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Autore: Unrest    22/01/2012    5 recensioni
"Carolyn":traccia numero dodici di We Stitch These Wounds. E' però anche una ragazza a cui ho voluto dedicare una piccola storia...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La tempesta si scatenò non appena arrivai alla fermata, quasi avesse aspettato l'unica ragazza senza ombrello. 
Rimaledii silenziosamente le parole che fino ad un momento prima avevo ripetuto a mia madre; forse non aveva tutti i torti.
Ma odiavo portarmi quell'enorme ed ingombrante ombrello dietro ogni volta, odiavo doverlo appoggiarlo da qualche parte e odiavo, soprattutto, l'orrendo tessuto a fiori che mi ricordava tanto una tenda obsoleta persino per gli anni settanta.  E inoltre appena avevo messo piede fuori dall’uscio, nell’alzare lo sguardo al cielo, non avevo notato nulla di diverso rispetto al cielo del giorno precedente, che aveva promesso una bella giornata soleggiata.
Mi ero ricreduta a metà strada, quando sentii la prima goccia fredda e spessa bagnarmi la punta del naso.
Ricordarsi bene: mai giudicare il tempo alle sette di mattina, e mai uscire di febbraio inoltrato senza ombrello. Anche a costo di prendere quell’ombrello.
Gli altri ragazzi mi guardarono appena, uno sguardo sufficiente per riconoscere la tipa goffa e stramba della loro fermata, ma nessuno di loro mi accolse sotto l’ombrello. D’altronde, perché  avrebbero dovuto farlo, se non li conoscevo nemmeno? Ma mi sentii morire lo stesso, quasi mi stessero pugnalando nell’ignorare ogni mio sguardo supplichevole.
Avevo spesso cercato una parola per descriverli, e non avevo trovato niente meglio di “freddi”. No, loro non erano freddi, anzi, spesso li sentivo ridere e scherzare tra loro. Ma ogni volta  che il mio sguardo riusciva a incrociare il loro ogni sorta di sorriso sembrava sparire dalle loro labbra, per lasciare posto ad una smorfia di incuranza. Forse il mio era una specie di potere speciale. Riuscivo a rendermi patetica e noiosa anche agli occhi di chi non mi aveva mai rivolto parola.
Sospirai e mi scostai lentamente una ciocca dietro l’orecchio. Mi concentrai sulla fittezza della pioggia, e mi vennero in mente tutte quei pomeriggi invernali che passavo con la musica a palla alla finestra, a contare le gocce che si schiantavano sul vetro esterno e seguire con lo sguardo lo sfigato di turno che correva in strada, cercando di ripararsi con un giornale. Non mi pare di essermi mai chiesta, prima di allora, come si dovessero sentire quelle persone. Ora, invece, lo sapevo. E la cosa che desideravo di più al mondo era un giornale.
All’improvviso una voce mi chiamò, non troppo lontano da non poterla distinguere dallo scrociare della pioggia, facendomi risvegliare da quell’incubo.
 Mi si avvicinò col suo solito passo veloce, e la prima cosa che notai nel vederlo avvicinare fu che aveva un ombrello con sé. Ringraziai il cielo per avermi mandato in soccorso una persona così attenta al meteo.
“Non dirmi che non hai l’ombrello… sei la solita” riuscii ad articolare ansimando. Ogni mattina raggiungeva la fermata a grandi falcate, quasi avesse il timore di perdere il bus.
“Respira, su.” Lo presi in gir. Lui finse di offendersi e volersene andare.
“Non dirmi nient’altro, o puoi continuare ad inzupparti”. Mi squadrò da capo a piedi con i suoi occhi azzurri; poi si decise a puntarli nei miei, che per tutto quel tempo non avevano smesso di cercare i suoi. “Sei fradicia”, commentò. Il suo respiro si era stabilizzato.
“Non devi ricordarmelo” dissi abbassando lo sguardo, per darmi una controllata. Aveva ragione, notai le mie scarpe di tela zuppe. Cominciai a tastarmi i capelli nello stesso istante in cui li fissava, quasi divertito. Realizzai la gravità dello stato in cui si trovavano troppo tardi, stava già ridendo.
“Smettila, Andy” lo richiamai nervosamente. Intanto lui si girò di lato per evitare di guardare direttamente la mia chioma. Non  riuscii a capire cosa trovava divertente nel guardare capelli appiccicati e unti come i miei. Pregai che anche i suoi, un giorno, si fossero sporcati a tal punto. Quasi avesse letto il mio pensiero, allungò la mano e mi aiutò a tastarmeli, la smorfia ancora stampata in viso.
“Sì, sono bagnati anche loro” commentò.
“Dai? Non lo sapevo, pensavo che i capelli fossero impermeabili all’acqua” ironizzai, e alla risata successiva di Andy sperai che fosse dovuta alla battuta e non ai capelli, ancora.
Riconobbi il lontano rombo dell’autobus, in ritardo. Ma non era l’unico ad affrettarsi.
“Ehi, Scout!” Salutò Andy alzando la mano libera. Mi bastò intravederla con la coda dell’occhio per risparmiarmi ogni sorta di dialogo col mio migliore amico. Sospirai paino e senza accorgemene mi allontanai di qualche passo.
L’autobus frenò giusto prima di una grande pozzanghera, allontanando il rischio di schizzarcela addosso. Quando le porte si aprirono Andy si voltò in fretta e furia.
“Devo andare.. ci vediamo!” e con un gesto veloce lanciò nella mia direzione qualcosa. Fui abbastanza svelta da prenderlo al volo, lo guardai. Era il suo ombrello chiuso. Dapprima non capì, ma poi, quando le porte si richiusero alle loro spalle, vidi che Scout stava impugnando un ombrello nero, e calcolai che fosse abbastanza grande da poter coprire almeno due persone.
Sospirai ancora e alzai lo sguardo al cielo, ormai era inutile aprire l’ombrello, e inoltre la pioggia si faceva sempre meno fitta.

Lontano nella mia mente un lontano eco ripetette il mio nome, e non ci volle molto a capire a chi appartenesse quella voce profonda che amavo tanto ascoltare.




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Fine primo capitolo D:
Piccola storia introduttiva (se mai a qualcuno interessasse-no) di Carolyn.
Nata nel lontano (che poi tanto lontano non è) 2010,mentre ascoltavo per la 3456742 volta “Carolyn” di We Stitch These Wounds,  ho deciso finalmente (?) di pubblicare questa sottospecie di FF c:
Scout, che in questa parte viene descritta come una sorta di antagonista a Carolyn, non mi è antipatica (anzi, preciso che mi piace :3 seriamente), e ci tengo a ribadire che si tratta di una storia puramente fittizia, avente nessun connesso con la realtà c: dico questo perché non voglio che i suoi fan si offendano :D

Anyways, grazie come sempre per aver letto!
God Bless You, guys! :D
  
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