Fanfic su artisti musicali > Queen
Segui la storia  |       
Autore: Portos    19/05/2012    2 recensioni
Scusate la ripubblicazione del testo, ma ne aveva bisogno. Comunque qui i Queen danno il meglio di sé, come matti...
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 9: Momenti di pace o quasi

Prologo: It's a kind of magic

 

Be' Phoebe hai avuto le tue scuse, che vuoi di più?”

Freddie si lasciò sfuggire una risatina.
L'assistente Phoebe non poté fare a meno di lasciarsi andare ad lungo sospiro.

Forse non avrei dovuto dirti nulla, Fred...la potresti smettere di ghignare? Grazie” rispose Phoebe, posando la forchetta sul bordo del piatto.

Freddie si passò la lingua fra i denti, senza smettere di fissarlo divertito.

La smetti?”
“Scusa, ma vederti nel panico perché ti hanno chiuso fuori dalla camera, è davvero strano vederlo!”
“Mi hanno rubato la chiave” gli ricordò il pover uomo.

Phoebe rigirò con la forchetta i chicchi di riso rimasti nel piatto, la conversazione cominciava a dargli un certo fastidio.

Scusa, solo che lo trovo divertente”
“Non prendermi in giro” gli intimò l'assistente.

Freddie sbuffò.

Scusa”

Va bene, sei perdonato”

Phoebe mise una mano sotto al mento, volgendo lo sguardo verso la finestra, senza guardarla veramente.

Aveva come il sospetto che Mack e Trip avessero qualcosa di grosso in mente, ma visto che per ora non possedeva né prove, ma solo sospetti aveva accuratamente evitato di parlarne con qualcuno.

Peter, va tutto bene?” domandò Freddie.

L'assistente sbatté le palpebre. Quando Freddie lo chiamava per nome, allora voleva dire che era preoccupato per lui.

Sì”
“Oh tesoro, sei così silenzioso!” trillò Freddie.

Phoebe si strinse nelle spalle.

Sarà una giornata così”

Phoebe sorrise brevemente.

Non gli sembrò il caso, di mettersi ad indagare su di loro. Altrimenti avrebbe potuto rovinare tutto e i colpevoli l'avrebbero fatta franca. Semplicemente avrebbe atteso.

Nel farlo inconsapevolmente strinse gli occhi.

Perché fai quelle espressioni? Ti prego, sembri a quel fesso di John!”

Phoebe aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse.

No, ho solo un po' di fastidio agli occhi...mi bruciano un po', ieri ho letto fino a tardi...” mentì Phoebe tirando fuori la prima scusa, capitatagli a tiro.

Scusami”

Di niente, di niente”

Phoebe sorrise.

Prima a che ti riferivi a John?”
“Si è convinto di essere un grande attore, il suo genere di film sono dal thriller all'horror. Senza offesa ma fa veramente schifo!” si lamentò Freddie.

Phoebe si lasciò sfuggire una risata.

 

Brian stirò le lunghe braccia, lasciandosi sfuggire un lungo sbadiglio, senza curarsi troppo di coprirsi la bocca con una mano.

Subito Roger ne approfittò per richiamare l'attenzione del compagno, tirandogli una manica della maglia.

John, John guarda gli si vedono le otturazioni che ha in bocca!” esclamò il batterista ridacchiando.

Il bassista allungò lo sguardo.

Vero, vero...ce ne sta una a sinistra”

Brian chiuse subito la bocca.

Ehi! Ma vi siete dati qualche colpo sulla testa?” borbottò Brian.

No, il dentista qui presente...ti ha solo notificato quanto otturazioni hai...” gli rispose John sorridendo.

Roger si stava spanciando dalle risate.

Non ho nessuna otturazione, rompicoglioni!”

Uh, Brian dice le parolacce! Non si dicono” lo prese in giro Roger.

Hai sentito? Princ...cioè la maestra-dentista Rog non vuole che si dicano parolacce”

Brian sospirò esasperato.

Voi due siete imparentati non è vero? Siete uguali nel rompere le balle!”

Brian si dice “scatole” non “balle”, secondo non siamo parenti...solo colleghi. Questo è troppo brutto per i miei gusti...l'ho ripeto se fosse una ragazza carina, allora sì”

John lo fulminò con un'occhiataccia in stile flash-style-homcide.

Roger gli fece un sorrisino, cominciando a sudare freddo e temendo seriamente per la propria incolumità.

Mmm...a quando vedo, sei in pericolo. Non ti salverò, Rog” osservò Brian con un certa soddisfazione.

Tzè! Ma cosa mi posso aspettare da uno come te?” rispose piccato il batterista, cercando di apparire spavaldo. In realtà aveva una gran paura di quello che gli poteva fare uno tranquillo come John.

Rogeeer se mi dici che sono brutto come una cozza, ti strappo le budella!” sibilò John, quasi digrignando i denti.

Mammina!” gorgogliò Roger, desiderando di nascondersi sotto al tavolo.

Brian li ignorò. Continuando a mangiare.

“E-Eddai stavo solo scherzando!”

“Non ne posso più di te!” esclamò esasperato John.

“Adesso attacchi con queste sceneggiate? Non siamo mica a teatro!” gli disse Roger, recuperando parte della sua spavalderia.

“Taci...”

“Teatro”

“Taci!” ripeté John balzando in piedi, anche Roger s'alzò ma per scappare...ovvio.

I due cominciarono ad inseguirsi introno al tavolo come cane e gatto sotto gli occhi attoniti degli altri commensali.

Brian li ignorò completamente continuando a mangiare.

 

“Wow” commentò Phoebe, guardandoli.

“Si amano molto devo dire” disse Freddie.

“Amano? Si detestano mi sembra di vedere...”

“Già bisognerebbe mettere la colonna sonora da thriller: ziiin ziiin ziin!” esclamò Freddie, scoppiando a ridere.

“Brian possiede un aplomb mica da poco...”

“Oh, ti sbagli mio caro, Brian sa rivelarsi estremamente meticoloso, noioso fino all'ultimo e non se gli va bene, pianta su dei casini incredibili...”

“Vi conoscete bene voi quattro” osservò Phoebe con un sorrisetto.

Freddie lo fulminò con un'occhiataccia.

“Dicevo solo per dire...”

Alla fine John afferrò per il collo Roger, intenzionato ad ammazzarlo.

Brian s' alzò dal tavolo.

“Aemh...voi due avete intenzione di finirla? Mi state rovinando il pranzo” disse semplicemente il chitarrista.

John sbuffò, lasciò andare il collo di Rog, con tutte le impronte rosse sopra.

Brian tornò a mangiare tranquillamente.

John si allontanò, deluso dall'aver perso il proprio intento omicida nei confronti del batterista.

Rog tornò al tavolo.

 

Verso l'una Roger e Freddie si decisero con la solita noiosa partita a scarabeo, John a bersi tazzine e tazzine di the e Brian a leggere riviste di musica.

“Spero solo che non sia il continuo di una giornata pessima” sbuffò Freddie.

“Hai ragione Freddie, ma hai perso” rispose Roger con un sorrisetto.

“No, tesoro sei tu che hai perso” ghignò Freddie rivelando la solita mossa.

Roger sbatté un pugno sul tavolo, ma Freddie fu più lesto e tolse la scatola prima che le pedine volassero via.

“Non devi farlo” lo bacchettò Freddie.
“Be' così perdevi” rise Roger.

Iniziarono la terza partita.

“Perché speri che non sia una brutta giornata” domandò Roger.

“Ma non lo hai visto da solo? Povero Phoebe...non si meritava quello, poi tutto quello che è successo?”

“E incredibile tu sei svenuto!” gli ricordò il biondo ridendo.

“Tu sei devi sempre essere il corvo Princ? E allora guardati tu che ti sei infilato sopra l'armadio? E poi dici di essere coraggioso, cosa penseranno le ragazze che ti corrono dietro?”

Per dispetto, Roger mollò un secondo pugno sul tavolo. Le pedine uscirono da loro posto.

“Ehi ma che fai?!” strillò Freddie allarmato.

“Così impari cretino, senza contare che hai detto “volete che vi prenda in braccio?” Non siamo mica fanciulle impaurite o polli senza testa?”

“Tu sei senza testa, Roger” decretò Freddie con fare da psico e qualcosa.

“Sì, sì certo allora se sono senza testa perché sono l'unico che riesce a sfidarti?” ribatté Roger inorgoglito.

“Adesso non gasarti troppo” lo reguardì Freddie.
“Certo, certo. E poi sei tu quello senza testa, cretino”
“Vaffanculo” gli rispose in tono soave il cantante.
“Povero me ma come ho fatto a sopportarti tutti questi anni?” domandò Roger sospirando.
“Questo dovrei dirlo io” rispose Freddie in tono acido.

“Ma daii...povero me”

“Senti vuoi continuare o no?” domandò seccato Freddie.

“Va bene, va bene...” s'arrese il biondo, alzando le mani.

“Per una volta tanto sii ragionevole, tesoro” disse Freddie sorridendo.

“Bisogna essere ubriachi...per essere ragionevoli con te” commentò Roger.

“Ha parlato quello sobrio...dimentichi quello che hai fatto a Deaky?”
“Perché cosa ho fatto a Deaky?” domandò Roger alzando un sopracciglio.
“Be'...in effetti è un po'...strano”

“Oh mio Dio...credo che andrò a lavarmi la bocca col sapone...” mormorò Roger, ma ebbe il sospetto che Freddie lo stesse prendendo in giro.

“Ottima idea. Così quando parlerai ti usciranno meno cavolate quando parlerai oltre che tante bolle di sapone...”

“Taci”

“Comunque lo smushi-smushi...”

“Cosa?” fece Roger non capendo un bel niente di quello che volesse dire Freddie.

“Niente”

“Ah...grazie non traumatizzarmi più tanto” fece Roger scuotendo la testa.

“Rog ti consiglio seriamente uno psichiatra” sospirò Freddie.

“Sì, ma che sia almeno carina...non un racchio come John” sbuffò Roger.

“Ma che è sta storia dei paragoni?” chiese Brian, alzando la testa riccioluta dalla rivista.

“Niente, Roger continua a sostenere paragoni assurdi con il povero John” disse Freddie ridendo.

L'oggetto dei loro discorsi interruppe la sua attività quando lanciò un'occhiataccia, per la precisione la seconda, flash-style-homicide al povero Roger.

Il biondo non ebbe coraggio di voltarsi.

“Mh, mi sa che John bisogna lasciarlo stare...” osservò tranquillamente Brian.

John sbuffò.

Poveretto, essere preso di mira da Roger, con quei paragoni stupidi di continui, avrebbe fatto arrabbiare chiunque.

“Roger qualche volta ti troveranno morto” sentenziò in tono minaccioso il bassista.

“Poi pensa a tutte le sue ragazze che ti correranno dietro, perché lo hai ucciso!” esclamò Freddie ridendo.

“Molto divertente!” disse il batterista acido.

“Pensa a giocare, dolcezza” gli ricordò Freddie.
“Sì e non sono il tuo amore o dolcezza”

“Amore attento a non perdere la partita”

“Certo, Freddina”

“Amore, io mi chiamo Freddie”

“E io sono non Amore” lo corresse per l'ennesima volta Rog.

“Lo so, tesoro...però per me sarai sempre il mio amoruccio da tormentare e per il resto penserò ad ammazzarti a dovere a Scarabeo”

“Vaffanculo Freddie, le spari grosse già dal mattino?” sbuffò il povero Roger, avendo quasi voglia di mollare la partita.

“Certo Princ. Ti spiace se ti faccio perdere?”

“Allora se io sarò il tuo amore per sempre, tu sarai sempre il mio tesoro baffuto”

“Crepa”

“Grazie, ma fallo tu prima!”
“Non ribattere sempre!”
“Certo Amore”
“Basta!”

“Oh amore della mia vita hai appena perso!” esclamò gongolante Freddie, nel vedere l'espressione di Roger tramutarsi da stupore a rabbia nel giro di un istante.

“Dannato imbroglione! Ma che ti vengano le emorroidi! Lo sai bene, che non sopporto di essere chiamato amore! Io mi chiamo Roger, non quel cazzo di amore!” sbraitò Roger diventando rosso in faccia.

“Wow alla fine sei scoppiato, dolcezza” rise Freddie.

“E deciditi a giocare seriamente cazzo!” esclamò Roger quasi senza fiato.

Freddie continuava a sorridere.

“Va meglio?”

“Sì, maledizione” rispose Roger rimettendosi a sedere.

“Uff...posso darti un consiglio spassionato? La prossima volta prenditi venti gocce di Valium, poi datti una bella calmata..ho perso io”

Roger abbassò lo sguardo.

“Ops...scusa...”

“Ah..sarà meglio ci facciamo un'altra partitina?”

“Ok, allora Freddina questa volta ti lascerò vincere”

Il cantante rimise a posto le pedine.

“Scusa ma i soprannomi o i nomgignoli, lasciali a me” arieggiò Freddie.

“Ecco”

“Perché ti diverti tanto?”

“Chi lo sa?” fece l'altro con un'alzata di spalla.

“Bah...”

“E perché? Ti dispiace se ti chiamo amore?”

Roger lo ignorò.

Freddie era deciso a non mollare, quella partita voleva vincerla solo lui, anche perché Rog era un formidabile giocatore di Scarabeo, non di meno trascorrevano ore ed ore a giocare.

“Posso confessarti una cosa?” sussurrò Freddie in tono cospiratorio.

Roger alzò un sopracciglio. Che diavolo stava tramando?

“Dimmi”

“Be' è già da un po' che penso..però mah...e allora....sai è da un po' che io...”

Roger spostò un pedina, Freddie sospirò.

“Non lo so, se dirtelo o no”

“E allora?”
“Be io...io...”

Freddie stette zitto apposta.

Roger lo guardò dritto negli occhi, Freddie li abbassò senza dire niente.

“Allora adesso vuoi dire, che c'è?”

“Lo so che non è facile, ma te lo devo confessare...” disse Freddie in tono melodrammatico.
Il biondo cominciò a dare segni di impazienza, proprio quello che si aspettava Fred.

“Be'...io...io...”

“E allora?” fece l'altro, alzando una pedina.

“Be' una volta...una volta, ti abbiamo fatto uno scherzetto crudele, sai la tipa...la massaggiatrice sexy con cui ci hai provato? Be' abbiamo acceso i microfoni...in pratica abbiamo sentito tutto...ma perché? Lo sai che mi fa rodere dalla gelosia, amore...” disse Freddie, in tono abbastanza alto da farsi sentire dagli altri.

Roger sgranò gli occhi e la sua mascella per poco non cadde sul tavolo. Naturalmente divenne bianco come un cencio...

...John sputò via la bevanda per fortuna tiepida (sprouuuut!) mentre Brian nascose la faccia dietro al giornale, ridendo incontrollabilmente.

Il biondo s'alzò in piedi.

Freddie attese in religioso silenzio.

Roger si umettò le labbra secche, ma la rabbia non ebbe la meglio sulla sorpresa.

“Tu...tu...”

“Sì?” trillò Freddie con un largo sorriso.

Roger scosse la testa. Non disse più nulla, semplicemente gli voltò le spalle e se andò.

Freddie fece una smorfia.

E anche John e Brian decisero saggiamente di congedarsi, sempre in silenzio.

 

“Credo che Freddie abbia veramente esagerato” sospirò John, non appena raggiunto la cabina di registrazione.

Brian alzò un sopracciglio.

“Sono esagerati tutti e due, per tutta una partita di quella roba lì?”

Il chitarrista evitò accuratamente di pronunciare la parola “Scarabeo”, poiché John si sarebbe gettato in qualche rocambolesca fuga.

“Dirgli quella roba che orrore! E qualcosa...so cosa cosa significa...cazzo ci è andato giù pesante” farfugliò John nascondendo l'imbarazzo.

“Quello che temo...insomma se Freddie non giocasse più con Roger, allora costringerebbe me e te a farlo a, insomma, capisci?” disse Brian.

“No! Mi rifiuto! No!” esclamò John angosciato, cominciando a sudare freddo a tale rivelazione.

Dovette sedersi su una seggiola, quasi le gambe gli cedettero, si strinse convulsamente le mani.

Ci sarebbe mancato il fascio di luce ad illuminarlo ad effetto drammatico, poi sarebbe andato alla grande.

“Io...io...non è possibile...” mormorò il bassista.

“John non se in uno dei tuoi film, per favore”

John lo guardò di sbieco.

“Possibile che mi dobbiate sempre rovinare le mie imitazione da film?” si lamentò John.

“Ma dove l'hai presa sta mania?” gli domandò Brian.

John non rispose.

Comparve Roger sulla soglia, l'espressione della sua faccia sembrava quella di un cane bastonato.

Ignorò i due colleghi e si rinchiuse nella cabina.

“Wow sembra che gli sia passato un camion sopra!”

“Di certo non è mica uno come te, che si dà a fughe spettacolari.”

“Ah be' io odio giocare a quel gioco...” sentenziò John con una smorfia.

“Questo lo so bene, anche a me non piace quell'affare”

“Certo che lo sai, hai distrutto un innocente flipper” gli ricordò John, in modo puramente casuale.

Il ricordo del flipper distrutto piombò, si fece spazio, prepotentemente nella mente di Brian.

Dapprima rivide se stesso mentre compiva il suo omicidio poi segni lasciati dall'arma del delitto: il terribile manico di scopa!

“Lo so, quello...io l'ho ammazzato. Non volevo farlo...sono un assassino di flipper. Era un po' vecchiotto, scassato qua e là. Povero flipper ma che colpa ha mai avuto?” disse Brian con gli occhi lucidi di lacrime.

“Niente, scusami è colpa mia. Non volevo...la mia solita boccaccia” si scusò John.

Il chitarrista si asciugò le lacrime.

“E poi aspetta, capisco che lo assas..ehm distrutto un po' ma credo che in qualche modo, si possa rimediare, no?” disse John, cercando di incoraggiare il compagno.

“Dici?” chiese Brian.

“Credo di sì...”

Qualcuno singhiozzò alle loro spalle, poi tirare su col naso.

I due si voltarono di scatto. Freddie, l'immancabile impiccione.

“Perché stai piangendo?”

Fred si soffiò rumorosamente il naso.

“Perché è una scena così commovente, sembrate usciti da uno di quei drammoni degli anni 50'!”

“Quali scemenze vai dicendo?”

“Piuttosto va a scusarti con Mr Batteria in Depressione” disse Brian.

“Non ci pensò nemmeno! Solo perché gli ho detto, insomma non farmelo ripetere...”

Brian fece una smorfia.

“Cosa diavolo ti è passato in mente di raccontarglielo? Tu sei uscito di testa! O meglio hai fatto uscire di testa anche quell'altro!”

John sospirò.

“Guardate che abbiamo un sacco di impegni, non ci possiamo permettere di avere Roger in quello stato, ma che cazzo...”

“Lo so”
“Solo perché...hai voluto giocare con quell'affare?”

“Fra un po' viene Dave non te lo ricordi?” intervenne Brian, pronto a sedare fuga e/o rissa insieme.

“Lo so che viene, tesoro...e adesso mi toccherà, scusarmi con lui, con Roger” sbuffò Freddie.

“E allora vai!”

Freddie entrò in cabina. Fece un lungo respiro, come quando uno deve compiere un'immersione.

Roger se ne stava semi-accasciato sulla batteria...dormendo profondamente.

“Ehm...amore sveglia!”

“Che vuoi?” bofonchiò Roger con la voce impastata dal sonno.

Aprì un occhio, scrutando di brutto il collega.

“Dai alzati c'è Dave che fra un po' ci aspetta”

“E allora?”

“Be' cosa fai non vieni ad assistere?”
“Certo. Posso solo sapere perché mi avete giocato un tiro simile?”

“Be' perché...i batteristi, amore, sono le vittime preferite degli scherzi” rispose Freddie in tono soave.

“Mi verrebbe voglia di prenderti a calci in culo, Fred. E tutti quelli che hanno organizzato quella stronzata megalitica...” sbuffò Rog.

“Oh amore, non te la prendere!”

“Vaf...non mi chiamare amore!”

“Eddai tesoro, non ho voglia lasciamo perdere” disse Freddie.

Roger si stirò le braccia. Sbadigliò con più maleducazione possibile e finalmente s'alzò dallo sgabello.

“Vuoi anche un sostegno?”

“No”

“E va be'...comunque complimenti per prima tu e John siete fantastici insieme”

“Fred?”
“Dimmi”
“Chiudi quella boccaccia”

Freddie fece finta di chiudersi la bocca con un lucchetto.

Roger emise una risatina, prima di tirargli uno spintone.

“Non parlare e se dici o sei fai qualcosa, sarai morto prima dell'alba...” lo minacciò il biondo.

 

Verso l'una e mezza del pomeriggio, il regista Dave Mallett si presentò agli studios, in perfetto orario.

La band aveva deciso di creare un video dalla canzone di A kind of magic.

Dave tamburellava le dita sul tavolo, ascoltando attentamente le idee di tutti quanti.

“A meno che...”

“Perché non ci mettiamo un palo da lap dance?” propose Freddie.

“Scusa?” disse Brian.

“Un palo...”

“Come da rapina?” lo prese in giro Dave.

“Ma va'! Abbiamo pure le due ballerine: Rojerì e Johnna”

“Ma sta' zitto! Solo tu hai quel tipo di fissazione!” esclamò Roger.

“Senti chi parla Suora-sempre-in-campo-Roger” rispose Freddie con non-chalance.

Roger si passò una mano sul collo.

“Ehi Rog che hai fatto? Una ragazza ti ha lasciato i succhiotti sul collo?” domandò Dave con un largo sorriso.

Roger divenne color melanzana.

“Non è vero! É tutta colpa di John ha cercato di strozzarmi, solo perché ho detto...l'ho preso in giro”

“Ooh povero Amore, ti hanno fatto la bua?” lo prese in giro Fred, guardandolo con tenerezza (?).

“Vaff...”

“John cosa gli fatto?” chiese Dave alzando un sopracciglio, finto scandalizzato.

“L'ho strozzato, non che mi dispiaccia...sono io l'autore delle impronte...” confessò John, stringendosi nelle spalle.

“Mmm...almeno sarà un'occasione per stare zitto” commentò Brian.

“Perché non stai zitto tu? Non appena sbadigli mostri le tue brutte otturazioni!” lo rimbeccò Roger, cercando di resistere alla tentazione di mollargli una gomitata.

“Ma che razza di passatempi avete voi altri?” chiese Dave sempre più perplesso.

“Lasciamo perdere...” iniziò John, ma questo non fece che aumentare la curiosità di Dave.

“Sono i miei adorati tesori” disse Freddie in tono da mamma chioccia.

“Piantala” disse Brian tirandogli uno spintone.

“Davvero piantala, sei davvero imbarazzante...” convenne John.

“Allora sto progetto?” convenne Roger impaziente.

“Bene, ho pensato a questo...ad un teatro” disse Dave.

“Teatro?”

“Sì. Ne ho trovato uno...”

Dave aprì la borsa, vi frugò dentro sino a trovare una cartina.

“Si tratta del “Playhouse” dovrebbe essere adatto alla vostra canzone, A Kind of Magic” spiegò Dave.

Indicò un punto a nord della mappa.

“Si trova in un posto abbandonato in periferia, è un posto tranquillo non dovrebbe esserci nessuno a disturbarci”

“Sarebbe interessante, sai qualcosa su questo teatro?”
“No, ma stavo giusto andando a documentarmi...non appena saremo tornati a Londra”

“Uffa, stavo tanto bene...qui” disse Freddie.

“Be' avete un sacco di materiale da finire...anche là, no?” fece Dave alzando le spalle.

“Sì”

“Comunque sono davvero curioso di vedere questo posto...”
Continuarono a discutere del progetto, scartando idee e aggiungendone altre...insomma si stavano gettando le basi per un lungo lavoro.

 

Già.

Peccato che non sapevano proprio a quale tragico evento stessero andando incontro.

 

Nota autore we will survivor: aah, bene.

Non voglio rovinare nessuna sorpresina per i prox capitoli, spero che non faccia schifissimo...ancora caffè grazie!

Se qualcuno sa qualcosa di questo teatro me lo dice per favore? non so se sia a Londra o a Monaco...grazie!

Lo sapevate che Jerry Stickell, il coordinatore dei Queen, è stato il raodies di Jimi Hendrix? Hendrix era molto amato da questi ultimi. Non so da John, perché lui amava di più Steve Wondere e sui generis, cioè funk, senon sbaglio ascoltava anche i Bee-Gees.

E, per favore, non immaginatevi Rog travestito da suora. Altro che Freddie Kruger! Grazie.

A presto Portos.  

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Queen / Vai alla pagina dell'autore: Portos