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Autore: Psychedelic Mushroom    20/05/2012    3 recensioni
E se Bionda si ritrovasse a vivere in una casa che non è la sua?
E se lei e Tom si odiassero?
E se Bill volesse avvicinarsi di più a lei?
E se loro... no vi sto dicendo troppo xD
Se vi ho incuriosito almeno un pò, leggete!
Genere: Fluff, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prima di tutto mi scuso per l'assenza, ma il tempo di postare non lo trovo mai! (scuola -.-'')
Ok questo è il ventisettesimo capitolo e io spero solo che vi piaccia! xD
Buona lettura e recensite!
Grazie in anticipo e grazie per tutte le recensioni e ancora grazie alle solite che recensiscono sempre!
                               BIONDA BECKER.

Sono le 14:20 e Tom sta per tornare da scuola.
Non vedo l'ora di riaverlo qui per poterlo abbraccciare e inebriarmi del suo profumo. Perchè ha un buon profumo di non so cosa. Un profumo nuovo, non l'avevo mai sentito. E' così dolce ed io resterei ore ad annusarlo.
Vado in camera sua visto che Joe si è andato a fare una doccia per scrollarsi di dosso le ore del viaggio.
L'odore di Tom si sparge anche per la sua stanza.
Tom è una persona caotica sia dentro che fuori.
Questa camera è un casino. Sul letto ci sono una marea di vestiti, sulla scrivania c'è il pc , tre cellulari una decina di cappelli, delle lattine di coca-cola e una maglia. Per terra, proprio davanti ai miei piedi, c'è uno scatolo della pizza e più in là altre lattine che gocciolano ancora.
Ma quando le beve tutte quelle cose?
Su un lato della stanza c'è quel sacco da boxe che più volte gli ho detto di buttare, ma lui si ostina a tenerlo lì.
Prima che ci mettessimo insieme, cavolo come è bello poterlo dire, ho scoperto che sa suonare la chitarra e ne ha un paio.
Il letto e sfatto e le coperte cadono ai piedi del letto e toccano per terra.
Le raccolgo e le sistemo sul letto. Mi siedo e mi guardo intorno.
- Amore -
- Tom? - non mi sembra la sua voce, ma forse è stato solo per il fatto che ero completamente immersa nei miei pensieri.
- No, Bionda sono papà... perchè Tom dovrebbe chiamarti amore? - chiede scuotendo la testa e sorridendo.
- Oh... ehm... no... no lui non... ehm... io... non lo so papà mi era sembrata la sua voce - mi alzo e gli vado in contro.
- Ah... che ci fai in camera sua? - ha un tono di voce sospettoso.
Oddio che gli dico? Papà ero qui perchè io e Tom stiamo insieme e lui mi mancava quindi mi sono buttata nel suo letto perchè così posso sentirmi il suo odore addosso?
No, decisamente questa non è la risposta giusta.
- Ecco... io... mmh... - mi guardo un pò intorno per cercare qualcosa che possa darmi una buona ispirazione e vedo i suoi cappelli di mille colori sparsi per la stanza. Voi vi chiedereta che razza di cavolata posso inventarmi, ma io sono piena di risorse. - ...ero qui perchè volevo farmi un paio di foto da mettere su facebook e volevo un cappello, ma non sapevo quale scegliere e quindi mi sono sdraiata a pensare - corro verso la scrivania e prendo un cappello a caso.
- Tu sei pazza... dai vieni giu che è pronto il pranzo - esce sospirando e scuotendo la testa.
Sbuffo e riposo il cappello sulla scrivania.
Ma da dove cavolo mi è uscita una cosa simile? Vabbè, l'importante è che papà se la sia bevuta.
Scendo le scale velocemente e mi siedo a tavola.
Joe si è seduto difronte a me e quello è il posto di Tom.
Perchè non c'è Tom lì?
Vabbè c'è Joe, il mio fratellone.
Non so perchè, ma guardarlo mi mette allegria e anche solo sapere che lui starà con me per un pò mi fa pensare che niente potrebbe rovinare tutto questo.
Cominciamo a mangiare anche se io non ho molta fame.
Prendo un pò di pasta e la assaggio con una lentezza infernale. Prendo un bicchiere e ci verso dentro dell'acqua fresca.
Simone e Joe sembra che vadano molto d'accordo, ma mi sembra anche ovvio visto che mio fratellone un rgazzo abbastanza socevole e comunque è grande e di certo non si crea dei problemi a parlare con la nuova compagna di suo padre come me. Lui è più maturo, ma mi sembra anche logico che sia così perchè in fondo io ho solo sedici anni.
Sorseggio quell'acqua fino a svuotare il bicchiere e dopo poco sento la porta aprirsi e due figure molto simili appaiono dalla porta d'ingrasso.
- Siamo a casa - urla Bill non rendendosi conto del fatto che siamo gia tutti seduti al tavolo.
Entrano nel salone e guardo per qualche istante Bill, ma il mio sguardo passa velocemente su Tom.
E' bello come sempre.
Con quei capelli che scompaiono sotto un cappello nero e bianco, con quella maglia bianca e quel semplicissimo jeans è perfetto.
Io lo sto guardando, ma lui non guarda me.
Il suo sguardo è fisso su Joe.
So a cosa sta pensando.
Glie lo dobbiamo dire?
Ci teniamo il segreto?
Se poi lo scopre e rimane deluso?
Joe si alza e li saluta anche se Tom mi sembra molto freddo e distaccato con lui.
Bill, dopo essersi riempito il piatto con tanta di quella pasta da poter sfamare un esercito, si siede accanto a me come sempre e comincia a mangiare.
Tom si accomoda accanto a Joe e si versa dell'acqua rimanendo in silenzio.
- Allora ragazzi come è andata oggi a scuola? -
- Benissimo mamma... sai quell'interrogazione di cui ti ho parlato stamattina? - Simone annuisce a Bill portandosi una forchettata di pasta alla bocca. - la prof mi ha interrogato e ho preso sette e mezzo... ha detto che avrei potuto prendere otto, ma quell'idiota di Danny mi ha fatto confondere perchè continuava a ridere e a spararmi cavolate nelle orecchie mentre parlavo - gli sorridiamo e lui, fiero di se stesso, comincia a mangiare.
Se a qualcuno interessa Danny è un'amico di Bill.
- Bene... Tom a te come è andata? -
- Che ti frega? - si alza e se ne va di sopra.
Che gli è preso ora?
Simone rimane sorpresa, forse scioccata da quella risposta.
Bill si volta verso di me e io riesco a capire cosa vuole dirmi.
Insieme ci alziamo e, scusandoci, saliamo di sopra.
Mentre saliamo le scale gli chiedo spiegazioni perchè sono sicura che Bill sappia il perchè di quel comportamento.
- Mi ha detto qualcosa su... non so mi ha detto che ha litigato con Andy - a queste parole mi prende un colpo.
Arriviamo alla sua camera e Bill bussa. Lui non risponde, ma noi entriamo lo stesso.
Lo vedo lì, ancora una volta, che tira pugni a quel sacco da boxe.
- Tom - lo chiamo e lui si gira verso di me per un attimo e poi riprende a fare quello che stava facendo prima. - Tom - insisto e lui si gira e mi guarda male.
Perchè mi guarda così?
Che gli ho fatto?
- Tom che ti è successo? - solo adesso trovo il coraggio di avvicinarmi a lui.
- Bill per favore puoi uscire? - Bill sospira ed esce chiudendo la porta.
- Allora? - mi prende per mano e mi porta fino al letto. Ci sediamo.
- Ho litigato con Andreas - abbassa lo sguardo.
- E perchè? - fa spallucce.
Con questo vorrebbe dirmi che non lo sa perchè?
- Tom... perchè non vuoi dirmelo? -
- Ma perchè io non lo so Bionda... me lo sono ritrovato davanti e... e... mi sono incazzato, ok? -
- No, non è ok Tom... perchè? -
- Bionda ti ci metti anche tu ora? Io davvero non lo so... cazzo lui è il mio migliore amico e io lo tratto cossì perchè fa lo scemo - si lascia cadere all'indietro mentre sbuffa e io rimango per un pò lì a guardarlo.
Dopo poco mi sdraio a pancia in giù appoggiando la testa sul suo petto e chiudo gli occhi.
Sento il suo respiro lento e riesco a rilassarmi.
- Ha detto che vuole chiederti di uscire di nuovo con lui - un unico tono di voce: sicuro e calmo.
A sentirlo mi viene spontaneo alzarmi e dargli un bacio.
- Sei geloso - lo prendo un pò in giro per farlo sorridere un pò.
- Bionda ma che dici... non sono geloso -
- Ooh invece lo sei... sei geloso anzi gelosissimo e tu non sopporti che Andreas mi ronzi intorno - gli dico ridacchiando e pizzicandogli i finchi.
- Bionda dai non è vero - gli sorrdio e alzo un sopracciglio. - ok forse un pò - rido e gli do un bacio.
- Tom non ti devi mettere nei casini per questo... il preside ti ha dato un'altra apportunità e tu non devi spreacarla, ok? - divento seria e lui dopo aver esitato un pò, annuisce.
Restiamo a coccolarci ancora un pò, poi decidiamo di andare dagli altri.
Nel salone c'è un'aria pesante e sono tutti così freddi e distaccati.
Il pranzo continua così, in silenzio.


                          * Nel pomeriggio *

Ho appena finito di fare i compiti per domani e ora non so cosa fare.
Scendo e nel salone trovo Bill e Joe che giocano a qualche stupido gioco alla Wii.
Mi siedo sulla poltrona e li guardo.
Subito, però, sento la porta aprirsi e mi giro.
Vedo papà entrare e richiudersi la porta alle spalle.
Che ci fa qui?
Non dovrebe essere a lavoro?
- Papi come mai non stai a lavoro? - gli chiedo alzanodmi.
- Perchè vi devo parlare in privato di una... quella cosa... puoi andare a chiamare Tom? -
Quella cosa sarebbe la proprosta di matrimonio?
Se è questo vuol dire che c'è qualcosa che può rovinare la mia giornata.
Vado in camera di Tom con lo sguardo basso e lui sta seduto sul davanzale della finestre a fumare.
- Tom - lo chiamo tristemente.
- Hey... che hai? - velocemente spegne la sigaretta nel posacenere e viene verso si me.
- Papà -
- Che gli è successo? -
- No, niente.. è che... sta di sotto e mi sa che ci vuole parlare del fatto... del matrimonio - sospiro e lui continua a guardarmi senza dire niente.
- Vieni qua - mi stringe fra le sue braccia come non ha mai fatto prima e io non posso fare a meno di farmi il più piccola possibile e farmi sovrastare da tutte le emozioni che mi scuotono dalla testa ai piedi.
Sono triste perchè se papà e Simone si sposano non potrò più stare con Tom e anche perchè, una volta dichiarati marito e moglie, la mia vecchia vita si spezzerà e ne comincerà un'altra.
Forse sarà difficile affrontare tutto, ma se questo rende felice papà a me sta bene.
In fondo sono stata io a dire a papà che poteva chiederglielo quando voleva, ma ancora non stavo con Tom.
E' inutile cercare di non piangere perchè è triste.
Avete mai provato a separarvi da qualuno che conta davvero molto per voi?
Avete mai provato a separarvi da chi vi fa sorridere anche solo perchè c'è?
Avete mai provato a separarvi da quella persona che vi fa star bene?
Io mi sono separata già una volta da una persona che amavo e continuo ad amare più di me stessa: mia mamma.
Lei, solo lei ora può darmi la forza di andare avanti.
Può sembrare stupido, ma quando sto male io penso a lei e a quello che vorrebbe.
Io credo che lei andando via abbia lasciato un grande vuotoche adesso, con Tom, si era colmato del tutto e stavo bene.
E vissero felici e contenti?
Ma chi cazzo l'ha detta questa stronzata? 

  
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