparando il tè.
“Allora, i ragazzi sanno tutto di Leslie quindi potete anche parlarne a alta voce”
“Ma ci avete creduto subito?” chiese Lottie.
“Non proprio, io specialmente no” rispose Harry e Lottie arrossì furiosamente.
“Ma quando tornerà? Voglio la sua cioccolata!” disse Daisy
“Ahahahah” rise Niall.
“Da quand’è che non la vedi, mamma?”
“Da Natale” disse lei tristemente.
“Comunque ragazzi, fate come se foste a casa vostra. Divertitevi e rilassatevi”
I cinque ragazzi si sorrisero e capirono che quell’estate sarebbe stata indimenticabile.

 

 

Espresso di Hogwarts

 

Era il primo luglio e gli studenti di Hogwarts si stavano dirigendo verso il treno che li avrebbe riportati a casa. Leslie era contenta di tornare a casa, avrebbe rivisto tutta la sua famiglia, però amava Hogwarts e ormai sentiva di appartenere a quel mondo. Prese il suo baule e salì sul treno insieme alle sue amiche alla ricerca di uno scompartimento libero.
“Ecco, trovato!” urlò Alice
“Ragazze, io non ho proprio voglia di tornare a casa” disse Emmeline sedendosi
“Perché?”
“Perché Rose con i tempi che corrono nulla è sicuro e ho paura, con tutte queste sparizioni...”
Le ragazze fecero silenzio: non parlavano spesso della guerra, sapevano che c’era ma preferivano pensare al presente. Ora però sembrava che il presente fosse la guerra.
“Emmeline, mi dispiace, non ti libererai facilmente di me” disse Leslie con tono solenne, alzandosi dal sedile “E poi ho diciassette anni, quindi se qualcuno si presenta a casa mia gli spacco il...”
“Leslie!”
“Sedere. Gli spacco il sedere Lily, tranquilla”
Le ragazze risero e lasciarono da parte quel discorso, fino a quando la  porta dello scompartimento si aprì mostrano quattro figure.
“Lily!” disse il ragazzo con gli occhiali.
“Potter, per te io sono Evans”
“Okay, posso chiederti comunque una cosa?”
“No.”
“Ti prego Lily” disse lui supplicandola.
“Trenta secondi”
“Ok, perfetto. Felpato, contali te. Comunque ti volevo chiedere se quest’estate ti andrebbe di uscire, non lo scoprirebbe nessuno. Non importa nemmeno che tu mi dia una risposta adesso, se vuoi puoi inviarmela via gufo così nessuno lo saprà!” James non prese mai fiato.
“Va bene Potter”
“Usciamo?” chiese lui speranzoso.
“No, ti invierò una risposta via gufo”
“Okay, va bene” In fondo James non era così deluso, di solito gli diceva subito no, senza neanche pensarci.
“Lily che ne pensi di andare insieme allo scompartimento dei Prefetti?” chiese Remus con un sorriso.
“Certamente”
Subito dopo che i due ragazzi furono usciti li seguirono anche gli altri tre Malandrini però Sirius guardò Leslie interessato. La ragazza non se ne accorse -era troppo impegnata a mangiarsi Cioccorane- però lo sguardo non sfuggì a Rose che, per velocizzare l’uscita del Malandrino, gli chiuse la porta in faccia.
“Leslie?”
“Fosa f’è?” disse lei con la bocca piena
“Hai qualcosa con Black?”
Leslie, sorpresa da quella domanda, sputò la sua Cioccorana sulla testa di Alice.
“Cosa?!”
“Insomma: Black ci ha mai provato?”
“Mi ha chiesto una volta di uscire perché si annoiava, io gli ho detto di no ovviamente. Ma perché me lo hai chiesto?”
“Nulla, ti guardava in modo strano”
Il resto del viaggio passò in modo piacevole, senza considerare le lamentele di Alice, le continue chiacchiere di Emmeline sui libri che avrebbe letto durante le vacanze, le raccomandazioni di Rose a Leslie, le brutte risposte di quest’ultima perché veniva interrotta mentre mangiava e collezionava le cartine. Il viaggio fu discretamente piacevole.
Quando arrivarono, dopo i saluti e dopo che Leslie disse alle amiche di andarla a trovare a  casa, gli studenti si misero alla ricerca dei genitori.
Leslie, con sua enorme sorpresa, invece di vedere sua mamma, vide cinque ragazzi. Uno la stava cercando, gli altri quattro sembravano intimoriti e affascinati da quel posto.
Quando la ragazza incrociò gli occhi con il ragazzo che la cercava esplose di gioia: era il suo fratello Louis. Capì subito che quegli altri quattro erano i suoi compagni della band: non li conosceva molto bene, ma si ricordava che erano simpatici. Si stava dirigendo verso loro quando un ragazzo la chiamò:
“Leslie!”
“Black.”
“Ascolta...”
“Scusami, ma ora devo andare.” Si voltò, ma Sirius le prese il polso così fu costretta a girarsi.
“Cosa vuoi?”
“Volevo chiederti se quest’estate ti andrebbe di scriverci via posta, insomma ogni tanto. Magari potremmo anche vederci, così per conoscerci, ma senza impegni. Che ne dici?” disse tutto questo senza lasciarle il polso, ma a Leslie non dispiaceva quel contatto. Prima di dargli una risposta si accorse che Sirius era veramente bello. Insomma, era sempre stato un gran figo (come diceva Alice) però da così vicino era tutta un’altra faccenda. I capelli gli ricadevano perfettamente sul viso e contornavo quegli occhi grigi, così brillanti ma allo stesso tempo misteriosi. Era più alto di Leslie e anche molto muscoloso si ritrovò a pensare la ragazza, maledicendosi per tutti gli altri pensieri sconci che le vennero in mente guardando il corpo del ragazzo.
“Va bene Black. Adesso però devo andare, buone vacanze”
“Anche a te Tomlinson”
La ragazza preferì dimenticarsi dell’accaduto e corse verso suo fratello.
“Louis” gli saltò in braccio e quasi lo fece cadere.
“Leslie, sei cresciuta”
“Non è vero, sono rimasta la stessa da Natale” disse lei ridendo
“Ciao ragazzi” sorrise agli amici del fratello.
“Forza andiamo in macchina”
Louis guidava e davanti al suo fianco c’era Liam. Leslie stava dietro insieme a Niall e Zayn, Harry invece stava nel bagagliaio.
“Allora Leslie, chi era quel ragazzo?” chiese Louis: era sempre stato molto geloso nei confronti delle sorelle.
“Nessuno”
“Ti ha toccato il polso!”
“Un compagno di Dormitorio”
“Condividi il Dormitorio con i ragazzi!” disse Louis quasi tamponando la macchina davanti a lui.
“No,  ma siamo nella stessa Casa. Oh, insomma, non è il mio ragazzo se era quello che volevi sapere”
“Ok, perfetto” disse il ragazzo soddisfatto.
Continuarono a chiacchierare e scherzare e Leslie poté conoscere meglio quei ragazzi che facevano ormai parte della famiglia.
“O mio dio, ma questa è una scopa?!” Harry urlò dal bagagliaio.
“Si Harry” rispose Leslie. Amava quando i Babbani si emozionavano per le cose magiche, era divertente vedere le loro reazioni.
“Ma di quelle volanti?” anche Zayn si era interessato.
“Si”
“Non ci posso credere, allora esistono per davvero!” urlò Niall.
“Ti prego posso farci un giro?”
“Non so Harry...”
“Ti giuro che non la rompo”
“Non ho paura che tu la rompi, ma che lei rompi te!”
Dopo due ore i ragazzi arrivarono a casa e dopo che Johannah pianse tutte le lacrime di felicità che aveva, tutta la famiglia si sedette a tavola.
“Leslie, me l’hai portata la cioccolata?”
“Certo Daisy”
“Comunque ragazzi, come è andato il tour?”
“Tutto bene mamma, ci siamo divertiti alla grande”
“Avete fatto un disco?! E perché non me lo hai inviato?”
“Scusami, non so usare i gufi”
“Ma sono semplicissimi da usare!”
“Gufi?” chiese Liam.
“Certo, sono molto più efficienti dei postini” gli sorrise Leslie.
“Giusto!” esclamò Lottie.
“Cosa?” chiese Louis
“Leslie, tu adesso puoi usare la magia a casa vero?”
“Si, certamente!”
“Quindi mi puoi rifare te il letto?”
“Anche tutti i compiti in cinque minuti...”
“Se fai una cosa del genere, ti sequestro la bacchetta” la rimproverò la madre.
“Va bene, lo sai che potrei anche cucinare con la magia...”
“No, assolutamente no. Sai, mi sono informata anche io sul mondo dei maghi. So che loro si sposano molto prima di noi e quindi non ci possiamo abituare alla tua presenza”
Leslie le avrebbe voluto dire che non si sarebbe abituata a lei non per il matrimonio, ma per la guerra. Perché lei avrebbe lottato, fino alla morte, ma avrebbe lottato. Però la sua famiglia non era a conoscenza della guerra nel mondo magico, Leslie sapeva che la madre non l’avrebbe fatta tornare a Hogwarts.
“Matrimonio?! Allora quel ragazzo alla stazione era il tuo futuro marito”
“Louis, ti ha detto che era un amico” gli fece notare Harry.
“Infatti, tranquillo Louis. Quello là non è il mio tipo”
“Ah, quindi qualcuno potrebbe essere il tuo tipo?!”
“Louis ha diciassette anni, sarebbe grave se nessuno fosse il suo tipo” disse Johannah. Il ragazzo, di risposta, mise su un broncio che provocò l’ilarità di tutti.
Dopo poco fu pronta la cena. Leslie vide come era migliorata la madre e pensò che dopo il divorzio e il trasloco di Louis si fosse impegnata sul migliorare la propria abilità culinaria.
“Mamma, quando posso andare a trovare il babbo?”
“Quando vuoi, ora però è in vacanza”
“Allora andrò a trovarlo quando tornerà”
Leslie si andò a mettere in pigiama e, invece di rimare a guardare un film insieme a tutti gli altri, preferì andare a letto.
La mattina dopo fu svegliata alle cinque dal mattino da un picchiettio insistente, proveniente dalla finestra. Si alzò da letto e, ancora assonnata, aprì le persiane facendo entrare un gufo. Non era di Rose, né di qualche altra sua amica. Era molto più bello e aveva un comportamento regale. Leslie gli prese una ciotolina di acqua e la riempì porgendogliela. Poi prese la lettera e la aprì.

“Carissima Tomlinson,
come stai? Ovviamente bene immagino. Innanzitutto volevo chiederti scusa per l’ora ma, sapendo che la tua famiglia è Babbana, non sapevo che reazione avrebbe avuto alla vista di un gufo. Comunque ti volevo dire che ovviamente ho iniziato io a scriverti perché altrimenti tu non lo avresti fatto. In realtà non ho molto da dirti tranne che, secondo me, dovremmo iniziarci a chiamare per nome; insomma siamo amici di penna!”
A prestissimo,
lo strafighissimo Sirius Black.”


Leslie prese un pezzo di pergamena e una piuma.

“Black riprova a svegliarmi alle cinque del mattino e giuro che vengo da te e ti strappo tutti i capelli!  E poi certo che non mi puoi chiamare per nome, non siamo né amici di penna, né amici normali!
Tomlinson
 
ps. Riprovati a firmarti lo strafighissimo Sirius Black e giuro che, oltre ai capelli, ti strappo anche i genitali.”

 Leslie legò la lettera alla zampa del gufo e si rimise a letto addormentandosi con un sorriso; in fondo quella lettera non l’aveva disturbata così tanto.

“Louis”
“Si Harry?”
“Gli altri dormono?”
“Certo, sono le cinque del mattino”
“Ma tua sorella è single?”
“Da quello che dice lei”
“Oka...”
“Ti giuro che se ci provi con lei esco dai One Direction!” disse Louis alzandosi dal letto.
“Dovresti fare minacce più credibili” disse Harry con un sorriso provocante.
“Harry, veramente non ci provare. Sarebbe una storiella come tutte le altre e metterebbe imbarazzo fra di noi”
“Dai fratello, non posso stare qui due mesi e non farmi nessuna”
“Non ho detto questo, ho detto solo che non puoi farti mia sorella. Poi lei ti direbbe di no”
“Come fai a saperlo?” insomma nessuna diceva di no a Harry Styles.
“Perché non credo sia interessata a te”
“E a chi sarebbe interessata?”
“A quello della stazione”
“Ma se ti ha detto che...”
“Lo so cosa mi ha detto, ma non le credo. Lui le ha preso il polso e lei non gli ha tirato un ceffone. E’ strano”
“Ma se lei ti ha detto...” Harry ripeteva quella frase più per costringere se stesso che il fratello: nessuna ragazza poteva essere interessata ad un altro quando Harry Styles le faceva la corte.
“Senti, magari lei non lo sa ancora che prova un minimo di interesse. Sai, è simile a te: prima di capire di provare qualcosa per qualcuno ci impiega degli anni”
“Ma Louis, ti piaceva quello là?”
“No”
“Quindi perché io non ci potrei provare?”
“Perché tu sei mio amico e stare con mia sorella renderebbe le cose difficili”
“Ma mi preferiresti a quel tizio?”
“Si” rispose Louis per dare soddisfazione a Harry.
“Bene, perfetto. ‘Notte Louis”
“Notte”
Liam, che aveva ascoltato tutto, capì che gli sarebbe aspettata una vacanza lunghissima.

Note dell’Autrice

Allora intanto devo chiedere scusa alla mia migliore amica Muffin alla Carota. Scusa, scusa, scusissima per aver pubblicato questa storia senza chiedertelo è che ho la febbre e mi è venuta l’ispirazione e quindi ho voluto pubblicarla ma, se sei arrabbiata o se non ti piace, ti giuro che la cancello.
Detto questo spero che mi lasciate qualche recensione, che fa sempre piacere, e sfrutto l’occasione anche per pubblicizzare le altre storie mie e di Muffin alla Carota. Vi consiglio quindi di andare nei nostri profili e leggere qualche altra storia e dirci se fa schifo o se invece è carina. Muffin ha scritto anche sui One Direction, io invece solo su Harry Potter.
Comunque spero che vi sia piaciuta e, per qualunque dubbio chiedete nelle recensioni.
Con affetto,
gellabaccella.

 

  
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