Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides
Segui la storia  |       
Autore: Unrest    18/05/2012    2 recensioni
"Carolyn":traccia numero dodici di We Stitch These Wounds. E' però anche una ragazza a cui ho voluto dedicare una piccola storia...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tornare a casa richiedeva decisamente meno tempo del tragitto mattutino. Per primo motivo l’autobus era spesso poco affollato- a eccezione di qualche vecchietto occasionale che scendeva owiamente davanti all’ospedale cittadino. Per seconda cosa, con Andy il tempo volava.
Abitavamo entrambi nello stesso quartiere poco frequentato, a dividere le nostre case era una piccola piazzetta dove il sabato veniva solitamente messo su un mercato, e quindi al ritorno da scuola predavamo lo stesso mezzo.
Quel pomeriggio Andy era riuscito a riservarci quattro posti in fondo-la cosa più comoda che una persona possa desiderare- e sedavamo uno difronte all’altro, accanto ai finestrini, affiancati dai  i nostri zaini e, ebbene sì, ombrelli.  Stavamo chiacchierando animatamente su qualsiasi cosa ci passasse la testa, senza badare troppo al resto dei pochi passeggeri che, durante una delle mie tante risate isteriche, lanciava occhiate infastidite nella nostra direzione. Ma, anche se ci avessi provato, non sarei mai riuscita a resistere alle smorfie e alle vocine alterate del mio amico.
Credo che Andy fosse l’unica persona in grado di  farmi ritornare il  sorriso semplicemente con una parola, dopo una giornata storta. Riuscivo persino a dimenticarmi di tutti i miei problemi-la scuola, il fatto che  l’indomani avrei avuto  una verifica di biologia, o più semplicemente il fatto che  sarei tornata a casa e avrei sentito la solita ramanzina di mia madre su qualunque cosa(aveva SEMPRE qualcosa da ridire su di me).
 Con Andy, puff, scompariva qualsiasi cosa dalla mia mente, e la cosa era tanto strana e, volendo, imbarazzante che venni alla conclusione che dovessi possedere una sorta di doppia personalità. Una seria e una opposta, estroversa, che mi possedeva ogni volta che il ragazzo era nei paraggi.
“E’ così che parla, quella.. tipa, ma non è solo la voce a renderla stramba”
Ripresi fiato e mi asciugai in tempo la lacrima che mi stava cadendo dalla guancia, prima che finisse sui jeans. Dovevo ammetterlo, Jamie, la nuova arrivata californiana, era la sua imitazione migliore. Gli riusciva tutto: la voce stridula e penetrante, e persino i suoi movimenti robotici ma equilibrati. Avevo avuto la sfortuna di avercela nella mia classe, Andy la fortuna di averla vista tre volte in tutta la sua vita. Credo che gli fossero bastate.
“E’ odiosa” riuscì a commentare con la voce rotta dal singhiozzo.
“Esatto, odio la sua voce, il suo atteggiamento snob, la sua  mancanza di spontaneità…”
“Mancanza di spontaneità, dici? No, non è questo a darmi così fastidio di lei..”
“Allora cosa?” in realtà c’erano un milione di cose da odiare di Jamie, e mi chiesi come avesse fatto a dimenticarle.
“Il modo in cui .. mi guarda, ecco cosa.” constatai di aver cambiato tono. Stavo usando quello profondo e serio che avevo ereditato da mio padre. E che odiavo tanto.  
“Come?”
“Andiamo, Andy. Il fatto è che non lo fa. Cioè, mi guarda, ma.. non mi ha mai parlato, in questi due mesi dal suo arrivo.”
“è un problema.” Notai una nota di ironia nella sua voce, che mi infastidii tantissimo.
“Forse non per te, per me sì. Non ha senso, perché le sto antipatica ancora prima che lei mi ..”
“.. conosca sul serio- Terminò lui per me. Mi resi conto che dovevo aver ripetuto quella frase talmente tante volte che Andy ormai la doveva sapere a memoria. – magari è solo timida e sta aspettando occasione per attaccare bottone”
Ricominciai a ridere, ma questa volta più amaramente. La sua teoria non reggeva, per nulla. Lui sospirò, impassabile, e all’improvviso smisi di ridere, ritornai seria. Era impressionante il modo in cui sapevo mutare le emozioni da un momento all’altro, a volte vi erano giorni in cui sapevo ridere e piangere nello stesso momento.  E, per qualche strano motivo, sentii bruciare gli occhi, ma mai e poi mai avrei pianto sotto gli occhi del mio migliore amico.
Quasi come se mi avesse letto nel pensiero, Andy protese la mano verso di me e strinse nel palmo il mio avanbraccio. Lo guardai, incapace di capire che cosa stesse facendo. Lui accennò un sorriso, che non ricambiai.
“ Jamie, chi ha bisogno di lei? Davvero ti importa qualcosa?”
“..veramente..”
“No, Carolyn. Non te ne importa. Perché ci sarò io al tuo fianco, e di chi altro avrai bisogno?”




---
-Spazio dello sfogo.-
Innanzi tutto,mi scuso per la lunga assenza. Ho avuto un periodo MOLTO denso, con la quasi completa assenza di tempo libero. Per seconda cosa, perdonatemi per il capitolo di emme xD 
In realtà non succede molto, lo ammetto >//< ehm. 
Come sempre, grazie per aver letto!
God Bless You, guys :D 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides / Vai alla pagina dell'autore: Unrest