Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: ButterflySeven    19/05/2012    1 recensioni
Un giorno speciale per la giovane Maya, festeggia il 21° compleanno...
Ma cosa accadrebbe se in quello stesso giorno qualcuno la catapultasse in un mondo parallelo, dicendogli che in realtà è la principessa di quel regno?
Amore, guerre, ingiustizie... La vita di Maya verrà scombussolata dalla ritrovata identità di principessa, mentre strani personaggi entreranno man mano in gioco, cambiandole per sempre la sua vita e motivandola di nuove priorità...
Una rivisitazione in chiave fantasy della storia della giovane Maya...
Altri personaggi:
Eragon- Arya - Saphira dalla saga di Eragon
Chester Bennington, vocalist dei Linkin Park
Ciel Phantomhive - Sebastian Michaelis - Soma - Agnì dal manga Kuroshitsuji/Black Butler (negli ultimi capitoli)
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Masumi Hayami, Maya Kitajima, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ok... Non dico niente...
Vi lascio alla lettura!!


Capitolo 60

Masumi stava combattendo poco lontano da Ayumi, Chester ed Arya, ma allo stesso tempo cercava di non perdere di vista Maya, poiché temeva che fosse in pericolo.
Ad un tratto venne catturato da un evento singolare: in qualche strano modo, notò il corpo di Sebastian tingersi di nero, per poi lasciar esplodere una potente fiammata, che andò ad incendiare diversi orchi. Lo sguardo si fece tetro, le pupille rosse si dilatarono, tanto da farle apparire quasi bianche. Gli orchi indietreggiarono spaventati, così l’esercito potè finalmente dividersi in due gruppi e far fronte alle minacce delle orchidee in modo concreto.
Masumi continuò a far danzare senza sosta la sua spada, uccideva più orchi che poteva, senza mai perdere di vista la sua ragazzina.
Premette la punta della lama contro il cuore di un orco ed in meno di un secondo, ammirò il corpo del nemico immerso in una pozza di liquido rosso porpora. Estrasse la spada con un gesto rapido, per poi tornare ad osservare Maya. La spada rischiò di scivolare tra le dita, il cuore si fermò, le gambe si mossero da sole, iniziò a correre e correre più veloce che poteva… Ma alcuni orchi gli intralciavano il cammino, così continuò a divincolarsi con l’aiuto della spada, mentre al rallentatore, assisteva alla traiettoria della spada della regina, che puntava dritto al cuore della persona per lui più importante.
- Ahhh!!!!!!!!!!- gridò facendo un passo in avanti, cercando di frapporsi tra la spada e Maya.
Ma la dinamica rapidissima degli eventi, non gli permise di assimilare in pieno ciò che accadde, così si ritrovò semplicemente con lo sguardo perso nel vuoto, con il rimbombo dell’urlo disumano proveniente da Maya. Fissò il suo corpo e poi il volto di Maya ricco di lacrime… Infine posò lo sguardo su di lui…

- NO! NO!! Maestro!!- chiamò Maya afferrando le spalle dell’uomo e stringendolo forte – maestro, maestro!- continuò a chiamare.
- Ah, Maya…- rispose l’uomo debolmente, portando d’istinto la mano nel punto dove la lama si era conficcata. Poi alzò lo sguardo, ma non lo puntò sull’apprendista, bensì verso la regina, che in quel momento si era come paralizzata. Lo sguardo sofferente dell’uomo, si distese in un sorriso triste.
- Ciao… E’ tanto che non ci vediamo…- disse alla donna, che teneva debolmente la presa sulla spada sanguinante – aiutami ad alzarmi, Maya…- disse lanciandole una rapida occhiata.
- Ma…- Maya non riuscì a decodificare ciò che stava accadendo, dentro di se riuscì a capire che c’era qualcosa di strano. Fissò la regina, che continuava a fissare il maestro con uno strano sguardo, filtrato dalle fessure nella maschera. Nel mentre Maya percepì dei passi ed un peso le aggrappò con forza le spalle, tanto forte da farla voltare.
- Maya!!!- le disse Masumi completamente sconvolto, le afferrò il volto tra le mani e la baciò con forza – non farlo mai più…- le disse.
- Ma… Masumi…- rispose ancora sconvolta, non si aspettava un gesto così impetuoso a pochi passi dalla regina – Masumi! Auitami! Ha ferito il maestro!- gli disse indicando l’uomo, ma quando si voltò, per l’ennesima volta rimase sconvolta.
La regina poggiava con sofferenza sulle ginocchia, le mani erano portate al capo, Maya la vide afferrare alcune ciocche di capelli e strapparle con brutalità. Ed urlò, urlò talmente forte da far voltare gli orchi nelle vicinanze. Fece un passo, avvicinandosi ai due, ma Kuronuma le poggiò una mano al petto e la fissò negli occhi.
- No, Maya… Non toccarla…- l’uomo si voltò verso la regina e le afferrò le mani con dolcezza. Posò un bacio nei loro palmi ed iniziò a sussurrarle parole dolci.
- Ma cosa…?- chiese Masumi.
- Aspetta, non riesco a sentire…- disse Maya. Insieme si avvicinarono ed a quel punto iniziò a percepire alcuni pezzi del discorso del maestro.
- Shiori, Shiori… Sono io, sono Koyuku*… Ti prego, combatti!-
- Ko…Koyu…AAAHHHH!!!!!- interruppe il contatto tra le mani, si stese al suolo e venne colta da strani spasmi.
- Maestro!...- disse Maya tentando nuovamente di avvicinarsi.
- Maya, per favore, rimani lì… Ho bisogno di tentarci un’altra volta… Solo un’ultima volta…- disse tra le lacrime. Si fece forza sulle braccia e gattonando, afferrò il corpo della regina e la cullò con amore.
- Shiori… Tu non sei Satsuki, sei Shiori, la mia Shiori… Torna in te, ti prego… Torna in te…- la regina sembrò tranquillizzarsi ed andò ad appoggiare le mani su quelle di lui.
- Sei… Sei tu?... AH!!!!!!!- tornò a tremare vistosamente, ma a quel punto le mani vagarono per il volto, sino a fermarsi agli angoli della maschera – AH!!!!!!!!!!!!- continuò ad urlare tentando di levarla con forza – Aiutami, aiutatemi!!!- disse visibilmente stremata.
- Forza, puoi farcela… Ricordati chi sei, amore mio… Ricordati di me…- e poi Maya lo vide pronunciare qualche parola in elfico, mentre il vento magico si sprigionò tra di loro. Poi tutto ebbe l’effetto di un incubo, o un bellissimo sogno…
Maya vide i tratti dell’uomo addolcirsi visibilmente, la barba venne sostituita da una pelle liscia e perfetta, la forma degli occhi cambiò, le labbra divennero più carnose, i capelli si allungarono di parecchio e la corporatura divenne quella di un uomo forte.
- Non…. Non è possibile…- le gambe le cedettero, ma Masumi l’afferrò prontamente, anche se la sorpresa era infinita anche per lui. Kuromuna si voltò e le sorrise.
- Perdonami, figlia mia… Ti ho fatta soffrire, ma ho avuto i miei motivi…-
Maya stentò a crederci. Non poteva essere la realtà… Era stata al suo fianco per così tanto tempo… Possibile che non se ne fosse mai accorta? Ma in quel momento i ragionamenti non avevano senso. Corse veloce, nonostante le continue proteste dell’uomo, pianse come poche volte aveva fatto e poi finalmente lo abbracciò. Il suo profumo era così dolce, non ricordava fosse così buono… Le braccia la stringevano forte e lei si sentì in paradiso.
- Papà, papà!!! Sei qui… Sei sempre stato qui…- l’uomo le baciò la nuca, ma poi si voltò verso Shiori, ancora intenta a combattere contro la sua maschera – Maya…- tornò a dire l’uomo – ci sono tante cose che non sai, ma che spero di poterti raccontare… Ma adesso devi aiutarmi, aiutala a portarla alla realtà…- Maya fissò la donna, chi era? Perché suo padre insisteva così tanto? Perché voleva sfilarsi a tutti i costi la maschera?
- Ma… Maya! Maya!! Koyuki… Maya… Maya… Figlia mia…- il cuore mancò infiniti battiti. No… Quello era troppo…
- Ma che succede?- urlò infine – insomma, mi fai credere di essere un disertore, ti presenti nel mezzo della battaglia rivelando il tuo vero aspetto, quello di mio padre, quello del sovrano di questo regno! Poi questa assurda idea di aiutare “lei”!- puntò il dito contro la regina – ed addirittura devo sentirla farneticare il mio nome! E poi mia madre non si chiamava Shiori, mia madre era…- un nodo alla gola si formò non appena pronunciò nella sua mente il nome della madre – Seya… La Seya della leggenda… Koyuku… Koku e Seya…- la testa divenne improvvisamente pesante, crollò a terra stremata, mentre Masumi tornò a sorreggerla con forza.
- Spero solo che quando tutto ciò sarà finito, ci dia delle buone spiegazioni…- insistette Masumi.
- Sarà fatto…- poi tornò ad afferrare il corpo di Seya e la strinse – hai visto? C’è Maya, la tua bimba è cresciuta… Forza, non attende altro che rivederti… Combatti, Seya…- Shiori si fermò a contemplare il volto dell’amato e finalmente ricordò ogni cosa.
- Seya…- pronunciò debolmente – mi ero dimenticata l’esistenza di questo nome…- disse in un sussurro – e tu sei Koyuku, il mio koyuku…-
- Coraggio! Sfila la maschera…- Kuronuma portò le mani vicino alla maschera, ma la forza magica lo contrastò, facendolo tremare di dolore – Ahhhh!!! Permettimi di aiutarti, combatti!!!- le disse senza mai lasciare la presa.
- Mamma…- disse debolmente Maya. S’inginocchiò ed anche lei portò le mani alla maschera – e così importante sfilarle questa maschera?- chiese al padre.
- Si, Maya… Le sue azioni dipendono dalla forza magica di questa maschera. Una volta sfilata, tornerà ad essere quella di un tempo…-
- Bene… Tiriamo forte al tre… Uno…- Maya tirò più che poteva, mentre Seya continuava ad urlare i rispettivi nomi – Due…- gli spasmi di dolore aumentarono, i capelli s’incresparono terribilmente, come se fosse a contatto con una scarica elettrica, ma non si arrese – TRE!!!!- urlò infine Maya.
Seya vedeva davanti a se il marito e la sua adorata figlia. Ricordò i giorni felici nel regno delle rose, spazzati via dalla furia della sorella. La vide come in sogno, mentre con una maschera indosso, cercò di uccidere nel sonno la sua amata bambina… Scappò Satsuki, ma lei la inseguì, non le avrebbe perdonato un simile gesto… Estrasse la spada in quella notte gelida e la puntò dritta al cuore della sorella.
- Perdonami…- disse tra le lacrime, ma doveva mettere fine alle sue azioni abominevoli. Squarciò il petto in due e si sentì morire… Estrasse la spada e strinse forte il corpo ormai morente, ma in un gesto d’odio, la sorella iniziò a sussurrare una serie concatenata di parole in elfico, si sfilò la maschera e soffocò il volto della sorella con essa, poi rise forte ed in un ultimo respiro, diede voce ai suoi pensieri.
- Ti condanno ad essere me per il resto dei miei giorni, cara sorellina… Ucciderai tua figlia, tuo marito, ridurrai in briciole questo regno che hai tanto amato… Ti condanno a vivere con il mio stesso odio…- e poi morì, sotto gli occhi della sorella ancora sconvolti.
E giorno dopo giorno, la maledizione le fece dimenticare ogni ricordo del passato, vivendo come se realmente si chiamasse Satsuki, la perfida Regina delle Orchidee.
- AhHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!- si risvegliò nel presente, sentì qualcosa di strano al volto e per sicurezza, portò le mani in quel punto. Si sentì bruciare, guardò in alto e capì che quella era la sensazione del sole sulla pelle. L’aria fresca del giorno l’accarezzava, sentì un forte profumo di casa, infine osservò il volto del marito, adesso ricco di lacrime, quello sconvolto della figlia, che la fissava a bocca aperta, infine vide Masumi, che era paralizzato da quella strana serie di eventi.
- Ciao… O mio Dio, non so cosa dire…- disse con sincerità.
Maya osservò i tratti giovanili della madre, con gli occhi a mandorla, i capelli castano scuri e gli occhi profondi in cui ci si poteva benissimo perdere.
- Sei tu…- disse stupita. E finalmente i ricordi del volto della madre andarono a collimarsi con il volto che aveva davanti agli occhi.
- Si… Sono io…- iniziò a piangere, poiché i ricordi di ciò che aveva fatto in quei lunghi anni, purtroppo non erano svaniti – sono un mostro! Che cosa ho fatto? perché???- tremò e si aggrappò al corpo dell’amore della sua vita.
-Sei di nuovo tu, stai tranquilla…- la accarezzò per un po’, cercando di tranquillizzarla.
- Scusate, ma credo di meritare delle spiegazioni…- disse Maya, che ancora non riuscì ad abbracciare la madre. Il ricordo di ciò che aveva compiuto, il dolore provato, era troppo grande.
- Si, Maya… Hai tutto il diritto di sapere…- continuò Seya – ritiro l’esercito ed andremo a parlare…-
- Si, va bene…- rispose Maya.
Masumi si mise all’opera per curare la ferita del padre di Maya, Seya evocò la magia e costruì sul suo viso una maschera simile a quella che aveva indossato fino a quel giorno, era importante non essere riconosciuta. Non ancora.

Così, qualche ora dopo, Maya, Masumi, Seya e Koyuku, si appartarono in un angolo poco visibile da entrambi gli schieramenti, con l’intento di mettere al loro posto quegli infiniti pezzi di puzzle.
Si sedettero attorno al fuoco, mentre Seya e Koyuku continuavano a tenersi stretti.
- Da dove preferisci che iniziamo?- chiese Seya.
- Dal principio di ogni cosa… Raccontatemi tutto dal principio…- rispose Maya con sincerità.
- E va bene, Maya… Ti racconterò io stesso come tutto ebbe inizio… - rispose il padre ed i ricordi presero a vorticare tra la mente…

Aveva poco più di quindici anni, il giovane principe delle Rose Koyuku Kitajima, ma la sua vita si svolgeva come se effettivamente fosse già Re.
Ogni giorno si allenava duramente per essere un bravo spadaccino, le lezioni teoriche si susseguivano di ora in ora… Svolgeva tutte le mansioni richieste da un principe, tra cui accogliere le lamentele dei sudditi ed incontrare giovani fanciulle, candidate a diventare sue future mogli.
Eppure al giovane principe, quel tipo di vita iniziava a stargli stretta. Aveva voglia d’avventura, voleva affrontare i rischi ed il pericolo della vita, voleva scontrarsi contro le autorità delle Orchidee, dimostrando finalmente a tutti, che quelle ore ed ore spese a studiare, erano inutili, poiché ormai era pronto a diventare Re.
Un giorno fuggì da palazzo e di nascosto, andò ad esplorare i confini del regno delle Orchidee.
Per giorni si battè con diversi cavalieri, avendo, con sua grande gioia, sempre la meglio durante i duelli. Ma un principe che si rispetti sa conoscere i suoi limiti, così, quando intercettò oltre 30 soldati dell’esercito delle orchidee, iniziò a scappare tra la rete della foresta dell’Opus, cercando un buon punto dove nascondersi e sviare i nemici. Ma accidentalmente cadde in un dirupo e si frantumò una gamba. Invocò la luce magica e rimase esterrefatto: era nel bel mezzo di un tunnel sotterraneo, con tanto di laghetto e vie da esplorare. Per lui fu un chiaro segnale del destino: gli avevano offerto la possibilità di esplorare zone forse del tutto sconosciute agli abitanti delle Orchidee stesse. Curò di tutta fretta la ferita ed iniziò ad avventurarsi, a patto che ad ogni bivio, voltasse sempre a sinistra.
Passarono i giorni, ma il giovane principe non notò nessuna traccia d’avventura, finchè all’ennesimo giorno, percepì qualcosa di leggero rimbombare tra le vie dell’ennesima galleria. Si avvicinò piano, estrasse la spada e si preparò ad affrontare il nemico. Ma ciò che vide lo lasciò senza fiato: una donna giovane stava seduta su di un masso, intenta a piangere a dirotto. I vestiti erano strappati in diversi punti, rivelando un corpo ben proporzionato. Voleva avvicinarsi, voleva poter osservare il viso dolce, poiché fu certo che fosse la creatura più bella che avesse mai visto… Ma ad un passo, per sbaglio urtò un sasso, provocando un forte rumore che fece voltare la giovane fanciulla e quando la vide in volto, il fiato si mozzò. Era veramente la cosa più bella che avesse mai visto: gli occhi lucidi erano talmente profondi da potersi perdere, le labbra carnose mozzicate a sangue, erano un chiaro invito ad essere saggiate… I capelli indomati, ornavano i tratti dolci del volto. Senza rendersene conto, si avvicinò ancora di più e le regalò un sorriso che fu certo essere da completo imbecille.
- Ciao…- disse sognante, ma la ragazza, spaventata dalla spada che teneva in mano, indietreggiò di molto – non voglio farti del male, volevo solo aiutarti, se posso…- si affrettò a dire.
- Chi sei tu?- gli chiese.
- Sono Koku…- evitò di dire che era Koyuku, il principe del regno delle rose – mi sono perso nella galleria, sono inciampato in un dirupo…-
- Anch’io sono caduta per sbaglio!- rispose illuminandosi – ma adesso mi sono persa e non riesco a trovare la strada di casa…-
- Non ti sei ancora presentata…- fece notare il giovane principe.
- Sono Seya, la dama di compagnia della principessa Shiori…- il sorriso di lui morì.
- Oh, capisco… Io sono un apprendista cavaliere del regno delle rose…-
- Beh, non importa, qui dentro siamo solo due persone che hanno smarrito la via…- disse lei continuando a sorridergli.
- Hai ragione! Che ne diresti di proseguire insieme? Così posso aiutarti a risalire il tuo dirupo…-
- SI! Ne sarei felice…-

I giorni passarono ed i due iniziarono a nutrire per l’altro dei sentimenti profondi, finchè accadde l’inevitabile e dichiararono i reciprochi sentimenti.
Fu l’inizio del loro amore clandestino, divampato tra quelle vie, testimoni di un amore proibito, un amore tra due persone di regni nemici, un amore tra i reali dei regni nemici…
Ad un tratto, non poterono continuare a tacere la loro posizione sociale e quando capirono di essere entrambi i principi dei regni, capirono che il loro amore era destinato a concludersi tra quelle vie.
- Io ti amo…- confessò un giorno Shiori, suo vero nome, poiché Seya era un personaggio immaginario costruito nella sua mente. Seya era la lei che non poteva essere, Seya era libera di seguire il proprio cuore, a prescindere dall’autorità che Shiori rappresentava. Seya poteva amare Koyuku, Shiori no.
- Ti amo anch’io… Ma non possiamo dichiarare al mondo intero il nostro amore… Siamo nemici! E siamo anche i futuri sovrani delle Rose e delle Orchidee…-
- Potremmo mettere fine a quest’assurda guerra…-
- E come? I regni si dichiarano guerra da secoli! Inoltre potrebbero non considerarci più dei sovrani…-
- Si… Mia sorella Satsuki non mi permetterebbe di allearmi con l’odiato regno delle rose…-

Continuarono il loro cammino tristemente, tenendosi sempre per mano. Shiori non pensava che la sua scappatella dai doveri di principessa, potesse aprirle le porte del vero amore.
Fu uno strazio per entrambi, quando Shiori trovò il punto dov’era caduta.
- E tempo di salutarci…- le disse Koyuku baciandola con ardore – ti amo…- ripetè per un’ultima volta.
- Non voglio credere che questo sia un addio…- disse stringendolo forte.
- E non lo sarà, ci incontreremo qui dentro una volta ogni 6 mesi… Ti piace l’idea?- le chiese speranzoso.
- Oh si, moltissimo!!! Ti prego, fa in modo di essere puntuale…-
- Sì, te lo prometto…-

Si separarono, ma entrambi non poterono dimenticare i giorni stupendi trascorsi insieme…
S’incontrarono varie volte, con intervalli di sei mesi e nel loro cuore, uno strano colore s’insinuò. Nacque il colore viola.
Ogni volta che Koyuku toccava una rosa, essa si tramutava in viola e non seppe identificare la natura di quel colore. Mai si era vista una rosa viola nel regno delle Rose… Cosa poteva dire?
Per ammazzare l’ansia dell’incontro, Koyuku trovò una casetta all’interno della foresta delle rose ed essa divenne il posto dove sfogare l’amore per lei…
Koyuku amava dipingere sin da giovane età, così ne approfittò per sfogare sulla tela i sentimenti nutriti verso di lei… Il soggetto era quasi sempre un loro bacio, o il volto di lei, sempre arricchito dalle sfumature del colore viola… Persino il palazzo, ad un tratto si dipinse di viola.
I sudditi non seppero come interpretare tale colore e lui fece in modo di tacere la sua magica avventura tra i cunicoli delle orchidee.
Ma accadde un giorno, che il suo maestro lo seguì e scoprì il suo nascondiglio.
Bruciò ogni dipinto e chiuse con un sigillo la sua piccola casetta.
- Che cosa vuol dire tutto ciò?- le chiese la madre, osservando uno dei pochi dipinti salvatosi, che il maestro aveva portato come prova dello scandalo.
- Non significa niente! Quel dipinto appartiene a me, non è qualcosa che nuoce al Regno…-
- Non credermi così stupida, Koyuku, so benissimo chi è questa ragazza, è Shiori, la principessa del Regno delle Orchidee… Dimmi cosa ti porta a raffigurarla tra i tuoi dipinti!-
- Mi dispiace madre, ma stavolta non posso ubbidirmi…-
- bene, allora verrai rinchiuso nella tua stanza finchè non deciderai di renderci partecipi delle tue marachelle!-

E Koyuku ebbe modo di riflettere sulla sua condizione…
Saltò l’ennesimo 6° mese ed il colore viola in lui, iniziò ad incendiargli il cuore tanto da fargli male. “Perché?” si chiese un giorno “Perché devo subire questa disgrazia? Sono destinato a non vivere i miei sentimenti, ma il viola brucia dentro me…”
Sfogliò il libro contenente il significato del colore delle rose e si identificò sia nel rosso della passione, sia nel blu della frustrazione. E finalmente capì… Il viola era dato dall’unione di entrambi i sentimenti: l’amore profondo che alimentava il suo cuore e la consapevolezza di sapere che tale sentimento non poteva essere vissuto a pieno.
Ma lui non poteva permettere alla sua condizione sociale di non vivere il suo amore… Spalancò le porte che davano al balcone, invocò la magia e scomparve, diretto ai confini del regno delle rose.
Percorse la via dei cunicoli più in fretta che poteva, aiutato dalla traccia magica che aveva lasciato per poter trovare la via che portava a lei. E poi la vide, seduta su di un masso intenta a spazzolare il vestito pieno di terra.
- Shiori… Seya!!!- sussurrò lui. La vide voltarsi, per poi corrergli incontro, saltargli addosso e baciarlo con forza.
- Amore mio… Amore mio… Credevo non arrivassi più… Mi hanno scoperta!- disse tra le lacrime – sanno che sono scappata! Ma io non voglio lasciarti, non voglio…-
- Nemmeno io voglio lasciarti, ti amo, voglio stare con te, non riesco a starti lontana per così tanto tempo…-
- Rimaniamo qui… Viviamo qui dentro, dove nessuno può trovarci…- Koyuku l’accarezzò forte.
- Si… Si, rimaniamo qui…-
Suggellarono quel momento con l’unione dei corpi, poco importava che presto o tardi avrebbero scoperto il loro nascondiglio, in quel momento, contava solo che stessero insieme ed il pensiero di vivere per sempre nel loro reale “luogo dell’anima”, attutì il rimbombo dei passi tra le gallerie.
Vennero scoperti.
Il maestro di Koyuku aveva visto tra i dipinti dell’apprendista l’ingresso dei cunicoli e ci vollero pochi giorni prima di catapultarsi giù e ritrovarlo.
Shiori aveva raccontato ogni cosa alla sorella Satsuki, sperando in cuor suo, che il pensiero di saperla felice avesse portato la sorella ad aiutarla. Ma la principessa Satsuki, secondogenita del re e della regina, non aspettava altro che l’occasione giusta per togliere il trono alla sorella, diventando lei la candidata numero uno per il trono del regno delle Orchidee. E così raccontò tutto, indicando ai soldati il punto esatto dove sorgeva il dirupo.
Quando entrambi i rappresentanti dei regni, trovarono i due sovrani stretti in un caldo abbraccio, si sentirono sconfortati e presi in giro… Chiesero più volte ai due di abbandonare quel luogo con le proprie forze, ma all’ennesimo rifiuto, i due schieramenti presero una decisione drastica… Invocarono il vento magico e per prima cosa sedarono i due, che caddero in un sonno profondo… Infine, evocarono una seconda magia, una più potente, quasi estrema, ma necessaria al loro fine.
Cancellarono ogni ricordo dei cunicoli dalle menti di Shiori e Koyuki, non si sarebbero mai più ricordati dell’esistenza dell’altro.
E percorrendo all’inverso la traccia magica segnata da Koyuku, sperarono che nonostante le loro anime fossero unite dal sacro spirito dell’amore, i corpi sarebbero rimasti per sempre separati, intenti a compiere i loro doveri di sovrani. Poi, alla fine dei loro giorni, le anime si sarebbero riunite, com’era giusto che fosse, ma fino ad allora, non avrebbero mai più avuto ricordi di quell’avventura.
O almeno, questo era ciò che sperarono…


Continua…

*nome inventato

ok, per prima cosa vi posto il video da cui ho tratto ispirazione per le "fiamme" di Sebasti
an.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=IwbBzlCzeXA

per farvi capire è quando i giocatori si tingono di nero e poi sputano le fiamme (w la nuova canzone dei LP!)

Bene, spero non siate scioccati, sconvolti o robe simili... L'idea della vera natura di Kuronuma e della regina, mi sono venute in mente quando ho delineato la trama iniziale, mentre la leggenda è un'idea che mi è venuta scrivendo il capitolo 49 (dove kuronuma raccontava a Maya la leggenda di Koku e Seya leggermente filtrata). Anche la figura della sorella è venuta di seguito, ma poi capirete meglio nel prossimo capitolo, dove ci sarà la seconda parte dei ricordi.
Bene, spero siate abbastanza sorpresi, era questo il mio intento...

Bacini ed alla prossima!!!
  
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