Royalty
Le Regine arrivarono proprio quando un caldo raggio di sole colpì la piccola zona d’erba verde smeraldo sulle rive del Lago Nero. In quel preciso istante, un dolce profumo di rose si diffuse delicatamente nell’aria e mille ciliegi in fiore lasciarono cadere come centinaia di minuscole gocce di pioggia rosa i propri petali, che volteggiarono aggraziati dipingendo nel cielo azzurro armoniosi disegni astratti.
Victoire scosse la lunga chioma argentea, sbattendo leziosamente le ciglia dorate, mentre le labbra rosee si piegavano in un sorriso angelico. Dominique, invece, mantenne il suo altero e regale contegno, l’espressione corrucciata e gli occhi blu come vasti e profondi oceani gelidi ed allo stesso tempo infuocati. Rose e Lily stavano l’una dinnanzi all’altra, i saggi occhi azzurri della prima impegnati in una silenziosa battaglia di sguardi con quelli pieni di vita e color nocciola della seconda, i capelli rossi come fiamme sollevati dalla brezza.
A poca distanza da loro, i Re – ovvero James Sirius e Scorpius – lanciarono alle loro compagne lunghe occhiate provocanti, leccandosi le labbra mentre allentavano le cravatte e sbottonavano le camicie aderenti.
Riparati dall’accecante spettacolo di raggi di sole e fulgide chiome dalla fresca ombra verde cupo delle fronde di un albero, due loschi figuri complottavano.
- Cosa facciamo oggi, Lorcan? -.
- Quello che facciamo tutti i pomeriggi, Lysander -.
- Tentare di capire perché certi giorni sembra di stare in un manga shojo Babbano invece che ad Hogwarts? -.
- ... Anche. Ma pensavo di proclamare la repubblica, oggi -.
- Per un attimo ho temuto che avresti detto “cercare di conquistare il mondo” -.
- Magari domani. Un po’ di pazienza, Lysander -.