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Autore: Cimmino    18/05/2012    1 recensioni
Capitolo 13 modificato e terminato.
Salve salvino! Sto lavorando con un mio amico ad una sorta di crossover tra le vite dei nostri due PG di Skyrim. La storia ha luogo circa 15 anni prima degli eventi conosciuti. Per ora i capitoli sono poco più che brevi sommari delle vicende e col tempo li migliorerò.
Un assaggio:
In una notte buia, senza luna e senza stelle solo il tenue limpido di una candela posta fuori dalla cancellata illuminava i volti della due prigioniere.
Erano due donne, poco più che ragazze, una Bretone e un Elfo Alto. La prima armeggiava cautamente con un grimaldello. Erano entrambe molto belle, la Bretone aveva un viso affilato e si suoi occhi verdi erano seri e concentrati, illuminati dalla fioca luce dalla candela, i suoi capelli, una lunga chioma rossa come il fuoco cadevano morbidi sulle sue spalle mentre una ciocca sul viso scendeva descrivano dei dolci boccoli.
Questo è l'inizio del prologo.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Yangin fu contenta dell’accoglienza alla Gilda dei Ladri di Riften, in quel luogo era apprezzata per tutte le sua caratteristiche, dalle più futili alle più pratiche, come l’inganno e la capacità tattica. Strinse subito buoni rapporti con tutti i ladri in particolare con Eluice della quale le piaceva ogni aspetto. Dopo aver recuperato il Redguard ed il carico di Skooma la stima nei suoi confronti crebbe a dismisura. Antram e Alik tornarono velocemente insieme ad HighRock da Edmuhund dove organizzarono con calma la vera “invasione” di Skyrim. Durante questo periodo Yangin mise a disposizione tutta sé stessa consacrandosi alla causa, per nulla nobile, dei ladri: arricchirsi a danni di terzi, ma a questo la ragazza aveva fatto il callo.
Passò velocemente un anno nel freddo altopiano del Rift tra missioni per conto della Gilda e per conto di Edmuhund. Il soggiorno di Yangin alla Caraffa d’Oro fu piacevole e ricco di bei momenti passati con la congrega o in missione con Malo. L’affetto tra i due si sprigionò come un lampo a ciel sereno, Yangin adorava tutto di quell’uomo, l’aspetto ed il carattere cupo e lui dal canto suo la amava dal più profondo dello spirito.
Col passare del tempo i due divennero sempre più inseparabili svolsero sempre più missioni per conto della Gilda, la loro sintonia fece in modo che i loro incarichi venissero portati a termine con rapidità e semplicità e ciò portò molti vantaggi all’associazione criminosa del sottosuolo di Riften. << Ti vedo distratta ultimamente, che ti succede? >> Le chiese di ritorno da un mansione nei pressi della fredda Wintherhold, città sede dall’Accademia dei Maghi, << E non venirmi a dire che va tutto bene. Lo conosco perfettamente quello sguardo, stai pensando a qualcosa e vuoi ottenerla. Sù sputa il rospo Yangin >> Continuò insistentemente Malo.
<< Il viaggio è lungo ed io ho tutta la pazienza del mondo, fino a quando non ti decidi a parlare io non smetterò di infastidirti. Poi ti vorrei ricordare che  sei in debito con me dall’ultima volta che ti ho salvato la vita nel forte di Ivrelak. >> Concluse ridendo e spronando il cavallo per affiancare Yangin. Lei di tutta risposta allungo il braccio e con facilità spinse giù da destriero l’uomo, arrestò il suo cavallo, scese e gli si avvicinò con calma mentre lui si puliva dal fango. Certo che è veramente buffo. Pensò sorridendo poi gli si inginocchiò di fianco e disse: << Non è niente di importante, è solo che è da un po’ che penso… >> Si interruppe. << Che pensi a…? >> La sollecitò Malo che allungò un braccio per abbraciarla.
<< Che penso che vorrei entrare all’Accademia dei Maghi. Ho quasi 19 anni, l’età necessaria per entrare, me la cavo già un po’ con gli incantesimi e non puoi negare che ci abbiano salvato la pelle già in un paio di occasioni. Solo che dovrei smettere di lavorare alla Gilda ed aiutare mio padre... >> Disse abbassando lo sguardo e lasciandosi cullare dal possente braccio di Malo. << Certo che sei problematica tu eh? Se non ti fossi tenuta tutto per te ci saremmo potuti fermare già a Wintherhold e già domani andare all’Accademia. Ma visto che sei una orgogliosa che non fa trasparire nulla, ora siamo qua a due giorni di viaggio da Wintherhold e a due da Riften. Ora gira quel cavallo che andiamo all’Accademia. >> Terminò deciso l’uomo, si diresse verso il suo cavallo che brucava allegramente e lo indirizzò verso Wintherhold. Non lasciò neanche il tempo di ribattere a Yangin che disse: << Come sei stata in silenzio fino ad ora continua, non ammetto repliche. Tu vuoi fare la maga e così farai. ed ora in marcia. >>
Due Giorni dopo la coppia rientrò nella città, nevicava abbondantemente a causa di una tempesta, cosa normale a Wintherhold.  I due si ritirarono velocemente nella locanda. Il fuoco era acceso e dentro la gente era felice e ballava. Malo si fece contagiare velocemente dallo spirito allegro che aleggiava nell’aria e dopo aver pagato per una camera si gettò, con Yangin al seguito, a ballare. La mattina dopo la ragazza si svegliò sola nel letto, non ricordava niente della sera prima e le doleva la testa. Uscì dalla stanza barcollando e trovo Malo sdraiato sotto un tavolo fradicio di birra, tutta la locanda puzzava pesantemente di alcol e due locandieri si stavano lentamente dando da fare per sistemare il disastro provocato dai festeggiamenti della notte appena passata. Yangin si accovacciò vicino a Malo e gli gridò nell’orecchio per farlo svegliare, l’uomo aveva il sonno davvero pesante, soprattutto dopo una sbronza. Questi sobbalzò e si mise a sedere guardandosi attorno intontito. << Cosa diavolo abbiamo fatto ieri notte? >> Chiese Yangin non appena Malo fu in grado di parlare. << Beh io direi che ci siamo decisamente divertiti >> disse divertito, si mise in piedi e si incamminò verso il bancone della locanda.
Dopo una ricca colazione i due uscirono dalla locanda, la città pareva disabitata, la neve fresca raggiungeva più di un piede e mezzo ma il cielo era terso senza neanche una bava di vento. Yangin si diresse verso l’accademia annaspando nella neve e dopo aver oltrepassato il famoso ponte sospeso si ritrovò davanti ad un cancello chiuso. Dietro di lei apparirono altre quattro persone con indosso la veste da novizi, questi aprirono il cancello ed entrarono nell’Accademia. Yangin rimase a bocca aperta, già dall’esterno era una struttura imponente ma il suo interno era magico: la luce fluttuava lungo i marciapiedi e al centro del cortile un pozzo di luce illuminava una statua di un fiero mago. Un’allieva le si presentò col nome di Faralda, un Elfo Alto e dopo averle chiesto il motivo della sua presenza disse: << Fa sempre piacere conoscere nuovi aspiranti maghi, soprattutto se come te provengono da Highrock, sono cresciuta in quella terra. Per entrare a far parte dell’Accademia parla con l’arcimago Despos, a quest’ora dovrebbe essere nella… Ah! E’ lì su quella panchina. >> Sollecitata degli altri allievi si allontanò augurando a Yangin buona fortuna. La ragazza allora si avvicinò al mago, era un uomo molto anziano dai tratti bretoni e con una foltissima barba bianca che contrastava con il suo vivace sguardo giovanile. Prima che Yangin potesse dire qualcosa Despos parlò: << Avverto una grande affinità per la magia in te ragazza, ma sento anche che il tuo spirito è oscuro. So che vorresti diventare maga ed io ti invito all’Accademia dove spero di poter far luce sul tuo animo cupo. Ci vediamo  tra un mese, quando avrai 19 anni. Il maestro Tolfrid ti accoglierà come novizio e ti illustrerà come comportarti. E’ tutto Yangin >> Stupita si voltò e tornò a grandi falcate da Malo con il quale festeggiò l’ammissione.
  
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