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Autore: makyu_    18/05/2012    3 recensioni
Melissa Hopper racconta la sua storia, capitoli della sua vita che l'hanno portata fino a qui, l'hanno portata da lui.
La coincidenza o il destino li farà incrontrare, li fare innamorarsi, e tra mille avventure il loro amore continuerà per sempre, anche se lui non c'è più, nella loro bellissima bambina: Helo.
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Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1. «TWINKLE TWINKLE LIAM PAYNE, NIALL,HARRY,LOUIS E ZAYN. ONE DIRECTION RULE MY LIFE. I WILL BE THEIR FUTURE WIFE.»
 
Seduta sul divano di casa, tra un profumo di fiori di lavanda e la fresca brezza dell’estate, chiudo gli occhi prendendo un bel respiro –un sospiro abbastanza profondo- e inizio a raccontare la storia che mi ha portato fin qui, che mi ha portato da lui.
 

~ Io e te siamo due piccoli cerchi, due puntini nel mondo. Così insignificanti da formare l'infinito ~

 
 
Il caldo si faceva sentire, così come le goccioline di sudore che mi scorrevano sulla fronte senza sosta ma non potevo fermarmi, non adesso che c’era bisogno del mio aiuto, non adesso che Ilary mi aveva attaccato il telefono in faccia –cosa mai successa prima d’ora- e mi dicesse:- ‘Vieni subito’.
Mi fermai un’ attimo per riprendere fiato piegandomi con le mani sulle ginocchia e respirando l’aria inquinata di Bradford, prima di guardare a destra e a manca ,per evitare di trovarmi su una barella di un ospedale in coma, e attraversai correndo la strada, saltando sul marciapiede di fronte con un piccolo salto e riprendere subito la mia corsa.
Tra la miriadi di villette a schiera tutte uguali vidi a qualche metro di distanza la villetta di Ilary dipinta di azzurro chiaro chiaro, aprii il cancelletto nero e saltando a due i tre scalini delle veranda mi ritrovai davanti alla porta bussando il campanello due volte prima che la madre ,Yrene, della mia amica mi aprisse con un sorrisino stampato in faccia indicandomi le scale delle stanze di sopra dove avrei sicuramente trovato Ilary spiaccicata sul letto a leggere uno dei suoi soliti libri strappalacrime di Nicolas Sparks.  Ringraziai Yrene sorpassandola e salendo con più calma le scale, percorsi il lungo corridoio alla fine del quale c’era una porta di legno bianco su cui una lavagnetta nera stava scritto:- ‘Camera di Ilary , stai alla larga se ci tieni alla vita’.
Sorrisi al ricordo di quando facemmo, io e lei, quella lavagnetta dato che suo fratello, un rompiscatole di fratello, era solito entrare nella stanza e mettere tutto sottosopra per poi dare colpa a noi che non ne sapevamo niente, e farci avere una bella ramanzina dai genitori sul fatto che dessimo la colpa ad un bambino di soli dieci anni.
<< Dimmi tutto: chi è morto, come, quando, perché?>> blaterai entrando in camera sua senza bussare. Ilary era seduta alla scrivania con solo la luce del sole pomeridiano che filtrava dalla finestra e che illuminava la stanza, incollata –anzi proprio con la testa dentro- al computer, stritolando tra le braccia un dei tanti peluche in camera sua. << Ilary, guarda che io sono qui.>> le dissi avvicinandomi a lei, e poggiandole una mano sulla spalla mi allungai verso lo schermo che stava fissando senza battere ciglia e trovai cinque ragazzi dall’aria tutta perfettina e da ‘bravo ragazzo’ davanti, i tipici ragazzi inglesi timidi e dolci della porta accanto, tranne uno – o meglio due, anzi tre- che avevano l’aria di sapere il fatto loro. Guardai la mia amica e me la ritrovai con gli occhi lucidi da cui scorrevano lacrime che non intendeva asciugare visto che le arrivavano fino al bordo delle guance rosee, la scossi la spalla risvegliandola.
<< Sono… Oh mio Dio! >> esultò lei ritornando a fissare lo schermo dove in quel momento un ragazzo una cresta alta più di cinque centimetri castano si era avvicinato al viso di un ragazza altrettanto castana che pareva la fotocopia femminile di Taylor Lautner, e stava cantando a cinque centimetri da questa prima arretrando un po’ poi sorridendo e avvicinandosi. Sentii Ilary accanto a me trattenere il fiato , poi sospirare appagata bloccando il video e girandosi sulla sedia per guardarmi con uno strano sorriso – e strano era dire poco- sulla faccia che partiva da una tempia all’altra mostrando tutta la sua bellissima dentatura.
<< Ed io credo che tu non stia tanto bene, sinceramente>> le dissi praticamente con la faccia sconvolta da quella sua reazione esagerata. Lei scoppiò a ridere portando la testa all’indietro, iniziando a farneticare frasi o nomi strani senza senso.
<< Harry, Louis, Liam, Niall e Zayn sono i nomi che ti cambieranno la vita!>> esclamò prima di alzarsi dalla sedia e stritolarmi in un abbraccio da farmi mancare il fiato, la strinsi a mia volta dandole un bacio sulla guancia per poi sedermi sulla sedia accanto alla sua e prendere possesso del pc, aprendo le pagine di facebook, twitter e tumblr. Feci scorrere il mouse su e giù un paio di volte e leggendo ogni tanto i tweet che scrivevano notando che alcuni erano quasi gli stessi, con uno stesso nome.
<< Ma chi è ‘One Direction’?>> domandai a Ilary che se ne stava seduta sul letto a messaggiare con il suo i-phone con l’espressione concentrata, alzando un sopracciglio nella mia direzione.
<< Il nome del gruppo di quei ragazzi che hai visto nel video, si chiamano One Direction e sono Harry, Louis, Lia…>> rispose a raffica con un luccichio negli occhi che incuteva terrore.
<< Ho capito, ho capito>> la bloccai prima che potesse continuare << E’ uscito adesso questo gruppo? Perché non l’ho mai sentito fino ad oggi>>
<< No, diciamo che hanno partecipato ad XFactor UK dove sono arrivati terzi, hanno avuto un contratto discografico con la Sony, What makes you beautiful è il loro singolo d’esordio e sono cinque stratostoni che cantano stupendamente>> quasi mi urlò Ilary trapanandomi un timpano. Alzai gli occhi al cielo sbuffando, sicuramente mi avrebbe torturato con le canzoni di questi tipi giorno e notte e non contenta mi avrebbe contagiato anche me, ritornai a guardare lo schermo del computer dove ogni tanto mi comparivano immagini dei ‘One Direction’, ne aprii una giusto per vederli meglio e mi misi a squadrarli uno per uno dalla testa ai piedi soffermandomi però a guardare il ragazzo con la maglia a righe blu e bianche e scoppiai a ridere nel vedere che prendeva una scivolata da ginness  world record.
<< Questi ragazzi,secondo me, hanno seri problem… ma aspetta un attimo! Tu mi hai fatta venire fino a qui, correndo come una pazza, per farmi vedere questi cinque e poi snobbarmi?!>> chiesi alzando un po’ la voce, non perché fossi arrabbiata, ma per farmi notare da lei e anche perché poteva risparmiarmi quella corsa inutile. Ilary abbassò il cellulare dagli occhi per guardarmi complice e sorridere, posò il cellulare e venne a sedersi accanto a me, prendendo un bel respiro.
<<  No, veramente solo per farti vedere i One Direction >> disse lei semplicemente, ricevendo una sberla sul braccio scoppiando a ridere seguita poco dopo da me.
Amavo passare i pomeriggi con Ilary quando fuori c’era bel tempo, la voglia di uscire però era sempre paragonabile a zero e preferivo stendermi sul letto accanto a lei, guardando il soffitto, per parlare della scuola, dei ragazzi, delle figure di merda che facevano e chi ne faceva di più, visto che io e lei avevamo un’ abbonamento illimitato e gratuito per queste genere di cose.
<< Melissa, credo che mi piaccia ancora Mario.>> disse Ilary ad un certo punto, facendomi voltare verso di lei di scatto. Mario D’Angel era un nostro compagno di classe già dalla prima superiore e, diciamo che Ilary provava una strana attrazione per lui, un’attrazione che lei definiva ‘cotta passeggera’ ma che si ripresentava ogni anno, quando tornavamo dalle vacanze estive e per lei Mario diventava ogni estate più bello, più tenebroso e ‘stuprabile’ dell’anno precedente.
<< Ma provare ad uscirci insieme, no? Sono quattro anni che gli vai dietro, e ancora dovete instaurare un qualsiasi rapporto>> le  risposi guardandola in modo indifferente, sapendo che qualsiasi cosa le avessi detto quasi sicuramente, quando si trattava di Mario, non mi avrebbe prestato minimamente ascolto.  Lei sbuffò, nascondendo la testa nel cuscino e borbottando qualcosa che non capii ma a cui non diedi importanza, anche se aveva diciassette anni Ilary era peggio una bambina, voleva essere appoggiata in qualsiasi cosa sbagliata che fosse, e aveva sempre bisogno di attenzioni e affetto ma nonostante questo era l’unica che mi ascoltava veramente quando avevo un problema e l’unica che mi faceva ritornare il sorriso quando avevo la luna storta.
<< Vorrei stringere quel pinguino di Niall tra le mie braccia.>> mugugnò lei, strapazzando il povero Spongebob accanto a lei ma prima che potessi chiederle chi fosse il pinguino Niall quando qualcuno entrò in camera senza bussare facendoci saltare dalla paura.
<< Idiota, ti vuole mamma: ha detto che devi andare a fare la spesa se no stasera non si mangia>>  sghignazzò Lorence, il fratello pestifero di cui vi avevo già parlato, prendendo alcune carte dal cestino accanto alla porta e lanciandocele contro mentre io e Ilary gli urlavamo contro, scendendo in cucina da Yrene che parlava animatamente con il marito, e che vedendoci ci consegnò una lista lunghissima di cosa da comprare.
<< Praticamente dobbiamo comprare l’intero supermercato.>> mugugnai davanti la porta aperta aspettando che Ilary prendesse i soldi e uscissimo per andare al JET MARKET qui accanto.
Il sole stava tramontando e il cielo era di uno strano colore rosa arancio quando sentii Ilary canticchiare una canzoncina orecchiabile e poi fermarsi di colpo in mezzo alla strada con il volto perso nel vuoto e due pesanti buste in mano.
<< Ilary ma che ti prende?>> le chiesi avvicinandomi a lei leggermente preoccupata visto che non si decideva a riprendersi.
<< Ma io ora mi sto rendendo conto che Zayn Malik abita a Bradford… Oh mio Dio!Melissa, Zayn  abita a Bradford, nella nostra città!>> urlò lei, facendo cadere le spese sul marciapiede e portandosi una mano sulla fronte mentre alcuni passanti ci guardavano straniti. Io, incredula, la guardai malissimo  dandole una spinta ed iniziando a imprecare in aramaico: è vero che e una cosa fantastica avere il cantante che ti piace  che vive nella tua città, ma addirittura gridare per la strada quando stavano passando anche dei ragazzi carini no, non è più una cosa tanto fantastica. Che poi, cosa avranno tanto di speciale questi One Direction? Possibile che non mi ricorda di questo ‘Zayn’ dato che abitiamo entrambi qui?






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ABRACADABRA SONO TORNATA! (?) ahahahah
Seriamente, ciao a tutte sono tornata a torturavi con un altra fan fiction che mi girava in testa già da un po' e che quindi ho deciso di postare.
Diciamo che tratta di un temo completamente differente dalle altre fan fiction che ho scritto e spero che vi piaccia, anche se questo è il primo capitolo e non è che dica molto ma più in là si vedrà :)
Voglio solo dire che non aggiornerò giorno per giorno, ma ogni fine settimana dato che ho queste tre settimane di scuola piena zeppa di compiti in classe e interrogazioni.
Buona lettura, Makyu_

  
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