Prologo


 

Sembra passato solo un giorno da quando hai varcato la porta della nostra casa, dicendomi addio, invece sono già passati otto lunghi mesi.

Ogno giorno guardo quella maledetta porta e spero che tu rientri, con il tuo sorriso dolce, i tuoi occhi illuminati da una luce vera, di sentire la tua voce, dolce e bassa, e di vedere il tuo sguardo, pieno d'amore.

D'amore per me.

Ma la mia, lo so, è una speranza vana.

Tu te ne sei andato, con lei.

Perché? Che cos'ha lei che io non ho? Cosa?

<< Bella! Isabella Marie Swan! Apri subito questa porta, o giuro che la sfondo! Sono piccola ma la forza c'è l'ho. E tu lo sai bene! >>

Sbuffando mi alzo dal divano, e vado ad aprire la porta alla mia migliore amica, Alice.

Anche ora, aprendola lentamente, una piccola fiamma di speranza si accende dentro di me. 

Vorrei tanto che tu fossi lì dietro.

Ma appena vedo due occhi vispi e azzurri, ritorno con i piedi per terra.

Tu non verrai più!

Tu ora sei con lei.

Tu ora, hai pure una figlia con lei.

La piccola mano calda di Alice si appoggia sulla mia guancia in una leggerezza carezza, e subito, mi vieni in mente tu.

Quando mi accarezzavi il viso, il corpo; quando mi sussurravi che mi amavi; quando mi stringevi tra le tue forti braccia, e io mi sentivo al sicuro, protetta.

Ora mi sento vuota, fredda... una merda.

<< Bella... >>

Sento i miei occhi pieni di lacrime, e Alice se né accorta. 

In tutti questi mesi non faccio altro che piangere.

Sperare... il tuo ritorno.

Piangere... il tuo addio.

Piano la mia amica mi abbraccia, e io scoppio in un pianto disperato.

<< Bella, devi reagire. Lui non ti meritava... >>

La stringo forte e tiro su con il naso.

<< Lo so... credo. Ma io lo amo. Alice, mi manca. >>

Lei si stacca da me, e fissa i suoi occhi azzurri dentro i miei. 

<< Bella. Sono stufa di vederti così. Sono passati otto mesi. E' ora di dimenticarlo. Esci con me stasera, divertiamoci come facevamo un tempo. Dai, vedrai che ti farà bene. >>

Scuoto la testa negativamente, e la sento sbuffare.

<< Okay, come vuoi. Ma se cambi idea sai dove trovarmi. >> 

Le faccio un piccolo sorriso e annuisco. << Grazie, Alice. Sei una vera amica. >>

Mi strizza l'occhiolino e dopo cerca qualcosa dalla sua borsa. << Ah, ero venuta per darti questo. L'altra sera hai lasciato il tuo carica batteria a casa mia. >> Me lo porge e io lo prendo, appoggiandolo subito sul comodino che c'è vicino alla porta. 

Alice mi schiocca un bacio sulla guancia, e con il pollice mi asciuga una lacrima scappata al mio controllo. << Vedrai che ne uscirai fuori, ed io ti darò una mano. Ci vediamo domani, ciao. >> E quando si chiude la porta dietro le sue spalle io mi accascio in terra.

E i singhiozzi scuotano di nuovo il mio corpo.

Perché? Perché mi hai lasciato?

Dove sei ora, Jacob?

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti, questa è la mia prima storia. Spero che a qualcuno possa interressare.

Fatemi sapere se ne vale la pena continuare, oppure devo cestinarla.

Un grazie a tutte quelle che passeranno di qui!

Carol!