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Autore: Ekija89    19/05/2012    1 recensioni
Lavanda decide di approfittare di una lezione di pozioni per legare Ron a se una volta per tutte, ma l'effetto ottenuto non è esattamente quello desiderato.
"Il fatto che Ron e Lavanda stessero insieme era noto a tutta Hogwarts; e come poteva non essere così dal momento che per Ron-ron e Lav-lav ogni momento che non passavano incollati era tempo sprecato. L’immagine della prima volta che li aveva visti insieme era ancora ben stampata nella mente di Hermione e nei momenti meno opportuni le tornava alla mente tanto chiara e vivida da sembrare reale." (Dal capitolo 1)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Lavanda Brown | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Chi la fa l’aspetti

 

 

POV Hermione (Più o meno)

 

Le lezioni del pomeriggio stavano per cominciare e  i corridoi di Hogwarts erano deserti fatta eccezione per i pochi ritardatari che si affrettavano per raggiungere le loro aule.
Tra di loro una ragazza si affannava più di tutte le altre per arrivare in tempo essendo poco abituata ad essere in ritardo:
Hermione Granger.
Lei, la ragazza più diligente di tutta Hogwarts, sempre preparata e puntuale si trovava a essere sempre più distratta e in ritardo e la colpa, ovviamente, non poteva che essere di un unica persona, o forse in questo caso era meglio dire due.
Due persone che da alcune settimane non facevano altro che pastrugnarsi senza ritegno in giro per il castello impedendole di concentrarsi e costringendola ad arrivare sempre più tardi a lezione per evitare di assistere a spettacoli stomachevoli.
Il fatto che Ron e Lavanda stessero insieme era noto a tutta Hogwarts; e come poteva non essere così dal momento che per Ron-ron e Lav-lav ogni momento che non passavano incollati era tempo sprecato.  L’immagine della prima volta che li aveva visti insieme era ancora ben stampata nella mente di Hermione e nei momenti meno opportuni le tornava alla mente tanto chiara e vivida da sembrare reale.
Eppure poco prima stava andando tutto così bene tra di loro. Litigavano di meno da quando lei era riuscita a trovare il coraggio per invitarlo alla festa di Lumacorno e lui aveva accettato.
Probabilmente farsi trovare avvinghiato a Lavanda in sala comune era il modo migliore che quel troglodita aveva trovato per farle sapere che aveva cambiato idea.
Hermione arrivò alla porta del sotterraneo di Lumacorno proprio nel momento in cui la campana smetteva di suonare.
Si affacciò nella classe pronta a scusarsi per il ritardo, ma per sua fortuna non c’era nessuno dietro la scrivania. Ringraziando per la sua fortuna raggiunse Harry cercando di non far cadere lo sguardo su una cinguettante Lavanda che era seduta all’ultimobanco con il suo fidanzato.
“Ciao” disse al ragazzo sedendosi di fianco a lui.
“Ciao.” le rispose il moro “ Se non sbaglio é la terza volta che arrivi in ritardo questa settimana.”
Hermione gli lanciò uno sguardo truce mentre tirava fuori i libri dallo zaino e Harry capì che era meglio cambiare argomento. “Allora sei pronta per la prova?”
“Spero di si, ho riletto tutti i libri di pozioni dal primo all’ultimo anno, anche se vorrei avuto più tempo per leggere di nuovo quello di quest’anno. Piuttosto tu come farai senza l’aiuto del principe?” disse tutto d’un fiato lanciando uno sguardo al libro di Harry.
“Non ricominciare con questa storia..” inizio il ragazzo, ma fu interrotto da una voce che veniva dalla porta.
“Buongiorno a tutti ragazzi!” Lumacorno aveva appena fatto il suo ingresso nell’aula di pozioni seguito da un grosso scatolone che volteggiava per aria.
Tutta la classe si alzò in segno di saluto al professore il quale fece un gesto con la mano per invitarli a sedersi.
“E’ il momento di cominciare” iniziò il professore “siamo già abbastanza in ritardo. Tirate fuori un rotolo di pergamena e io passerò per i banchi per assegnarvi la pozione da preparare”
Tutti gli studenti si chinarono per prendere i rotoli di pergamena dalle borse poi Lumacorno iniziò a passare per i banchi colpendo con la bacchetta le pergamene sulle quali comparivano gli ingredienti per le pozioni.
“Allora ripassiamo le regole” disse Lumacorno mentre finiva il suo giro “ad ognuno di voi ho scritto gli ingredienti, il primo passaggio e colore e consistenza finale delle pozioni. Avete un ora e mezza di tempo per preparare le pozioni poi dovrete identificare la pozione, provarla e preparare un antidoto e, non preoccupatevi, io ho gli antidoti giusti in caso servano; tutto chiaro?”
Un si unanime si levò dalla classe.
“Bene, ora che avete tutti la vostra pergamena è il momento di cominciare” disse il professore “Buon lavoro!”
Hermione prese la sua pergamena e ancora prima di finire di leggerla aveva già capito che si trattava di una pozione schiarente. Era una pozione abbastanza semplice, dovevano esserlo tutte a giudicare dalle facce sollevate della maggior parte degli studenti.
Senza perdere altro tempo la riccia si rimboccò le maniche e si mise al lavoro.

 

Dopo poco più di un’ora la sua pozione era praticamente pronta. Mancavano solo altri dieci minuti di cottura a fuoco lento. Si guardò intorno per vedere a che punto fossero gli altri. Tutti gli studenti si stavano ancora affaccendando intorno ai proprio calderoni sminuzzando e aggiungendo ingredienti, preoccupati di non finire in tempo. Solo Lavanda sembrava non preoccuparsi del tempo che passava. Si guardava intorno e ogni tanto versava del liquido nel calderone. “Che strano”pensò la riccia “non è mai stata molto brava in pozioni”. Ad un tratto i loro sguardi si incrociarono e Hermione si voltò imbarazzata concentrandosi sul suo tavolo.
Finita la pozione la imbottigliò e sbirciò la pergamena di Harry. Non le ci volle molto a capire che si trattava di una pozione per far crescere le unghie. Guardò anche nel suo calderone e con sua grande sorpresa vide che la pozione aveva assunto il tipico colore.
“Bene ragazzi, fermatevi tutti, il tempo a vostra disposizione è finito” disse Lumacorno alzandosi in piedi. “Mi sembra che le pozioni siano venute abbastanza bene!” aggiunse dando un occhiata ad alcuni calderoni. “Ora mettete le pozioni dentro una fiala e fate evanescere il resto, poi..” ma si interruppe di colpo guardando il fondo dell’aula “signorina Brown che sta facendo?”
Hermione, come tutti gli altri si girò verso l’ultimo banco.
Ron che si era voltato per prendere una cosa nella cartella si era girato di scatto mentre Lavanda era china sul calderone del ragazzo con la bacchetta sospesa a mezz’aria.
“Io..io..niente professore” rispose la bionda avvampando.
“ Non mi sembra il caso che lei cerchi di aiutare il signor Weasley. Il compito deve essere svolto senza aiuti.”
“Io veramente non stavo cercando di aiutarlo” disse la bionda mentre Ron la guardava con sguardo interrogativo.
“Su, non cerchi di giustificarsi, so che per amore si farebbe qualsiasi cosa” rise Lumacorno facendo arrossire la coppia.
Hermione si girò imbronciata tirando fuori la sua bacchetta per far evanescere la pozione.
 “Però non posso di certo farvi un trattamento di favore” riprese il professore “ quindi signorina Brown si alzi e venga qui” E nel dire questo posò una mano sul banco di Hermione attirando la sua attenzione.
La riccia alzò lo sguardo verso Lumacorno che la stava guardando a sua volta.
“Signorina Granger le dispiace fare a cambio di posto con la signorina Brown?” chiese il professore.
“Ma..veramente..”boccheggiò Hermione quasi contemporaneamente con Lavanda.
“Su su ragazze, non abbiamo molto tempo per gli antidoti.” Le esortò il professore.
Hermione si alzò  sconfortata e iniziò a raccogliere la sua roba, poi con passo svelto andò verso il fondo dell’aula incrociando Lavanda che continuava a guardarsi indietro lanciando occhiate preoccupate al suo banco.
Arrivata all’ultimo banco si mise a sedere al fianco di Ron senza degnarlo di uno sguardo e il ragazzo per tutta risposta allontanò il suo sgabello.
“Presumo che abbiate tutti imbottigliato la vostra pozione” disse Lumacorno dopo che le ragazze si furono sistemate “Ora scrivete quella che pensate sia la vostra pozione sul retro della pergamena e consegnatemela.”
Ci fu un po’ di trambusto, poi quando tutti ebbero consegnato la loro pergamena il professore tornò in cattedra per controllare che ci fossero tutte.
“Bene, è arrivato il tempo di iniziare, però prima ognuno scambi la pozione con quella del compagno di banco.”
“Cosa?” Lavanda schizzò in piedi gridando e tutti si girarono a guardarla “Professore, ma le i non ci aveva detto nulla del genere.”
“Non l’avevo fatto? Beh devo essermi dimenticato. Comunque scambiatele così il compito sarà più difficile. Su, cominciate!”
Lavanda guardò il professore, poi si girò verso Hermione e tornò a sedersi.
“Perfetto” penso Hermione “ora devo anche provare la pozione che ha preparato questo inetto.”
Intanto Ron aveva avvicinato la sua boccetta al centro del tavolo. Lei la afferrò e fece la stessa cosa con la sua.
Alzò la boccetta all’altezza degli occhi studiandone il contenuto. Era una pozione di un rosa pallido, ma non riusciva a capire di cosa si trattava.
“Forza bevetene un sorso” disse Lumacorno divertito “sono curioso di vedere gli effetti.”
La ragazza diede un ultima occhiata alla boccetta, poi la avvicinò alla bocca chiuse gli occhi e bevve.
Posò la boccetta sul tavolo e aspettò. Si sentiva strana, ma non le sembrava di aver subito alcun cambiamento fisico come stava accadendo al resto dei suoi compagni.
Con la coda dell’occhio aveva visto che i capelli di Ron che aveva bevuto la sua pozione schiarente erano di un giallino tendente all’arancio mentre le orecchie di Draco erano diventate enormi e  i capelli di Justin erano cresciuti fino a toccare il pavimento. Lavanda invece aveva le unghie lunghe trenta centimetri(Harry doveva aver esagerato con la centinodia) e continuava a guardare insistentemente nella loro direzione.
La riccia la guardò per un po’, poi senza pensarci si girò verso Ron per capire esattamente cosa stesse fissando la bionda.
Il cuore cominciò a batterle a un ritmo insostenibile, quello che aveva davanti era uno spettacolo incantevole. I capelli di Ron erano di uno stranissimo colore, ma lei non lo aveva mai trovato così bello. Tutta la rabbia che aveva per lui era improvvisamente sparita. Lui si girò e la beccò a guardarlo, ma a lei non importava. Era come se non fosse più lei, non riusciva a distogliere lo sguardo, non poteva, non voleva.
Allungò una mano per toccargli i capelli e sembrava la cosa più normale da fare.
“Lo sai che sei proprio carino così?” disse estasiata. Ormai non era più lei.
Ron arrossì iniziando a balbettare parole senza senso.
Spostò la mano sulle sue labbra accarezzandole lievemente. Tutto quello che c’era intorno non contava, l’unica cosa importante erano le labbra di Ron.
Hermione si avvicino lentamente al ragazzo che ormai era color pomodoro, era sempre più vicina alle sue labbra. Chiuse gli occhi per assaporare il momento, poi sentì un urlo e si trovo stesa a terra.
Aprì gli occhi. In piedi avanti a lei c’era una Lavanda sconvolta mentre tutta la classe le guardava in silenzio.

   
 
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