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Autore: Valu Valonsa    17/05/2012    1 recensioni
Il racconto è incentrato solo in una giornata,che normalizzerà le vite dei due protagonisti.Normalizzerà,perchè sono già sconvolte di per se!
Chiedo scusa in anticipo per eventuali errori grammaticali e di uso dei tempi verbali,con cui ho scoperto di avere un rapporto poco amichevole! :)
Buona lettura BJ
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LEI:
Erano due anni che incontravo quel ragazzo nel pullman e da allora era sempre stato nei miei pensieri,sogni ed incubi…In realtà l’incubo peggiore lo vivevo: non mi aveva mai considerata!Mai uno sguardo,mai un sorriso,un saluto,un cenno col capo…NULLA!
Era sempre la solita storia: entrava,salutava l’autista e i suoi amici e poi si sedeva sempre allo stesso posto. Inizia ad essere invidiosa e gelosa di quel maledettissimo posto.Ogni giorno lui puntualmente si sedeva,rigorosamente da solo,poteva succedere qualsiasi cosa,ma l’impostante era avere la certezza di quel posto.Avrei tanto voluto essere io quella certezza,quel luogo in cui lui avrebbe potuto trovare gioia,relax,piacere….insomma volevo possedere qualsiasi cosa che permettesse a quel posto di avere più attenzioni di me!!
Ero invisibile,ma almeno potevo guardarlo e “conoscerlo” da lontano:era molto socievole,ma ancor di più era pigro,perché ogni giorno era sempre perennemente in ritardo.Era grazie alle sue innumerevoli conoscenze se riusciva a prendere il pullman in tempo.Era molto curioso,a volte lo beccavo a impicciarsi dei fatti altrui,li ascoltava,rideva con loro…invece io non avevo mai ricevuto neanche un misero sguardo.All’inizio pensai che questa mia “invisibilità” non fosse dovuta a causa mia,ma mi sbagliavo di grosso!
Dopo un anno di complessi mentali d’inferiorità decisi di provare a farmi notare,non essere passiva e quindi di non arrendermi. Mi piaceva davvero tanto,troppo per lasciar perdere,così quasi un anno fa,prima del suo ennesimo ritardo,decisi di sedermi al suo posto.Mi sentivo una ladra,perché privavo quel bellissimo ragazzo del suo luogo preferito,ma in effetti era l’unica soluzione per farmi almeno notare.Se poi fosse stato interessato,mi avrebbe cercato,no? Comunque salì sul pullman e mi diressi spedita verso il maledetto sediolino,esitai un attimo per poi ripensare al motivo che mi portava a farlo.Presi coraggio e mi sedetti,inutile dire che fui pervasa da un brivido lungo tutta la schiena,come se quella fosse una postazione solenne!Comuque non aveva tutti i torti a preferire quel posto:era strategicamente perfetto perché offriva il miglior panorama,una vista su tutti i passeggeri ,la porta vicino…insomma era davvero un’ottima scelta.
Mi sistemai e attesi il suo arrivo pur sapendo che lui non seguiva i corsi quotidianamente,anche se dovevo ammettere che aveva cominciato l’anno con il piede buono venendo quasi tutti i giorni.Quando ormai ogni speranza stava per essere bruciata sentì una brusca frenata e dopo pochi istanti lo vidi salire a bordo.Aveva corso si poteva capire dal fiatone che aveva quando parlava e poi aveva le guance leggermente rosse.Iniziò lentamente(ma quanto era pigro!?) ad avvicinarsi,la mia sicurezza vacillò così abbassai lo sguardo per evitare il suo.Dopo neanche un minuto,quando rialzai la testa,vidi una sagoma all’inpiedi vicino a me. Percorsi dai piedi alla testa quel corpo che già avevo imparato a conoscere, fino ad arrivare al suo bellissimo viso.Era sconvolto e forse voleva anche dirmi qualcosa del tipo :“Ti sei rubata il mio posto!Come hai potuto?”,ma la mia fervida immaginazione dovette ricredersi quando constatai il fatto che continuava a fissarmi.Una cosa era certa: finalmente mi aveva notata!!
Accennai un sorriso che lui ricambiò gentilmente per poi sedersi al lato opposto,ancora visibilmente sconvolto. Forse avevo esagerato,ma infondo infondo non mi dispiaceva per nulla,pensavo che così facendo lui avrebbe provato dell’interesse verso di me,invece quello che successe nei mesi successivi fu ancora peggio. Riprese ad ignorarmi,si abituò al suo “nuovo” posto perfetto e continuò a non accorgersi di me o del fatto che frequentavamo la stessa università o le stesse lezioni tutti i giorni.Niente al mondo avrebbe riportato i suoi occhi su di me,perché lui non era interessato…e lo capii a mie spese.
Erano ormai passati quasi due anni e oltre all’agonia per non essere ricambiata da lui, si aggiunse quello che qualche mese fa era il mio presunto ragazzo.Le mie carissime amiche mi convinsero che se avessi conosciuto un ragazzo nuovo avrei dimenticato il “vecchio”,ma ovviamente non funzionò. E la prova la ebbi una mattina,quando il mio ormai ex-ragazzo mi telefonò per insultarmi e dirmi che ero poco presente.Con una telefonata terminò la nostra breve relazione,se così si poteva definire. Le parole che mi aveva detto erano tutte vere per questo piansi e anche perché non c’era scampo per me:ero follemente invaghita di un ragazzo che non conosceva neanche il colore dei miei occhi,ero certa che così sarebbe iniziata la mia vita da zitella perenne.Quel giorno,pur non volendo andare all’università,pensai che a casa non avrei concluso nulla,così con lo zaino in spalla mi sedetti al mio solito posto,anzi il suo solito posto!Mi voltai verso il vetro,guardando fuori,e ricominciai a piangere.Non volevo che le persone mi vedessero piangere e tanto meno lui,se in qualche modo avesse potuto vedermi.Quel viaggio,per me,fu più lungo del solito perché volevo scendere e correre dalle mie amiche,come facevo ogni mattina, e sfogarmi con loro.Non feci neanche caso a lui che salì o che scese,una volta fuori pensai solo di volere raggiungere Tea e Nina nel bar di giurisprudenza.La strada la conoscevo ormai a memoria,potevo farla anche ad occhi chiusi,perché come ogni mattina io e le mie migliori amiche dovevamo prenderci il caffè e avere i nostri 10 minuti di conversazione prima di dividerci. Ovviamente non smisi di piangere e una volta arrivata al bar mi avvicinai al nostro solito tavolino.Quando mi videro in quello stato scattarono  e dissero qualcosa che non capii,cioè volevano che parlassi,che gli spiegassi perché stavo piangendo,ma io non sapevo neanche da dove iniziare: da quanto tempo ero bloccata in quel limbo?
Non risposi alle loro domande,mi limitavo a fissare il vuoto aspettando un’illuminazione divina,che mi avrebbe portato o in paradiso o nell’inferno…ma in fine dei conti tutto era meglio del limbo!
“Luisa!” urlò Tea,una bellissima ragazza dai capelli rossi, e il suo urlo mi riportò alla realtà terrestre.
Notai sul suo volto un sorriso beffardo e uno scambio di sguardi con l’altra mia amica,Nina,una ragazza mozzafiato bionda con occhi azzurri.Erano bellissime ed era anche per colpa loro se la mia autostima era sotto i miei piedi,perché io non ero una stra-figa…anzi ero al di sotto della soglia della bellezza.
Comunque quegli sguardi non mi piacevano ed iniziavo anche a preoccuparmi,fin quando quella maledetta illuminazione divina non arrivo per bocca loro.
“Carissima Luisa se non svieni oggi non sverrai più!” esordì Nina.
Dal canto mio continuavo a non capire nulla poi finalmente qualcuno ebbe la decenza di spiegarmi alcune cose.
“Ninaaaa!Smettila di scherzare e di farla stare sulle spine!Allora Luisa,io..cioè noi non sappiamo né come né perché,ma Lorenzo è qui! E da quando sei entrata non fa altro che stare lì in piedi imbambolato a fissarti.” Concluse.
Lorenzo???Il mio cuore si fermò al solo sentir pronunciare il suo nome.Come Lorenzo fosse arrivato lì era ancora un mistero…Lorenzo ovviamente era il nome del ragazzo del pullman,con tutta la gente che lo salutava la mattina era impossibile non conoscerlo.
Rimasi scioccata dalla notizia,Tea e Nina non avrebbero scherzato su di lui,così indecisa ed insicura sul da farsi optai per dare una sbirciatina,così con un po’ di fiducia mi voltai.E la persona più bella che i miei occhi avessero mai visto era proprio lì a fissarmi con un velo di preoccupazione sul volto.Non capì cosa gli fece cambiare idea all’improvviso o cosa lo costrinse ad allontanarsi da me,forse ero proprio io!
“Gli piaci è ovvio!” disse Nina,che era la vera esperta in queste cose e Tea l’appoggiava annuendo con il capo.
“Mi ignora da due anni!!!Se gli piacessi davvero mi noterebbe anche durante i corsi” dissi scocciata di ascoltare sempre le solite storie finte su i sentimenti nascosti di Lorenzo,che non facevano che peggiorare il mio umore.
“Comunque Luisa perché piangevi?” chiese Tea.
“Perché Lorenzo è un incubo,che mi perseguita e sebbene sia il più bel incubo mai esistito,mi sono scocciata di essere ignorata.” dissi d’un fiato.Le consolazioni non mancarono,ma per fortuna ero in ritardo,quindi le rimandarono a più tardi.
“Ci vediamo da te dopo Chimica allora ok?” dissero quasi in coro.
Annui solamente e corsi in aula per seguire le infinite ore di Chimica II.
Ingegneria chimica era la mia passione,ma il docente era troppo noioso per una materia così viva e interessante.Comunque a testa bassa entrai in aula e subito il radar-intravedo Lorenzo- si attivò e lo individuai seduto tra i suoi amici.Era pensieroso chissà per cosa,ma non m’importò più di tanto, perché dovevi imparare a non fare caso a lui.Durante le ore ci provai e ci furono dei netti miglioramenti, ma anche delle ricadute. Finito il supplizio raccolsi i miei libri e attesi fuori il corridoi le mie amiche. Arrivarono dopo una decina di minuti e ripresero da dove avevano lasciato la ramanzina, ma nonostante le loro ferme convinzioni su i vari sentimenti in gioco, non le ascoltai. Ero davvero sicura che quella storia, mai iniziata, doveva pur finire…prima o poi!
:D

 
   
 
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