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Autore: Princess_Klebitz    18/05/2012    1 recensioni
Ok... Mi sono appena iscritta e questa è la mia prima F.F.
Abituata com'ero, nell'epoca che fu, a scrivere romanzi, risulterà lunghetta...
Vorrei ringraziare CrystalDrop, poichè grazie a lei, oggi mi sono iscritta, ho dato le mie prime recensioni, e a tutti\e voi perchè leggendo in questo sito, durante la mia malattia, mi sono innamorata della vostra passione e spero di resuscirare la mia (in caso ne esca come La Mummia, vi permetto di spalarmi badilate di letame!)!! Questa è una Loki in veste totalmente inedita...o forse no. E un tributo alla musica rock, di cui potrebbe essere un eccellente esponente negli anni 'maledetti'!, ciò dato dalla frase 'Chi, il rockettaro molto arrendevole??' data da Tony Stark (che penso solo io ho trovato esilarante, eh??). Bene, basta deliri di onnipotenza (o psicotici...tanto qua siamo allo stesso livello...) e pubblico... PIETà DI ME!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tony Stark non riusciva a togliersi dalla testa Loki che se ne andava, portandosi con lui il loro più prezioso trofeo. 
Si girò stizzito contro la Vedova Nera. 
'E lo sai che questa è colpa tua, vero??', la aggredì. 
Rogers si allarmò; mai l'aveva visto così privo di calma, non sembrava neanche sè stesso. A sua volta era sconvolto, silenzioso e sofferente per non aver potuto aiutare quella ragazza che iniziava a diventargli simpatica, nonostante tutti gli epiteti che gli aveva affibiato in un solo giorno. 
Le ricordava Peggy Carter, una forza e una fragilità cucite assieme, ma non per nascondersi, bensì per creare un'arma, ma anche per caderne vittima. 
Lui non dava colpe alla Romanoff; sapeva quanto fosse facile cadere vittima della rabbia e dell'onore. 
Occhio di Falco, ristabilitosi e ammesso al tavolo degli eroi, le prese la mano. 
Sapeva tutto del rapporto di Nat con la sorella, anche più di quello che gli aveva detto, grazie ai rapporti, e poteva capire come non reagisse allo scontro che Stark stava cercando, bensì si colpevolizzasse....e allo stesso tempo stesse colpevolizzando la debolezza di Katryn. 
Fury tentava inutilmente di mettere in funzione il sistema comunicazioni, con Maria Hill che correva impazzita, rifiutando ogni medicamento per le ferite dello scontro con gli alleati di Loki, e Coulson che non sapeva se essere felice o stranamente infelice per la perdita di quella peste, mentre era decisamente scontento che Loki avesse levato il disturbo. 
E specialmente, di non riuscire a trovarlo. 
Li avvicinò, esitante, dando a Capitan America la sua maledetta collezione di figurine, ben sapendo che non era il momento, ma prevedendo che non ne avrebbe avuti altri, e si schiarì la voce.
'Signori, il comandante Fury è al momento... -e lo spiò di sottecchi mentre abbaiava ordini a destra e sinistra-...non disponibile, ma ci serve un piano d'azione per fermare Loki.'
'Non è a New York', rispose impassibile Stark, ritrovata la sua calma arrogante e chiudendo un palmare. 'Ho appena fatto controllare le maggiori distribuzioni di energia della città, adatte per attivare il Tesseract. Il principino ha deciso di fare la sua mosse da un'altra parte...'
'Peccato...', mugugnò Rogers, finendo di firmare la sua faccia improbabile. 'L'ipotesi della Stark Tower sembrava così... adatta a lui... e una città come New York... così strategica, come ha dimostrato l'11 settembre...'
'Ma vicina', lo riprese Burton, che si decise a parlare, finalmente. 'Forse ha paura che gli capiteremmo tutti tra capo e collo, se facesse la sua mossa.'
'Ha un esercito alieno e un ostaggio importante...beh almeno per noi...', mormorò una voce stanca e cupa. Natasha. 'Non penso che la vicinanza sia un problema, con la sua arma.' 
Stettero in un silenzio cupo, carico di minacce, finchè Thor, finora ignorato da tutti, senza mantello e sporco dallo scontro con Hulk, si avvicinò al tavolo, poggiandovi le mani e pensando. 
'Dove vive quella ragazza?', chiese, guardando gli strani continenti di Midgard. Lui conosceva solo quello, dal suo precedente 'viaggio' in New Mexico. 
'Berlino', sospirò Natasha. 'Dal 1989, obiettivo strategico: zero. Basso rischio terrorismo. Città non importante per...'
'Lo è per lei.', disse, piano, il gigante biondo. 'E lei gliel'ha mostrata. Come una città incantata. E lui...'
'Lui vuole lei...', finì Stark, schioccando le dita. 'E' vero, non dimentichiamo che il principino è innamorato! Ora, non so come gli psicopatici alieni intendano dimostrare il proprio amore per le damigelle terrestri, a parte puntando loro un coltello alla gola, ma...', e si fermò, con le solite caramelle che quasi gli cadevano dalla bocca.
'Un suo concetto di cosa fare per amore, potrebbe essere un secondo incendio del Reichstag...', finì Rogers, con un'inaspettata punta di acume. 
'Già', disse, meditabondo Stark,poi ingoiò e fissò tutti...con gli occhi sgranati. 'Oppure dirle TI AMO sulla Colonna della Vittoria Alata, mentre la città viene distrutta...'
'Oh, no...', mormorò Natasha, ad occhi chiusi. 
Ora che Stark aveva formulato quell'immagine, nessuno riusciva a togliersela dalla testa; Berlino rasa al suolo una seconda volta... questa volta definitivamente. 
La voce fonda di Thor li tolse dai loro pensieri cupi di un Reichstag in fiamme e dal cancelliere Merkel incenerito o portato su che galassia.
'Non credo che avverrà subito.', disse, con una certa forza di convinzione. 
'E perchè no, Big Jim?', lo apostrofò Stark, impaziente invece.
'Perchè, appunto, Loki ama quella ragazza...', affermò sicuro, facendo rimescolare lo stomaco della Vedova Nera, ma anche di Capitan America. 'Non vorrà prenderla con la forza...non subito almeno.', e si zittì, pensando come comunicare il proprio concetto ai compagni.
'Prima proverà a convincerla. E radere al suolo il posto che ama, non sarebbe l'arma migliore.', completò. 
Stark, quasi avviato per il corridoio, si fermò e tornò indietro. 
'Ehi, Scharzwi Junior, qua, non ha avuto questa brutta idea! Questo ci consente di fare un piano d'attacco, sempre che tu sia convinto che la ragazza non sia in pericolo.', e guardò storto Thor.
'Ne sono sicuro.'
'Allora cerchiamo di capire come chiudere i conti con quel maledetto corvaccio, prima che lui li chiuda con noi!', affermò Rogers con forza, pronto a tornare in Germania come settant'anni prima. Stavolta non per il nazismo.
-
Natasha si scusò e chiese di ritirarsi un momento. 
Passando accanto a Thor, si fermò un momento.
'Parola mia, se le tocca anche solo un capello, fratello o no, è morto, stavolta.'
'Non succederà', affermò Thor, mentre la Vedova se ne andava. Poi deglutì. 
Toccare significava molte cose, purtroppo... e nessuna delle quali sarebbero piaciute a quella donna. 
-
Katryn si svegliò da un leggero, quanto rinfrescante sonno, sul jet. 
Si accorse di essere nuovamente senza catene, e di avere una coperta, che si strinse addosso, mentre tentava di afferrare la coda del sogno e farlo rimanere con lei. 
Era con Loki sulla Colonna della Vittoria, fronteggiando il tramonto dalla Porta di Brandeburgo, e si stavano baciando, così dolcemente, senza pensieri di guerra o esitazioni, Stasi o Asgard a preoccuparli... E purtroppo si svegliò, grazie a un cambio di vibrazioni nel jet. 
Sarebbe rimasta con quel sapore, dentro, mentre moriva, pensò, ancora confusa.
'Hai dormito bene?', le chiese una voce notevolmente addolcita? 
Loki. 
Le stava di fronte, da chissà quanto, visto non aveva calcolato il tempo, accucciato. Sembrava sorvegliarla amorevolmente. 
Katryn esitò.
'Sì...Grazie.'
'Hai sognato qualcosa di bello?', le chiese, ancora sorridendo; in quel modo la ragazza si rese conto che non era la sua fantasia, era un sogno indotto da lui, che si era introdotto nelle sue immagini di una Berlino da cartolina. Accennò una smorfia.
'Pensavo di sì, fino a qualche secondo fa. Di molto bello.',rettificò, per poi aggiungere.'Inutile dire che, al pensiero che manovri i miei sogni, il bello se n'è andato.'
'No, ti prego...', le chiese Loki, il più umilmente possibile per lui, prendendole una mano. 'Non credere che l'abbia fatto per... obbligarti ad amarmi. L'ho fatto perchè è quello che vorrei per noi. Lo vorrei davvero.', ammise. 
E, dannazione, se ormai non avesse scambiato quel patto mortale, avrebbe davvero rinunciato ai suoi sogni di rivalsa, per avere quello che aveva immaginato. 
In quelle ore aveva davvero pensato molto, a quanto gli era stato sottratto per le sue mire infide, per i suoi inganni e i suoi sentimenti di vendetta...verso Thor o chiunque, per quello che Odino gli aveva rivelato... Tempo fa.
Katryn era riuscita a mettere davanti alla sua sete di vendetta, per la sorella, il suo dovere, e quasi il suo amore. 
Aveva capito che le doveva ancora un tentativo, di farla sua senza distuggere quello che lei aveva più caro; e tentare di entrarvi, anzi, e dimostrarle che non era un mostro da odiare ma una persona da amare. 
Incondizionatamente. 
Poi...avrebbe deciso. 
Katryn lo fissava, intanto, con ancora quella splendida immagine di quel sogno. 
'Cosa vorresti dire?', chiese, cauta. Voleva disperatamente credergli. 
'Non distruggerò Berlino...non ancora...', sospirò Loki, prendendole entrambe le mani tra le sue e avvicinandosi per un bacio leggero, per dissipare le ultime tracce di sonno e rinfrescare quel bellissimo sogno. 
'Vorrei stare con te...là.Che tu impari ad amarmi. Con te...', mormorò. Katryn non-ci-poteva-credere. Eppure...VOLEVA!
'Una settimana.', sussurrò. 'Stai con me...una settimana...e...ti mostrerò come potremo vivere in pace...senza preoccuparci dei nemici o di vendicarci, o di conquistare...'
'Non ho detto che ci ho ripensato per sempre', sorrise Loki, smorzando la speranza nascente di Katryn. Almeno un po'. Che ribattè, subito.
'Almeno 4 giorni, dannazione, Loki...',e le uscì come una supplica.
'Non posso, amor mio. I Vendicatori mi staranno già dando la caccia. E non solo loro.',e rabbrividì, al pensiero di Thanos, impaziente. Volente o nolente avrebbe comunque dovuto presentarsi a dargli il Tesseract o era in grado di rifarsi...su di lei. 'Atterreremo stasera fuori Berlino. Tra un'ora. Domani, alla stessa ora...'
'DUE GIORNI, LOKI!',e la voce di Katryn, ancora frastornata dal sapore di quel sogno, imperiosa eppure piena di lacrime, lo fece tacere. Lacrime per lui. Lo voleva a tutti...beh, a quasi tutti i costi. 
Lui le bacio una mano, con quelle labbra gelide e meravigliose, e la fissò negli occhi, dove vide disperazione, determinatezza e...amore. 
'Due giorni, mia principessa.', mormorò.
-
Atterrarono all'ex aereoporto Tempelhof in disuso, grazie ad un codice criptato di un ex agente S.H.I.E.L.D loki-tomizato, e una volta scesi, Loki senza armatura e con un braccio attorno alla vita di Katryn, sia per ripararla dal vento freddo che turbinava loro addosso, inadatto alla maglietta di lei, indossata in un altro continente, si guardò attorno. 
Quel posto, che puzzava di Guerra Fredda, spie e morte, non gli piaceva, e lo stesso effetto faceva anche a Katryn, che gli chiese sollecita di andarsene dalla pista. 
Loki impartì degli ordini mentali ai suoi uomini e al dottor Selvig, che custodiva il Tesseract, di stare nascosti, mentre Katryn accettava di nuovo la coperta attorno alle spalle ed entrava in un terminal vuoto. 
Si sedettero per un secondo, ancora in tensione; Katryn chiuse gli occhi e si appoggiò (con difficoltà, vista l'altezza) a Loki, che faceva sparire momentaneamente anche il suo scettro. 
'Loki...'
'Sì?', rispose dolcemente lui, pensando che si stesse addormentando di nuovo. Il metabolismo umano, che cosa debole...non come il loro animo. 
'Per favore...',e voltandosi, trovò Katryn niente affatto addormentata, ma che lo guardava, amorevole ma vigile. 
'Non...non pensare ad Asgard, ai tuoi piani, a Midgard, al Tess..tessi...sì insomma quel cubo. Non pensare ai Vendicatori. Se verranno ti nasconderò io. Lo prometto.'
Poi si riappoggiò a lui, per un momento, giusto per assaporare il contatto, prima di muoversi. 
La sua città. 
Con Lui. 
Era davvero un sogno?
Decise di non volerlo sapere. 
'Pensa solo a noi due... Ti prego.', lo supplicò, in un soffio.
'Lo farò, te lo giuro.', mormorò Loki, prima di chiuderle gli occhi con un bacio.
Pensando contemporaneamente che se i supereroi avessero dovuto farsi vedere, promessa o no, li avrebbe inceneriti. 
Specialmente una.
 
 
Waaaa, scusate per il capitolo corto, ma sono cotta! (di Loki!) No dai, dopo mi farò perdonare...purtroppo stasera ho un impegno musicale pressante, ahahahah, anche se no, io non devo suonare, e no, tantomeno a Praga! Perdonatemi bambole, e recensite!
PS, DevilCancry, sì, lascio le cose a metà per farti dispetto!! 
Un bacio sulla punta del naso a tutte!
   
 
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