Zomi

IL DONO PIU’ BELLO…

Donna,
Donna,
Donna…
è così che sono nata.
Questa è la natura debole e delicata,
che un destino avverso alla mia vita,
ironico e insensibile,
ha deciso per me.
Donna,
Donna,
Donna…
Donna che non sa combattere,
perché debole e fragile.
Donna che non sa uccidere,
perché conosce la fatica di donare una vita.
Donna che non può scappare,
perché sa che il passato non scompare
come la nebbia al mattino.
Mille volte,
seduta sotto i rami dei miei mandarini,
o nascosta,
in mille città e isole,
di cui ho voluto dimenticare il nome,
mi sono chiesta come starebbe stata
la mia vita se fossi nata uomo…
Non più Nami,
la Gatta Ladra,
imbrogliona e bugiarda,
ma Nomizo,
il Ladro Gentiluomo,
abile e galante.
Non più donna,
soggiogata dai suoi sentimenti,
ma uomo,
forte delle sue energie.
Non più donna,
di cui abusare e torturare,
ma uomo,
da temere e rispettare.
Non Nami,
ladra per cupidigia di denari,
ma Nomizo,
predatore di tesori
per una sua nobile causa nascosta.
Non più Nami strega,
per i suoi capelli rossi
come il fuoco che le brucia le vene
per la sua schiavitù,
ma Nomizo angelico,
per il rame prezioso del suo capo
intelligente e scaltro.
Non più Nami,
fragile delle mille violenze subite,
e che a poco a poco,
hanno assottigliato
sempre più,
la sua
vita,
ma Nomizo,
le cui esperienze passate,
hanno reso
forte e indistruttibile
il suo corpo.
Donna, donna, donna…
Uomo, uomo, uomo…
Oh Bellmere,
mamma,
quante volte
in questi anni
ho pianto
per la mia natura fragile
e così facile da spezzare,
quante volte ho versato
lacrime inutilmente,
desiderano di poter diventare uomo,
forte e potente,
in grado di distruggere
il mostro
che ti ha strappato via da me…
Mille volte ho dannato
il mio essere donna,
per poi usarlo
contro nemici che non
vedevano altro in me,
se non il mio corpo femminile e florido…
Ma poi, una sera,
in cui Morfeo non volle venirmi a trovare,
e invece Atena, dea della memoria,
mi fece compagnia,
mi ricordai di un tuo sorriso
e di una tua frase,
che mi dicesi quando ero bambina,
e piangente mi arrabbiavo
per la mia poca forza femminile,
insufficiente
contro quella dei miei coetanei maschi
nei loro giochi.
Con una carezza
mi asciugasti il viso,
e, sorridendomi, mi dicesti che…
 
… Siamo come diamanti,
uniche e preziose,
il dono più bello
che avessimo potuto ricevere è
quello di essere ciò che siamo: donne!!!
Chi dice donna, dice danno, ed è vero,
perché solo le donne
danno tutta la loro vita per gli altri.
Danno speranza dove non c’è.
Danno il conforto a chi dispera.
Danno tutte se stesse per amore.
Danno la vita a chi ancora non è al mondo,
Creano la vita con la sola forza del loro amore…
 
Il giorno dopo incontrai Rufy e Zoro
che mi mostrarono
quale infinita e nobile forza
si nascondeva in me,
in questo debole e fragile
corpo di bambina
cresciuta troppo in fretta…
Ora sorrido,
mamma,
non piango più…
Ora so
che essere donna è il più bel dono
che abbia mai potuto ricevere,
perché solo così
posso abbandonarmi
alla tempesta delle mie emozioni,
perché solo così
sono forte e coraggiosa
come un uomo,
senza però dover rinunciare
alla mia felina natura ammaliatrice
perché solo così
ho avuto la meravigliosa occasione
di poter donarmi completamente
all’uomo che amo,
perché solo così,
sotto questi mandarini in fiore
posso accarezzare il mio ventre in crescita,
dove riposa,
protetto e amato,
il figlio di uno spadaccino
buzzurro e pigro,
che mi ha mostrato quale meravigliosa
natura sia la mia,
creatura di puro amore,
angelo di oro rosso,
donna dal cuore di bambina,
farfalla fragile e forte,
scintilla di vita,
il cui più bel dono concesso
è quello di essere donna
e futura madre…
Oh, Bellmere,
mamma,
grazie,
grazie,
grazie,
di avermi donato al mondo
Donna…

" style="width: 222px; height: 49px" />