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Autore: CABARETdelDIAVOLO    21/05/2012    8 recensioni
Sequel di "Insieme" (Tom Hiddleston/Chris Hemsworth).
Dopo un mese dalla magica notte trascorsa a Roma entrambi erano convinti di aver ritrovato stabilità nelle loro vite ma allora perchè basta uno sguardo per trascinarli di nuovo in quella passione tanto desiderata quanto sbagliata?
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We belong together'
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...per sempre

È l'affetto che si riceve, non quello che si dà, a procurare questo senso di sicurezza.

"Allora vado un attimo a parlare con l'autista e mi faccio dire bene dov'è il ristorante." L'agente personale di Tom Hiddleston si allontanò dirigendosi verso la macchina parcheggiata all'angolo della strada mentre l'attore si allontanava dall'ingresso del cinema giocherellando con il telefono fra le mani e saettando con lo sguardo tra la gente sul red carpet. Prima della proiezione del film aveva visto arrivare Robert Downey Jr e altri dei suoi amici, ma c'era un volto che non aveva ancora incontrato.
Il volto di chi più di chiunque temeva e sperava di vedere lì quella sera.
Di un uomo che, l'ultima volta, aveva visto in una stanza d'albergo qualche giorno prima.
Di un uomo a cui aveva stupidamente confessato che...

"Tom!"

Qualcuno lo chiamò, ma in tutto quel caos non riuscì ad identificare la voce. Si girò sorprendendosi di quanto il cuore avesse preso a battergli all'improvviso più velocemente.
Poi lo vide...

"Tom!" La voce di Jeremy Renner squillò nuovamente dall'altra parte del tappeto rosso attirando finalmente l'attenzione del moro che con un cenno del capo salutò il collega regalandogli un affettuoso sorriso e tentando in ogni modo di nascondere l'angoscia che sentiva dentro di sé.

"Ci vediamo al ristorante!" Gridò Jere entrando nella macchina e salutando energicamente con la mano.

Tom lo seguì allontanarsi in auto fino a quando non scomparve oltre un palazzo bianco, poi riportò lo sguardo verso folla, oltre le transenne, dove migliaia di flash ancora illuminavano tutto il tappeto in quella serata che sembrava essere improvvisamente più buia. Fece un rapido sospiro e, mordendosi le labbra, riportò lo sguardo verso l'uscita della sala, tra i suoi colleghi che si riversavano all'esterno. Non si accorse che le sue dita avevano iniziato a stringere il telefono con tanta forza da far scricchiolare per un secondo lo schermo. Vide diversi amici uscire e dirigersi pian piano alle loro auto, vide tante facce conosciute, note, ma non quella che voleva vedere. Che doveva vedere.
Aveva trovato una chiamata sul suo cellulare e Luke lo aveva informato che era stata fatta quasi in piena notte, ma che non gli era stato lasciato nessun messaggio. Nessuna parola. Niente.
Non poteva lasciar cadere tutto così. Doveva parlargli, doveva vederlo, doveva dirgli che...

"Chris!"

Un fotografo gridò a pochi metri da lui facendolo istantaneamente pietrificare. Si voltò sentendosi mancare l'aria nei polmoni e i suoi occhi subito incontrarono un gruppo di giornalisti disposti tutti intorno ad una persona. Senza riflettere, senza pensare, fece un passo verso il gruppo di persone fino ad arrivargli quasi alle spalle. Sentì il viso caldo e le mani tremare ancora strette intorno al cellulare mentre una goccia di sudore freddo gli scendeva inesorabilmente lungo la schiena. Una reporter si scostò leggermente quando lo vide avvicinarsi e allora, Tom potè vedere il volto dell'uomo che stavano intervistando.

Evans.

Chris Evans.

Istantaneamente, distolse lo sguardo portandolo al suolo e tornando a voltarsi dall'altro lato del red carpet. Allora, solo allora, quando sentì i battiti del suo cuore pulsargli nelle tempie, quando sentì gli occhi bruciare come non mai, quando sentì di aver distrutto l'amicizia più vera e cara che avesse mai avuto...
Allora capì che non gli importava di nient'altro.
Fece un profondo respiro, sentendo un vuoto doloroso in mezzo al petto, un vuoto quasi insopportabile.
Avrebbe solo voluto vederlo.
Chiuse gli occhi sforzandosi con ogni briciola del suo corpo di controllare quel grido disperato che gli stava salendo in gola.
Non gli interessava come sarebbe arrivato lì. Se come suo collega, suo amante, suo amico.
Non gliene fregava assolutamente niente.
Allora, davanti a fotografi e giornalisti, l'inglese avvertì la sensazione più orribile che avesse mai provato.
Avrebbe solo voluto che fosse lì, al suo fianco.
In quel momento, anche in mezzo a centinaia di persone, Tom si sentì completamente solo.

"Non era il Chris che ti aspettavi?"

La reazione fu involontaria, inaspettata, decisamente brusca. Tom si girò con uno scatto non riuscendo a valutare quanto vicino a lui fosse l'uomo che gli aveva appena parlato.

"Mmmh!"

La gomitata centrò in pieno il ventre di Chris Hemsworth che con un soffocato lamento attutì il colpo piegandosi delicatamente in avanti.

"O...oddio..." L'inglese sgranò gli occhi e senza pensarci afferrò il biondo per i bicipiti per sorreggerlo. "Mi dispiace...scusa, scusa, non mi...ero accorto che tu..." Disse terribilmente dispiaciuto e preoccupato dai leggeri singhiozzi che sentiva uscire dalla bocca dell'australiano mentre cercava di intravedere il suo viso abbassato verso il suolo.
Chris strinse a sua volta le braccia del moro e pian piano risollevò la testa rivelando un divertito sorriso che fece immediatamente rilassare il moro. Vedendolo ridere di nuovo, vicino a sé, Tom non riuscì a trattenersi e una luminosa risata, la prima vera risata da oramai quasi un mese, gli si dipinse sul volto. Si sorrisero per qualche istante e, senza bisogno di dire una parola, spazzarono via in un solo momento quella nottata che li aveva tanto sconvolti e spaventati, al punto da temere quasi di guardarsi nuovamente negli occhi. Poi, pian piano il sorriso di Chris si spense quando il suo sguardo si posò sulla guancia di Tom, appena sotto l'occhio, dove un piccolo livido scuro colorava il suo zigomo. Deglutì con fatica sforzandosi di non pensare che era stato lui la causa di quella ferita.

"Ti ho chiamato..." La voce dell'australiano si fece improvvisamente timida, impacciata mentre le sua mani scivolavano via delle braccia dell'inglese.

"...Lo so..." Rispose il moro riportando anch'egli le mani lungo i fianchi.

"...non...avevi il telefono..." Continuò il biondo cercando di allontanare gli occhi dal segno rosso sul viso di Tom.

"Ehm...si...so anche questo..." Disse l'inglese accorgendosi del modo in cui Chris stava fissando il livido. Imbarazzato, dispiaciuto, triste.

L'australiano sospirò chiudendo per un secondo gli occhi e tentando di ricordare quell'abbozzo di discorso che si era scritto nella sua mente la sera prima, con il telefono appoggiato all'orecchio. "Tom io..."

Come accade, il grande amore?

"...io non volevo farti del male, non...non ho mai voluto ferir-"

"Lo so, tranquillo..." L'inglese lo interruppe. Non gli importavano le sue scuse. Sapeva che quello che era successo in quella camera era stato un errore, uno sbaglio.

Nessuno lo sa...

Chris sospirò riuscendo finalmente a guardare Tom dritto negli occhi.

"Io... non intendevo esagerare in quel modo...non era...giusto..." Disse l'inglese ma il biondo scosse la testa facendo un passo verso di lui.

"No. No, Tom. Quello che volevo dire era che a-"

"Chris!Tom!Una foto!"

...ma quello che posso dirvi è che accade in un batter di ciglia.

I due attori si voltarono verso il giornalista che li aveva appena chiamati e, scambiandosi un rapido sguardo, si sistemarono in posa per la foto, passandosi l'un l'altro le braccia dietro la schiena.
Diversi fotografi iniziarono a far scattare i flash nella loro direzione mentre i due presero a camminare lentamente verso le auto. Chris non riusciva ad allentare la stretta sul fianco di Tom che invece, con sorpresa del biondo, pareva molto più calmo e rilassato.

"...abbiamo...abbiamo combinato un casino...eh? Disse infine ridendo nervosamente.

"...già..." Si limitò a rispondere il moro sorridendo quasi divertito, riuscendo a riaccendere in Chris una serenità apparentemente perduta.

"Cosa...cosa facciamo? Insomma...cosa possiamo fare per...risistemare le cose, per...noi...per..."

"Io lo so." La risposta di Tom fu decisa, improvvista, tanto da costringere Chris a fermarsi involontariamente sul posto. Il moro si arrestò accanto a lui e, senza lasciare la presa sulla sua schiena, voltò la testa verso il biondo. Chris sentì come un brivido attraversargli la schiena quando vide gli occhi di Tom. Per un istante, tutto sembrò finto, come un sogno ad occhi aperti. Poi, il sogno pian piano svanì rivelando la pura, semplice realtà.

Un momento ti stai godendo il mondo...

Tom sospirò, stringendo la mano sulla giacca di Chris. Loro erano due uomini che avevano trasformato il loro rapporto in qualcosa di più profondo, di più intenso, di più passionale. Due uomini che forse avevano commesso un errore, e lui non era disposto a stravolgere tutto ciò che avevano, tutto ciò che erano, rischiando di gettare via un'amicizia tanto straordinaria.

...e quello dopo ti stai chiedendo come hai potuto vivere finora...

Tom sorrise, finalmente sicuro, completamente convinto di quello che stava per dire.
Non gli interessava come sarebbero rimasti. Se colleghi, amanti...o solo amici...
Non gliene fregava assolutamente niente.
Tutto ciò che gli importava era di poter rimanere lì al suo fianco, come aveva sempre fatto.

"...torniamo indietro..."

... senza di lui.


Vi aspettiamo nei prossimi giorni con l'ultimo capitolo di questa lunga vicenda, con il quale saluteremo, dopo tutto questo tempo, i nostri due amici. Buona Notte e grazie mille per ogni vostra magica recensione. A presto.

Cabaret del Diavolo.

  
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