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Autore: With Harry until the end    20/05/2012    1 recensioni
'Professoressa posso andare in bagno?' dissi io alzando svogliatamente la mano.
'Sì, ma muoviti perché tra poco suona!' non l'ascoltai nemmeno.
A dirla tutta non me ne importava niente di andare in bagno, la mia vescica era a posto, semplicemente non avevo più voglia di fingere di ascoltare le cavolate che quella donna continuava a cercare di propinarci.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Professoressa posso andare in bagno?' dissi io alzando svogliatamente la mano.
'Sì, ma muoviti perché tra poco suona!' non l'ascoltai nemmeno.
A dirla tutta non me ne importava niente di andare in bagno, la mia vescica era a posto, semplicemente non avevo più voglia di fingere di ascoltare le cavolate che quella donna continuava a cercare di propinarci.
Mi diressi verso il bagno, se proprio dovevo fingere di aver bisogno di "svuotarmi" almeno che fingessi lì. Se qualche altro professore avesse scoperto che stavo solo fingendo avrei potuto dire ufficialmente addio alla finte scappatelle in bagno.
Arrivai lì e mi appoggiai al muro, guardando distrattamente le mie mani. 
Avevo le nocche completamente rosse, e mi ricordavo esattamente anche il perchè.. 

'Non hai un briciolo di cervello o di maturità! Hai 17 anni Zayn, sarebbe l'ora di svegliarsi un po'!' gli gridai io, sempre più arrabbiata.
'Io?! Perchè tu invece? Stai mandando a puttane scuola e amici, e anche me!' mi gridò quasi in faccia. 
Non avevo paura di lui, stavamo insieme da tanto, ormai sapevo che anche se fosse stato al massimo della rabbia non mi avrebbe mai toccata con un dito, non era quel tipo di ragazzo.
Però di litigate negli ultimi tempi ce n'erano parecchie, troppe direi. Ormai non avevano nemmeno più nemmeno un motivo, lui credo che le basasse su una gelosia insensata verso i ragazzi della mia classe, come se avessi mai potuto tradirlo per uno di quelli lì. Come se avessi mai potuto tradirlo con qualcuno!
Perchè no, non eravamo in classe insieme, lui era un anno avanti a me.
'Sai bene perchè lo sto facendo Zayn! Mio padre sta male in questi giorni, non riesco a star dietro a tutto!' gli dissi io, sentendo le lacrime che salivano verso i miei occhi. Non erano lacrime di tristezza, erano più per rabbia forse, ma comunque cercai di rimandarle indietro.
'E io sto mandando a fanculo tutto per star vicino a te, quando tu te ne sbatti!' si allontanò abbassando leggermente la voce.
'Non provare a farmi passare dalla parte del torto. Non ci casco più.' Gli dissi puntandogli un dito contro. 
Io non accennavo ad abbassare il mio tono di voce.
'Sai cosa ti dico? Non mi importa, fai quello che vuoi, io mi sono stufato.' detto questo prese il giubbotto appoggiato alla spalliera del divano ed uscì da casa mia sbattendosi la porta dietro. 
Non seppi bene perchè, ma iniziai a piangere.
Quella notte fu movimentata per me, la passai a piangere e a prendere a pugni il muro, causandomi così vari dolori alle mani. Ma non mi importava, perchè stava perdendo Zayn, e tutto per colpa MIA..

Fui svegliata da quel flashback grazie a dei passi che provenivano dal corridoio di fronte al bagno. Pensai che sarebbero potuti appartenere a qualche professore, così mi sporsi leggermente dall'entrata del bagno per guardarmi in giro.
Falso allarme, era solo Christian.
'Oh ciao Christian, che ci fai qui?! Non dovresti andare nel bagno dei maschi?!' gli dissi io in tono freddo per tornare appoggiata al muro.
Christian era un ragazzo del mio stesso anno, che però, grazie al cielo, frequentava un'altra sezione.
Era meschino e viscido come un verme, e dal primo anno ci provava con me. Ma quello che voleva lui andava ben oltre a qualche innocente bacio, e mi disgustava solo l'idea.
'Abbassa la cresta Smith.' odiavo quando mi chiamava per cognome, odiavo quando chiunque mi chiamava per cognome.
'Ti ripeto, Mitchel' se lui doveva chiamarmi per cognome allora perchè io non potevo fare lo stesso?! 'che cosa ci fai qui?! A meno che non mi sbagli tu sei un maschio, e sempre se non sbaglio questo è il bagno delle ragazze.' alzai il mio sguardo verso il suo, più sicura che mai.
'Lo so che è il bagno delle ragazze, testolina vuota che non sei altro.' disse avvicinandomisi pericolosamente. Io arretrai, non mi fidavo per niente di lui.
'Che c'è? Hai paura di me?!' scoppiò una risata, ma non una normale, era senza anima, senza sentimento. Una risata vuota, proprio come lui.
'Non potrei mai.' la mia sicurezza mi stupiva, anche perchè stavo mentendo, se non avessi avuto paura non mi sarei allontana in quel modo.
'E allora perchè indietreggi?' più lui si avvicinava a me più io mi allontanavo, finchè.. Cazzo. Il muro.
Sbattei la schiena contro il muro, e lì iniziai ad avere seriamente paura. 
Ero in un bagno, da sola, con il ragazzo di cui meno mi sarei fidata al mondo, e tutti erano nelle loro classi. Ero indifesa.
Mi iniziò ad accarezzare i capelli e ad annusare il collo, ma io lo spinsi via immediatamente.
'Lasciami in pace!' gridai, senza mostrare troppa paura e provando ad uscire da quel bagno.
'Dove cazzo cerchi di andare?! Io con te ho appena iniziato.' detto questo mi prese di forza e mi sbattè di nuovo contro il muro, provocandomi un dolore allucinante alla schiena.
Non sapevo e non volevo sapere fin dove si sarebbe spinto quel ragazzo, volevo uscire da quel bagno prima di scoprirlo da sola.
'Fammi andare via Christian, sta per suonare, devo tornare in classe.' ormai non riuscii più a trattenere la paura, era chiara nella mia voce, mentre lui saliva e scendeva lungo il mio collo, facendomi anche del male.
'Mi stai facendo male, basta!' gridai, immaginandomi cosa sarebbe potuto succedere di lì a poco. Sperai con tutta me stessa di sbagliarmi.
'Ora stai zitta, mi sono rotto.' detto questo mi bloccò entrambi i polsi con la mano destra, stringendoli sopra la mia testa più che poteva e fancendomi piegare dal dolore.
Nel frattempo, con la mano sinistra si abbassò la cerniera dei pantaloni, per poi abbassarsi leggermente anche quelli. Fece lo stesso coi miei.
Iniziò anche ad alzarmi la maglietta e a setacciare con la sua bocca tutta la superficie della mia pancia.
'Farà un po' male.' rise di nuovo, in modo ancora più freddo della volta precendente, e mi stupii che una cosa del genere fosse possibile.
Vidi la sua mano dirigersi nella parte bassa del mio corpo, così iniziai a gridare a pieni polmoni, sperando che qualcuno potesse sentirmi.
Ormai ero piena di lacrime nel viso, che mi spezzarono la voce.
Lui poi mi zttì con uno schiaffo, per poi tornare ad abbassare quel poco di indumenti che ancora avevo addosso.
Chiusi gli occhi, in quel momento avrei preferito morire. Pregai che succedesse qualcosa che mi avrebbe uccisa, prima ancora che potesse succedere altro.
Le sentii, le sue mani erano sui miei fianchi che cercavano tutto ciò che ancora restava da togliere prima di fare quello che da tre anni ormai aspettava impazientemente.
Ad un certo punto si staccò, credetti veramente di essere morta, lo speravo con tutta me stessa. Speravo che fosse successo qualcosa che mi uccise all'istante.
Sentii anche la sua mano mollarmi i polsi, ma non capivo cosa succedeva.
Aprii gli occhi e vidi due ragazzi che si picchiavano davanti a me, ma non riuscii a riconoscerli, avevo la vista appannata.
Uno dei due ero certa che fosse Christian, ma l'altro? Chi era il ragazzo che mi aveva salvata da.. da quello che sarebbe potuto succedere? 
E poi.. Mi aveva davvero salvata? Oppure ero semplicemente morta?
Non lo sapevo, ma in quel momento non mi importava.
Mi accascia per terra, facendo scivolare la schiena contro il muro, sentendo il male del livido causato poco prima dal colpo che Christian mi aveva fatto prendere.
Mi presi le ginocchia con le braccia e ci affondai il viso dentro. 
Sentivo male ovunque, ma non mi interessava di niente, volevo solo accucciarmi lì e morire, sarebbe stato molto più facile.
Intorno a me era tutto sempre meno nitido, le orecchie erano come ovattate, e gli occhi ormai non vedevano più niente.
Pochi secondi dopo vidi una figura avvicinarmisi, non sapevo chi era, ma non volevo saperlo. Mi allontanai di scatto, non volevo essere toccata da nessuno, non volevo che nessuno frenasse la mia morte.
Chiusi di nuovo gli occhi per poi appoggiare nuovamente il viso contro le mie gambe, ero sempre più debole.
Dopo alcuni secondi sentii delle braccia avvolgermi ed alzarmi da terra, ma non ebbi la forza per ribellarmi anche quella volta, così lo lascia fare. Ormai era solo questione di tempo prima che la mi fine arrivasse.
Sentii tutto spegnersi. Vidi diventare tutto nero e i suoni scomparire.
Solo una cosa mi ripetei dentro di mw prima di abbandonare definitivamente la mia vita.. Zayn. 
Non abbi la forza per pensare ad altro, perchè sentii le forze abbandonarmi.

...

Mi risvegliai. Provai ad aprire gli occhi, ma la troppa luce mi impediva di vedere qualsiasi cosa, così abbandonai l'impresa e tornai a chiudere gli occhi.
Provai ad usare il senso dell'udito, dato che quello della vista non era dalla mia parte, ma evidentemente anche lui ce l'aveva con me, perchè intorno a me c'era il silenzio più assoluto.
Decisi di aspettare qualche secondo, così da abituare gli occhi e potermi finalmente guardare intorno.
Chissà cosa mi stava succedendo, forse ero davvero morta, ma dov'ero?
Decisi che me ne sarei occupata in un altro momento. Tentai di provare un'altra volta ad aprire gli occhi e, dopo qualche tentativo, finalmente ce la feci.
Mi guardai intorno attentamente, ero in quella che sembrava.. Una camera da letto.
Dalla mia bocca uscì un gemito involontario, e a quanto pare qualcuno che era vicino a me lo sentì, perchè mi venne incotro e mi guardò.
Non riuscivo a capire ancora chi era, perchè la mia vista non mi permetteva ancora di vedere nulla con nitidezza.
'S.. Sei un.. un ang.. gelo?' balbettai io, non so bene con quale forza alla figura a fianco a me.
Ero debole, non avevo la forza per far nulla, nemmeno per parlare.
Sentii quella persona piangere, ma non mi sembrava un pianto di tristezza, era quasi.. di gioia.
'Dove s.. sono? So.. sono mor.. ta?' mi arresi e chiusi di nuovo gli occhi, li stavo facendo affaticare troppo, e per di più inutilmente, visto che non riuscivano a vedere nulla.
'No, non sei morta, sei nel tuo letto e stai bene. Ora riposati, ne riparleremo dopo.' fu la voce di quella persona a fianco a me a rispondermi, credevo fosse davvero un angelo, aveva una voce come tale.
'Va b.. bene, però poi mi di.. ci chi s.. sei.' accennai un sorriso, con quel poco di forza che avevo.
'D'accordo, te lo prometto.' mi disse baciandomi la fronte. Le sue labbra erano così calde e morbide.. Quasi conosciute.
Decisi che quello che dovevo fare era dormire, così mi abbandonai a quel letto comodo un'altra volta, chiedendomi cosa stesse succedendo davvero.

...

Aprii gli occhi. Questa volta mi rendevo conto di più, rispetto alla volta precendente, che cosa succedeva intorno a me.
Aspettai qualche secondo per far abituare gli occhi a tutta quella luce poi mi misi seduta sul letto, stirando le braccia indolenzite da chissà quante ore di sonno.
Non ebbi il tempo di far nulla che vidi una persona preoccupatissima che, molto delicatamente, mi rimise sdraiata. 
Era Zayn.
Sentii i miei occhi illuminarsi quando lo vidi, così scostai le sue mani dalle mie spalle e lo abbracciai fortissimo.
Lui appoggiò a mala pena le mani contro la mia schiena, ma perchè? Cosa era successo? Non ricordavo nulla delle ultime cose accadute.
Mi allontanai leggermente da lui e lo guardai confusa.
'Zayn, che succede?' gli chiesi preoccupata. Vidi il suo sguardo abbassarsi, così decisi di seguirlo, finchè non arrivò ai miei polsi, pieni di lividi.
Iniziò a tornarmi in mente tutto. Il bagno, Christian, ciò che aveva provato a fare, io che mi accucciavo a terra per poi svegliarmi in un letto e trovarmi davanti un angelo. 
Ma non era un angelo, era Zayn.
Sentii gli occhi riempirsi di lacrime.
Non riuscivo a muovermi o a dire niente.
Zayn mi abbraccio con delicatezza, per paura di farmi male, contro il suo petto, e lì scoppiai a piangere come una fontana.
'Mi dispiace tanto. Se non avessimo.. e se lui non fosse.. scusami Zayn!' dissi io, singhiozzando contro il suo petto.
'E' tutto a posto, non è successo nulla, ci sono io a proteggerti, e sempre ci sarò, te lo prometto. Non permetterò mai a nessuno di farti più male di quanto già hai dovuto subire. Scusami per non essere arrivato prima.' anche lui stava piangendo, lo sentii dalla sua voce.
Era afflitto, si stava sentendo in colpa per cose su cui non avrebbe potuto far nulla, e non era giusto.
'Quindi.. sei stato tu a picchiare Christian in bagno?' gli chiesi io dopo essermi tranquillizzata e aver alzato i miei occhi verso i suoi.
'Sì, ti ho sentita gridare mentre andavo in bagno e ho visto quello che ti stava facendo quel verme. Se fossi arrivato poco dopo..' la sua voce si spezzò mentre abbassava lo sguardo.
Gli presi il viso con entrambe le mani.
'Tu non devi scusarti di nulla.' iniziai io, con una voce debole per tutto ciò che era successo. 'mi hai salvata, sei il mio eroe e non mi interessa di altro.'
Detto questo posai le mie labbra sulle sue, baciandolo con delicatezza. Poi mi staccai e mi appoggiai nuovamente la testa sul suo petto.
Mi strinsi ancora a lui, più forte di prima, fregandomene del dolore che provavo fisicamente, ero col mio angelo, e nulla mi avrebbe fatta essere più felice.



Non è granchè come storia, però boh, l'altra sera mi sentivo inspirata così l'ho scritta.
Ditemelo pure se fa schifo, giuro che non mi offendo. D:
Salve a tutti. c:

 

 

 

  
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