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Autore: BabyBeautifulAngel    20/05/2012    0 recensioni
Non conoscevo affatto quel ragazzo e non volevo conoscerlo... Era odioso, arrogante e presuntuoso... Anche se, dovevo ammetterlo era tremendamente affascinante...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La mattina dopo avevo un  mal di testa tremendo, mi piaceva bere, mi aiutava a sciogliermi un po’ e a divertirmi, ma la mattina dopo me ne pentivo sempre… Considerando poi com’era andata la serata forse avrei potuto evitare… Le altre ragazze erano già sveglie e pronte per andare a scuola… “ Ehi Susan hai un’aria sconvolta… Tutto ok?” ecco Julie che come sempre trovava sempre le parole giuste per abbattermi sempre di più… “Ho un terribile mal di testa, ma niente predica…” ammisi mio malgrado, sapevo cosa pensavano le mie amiche a proposito della mia passione per gli alcolici ma l’ultima cosa di cui avevo bisogno quella mattina era una ramanzina… “Va bene non ti diremo niente, anche perché sai già cosa pensiamo a riguardo, vatti a preparare altrimenti faremo tardi”… Emily aveva ragione, dovevo muovermi o saremmo arrivate tardi… “Vado”… corsi a prepararmi e in 10 minuti ero pronta, uscimmo di casa e ci dirigemmo verso la nostra tortura giornaliera… Prima ora Matematica, perfetto modo di iniziare la giornata… Arrivammo proprio al suono della campanella e ci dirigemmo in classe, l’ora sembrava non passare mai, tanto che quando suonò la campanella pensavo fosse già finita la giornata, invece era solo all’inizio… Andammo alla lezione successiva, e poi all’altra ancora, arrivate alla fine delle lezioni ero distrutta. Il mal di testa non mi aveva abbandonato nemmeno per un secondo e non vedevo l’ora di tornare a casa per riposarmi un po’… Uscimmo da scuola e proprio di fronte al cancello notammo una bellissima macchina, una Maserati gt cabrio, uno spettacolo insomma… E appoggiato a questa meraviglia c’era un ragazzo altrettanto bella quale Michael, non mi stupii di vederlo lì, aveva un appuntamento con Haley ed era venuto a prenderla da scuola, al suo fianco c’erano anche i suoi amici Mark, Edward e,purtroppo per me, anche Josh… “Ehi ragazzi cosa ci fate tutti qui?” fu Emily a parlare, e Mark rispose: “ Niente, abbiamo pensato di portarvi a pranzo fuori, che ne pensate?” Io ovviamente non ero inclusa, dato che non avevo fraternizzato con nessuno dei ragazzi… “Bè io allora vado a casa, ci sentiamo dopo ragazze, ciao ragazzi..” Feci per girarmi quando la voce di Michael mi richiamò all’attenzione.. “No Susan vieni anche tu con noi, abbiamo deciso di portarvi tutte a pranzo, te inclusa… Sarà un pranzo tra amici, vedrete ci divertiremo, salite in macchina..” Bene addio riposo, avrei dovuto aspettare ancora prima di potermi rilassare un po’… “Ehi ma non ci entreremo mai tutti e otto lì dentro, in massimo possiamo farcela in sei…” Fu Julie a fare questa giusta osservazione, in effetti la macchina era un po’ piccola per otto persone… “Tranquille, Josh è venuto con la sua moto…” Mi girai e vidi parcheggiata vicino al cancello della scuola una Kawasaki ninja 600, era splendida, il sogno della mia vita… Io amavo le moto sportive, e quella era sicuramente quella che preferivo… Mi sembrò di sognare, era anche del mio colore preferito, blu… Ero letteralmente su di giri, e le mie amiche se ne resero conto, loro sapevano quanto amavo le moto, quanto amavo quel modello di moto… “Ehi Susan vai tu con la moto, sappiamo quanto ti piacciono e non vogliamo toglierti questa grande occasione di salire su una ninja…” In quel momento amai Haley come non mai… Loro salirono in macchina, ma prima Michael si rivolse a Josh dicendogli qualcosa che non sentii e poi partirono… Ehi un momento, Josh, la moto era sua, ciò significava che mi toccava andare con lui… L’idea di salire su quella moto ora non mi allettava più così tanto… “Allora ragazzina che fai sali?” ancora con quel dispregiativo, ma chi si credeva di essere… Povera me dovevo salire sulla mia moto preferita che però era guidata dal ragazzo più odioso che avessi mai incontrato… “Prima di tutto ho un nome io, mi chiamo Susan e gradirei che tu usassi il mio nome per rivolgerti a me e non questi stupidi nomignoli che ti fanno sentire figo ok?”sputai questa frase con tutto il veleno che avevo in corpo,inutile, questo ragazzo faceva uscire la parte peggiore del mio carattere… “Ora lanciami il casco e partiamo..” mi lanciò il casco con poca delicatezza ovviamente.. “Modera i toni con me…” Ma con chi credeva di avere a che fare, con una bambina di 6 anni?!?! Mmm che nervi… “E tu smettila di trattarmi come una bambina!” Proprio non ce la facevo a non rispondergli, doveva capire che non ero una bambina e doveva smetterla di trattarmi come se lo fossi, non mi conosceva neanche… Salii sulla moto più nervosa che mai,non mi sarei nemmeno goduta il viaggio visto chi guidava… Partì e io dovetti reggermi a lui, quelle moto non sono fatte per andare piano ed era proprio quello il bello… Quando poggiai le mani sui suoi fianchi mi sentii un po’ in imbarazzo, d'altronde ero su una moto con uno sconosciuto… All’improvviso lui prese una delle mie mani e la poggiò sul suo addome… “Reggiti decentemente, non voglio averti sulla coscienza… E poi tranquilla che non mordo..” Avvampai improvvisamente sentendo quell’affermazione, lo sapevo che non mordeva ma mettergli le mani addosso, diciamo così, mi metteva in imbarazzo ma non potevo fare altro o sarei caduta dalla moto… Allacciai così le braccia intorno al suo addome,che sembrava essere molto muscoloso,e ripartimmo… Dieci minuti dopo eravamo davanti ad una tavola calda molto carina, entrammo e gli altri avevano già preso posto… “Ce l’avete fatta finalmente, stavamo iniziando a pensare che ci avreste dato buca per mangiare qualcosa da soli…” a quell’affermazione avvampai, ma come potevano pensare una cosa del genere… “Non dire sciocchezze Michael, sai che sono qui solo perche mi ci avete trascinato..” mi girai per guardare Josh, non potevo credere a quello che avevo sentito… “Nessuno può obbligarci a fare cose che non vogliamo… sempre se siamo in grado di riconoscere le cose che vogliamo da quelle che non vogliamo,sia chiaro..” Quella frase mi uscì spontanea, non mi resi nemmeno conto di quello che stavo dicendo… “So quello che voglio e non è qui…” che arrogante, nessuno lo voleva… “La porta è li infondo, sei libero di andare…” non lo sopportavo, era più forte di me… “ E poi tu come torni a casa?” il tono che assunse porgendomi quella domanda fu di una sicurezza incredibile, ma io non ci misi niente a smontare quella sicurezza… “Faccio due passi molto volentieri tranquillo…” tutto pur di non dover più stare con lui… “Ragazzi dai basta, siamo qui per conoscerci e per mangiare… Non litigate… e poi tu Susan abiti dall’altra parte, quindi non fare la sciocca visto che sta anche iniziando a piovere…” maledetta Julie, doveva sempre cercare di controllare la situazione… Abbandonai ogni speranza che Josh se ne andasse… Iniziammo ad ordinare e dopo 10 minuti stavamo mangiando e ridendo tutti insieme, o meglio loro stavano ridendo, io ero nervosa e il mal di testa era peggiorato.. Non potevo di certo negare però che i ragazzi erano stati davvero carini ad invitarci fuori a pranzo, erano molto simpatici e gentili, ovviamente tutti tranne Josh… Lui fu molto silenzioso durante tutto il pranzo, era un ragazzo molto misterioso e,dovevo ammetterlo, quell’aria misteriosa un po’ mi affascinava… Finimmo di pranzare e ci incamminammo verso l’uscita della tavola calda fermandoci però prima alla cassa, i ragazzi si offrirono di pagare il loro conto e quello di una delle ragazze, così Edward pagò anche il conto di Julie, Mark quello di Emily, Michael quello di Haley… Io non volevo che Mr Simpatia pagasse anche per me quindi estrassi il portafoglio per pagare ma lui me lo strappò dalle mani… “ Non fare la bambina, pago io… Non sono così pezzente…” dovevo restare calma, o l’avrei ucciso… Uscimmo dal locale e i ragazzi e le ragazze si diressero verso la macchina, ma prima Edward ci propose di andare al cinema tutti insieme sabato… Le ragazze accettarono immediatamente, io invece ero un po’ titubante, d'altronde erano delle semicoppiette e io non centravo molto… Mark notò la mia titubanza e stava per dire qualcosa quando Emily lo tranquillizzò dicendogli che ci sarei stata anche io… Detto ciò salirono in macchina e partirono… Io non avevo nessuna intenzione di tornare a casa con Josh così mi incamminai verso casa che, dovevo ammetterlo, era un po’ distante ma camminare mi avrebbe fatto bene… Lui però non sembrava tanto contento della mia decisione… “ Dove stai andando? Salta in moto che non ho tempo da perdere…” chissà se aveva mai sentito parlare di gentilezza ed educazione… “ Tranquillo non serve che tu lo perda, puoi andare io farò quattro passi..” anche mille pur di starti lontana, pensai tra me e me.. “Dimostri sempre di più di essere una ragazzina… avanti sali…” sapeva proprio come farsi odiare.. Quell’affermazione mi fece infuriare…  “Sai una cosa, non mi interessa se pensi che io sia una ragazzina, ho diciassette anni e tu solo diciannove, non sei tanto più grande di me, e da come ti comporti dimostri solo di essere tu il ragazzino… Sono disposta anche a fare mille chilometri a piedi pur di non dover stare altri 5 secondi con un arrogante come te… Vai a fare quello che devi fare e lasciami in pace..” mi sentivo meglio, gli avevo detto quello che pensavo, ora potevo incamminarmi verso casa… Lui però mi afferrò per un polso e mi fece girare per guardarmi negli occhi.. “Ti ho detto di non rivolgerti a me con questi toni, a me non interessa se non vuoi stare con me, ma devi,almeno fino a casa tua perché sei minorenne e come ti ho già detto prima non voglio averti sulla coscienza… Sali e non discutere o ti farò salire con la forza…” Scocciata salii sulla moto, non volevo di certo farmi mettere le mani addosso da quello sbruffone… ero ancora più arrabbiata e non vedevo l’ora di arrivare a casa… Tutto il tempo che passavo con quell’individuo finiva per rovinarmi la giornata… Partì subito e io gli indicai la zone di casa mia e in 10 minuti arrivammo, non vedevo l’ora.. Scesi dalla moto, ma il casco non sembravo voler venir via… “Lascia, faccio io…” avvicinò le sue mani al mio viso e con un colpo secco riuscì a sganciare il casco… “Grazie, e grazie del passaggio, ciao!” dettò ciò mi girai e mi incamminai verso la porta di casa… “Non c’è di che bimba…” Il suo tono divertito mi irritò ancora di più così aumentai il passo e mi affrettai ad entrare in casa per non dover più stare a sentire quel presuntuoso. Non conoscevo affatto quel ragazzo e non volevo conoscerlo... Era odioso, arrogante e presuntuoso... Anche se, dovevo ammetterlo era tremendamente affascinante...
  
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