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Autore: AntoThunderbolted_    18/05/2012    3 recensioni
Talvolta la vita ci riserva delle sorprese che ci aiutano a rafforzare la nostra corazza, o meglio, non dicendo stronzate, ad indebolirci.
Poi, c'è chi riesce a superare quel baratro che cerca di travolgerlo, chi no.
Loro sono giovani e disperati. E' un dolore struggente, veemente, impetuoso, che sorride beffardo alla vista dei loro visi distorti dal dolore.
Il peggio avrà mai fine? E l'amore vince sempre, come dicono tutti? Tutto da vedere.
Dal nono capitolo:
[...]"Un urlo simile a quello che ho appena sentito aveva irrotto tutta l'aria circostante.
Era strozzato, soffocato, glaciale.
Era un lamento, contrito, angosciante.
Era la voce della disperazione.
Robert e io ci eravamo alzati di fretta, e varcata la soglia di casa, l'immagine era spasmodica e talmente violenta che avevo sentito la terra venirmi a mancare sotto i piedi, e tutto si era fatto buio." [...]
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hola gente! :)
Oddio, da quanto non pubblico? Eh bene, ben due mesi! Mi sembra di doverere scusarmi con voi, ma sapete, la vità è terribilmente complicata e chi può dire quanto possiamo trovare un attimo per respirare come si deve? 
Un sacco di episodi mi hanno impedito di aggiornare e mi dispiace molto, ma oggi rieccomi per continuare a dar vita a quei due tormentati. 
Mh, questo capitolo è tutto dal POV di Kristen, perché ho bisogno che capiate appieno il dolore che lei prova. Non è facile racchiuderlo tutto in un capitolo, ma tanto per iniziale, eccolo.
E' un po' "lento" anche se aggiungerei pieno di emozioni contrastanti. Io ho piagnucolato tutto il tempo, lo ammetto. xD
Vabbbbeneeee, spero di non deludervi!  -Scusare per eventuali errori di battitura. 
Buona lettura a tutti. (:
-Anto

POV Kristen.

Avete presente quando sentite il corpo vuoto?

Quando nella vostra testa non rimbomba nient'altro se non il crudele silenzio del dolore?

Avete mai sentito la voce che viene dagli inferi? E' forse quella che sto sentendo io?

E' come se il mio corpo fosse totalmente prosciugato.

Non una lacrima, non uno spasmo che possa risvegliarmi da questo stato di agonia, non un lembo di vita a cui aggrapparmi.

Nessuna luce ad illuminarmi gli occhi.

Nessuna speranza, forza.

Non un battito accelerato che possa pompare sangue nelle mie vene.

Sono passati giorni da quando quelle parole mi hanno cambiato la vita, giorni che non parlo più, giorni che non mi muovo, giorni che non dormo.

Giorni che non vivo.

Ho sempre pensato che non ci sia scusa che possa sostenere il fatto di non voler vivere, ho sempre creduto che qualunque cosa ti possa capire vale la pena di superarla per goderci l'unica vita che abbiamo.

Ma quando ci rendiamo conto di non averla più?

Quando capiamo che questa vita non ci appartiene più?

Quando qualcuno, lassù, sta decidendo per noi cosa fare, di questa vita, cosa possiamo fare?

Forse, dobbiamo semplicemente accettare il fatto di viverla da spettatori, non più da protagonisti.

Dobbiamo sopravvivere, non più vivere.

Stiamo parlando di Anoressia, Kristen..” E' così che, circa sei giorni fa, la dottoressa Foster aveva concluso un discorso, che in realtà, una conclusione, una fine, non aveva.

Il volto contorto dal dolore di mia madre, le lacrime amare che lasciavano cicatrici che sarebbero rimaste per tutta la vita, il dolore lancinante al petto.

Gli unici dettagli che ricorderò per tutta la vita.

Poi quel volto. Quello di Robert. Vuoto. Forse quasi quanto il mio.

Non era contorto dalla pena, non piangeva, non gridava.

Subiva, ecco cosa faceva.

Cosa può dare, una come me, a lui?
Da quel giorno non l'ho più voluto vedere, non ho più voluto parlargli, non ho più voluto incatenare i miei occhi ai suoi.

Sarebbe stato tutto troppo doloroso, più di adesso.

Non voglio imprimergli ciò a cui io sono costretta.

Non voglio impedirgli di vivere la vita felice che io non potrò mai più avere.

Non voglio permettergli di amarmi, si farebbe solo del male. Gliene farei io, che non posso dargli niente, niente se non struggente sofferenza.

Io, per fermarmi ad amarlo, sono in ritardo. Non ne ho più il potere, ma lui è ancora in tempo, probabilmente.

Ho cercato di correre, a perdi fiato, a più non posso, mentre le gambe tremavano ed erano stanche, anche mentre avrei voluto accasciarmi a terra, ma l'amore è stato più veloce di me.

E' bastata quella mano tra i capelli, quel sorriso sghembo, quel suo modo di arricciare le labbra e deglutire a farmi cadere in una fossa di cui non ne conosco la profondità.

In realtà, ho paura, ne ho molta.

Qualcosa, dentro di me, mi dice che lui non se ne è andato, che non ha ceduto alle mie inermi preghiere.
L'unico organo che ancora mi tiene in vita, il cuore, mi dice che sta continuando a battere solo per chi, oltre quella porta, mi sta aspettando.

Fisso il vuoto, davanti a me.

E' perfetto, meraviglioso. Un'anestesia.

Non ti permette di vedere ciò che succede realmente oltre la febbrile bolla a cui hai dato vita.

Nessuna imperfezione, solo i riflessi delle profonde ferite che porti dentro e fuori di te.

Nessuno le nota? E' possibile?

Solo io vedo quello squarcio enorme al centro del mio petto?

Solo io vedo i riflessi di quei volti che sono quanto di più vicino ad un pugno in faccia?

Non c'è nessuno che vede come il sangue si sta facendo strada sotto i miei piedi? Oh. Meglio così, forse. Forse, in questo modo, nessuno può annegare con me. Forse, così, dono la vita a chi ancora può viverla.

Sorrido beffarda tra me e me.

La morte si avvicina a me di secondo in secondo, e io sono qui ad aspettarla in un faccia a faccia.

Non rimboccandomi le maniche, non sperando di batterla, aspettandola.

Potrò, in questi giorni, mesi, o magari anni, conoscere me stessa come non ho mai fatto? Un viaggio di introspezione, perché no?

Chiudo un secondo gli occhi, bruciano, sono sfiniti, ma non voglio che si riposino, non lo meritano.

Mi hanno fatto vedere quanto bastarda può essere la realtà, non mi hanno protetta, mi hanno distrutta.

Poi dei suoni, quelli che dovrebbero esserti familiari, ma che nel giro di sei giorni possono sembrarti un brandello di vita.

Lo sbattere di una porta.

Dei passi.

Robert. Di fronte me.

Basta Kristen, okay?! BASTA, TI PREGO!” ha le lacrime agli occhi, è in piedi davanti la poltrona su cui sono immobilizzata da giorni, gesticola, e quando riprende a parlare, quasi urla.

NON NE HAI IL DIRITTO, SAI? NON PUOI LASCIARTI MORIRE MENTRE DOVRESTI COMBATTERE CON TUTTO CIO' DI CUI SEI IN POSSESSO PER CUCIRTI ADDOSSO UN PO' DI VITA CHE MERITI!” Prende fiato, e abbassa il tono della voce.

Stai uccidendo anche me, sai? Mi stai facendo del male! Il triplo, no, il quadruplo e poi il quintuplo di quello che tu credi di potermi fare standomi accanto!” quasi ansima.

Non riesci a capire che fissare il dramma della tua vita non ti porterà in nessun posto? Non riesci a capire che aumenterai solo l'agonia? BASTA! Posso decidere io chi amare? POSSO AMARTI, CAZZO!

No, non prenderla come una domanda, prendila come l'affermazione più importante della mia vita.

Un mese, Kristen, o forse poco più, mi è bastato per capire che sei una delle poche ragioni per cui vale la pena di vivere, non negarmi questa possibilità. CONBATTIAMO INSIEME, KRISTEN. POSSIAMO FARCELA, ma prima, LASCIATI AMARE, piccola.”

Mi si avvicina, pochi e incerti passi, e poi un un dito sfiora la mia pelle.

Delle lacrime varcano la soglia dei miei occhi.

Ma non capisci, Robert? Non capisci che ti distruggerò? Non capisci che lo sto già facendo con me? Vuoi che io lo faccia anche con te?

Vuoi questo dalla vita?! Una che non saprà mai se potrà arrivare all'indomani senza correre all'ospedale o magari, perché no, morire?

Vuoi una che quando la sera si addormenta e chiude gli occhi, non saprà mai se il giorno dopo gli riaprirà? COME PRETENDI CHE IO CONBATTA QUANDO HO GIA' PERSO? DIMMELO, ROB! TI PREGO, ILLUMINAMI!” - urla, gridi, gemiti.
Tutto ciò che ho cercato di trattenere dentro me, in questi giorni, va fuori in pochi secondi.

Inonda tutto, come un fiume in piena, distrugge la diga che mi ero costruita intorno.

Riesci lontanamente ad immaginare la voragine che si è creata al centro del mio petto? DIMMI, TU LA VEDI? DIMMI CHE ALMENO TU PUOI FARLO! Riesci ad immaginare i miei organi senza più vita? RIESCI A SENTIRE IL SILENZIO RIMBOMBARE NELLA MIA TESTA? Si, E' COSI' CHE MI SENTO ADESSO, VUOTA, CAZZO!”

Boom, boom, boom. Ansimo, non ho più fiato in gola, e con quel poco che mi rimane caccio uno stridulo urlo.

No, non ce la posso fare.

No, non ce la farò.

No, non voglio essere salvata, nessuno lo può fare.

No, non amarmi, Robert. Ti prego. Questo amore pericoloso non ci porterà niente di buono. Salvati, almeno tu.

Fanculo mondo.

Si avvicina ulteriormente, per quanto gli è possibile, e prende il mio viso tra le sue mani.

Ti prego, amore mio. Attraversiamo l'inferno insieme.

Non ho il tempo di rispondere, che le sue labbra sono sulle mie, calde, morbide, meglio di quanto io le abbia già immaginate.

Corrispondo perfettamente alle mie.

Due pezzi di puzzle che si uniscono.

Due anime di angeli dannati che finalmente si trovano.

Prima non realizzo bene cosa stia succedendo, una nuova sensazione fa a pugni con il vuoto, vuole il suo posto.

Non riesco a darle un nome, o meglio, non voglio ancora. Non sarebbe un eufemismo in confronto tutto ciò in questo momento mi sta travolgendo?

Emozioni troppo forti per essere catalogate.

Poi una nuova consapevolezza, voglio rispondere a quel bacio, ne ho bisogno, lo desidero dal primo momento in cui i suoi occhi di ghiaccio si sono soffermati sul mio viso.

Le nostre labbra cominciano a muoversi all'unisono e appena le dischiudo la sua lingua entra nella mia bocca, comincia ad assaggiarne ogni centimetro, non con malizia, solo tanta dolcezza.

Io faccio lo stesso con lui. E' il miglior sapore che abbia mai assaggiato, è il suo, il mio, la nostra unione, è il nostro.

Non avevo immaginato il nostro primo vero e proprio bacio così, in una poltrona di una stanza d'ospedale, mentre il mio cuore è infranto in mille piccoli pezzi, ma non riesco ad immaginare niente di più buono, in questo momento.

Nessun bacio programmato avrebbe potuto competere con questo.

Un sapore di disperazione e paura, ma anche tanta determinazione e voglia di viversi. Voglia di farcela.

Come un pulsante da inizio ad un processo di elaborazione di una precisa cosa, il mio cuore comincia a pulsare frenetico la ninfa vitale nelle mie vene.

Le mie labbra vogliono sempre di più le sue, e per avvicinarlo a me, insinuo la mano tra i suoi capelli e lo attiro al mio viso.

Mi sembra quasi di sentirlo sorridere, forse è solo un'illusione, come tante altre, o forse è semplicemente la voglia di tirar in su un angolo della mia bocca.

La voglia di trovare un motivo per continuare a combattere questa vita che di vita non ha proprio niente.

Altre lacrime si addensano suoi i miei occhi, e ancora una volta calano come la luna fa sul cielo, durante la notte.

Robert se ne accorge e si distacca, dolcemente, da me.

Asciuga con il dorso della mano le mie lacrime, mi solleva dalla poltrona, dove prende posto lui e con un movimento rapido mi riposiziona sopra le sue snelle e lunghe gambe.

Sembro una bambina addosso a lui, che è un gigante visto al mio fianco.

Mi mette come se mi dovesse cullare, e comincia a cantare sussurrandomi della parole al mio orecchio.

 

And the pictures in her eyes.
They’re a threat for the sky.
So I’ll wait with our souls in the sun stood and our minds they sought that doorway.

How long…how long must you take?
I was set for that mistake, but you moved.
And there was nothin’ that I couldn’t take, it’s all on you darlin'”.

 

Accompagna il tutto accarezzandomi i capelli e il viso, in un movimento continuo e maledettamente confortevole.

Con queste parole chiudo gli occhi, e sfinita mi addormento contro il suo petto, cullata dai battiti scanditi del suo cuore e dalla sua voce vellutata.

____________________________________

 

Al mio risveglio, Robert è ancora accanto a me, con la sola differenza che invece di essere sulla poltrona ci troviamo sul quello che dovrebbe essere il mio lettino.

L'osservo, sta ancora dormendo, ma non ho intenzione di svegliarlo.

Ha l'aria sfinita, credo che non abbia idea di quanta distruzione dovremo affrontare.

Farò di tutto per cercar di sorride anche quando morirò dentro.

Farò di tutto per vedergli in un angolo della sua bocca piegato in su.

Farò di tutto per farlo essere ciò che io non potrò mai essere.

Magari, fingerò. Non l'amore che provo per lui, questo è certo. Forse fingerò di star almeno un po' bene, perché non c'è niente che valga di più di vedere quegli occhi di ghiaccio splendere di luce propria.

Ho come la sensazione che il nostro diventerà un amore malato.

Non dovrebbe farmi paura, questo?

Si, credo. Attendo due minuti, il tempo che essa si faccia spazio dentro la mia pancia e contrasti tutte le altre emozioni, se così si possono chiamare, ma non arriva nulla. Niente paura.

Quando lui è accanto a me, penso che potrei addirittura sorridere di fronte ciò che ho, ciò che mi aspetta, ciò che sto passando.

Vicino a lui mi avvolge uno stato di torpore che mi fa dimenticare tutto lo schifo in cui sono immersa.

E a me va bene così.

Voglio dipendere da lui.

So quanto sia sbagliato, pericoloso, doloroso.

Ma lo voglio, lo desidero, lo bramo.

Bramo di poter essere avvolta nel colore delle sue braccia, di assaporare le sue labbra ogni volta che voglio, di fare l'amore con lui ogni sera fino a rendere i nostri corpi fracidi di amore, traboccanti di felicità, tenerezza.

Voglio poter osservare i suoi occhi tutta la vita, voglio passare la mano tra i suoi capelli d'oro, voglio poter sorridere al suo pensiero, voglio poter guardarmi allo specchio e sentirmi fottutamente fortunata e rivivere i nostri momenti indimenticabili, anche quelli più intimi.

Voglio lui, con tutta me stessa, in ogni modo possibile e immaginabile.

Avete presente quando desiderate una cosa a tal punto che sareste capaci di fare una cazzata senza pensarci due volte?

Avete presente quando scalereste la montagna più alta del mondo, pur di poter osservare il cielo e osservarvi, scorgervi, i suoi occhi tra le nuvole?

Avete presente quanto ogni insignificante e minuzioso gesto vi ricorda qualcuno? Quando a quel qualcuno date il suo nome?

Quando in ogni frase vi leggete il suo nome? Quando chiudete gli occhi e vedete il suo sorriso?

Quando desiderate le sue mani sul vostro corpo?

Avete presente, quando, finalmente, avete capito il senso della vostra vita?

Il senso della mia è lui.

Senza rendermene conto comincio a singhiozzare.

Mi sento inutile e pure tanto pronta a scoppiare da un momento all'altro.

Vorrei prendere la mia vita e farne molto di più, vorrei poter donare a lui tutto ciò che possiedo.

Ma, quando non hai niente, cosa puoi offrire se non te stessa?

Sento Robert muoversi. Si mette completamente su un fianco, verso di me, e aprendo gli occhi mi sorride. Un sorriso terribilmente amorevole.

Buongiorno amore” - mi dice con la sua voce roca.

Amore, amore, amore. Da quanto qualcuno non mi chiamava così?

Impercettibilmente, un sorriso affiora sulle mie labbra, è insicuro, e non è felice, ma è speranzoso.

Forse, e dico forse, non tutto è nero come sembra.

Forse esistono anche le sfumature più chiare, quelle che vanno verso il grigio.

I singhiozzi non intendono passare, così mi carezza una guancia e mi soffia delle parole che colpiscono dritte il mio cuore.

Ce la faremo amore. Mi prenderò cura di te.”

Un altro sorriso, questa volta accompagnato dai suoi occhi lucidi.

Costi quel che costi, mh? Noi vinceremo, perché insieme siamo forti. Lo saremo. Impazziremo, litigheremo, ci odieremo e poi ci ameremo più di prima.

Urleremo e soffriremo come dei matti, perché si, niente sarà facile, ma questa consapevolezza non deve bastare a fermarci, capito?

Ci scuseremo, piangeremo, sorrideremo e rideremo. Condivideremo i momenti più belli della nostra vita insieme. Insieme, sempre, capisci?

Noi due, insieme, ce la faremo.”

Annuisco, e lo abbraccio, nessuna parola da parte mia, solo tutto il calore di cui dispongo.
 

 

Bon, capitolo finito. Spero che mi facciate sapere cosa ve ne pare e di avervi trasmetto almeno un pochette le sensazioni della nostro Kristen.
Comunque, un grazie speciale a tutti coloro che recensiscono e seguono questa storia. Grazie di cuore! <3  
A preeesto! :) -Anto
  
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