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Autore: AryaStark    18/05/2012    0 recensioni
Salve , questo è il mio primo racconto pubblicato spero vi piaccia. La storia parla di due ragazzi che si trovano in un'enorme guaio , fuori dal normale , tra sale, pallottole di acciaio , vendette e rimorsi scopriremo SE i nostri due amici riusciranno a cavarsela , anche grazia l'aiuto di qualcuno di speciale .... buona lettura a tutti
Queta è una storia beve a capitoli .
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Se la pioggia non cadesse e non unisse il cielo alla terra sicuramente le lacrime di Susan si sarebbero ben distinte sul suo viso roseo . Per fortuna però quel giorno la pioggia scrosciava e Susan ,stretta nel suo cappotto e con i capelli fradici che le si attaccavano al viso  , camminava velocemente per raggiungere il bar  Hught. Lì l’insegna cigolante appesa per due robuste cordone sbatteva da una parte all’altra spostata dal vento . Con la piccola mano tremante di freddo Susan aprì la porta del locale e vi entrò sgocciolando sul pavimento . Dentro l’aria calda del riscaldamento la invase e le fece provare un’accogliente sensazione di sicurezza. Si sedete al  primo tavolo che trovò libro e ordinò un caffè e una ciambella, le ciambelle le facevano sempre bene quando piangeva. La cameriera le portò una schifosa brodaglia amarognola e una ciambella glassata rosa , entrambe disgustose. Tirò fuori dalla tasca del giubbotto un fazzoletto ed iniziò ad asciugarsi il più possibile poi si legò i lunghi capelli neri in una fradicia coda sgocciolante . Attese seduta lì a gustare la sua orribile ciambella per una ventina di minuti , poi finalmente entrò Jess. L’aveva fatta chiamare al lavoro senza un motivo dicendole che le doveva parlare di una cosa importante e di raggiungerlo lì . Lei sentiva che quella volta l’avrebbe lasciata, infondo nell’ultima discussione lei gli aveva dato uno schiaffo e se n’era andata senza chiamarlo , finché lui non lo aveva fatto al suo posto qualche ora prima . La raggiunse al tavolo e le si sedette di fronte anche lui bagnato . La faccia di lui era bianca , scavata , e il suo sguardo le fece paura . Tremava come una foglia e non diceva niente .
‘’Perché mi hai fatto chiamare Jess?’’
Jess parve non averla neanche sentita ,si limitò a continuare a fissare un punto lontano dietro le sue spalle .
‘’Jess perché mi hai fatta chiamare al lavoro , cosa succede , sei pallidissimo’’
Ma non ci fu ancora nessuna risposta . Susan non ne poteva più delle sue scenate da attore fallito , e fece per alzarsi , ma lui l’afferrò per un braccio e con la sua forte mano iniziò a stringerla .
‘’Jess mi fai male lasciami subito ‘’ lui non mollò la presa anzi se possibile strinse più forte che poté .
‘’ Jess smettila, mollami subito mi fai male ti ho detto !’’ mosse velocemente il braccio per scappare alla presa del ragazzo ,ma lui non la lasciò .
‘’ Susan , io, ho paura , io …’’
‘’  Cosa hai visto Jess? Di cosa hai paura? E’ un’altra delle tue stupide sceneggiate per farmi pena ? Basta Jess sono stanca , sono stanca di te , adesso me ne vado e tu mi lascerai andare il braccio , intesi ?’’
‘’ No Susan io ho visto qualcosa , qualcuno mi segue , ho paura , credo , io credo che sia Sem …’’
Susan lo guardò intensamente negli occhi , cercando di capire se stesse scherzando , ma riusciva chiaramente a leggere che c’era solo un profondo terrore  nel suo animo. Si rimise a sedere e lui la lasciò . Lei gli strinse forte la mano .
‘’Non puoi aver visto Sem lo sai bene , lui non è più qui …’’
‘’ No no Susan lui è tornato ne sono sicuro, l’ho visto, era dietro di me e mi fissava ,mi fissava con i suoi occhi ,pieni di rabbia di rancore di voglia di…’’
‘’ Smettila , non è possibile te lo sei immaginato’’
‘’E all’ora perché ieri mi sono svegliato e ho trovato questo ‘’ tirò su la manica della camicia fradicia a quadretti e mostrò  due grossi lividi violacei ai polsi ‘’ non è una coincidenza , sono uguali a quelli che aveva lui , io ..’’ le si avvicinò all’orecchio sussurrando ‘’ io credo che lui sia tornato e  che sia tornato per ucciderci‘’
Susan a quelle parola rabbrividì.
‘’ Jess tu sei pazzo, lo sai Sem è morto lo abbiamo seppellito nel suo giardino , non può essere ancora vivo ‘’
‘’ No ti dico , lui è qui , lui è qui e ci ucciderà , proprio come abbiamo fatto noi con lui ‘’
‘’ Smettila mi fai paura ‘’ lo fissò un’ultima volta negli occhi poi si alzò ‘’  tu sei pazzo  se credi che … non è possibile , no ‘’ prese il fazzoletto sul tavolo e lanciò tre monete, poi si diresse verso la porta , uscì e si confuse tra la pioggia e la gente .Jess la osservò dalla vetrinetta del bar andare via , sapendo nel profondo del cuore che quella era l’ultima volta che la vedeva .
  
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