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Autore: Raika    20/05/2012    1 recensioni
"Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona." (D. Alighieri)
Una raccolta di storie d'amore in un modo in cui l'amore è l'unica arma.
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Elena e Cooper

Dolore.. Intenso e lacerante dolore.. Freddo.. Glaciale freddo.. Ancora dolore.. Distruttivo dolore..

Apri gli occhi. 
Il dolore è scomparso.. Era solo un sogno?
Si.. O forse no?
Ti guardi intorno cercando di capire dove sei. Sei in un prato, un verde prato dai colorati fiori profumati. Un prato bellissimo, di quelli che si vedono nelle fiabe e che tu non conosci. 
Non sai dove sei, ma non hai paura. Forse sarà il cielo limpido o forse le voci di bambini in lontananza, ma quel luogo non ti spaventa, anzi ti rassicura. E senza ben sapere perché, sorridi.
Ti alzi in piedi e le tue vesti scivolano sul tuo corpo, sorpresa ti osservi: indossi un abito in stile ottocentesco, verde e bianco.. Tu adori il verde, riprende il colore dei tuoi occhi. Con delicatezza, come se avessi paura di rovinarlo, accarezzi il tessuto, è morbido al tatto, deve essere prezioso.. Troppo prezioso.. In che epoca ti trovi?  
<< Elena >> 
Al suono del tuo nome ti volti. Verso di te sta venendo un giovane, un giovane bello come il sole - almeno per te - e che tu conosci fin troppo bene.
Allora è davvero un sogno..
<< Elena >> ripete. << Andiamo. >>
Tu lo guardi senza però muoverti, sta davvero dicendo a te? Ma certo, quante altre Elena si trovavano in quel posto.
Annuisci e sollevando leggermente da terra la gonna lo segui. Lui ti aspetta porgendoti la mano, è la prima volta che lo vedi fare una cosa del genere, non è certo il tipo. Cooper non è il tipo per molte cose. 
Camminate in silenzio, per lungo tempo, l’una di fianco all’altro. Camminate e tu non puoi fare a meno di fissare il suo volto. Lui guarda diritto di fronte a sé, incurante dei tuoi occhi di smeraldo che lo osservano, tranquillo e deciso come un cavaliere che scorta la sua dama.
O almeno è ciò che appare a te.  
Perché tu non lo sai, ma sotto la corazza il tuo condottiero trema. Egli freme al solo tocco della tua mano.. Egli ansima quando il tuo profumo gli invade le narici.. Strugge di desiderio vedendo le tue forme.
Ma tu questo non lo puoi sapere, perché tu conosci solo l’altro Cooper, quello reale, quello dal cuore di ghiaccio, quello cinico e bastardo.. Quello che ha distrutto i tuoi sogni.
E adesso lo osservi al tuo fianco, consapevole che quando ti sveglierai niente di ciò è stato reale. Cosciente che in realtà è solo un sogno, un bellissimo, ma illusorio sogno.
<< Cosa vuoi fare? >>
Tu lo guardi sorpresa, non ti ha mai chiesto cosa volevi fare, i vostri incontri si svolgevano tutti nello stesso modo.
Alzi le spalle senza saper cosa scegliere. 
<< Tu? >>
Cooper sorride. << Io vorrei baciarti. >>
Senti il cuore fermarsi all’improvviso per poi riprendere a battere all‘impazzata, come se volesse scoppiare. Ti fa sempre quell’effetto.
<< Allora fallo. >>
Lui sorride di nuovo e il suo volto si irradia di disarmante bellezza.  E’ così bello quando lo fa, tu non sai resistergli.. Nessuna sa resistergli.
Senti una morsa alla bocca dello stomaco, un crampo.. Come se qualcuno stesse provando a strappartelo via.. 
Improvvisamente prendi coraggio - inconsciamente sai che è la tua ultima occasione - e lasciando la sua mano ti fermi.
Cooper fa lo stesso guardandoti con i suoi occhi di ghiaccio, quei penetranti occhi d’argento.. Freddi e taglienti, che sempre ti hanno affascinata e allo stesso tempo intimorita.
Deglutisci. Il solo pensiero di ciò che stai per fare ti fa tremare, non hai mai fatto una cosa del genere, non tu.. Non la dolce e ingenua Elena.   
Ma sai che devi farlo, non sai perché, ma sai che è la tua ultima occasione.. Che al tuo risveglio non ne avrai più il coraggio.. Non avrai più tempo..
Lentamente ti avvicini, poggiando tremante le mani sul suo petto. Senti il suo torace alzarsi a ritmo irregolare sotto il suo tocco.. Lo innervosisci.. Lo ecciti.
Delicatamente ti avvicini alle sue labbra.. Splendide e fini labbra..  Così abili a baciare.. Così abili ad accarezzare.
La distanza tra voi diminuisce e tu senti il suo corpo fremere per l’attesa, ti è sempre piaciuto sentire la sua impazienza quando ti toccava, ti faceva sentire desiderata.
Le vostre labbra finalmente si incontrano.. Tu le poggi su di lui prudentemente, accenni appena un bacio, come se avessi paura di farti male, di scottarti..
Ma a Cooper non basta.. Cooper vuole di più.. Lui ti desidera, ti ha sempre desiderata e tu lo sai.
Le sue mani si serrano intorno alla tua vita come una morsa, ma tu non hai paura, hai sentito quella stretta milioni di volte.. Così come le sue labbra.. Quelle esperte e sensuali labbra sottili.
Cooper ti bacia con passione, ti bacia a lungo e ripetutamente. Ti bacia con impeto, quasi come volesse inglobarti in sé e le vostre labbra si uniscono in una perfetta unione, in un’armonica fusione, come fossero l’una la metà dell’altra, come fossero nate per stare insieme. 
Lasci che lui continui ad accarezzarti, ogni suo tocco manda il tuo stomaco su di giri, ogni suo bacio ti allontana sempre di più dalla ragione.. Sei pronta ad abbandonarti di nuovo a lui? Si..  In fondo lo sei sempre stata. Ma lo sei davvero?
No.. Non di nuovo.
Con immenso sforzo ti sciogli dal protettivo abbraccio di Cooper, lui ti guarda senza capire e tu ti senti fragile.. Debole.. Bisognosa di difesa.
Cooper lo sa, lui ti conosce molto meglio di quanto ha sempre dato a vedere e di nuovo ti racchiude tra le sue braccia. Ormai sa come funziona, ha capito come deve comportarsi.. Non sbaglia più, non fa più passi falsi. Sa come gestirti e questo lo rende padrone di te.
Ma tu non puoi, ne vuoi, cedere di nuovo. Ma come fare? Come resistere alla tentazione?
Tu sai la soluzione, l’hai sempre saputa: scappare. Fuggire lontano.. Lontano dal lupo.
E tu scappi.
Inizi a correre veloce come una lepre e tutto in un attimo diventa un gioco. Tu la preda e lui il cacciatore.. Infondo tra voi è sempre stato così.. Tu sei sempre stata il premio da conquistare..
Tu fuggi, fuggi lesta, ma ciò che provi non è paura.. Vuoi scappare.. Vuoi andare lontano, ma ancor di più vuoi essere catturata.. Desideri essere riconquistata.
Senza sapere perché scoppi a ridere. È una risata fragorosa la tua, volutamente rumorosa.. Vuoi che lui la senta, che capisca il tuo messaggio.
E Cooper lo capisce.
È anche questo che ti è sempre piaciuto di lui, la sua innata capacità di prevederti, come se riuscisse a leggerti nel pensiero, forse perché tu sei prevedibile.
Scappi Elena, scappi fino a quando le mani del tuo cacciatore non ti afferrano ed entrambi cadete a terra.
Insieme rotolate tra i fiori profumati e tu ridi, ridi a crepapelle, contagiando pure Cooper.
La sua risata è strana, non lo avevi mai sentito ridere, però ti piace. Ma questo non è una novità, tutto adori di lui.
Lui adesso è sdraiato su di te e i suoi occhi d’argento sono fissi nei tuoi, ti senti a disagio sotto quello sguardo indagatore, ti senti nuda, nuda nell’anima, come se con la sua profondità riuscisse a scrutarti dentro, nell’antro più oscuro del tuo spirito.
Cooper sorride, capisce il tuo disagio e lentamente si alza.
Tu lo osservi compiere quel semplice gesto e un senso di ansia ti attanaglia le viscere, hai paura di essere abbandonata.. Di nuovo.
<< Andiamo. >>
Sentendo quelle parole senti il tuo fardello svanire e sorridendo lo segui. Di nuovo ti porge la mano, che tu accetti e insieme camminate per il verde prato.
La vostra destinazione però questa volta è un Salice Piangente all’ombra del quale un picnic vi aspetta. 
Sei sorpresa, non ti ha mai preparato da mangiare.. Ad essere sincera sono molte le cose che Cooper non ha mai fatto per te.
Ti siedi al suo fianco ed insieme mangiate. Pranzate senza scambiare molte parole, a lui non piace parlare, solitamente se te che racconti, ma questa volta non hai niente da dire, sei come svuotata, ma non ti importa.
Lui ti guarda, ha già finito le sue portate, ti senti a disagio a mangiare l’uva di fronte a lui, il suo sguardo ti trasmette erotismo e il semplice fatto di avvicinare gli acini alle labbra ti sembra un invito.
Cooper sorride e la sua bocca assume una sensuale curva maliziosa. Ti prende dalle mani il frutto e lentamente inizia ad imboccarti. Le sue dita sfiorano volutamente le tue labbra, le quali sono costrette a ricoprirle di leggeri baci, lui sembra divertirsi in quel gioco di velati doppi sensi, sembra goderne.
Tu sei imbarazzata, ma allo stesso tempo ipnotizzata. Non puoi fare a meno di toccare le sue dita e quando l’ultimo acino ti viene passato per mezzo delle sue labbra tu dischiudi le tua. 
Egli si avvina alla tua bocca donandoti il frutto con un bacio, un bacio diverso da tutti gli altri, non passionale né disperato. Un bacio spiazzante, un bacio premuroso.
<< Per sempre >> ti sussurra all’orecchio.
Tu sorridi, sai che non è vero.
In lontananza un fischio squarcia l’aria. Tu sai che è un messaggio, un messaggio per te: è ora di andare.
<< E’ stato bello. >>
<< Anche per me. >>
<< Adesso devo partire. >>
<< Lo so. >>
Sorridi. << Tu sai sempre tutto. >>
Le labbra di Cooper si incurvano. << Arrivederci. >>
Tu scuoti la testa. << Addio. >>
E dopo un lieve bacio ti allontani senza ben sapere quale direzione seguire.
Non sai perché, ma sai di dover andare sempre dritto. Così fai e senza renderti conto di come arrivi in una vecchia stazione, di quelle che si vedono nei film in bianco e nero, dove gli amanti si salutano sventolando fazzoletti e le famiglie corrono dietro ai loro cari finché la locomotiva non sparisce.   
Intorno a te c’è solo un binario - non hai molta scelta su dove andare - e quando arriva il treno vi sali senza esitazione. 
Improvvisamente ti scopri eccitata all’idea di partire su un treno a vapore, è sempre stato il tuo sogno affacciarti ad uno dei finestrini e sporgere la testa al di fuori per osservare la stazione allontanarsi.
Senti il capo treno annunciare la partenza, è ora di andare, lo sai. Stranamente non provi inquietudine o tristezza, sai solo di dover partire, il resto non conta.
La locomotiva inizia a muoversi e tu seduta nel tuo scompartimento appoggi la testa al vetro, adesso ti senti incredibilmente stanca, così chiudi gli occhi.
Morfeo ti accoglie tra le sue braccia poco dopo.

Dolore.. Intenso e lacerante dolore.. Freddo.. Glaciale freddo.. Ancora dolore.. Distruttivo dolore..

Apri di nuovo gli occhi.
Il dolore di nuovo è scomparso.. Era solo un sogno?
Si.. O forse no?
Dove ti trovi adesso? Ancora non lo sai..  Di fronte a te vedi un bianco soffitto, probabilmente di un luogo che non conosci.
Lentamente abbassi lo sguardo, il tuo corpo adesso è ricoperto da un anonimo e scadente lenzuolo candido. Dove diavolo ti trovi?
L’ansia e la paura incominciano a farsi largo nella tua mente.. Scene lontane ti tornano alla memoria: Cooper.. Luci.. Dolore.. Un uomo con una mascherina.. Lacerante dolore..
Cosa è successo? Dove ti trovi?
La paura si è impadronita di te ormai. Hai un brutto presentimento e le tue sensazione raramente sbagliano.
Sospiri. Vuoi scoprire cosa sta succedendo? Alzati.
Con estrema lentezza provi ad issarti a sedere, riuscendoci senza problemi. Bene, sei a metà dell’opera. Adesso provi ad alzarti in piedi.
La paura di non riuscirci ti fa chiudere gli occhi e solo quando sei sicura di essere davvero sulle tue gambe gli riapri. 
E’ stato facile, ti sei preoccupata per niente, sciocca e paurosa Elena. Non cambierai mai. Stai bene, non c’è niente di cui aver paura, ti sei alzata ed è stato facile, stai bene, bene come non lo stavi da molto, ti senti leggera.. Leggera e quasi.. Incorporea.
Incorporea.
Immediatamente abbassi lo sguardo su di te e ciò che vedi ti lascia di sasso. Tu sei stesa su un letto, hai il volto pallido e le coperte ti coprono immobili fin sopra il seno. Ma se tu sei stesa su quel materasso allora perché ti percepisci in piedi?
Sconvolta ti porti una mano al volto, il tuo viso è lì, lo senti, lo tocchi, così come le tue braccia, le tue gambe, i tuoi capelli.. Tu sei lì, in piedi su quel letto dove un’altra te dorme. Perché sta dormendo, vero Elena?
Ma si, è ovvio che sta dormendo, che stai  dormendo, è più che logico. Quale altra spiegazione potrebbe esserci altrimenti?
Tu in realtà stai dormendo, stai riposando beatamente e quello è soltanto un sogno, un incubo da cui puoi risvegliarti quando vuoi.
Anzi, adesso chiudi gli occhi e quando li riapri sarai cosciente, è più che logico.
Tu abbassi le palpebre e il mondo intorno a te torna ad oscurarsi, adesso non ti resta che alzarle di nuovo e tutto tornerà normale. Tu però non hai il coraggio di farlo, inconsciamente sai che c’è qualcosa che non va e quella consapevolezza ti terrorizza.
Senti aprirsi una porta lì vicino e qualcuno avvicinarsi a te, o forse alla te addormentata.
Immediatamente apri gli occhi, allora ti sei svegliata! Se c’è qualcuno lì con te devi per forza essere tornata cosciente, era solo un maledettissimo incubo!
Con un sospiro di sollievo ti volti verso l’ospite, ma quando lo vedi il sangue ti si gela nelle vene.. Sempre che tu abbia sempre il sangue nelle vene.
Cooper.
Cooper si avvicina a testa bassa verso il letto e lentamente si accomoda sulla sedia lì accanto. Non dice niente, non prova a svegliarti, rimane solo a guardarti in silenzio.
Perché non fa niente? Perché non ti sveglia?
Disperata lo guardi negli occhi per cercare di capire cosa pensa: le sue pozze d’argento sono una maschera di dolore. Per la prima volta da quando lo conosci vedi quello sguardo lucido.
<< Cooper.. >> sussurri, ma il tuo sussurro non sembra essere udito.
Alzando il tono di voce provi a chiamarlo di nuovo con lo stesso effetto, ancora ritenti e ancora e ancora, fino a gridare a squarciagola il suo nome, ma lui non ti sente.
La disperazione, il terrore, l’ansia crescono dentro di te e in preda al panico corri di fronte allo specchio in fondo alla stanza. Toccandoti il volto ti specchio, ti specchi più volte provando le varie angolazioni.. ma il tuo riflesso non compare nel vetro.
Non hai più un’immagine.. Non sei più..
Con mano tremante provi a toccare la superficie, hai paura a sfiorarla, ma devi farlo, devi capire.. Lentamente ti avvicini ad essa, sempre più piano fino a toccarla, o meglio oltrepassarla.
Sgrani gli occhi fissando inorridita le tue dita scomparire nello specchio.
Non hai più un corpo.
Perché non hai più un corpo?!
Disperata ti volti verso il letto dove l’altra te sta dormendo. Devi svegliarla, devi svegliarti.
Corri verso l’altra te - senza renderti conto che in realtà stai fluttuando - e angosciata sali sopra il letto. Ti accorgi di non lasciar segno della tua presenza sulle lenzuola e questo ti angoscia ancor di più. 
Provi a sfiorare la pelle dell’altra te.. Lentamente.. Delicatamente.. Ma è tutto inutile, la tua mano oltrepassa il tuo corpo. Non puoi toccarti, non sei più corporea.
Senti qualcosa infrangersi dentro di te, non sai cos’è, sai solo che fa male.. Terribilmente male.
Non sai cosa fare.. Vorresti piangere, ma non puoi farlo, le lacrime sono corporee e tu non lo sei più. Vorresti gridare, ma a che servirebbe? Nessuno può sentirti. Vorresti.. Vorresti cosa? Non lo sai più..
Senti qualcuno muoversi al tuo fianco, è Cooper, ti eri dimenticata di lui. Ha il volto nascosto tra le mani e il corpo impercettibilmente scosso. Sta piangendo? 
Inclini il tuo volto per riuscire a vederlo meglio.. Si sta piangendo. E’ la prima volta che lo vedi piangere per te, che lo vedi piangere in generale.
Incurante del fatto che non lo puoi toccare allunghi una mano di fronte per sfiorargli le dita. Questa volta ci riesci, ma forse era meglio avessi fallito..
Una serie di immagini ti tornano alla mente: Cooper che fa l’amore con un’altra.. Lui che si accorge di te.. Le tue lacrime.. Le sue mani che cercano di fermarti.. Tu fuggi piangendo.. Lui ti segue in strada.. Litigate.. Tu piangi e gridi.. E poi scappi.. Due fari abbaglianti.. Un dolore immenso..
Ora ricordi, ora capisci.
 << Mi dispiace.. >>
È Cooper che ha parlato. Tu lo guardi, non ha più il volto nascosto, adesso puoi vedere la sua espressione, ora puoi vedere il suo dolore.
<< Sai Elena, non te l’ho mai detto, ma io.. ti amo. >>
Senti una stretta coglierti il cuore, o ciò che ne è rimasto almeno.
Cooper ti accarezza il volto, il tuo volto corporeo.
<< Non lo hai mai saputo, ma.. >> La sua voce si spezza e una parte di te con lui, non lo hai mai visto così. << Sono sempre stato un coglione. Avevo paura.. Paura di innamorarmi a tal punto da non poter fare a meno di te e per questo ti tenevo lontana. >>
Guardi i suoi occhi inumidirsi. Anche i tuoi lo sono, ma a differenza sua, tu non puoi piangere, anche se lo vorresti.
<< E’ tardi ormai, lo so, però vorrei che sapessi che è colpa mia.. che non potrò mai perdonarmi quello che ti ho fatto. Elena.. Ti amo.. >>
Senti le sue parole rimbombarti nelle orecchie come un persistente e crudele eco.
Ti amo.
Hai sempre sperato di sentirle pronunciare dalle sue labbra, lo hai sempre desiderato. Adesso che finalmente te le ha sussurrate però tu non puoi gioirne.. Ormai è troppo tardi.. Ormai tu non esisti più..
Senti qualcosa strapparsi al tuo interno e improvvisamente il mondo intorno a te comincia a vorticare.
Hai paura. Che sta succedendo?
Tutto si annebbia.. Ti senti trascinare via, come se qualcosa ti stesse risucchiando.. Imperterrita provi a resistere aggrappandoti alle parole di Cooper, al suo “ti amo”. Ma è tutto inutile.. Ormai è troppo tardi Elena..
Il mondo intorno a te diventa nero.. È finita, lo sai, ma non lo vuoi accettare.
Ormai è troppo tardi, ormai sei morta Elena..
Perché tu sei morta, vero Elena?
O forse no..
<< Elena! >>

   
 
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