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Autore: LenharaCartilia    20/05/2012    2 recensioni
Due capitoli per cambiare la storia di One Piece
Due capitoli perchè Ace e Satch vivano di nuovo
Due One Shot nate da un lungo discorso fatto sul rapporto tra le azioni delle persone e le trame delle storie.
Dedicata a LaCla , la signorina che mette pulci nelle orecchie alle persone.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Regole 




Se ne stava lì, senza dire nulla, senza fare nulla.
Distratto come al solito , o forse dedito ad osservare a per l'ultima volta la  Moby.
L'unico figlio con cui Barbabianca aveva fallito.
Ian se  ne stava seduto tranquillo a capo del tavolo da solo.
Isolato.
Consapevole che  aggredire un compagno di ciurma era passibile di una grave punizione.
Teach giaceva in infermeria rischiando di perdere una mano ed imprecando contro il mondo, sputacchiando minacce  e pianificando omicidi.
Non aveva detto molto il nuovo mozzo della quarta flotta, e nemmeno a Satch molte cose di quella notte erano chiare.
Ian non si era discolpato e non aveva risposto alle loro pressanti domande.
perchè un gesto simile?  per quale motivo?
Ian si era agitato  solo a vederlo tra le sue mani,aveva guardato storto il vegetale prima di aprire bocca
"Gettalo via Satch-san, quel frutto è pericoloso"
Aveva chiesto spiegazioni per quella strana affermazione, ma Ian non era mai stato un tipo loquace.
Aveva scosso la testa:se non lo vuoi gettare mangialo ora che l'hai trovato, subito, prima che qualcun'altro lo venga a sapere"
Satch non lo aveva ascoltato
Aveva riso con  quel suo tono gioviale,ignaro dell'avvertimento.
Perchè preoccuparsi per lui se era davvero capace di uccidere un fratello per averlo?
Eppure era in equivocabile ciò che il comandante aveva visto
Sentirsi gettato a terra nel buio della notte ,dopo una serata di feste, e sentire spari ripetuti.
La schiena  di Ian che si confondeva con il nero della notte ed il brillio delle rifiniture dorate della pistola.
un coltello a terra insieme ad un Teach sanguinante ed urlante di dolore.
Era stato veloce
Non per niente  Ian era  il "Ghepardo del Nord"
Si era fiondato nella cabina  mettendola a soqquadro fino a trovarlo, Satch l'aveva fissato inorridito. Ma se in un primo momento aveva pensato che il giovane sapesse qualcosa e volesse  tenere per se quel frutto, si era ricreduto.
Sfrecciando via dalla cabina lo aveva visto inciampare nel corpo massiccio di Teach e lottare contro il compagno,disperatamente, in un groviglio di corpi in cui la mano di Marshall avvinghiata al suo collo l'aveva quasi fatto diventare cianotico.
Il frutto era scivolato dalle sue mani e rotolato vicino alla balaustra  mentre il ragazzo tentava disperatamente di liberarsi dalla presa di serpente dell'altro.
Quello era la chiave di ogni cosa, poteva davvero, persino spingere due fratelli a lottare sino all' ultimo respiro.
In un ultimo scatto disperato Ian aveva scalciato ed il frutto era caduto destando la  disperazione del suo comandante e di Marshall.
Si era inabissato nelle profondità degli abissi marini con un sonoro ploc di sottofondo.
L'avevano guardato, paralizzati, discendere preciso come un piombino di canna da pesca.
Se davvero voleva quel frutto , perchè buttarlo fuoribordo? un gesto estremo?
Teach si era gettato immediatamente in mare per tentare di recuperarlo, seppur ferito, ma era irrimediabilmente perso.
Ian non si era minimamente  scomposto; con un braccio rotto e quattro costole incrinate dallo scontro con Teach, la sua prima preoccupazione era stata quella di chiedergli : "sei ferito Satch-san?"
Perchè una domanda simile?  Perchè chiedere una cosa del genere se poi davanti al Babbo aveva ammesso di volerlo uccidere?
Perchè anche Teach fosse tanto interessato al frutto non riusciva a spiegarselo. O meglio lo sapeva, ma la soluzione era talmente  terrificante da minare tutte le convinzioni  che Barbabianca aveva inculcato ai suoi uomini
Loro erano una famiglia giusto?
Le regole della nave erano chiare, chi  trovava un Frutto del Diavolo se lo teneva,poteva farci di tutto.
Giocarselo a poker, venderlo
O acquisirne i poteri.
Teach l'aveva accusato di essere un traditore assassino e Ian non aveva negato, per quanto potesse essere messa in discussione quell'affermazione
Quale traditore avrebbe chiesto alla vittima se si fosse fatto male?
Quell'azione non era una bravata, non era un litigio finito male.
C'era qualcosa di losco sotto
Persino Marshall si era stupito nel sentirsi dare ragione dal diretto interessato.
Eppure le accuse di Teach non lo convincevano
C'era qualcosa di marcio nelle sue giustificazioni.
Ma ormai la punizione era già stata decisa, nonostante i segni equivocabili di un segreto tra di loro.
Ian sarebbe stato abbandonato su di un'isola  completamente deserta con acqua  e cibo per una settimana
Più un solo colpo nella canna della pistola.
Era la regola, e le regole vanno sempre rispettate.


  
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