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Autore: pk82    09/12/2006    22 recensioni
I pensieri di Ron, quando si rende conto di essere stato... Bè. lo avrete certo capito dal titolo
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Piove

CODARDO

Piove.

Ed io quasi non me ne accorgo.

Sono qui in piedi davanti a te.

Ricordi?

Quando litigavamo per via di Krum e mi chiedevi perché ce l’avevo tanto con lui.

Avrei voluto dirti che ero geloso di te e di lui insieme.

Ma non l’ho fatto, perché sono un codardo.

Ricordi?

Una volta mi dicesti che l’autunno è la tua stagione preferita, e quando te ne chiesi il motivo mi rispondesti che ti piaceva il rosso delle foglie che cadevano.

Sapevo che era al rosso dei miei capelli che ti riferivi; avrei dovuto avvicinarmi a te, accarezzarti una guancia e dirti che anche a me l’autunno piaceva per quel color nocciola che vedevo sempre nei tuoi occhi.

Ma non l’ho fatto, perché sono un codardo.

Ricordi?

Avevamo deciso di seguire Harry nella sua ricerca dei quei cosi, aiutandolo in tutti i modi.

Avrei voluto dirti che volevo che tu non ci seguissi, perché preferivo saperti al sicuro e fuori da questa storia.

Ma non l’ho fatto, perché sono un codardo.

Ricordi?

Eravamo all’epigolo. Noi due stavamo combattendo contro due Mangiamorte. Tu eri riuscita ad avere la meglio, ma io ero a terra, dolorante. Il mio avversario stava per uccidermi, ma nel momento stesso che urlò il suo incantesimo, tu ti frapponesti, dicendomi quelle due parole che tanto avevo sperato che mi dicessi.

Avrei voluto risponderti prima che tu cadessi a terra senza vita.

Ma non l’ho fatto, perché sono un codardo.

I nostri amici erano tutti qui ieri per darti un ultimo saluto.

Ho visto tua madre sconvolta fra le braccia di tuo padre.

Ho visto mia madre piangere come se avesse perso una figlia.

Ho visto Ginny e Harry stretti fra loro, facendosi forza per sopportare il dolore.

Ed io?

Io ero in disparte.

Avrei dovuto avvicinarmi a te, salutarti, far vedere a tutti quanto fossi stata importante per me.

Ma non l’ho fatto, perché sono un codardo.

Ora sono solo, qui, davanti a te.

Piove.

Anche il cielo piange la tua scomparsa.

Qualcuno mi ha detto che se fossi venuto a parlarti, a confessarti ciò che provo per te mi sarei sentito meglio.

Ti guardo un’ultima volta. La foto sulla lapide ti mostra con quel tuo sorriso e quei tuoi occhi in cui ho letto tutto: tristezza, rabbia, felicità, paura.

Sono qui, pronto a dirti quelle due parole, le stesse che mi hai detto tu, ma qualcosa mi blocca.

Servirebbe a qualcosa?

Tu non torneresti comunque.

Non mi ripeterai più che sono un immaturo.

Non mi ripeterai più che devo crescere.

Non mi ripeterai più che mi ami.

Sono solo scuse, lo so.

Ma la mia vita è sempre stata fatta di scuse.

Abbasso lo sguardo e ti do le spalle, allontanandomi.

Avrei dovuto dirti che ti amo.

Ma non l’ho fatto, perché sono un codardo.

Una one-shot scritta di getto.

Fatemi sapere che ne pensate.

Ciao

  
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