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Autore: CyanideLovers    21/05/2012    3 recensioni
sentire di provare qualcosa per una ragazza che non fosse Jenny era....come una sbornia.
Lo aveva completamente sconvolto;
quella sensazione....quella sensazione era diventato amore;
un amore bruciante che avvolte lo lasciava senza fiato.
Anche un povero diavolo ha diritto ad un'altra chance.
Julian, l'affascinante demone innamorato di Jenny, è tornato. dopo anni dalla sua morte è riuscito, neanche lui sa come, a tornare sulla terra. Trasformato in un essere umano si innamore di una misteriosa ragazza da gli ipnotici occhi viola. intanto una nuova minaccia è pronta a distruggere la pace che si è creata. un nuovo uomo ombra vuole vendicarsi per il tradimento di Julian e un nuovo gioco sta per iniziare.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Labyrinth 

A nightmare created to be a darkness and the fear of darkness in every human heart.

A black mirror, made to reflect everything about itself that humanity will not confront.

Un incubo concepito per essere il buio e la paura del buio che c'è in ogni cuore umano.
Uno specchio nero, nato per riflettere su tutto ciò che l'umanità non si confronta.

 
 Una volta usciti dal tunnel appena creato tutti si guardarono intorno inorriditi. Il labirinto si estendeva intorno a loro come una enorme ragnatela nera, i muri erano stretti e claustrofobici. Julian iniziò a camminare verso nord facendo un piccolo cenno per farsi seguire, ogni tanto tastava una delle pareti come se stesse cercando una porta nascosta. Camminava veloce tanto che non dovevano rallentare neanche un secondo per non perderlo di vista.
-Julian, rallenta!- disse con il fiatone Audrey portandosi una mano alla caviglia stretta in un paglio di scarpe Chanel. Il suo vestito gonfio e pieno di decorazioni si era rovinato tutto, era così sporco e strappato che ormai era da buttare.
-Rallentare?!- domandò tra l’incredulità e il nervosismo.
-Ma voi avete capito dove siamo?! Siamo in un labirinto che può realizzare tutti i nostri incubi e le nostre paure. Non come la mia casa! La casa dove vi ho rinchiuso dieci anni fa è la versione per bambini di questo labirinto!. La nostra unica possibilità è attraversare questo dannatissimo dedalo prima che tutti si accorgano che siamo qui- rispose dopo averli guardati scioccati della loro stupidità.
-Tutti chi?!- domandarono in coro. Julian si massaggiò le tempie infastidito. Loro non potevano sapere come funzionava da quelle parti.
-Ok, va bene, ve lo spiego. Ma dovete prestare attenzione perché è una storia complicata, lunga e non abbiamo tempo.- il gruppo annuì silenzioso e l’uomo ombra continuò –Avete superato la casa, siete sopravvissuti al ‘’Agnelli e mostri show’’ e, incredibile a dirsi, siete usciti vivi da quel dannato parcogiochi. Ma questo posto…- sospirò incapace di spiegarsi
-….Può realizzare le nostre paure- continuò Zack leggermente preoccupato ma sempre con la sua solita aria impassibile.
-Si. Quella donna è la regina di questo posto. Tutti la temono, anche gli uomini ombra. Sono sicura che ha chiesto a qualche mio ‘’parente’’ di darle una mano a cacciarci.- aveva uno sguardo scuro. Sembrava molto preoccupato.
-Ma si può sapere chi è??- domandò Audrey ormai visibilmente stanca di quel posto.
-Si chiama Leanan-Sidhe. È comparsa nel nostro mondo qualche secolo prima del nostro incontro, Jenny. Lei è…- si fermò senza trovare una descrizione che potesse fargli capire quanto crudele fosse.
-Ha detto che avete già giocato. Quindi tu sai come si supera questo labirinto.- ipotizzò certa di se Dee.
-Non è così semplice.Il labirinto è un incubo concepito per essere il buio e la paura dell’oscurità che c’è in ogni cuore umano.- rispose enfatizzando sull’ultima parola -È come uno specchio nero per riflettere su tutto ciò che l’umanità non  si confronta. È costruito su di noi, su di me e anche su di voi, per questo sarà difficile- continuò riprendendo a camminare, ora il cielo che il cielo era sempre più scuro.
-Cosa significa? Ce la faremo?-
-Spero di si. Io conosco molte cose di voi e so cosa devo aspettarmi. C’è solo una persona che non conosco abbastanza bene…- rispose guardando dritto negli occhi Elly che abbassò lo sguardo, intimorita.
Rivelare i suoi segreti? Era questo che le stava chiedendo?
No, mai!
-Elly mi dispiace. So, che avevo detto che non volevo saperlo. Ma, ti prego, è importante.- le disse avvicinandosi.
 -No, ti scongiuro Julian. Io non posso!- evitata di guardarlo negli occhi, troppo puri contro i suoi macchiati dal peccato. Indietreggiò di qualche passo, così, come se il suo corpo le imponesse di scappare.
-Per favore. Dillo solo a me. Solo così potrò proteggerti.- la supplicò lui.
Elly rimase in silenzio senza poter rispondere. Aveva ragione, aveva dannatamente ragione. Scosse la testa, i fermagli si erano rotti e ora i suoi capelli neri come la notte ondeggiavano a quel suo movimento.
-Non capisci che è pericoloso? Non rischi solo tu la vita ma anche tutti i tuoi amici. Non ti interessa? Non ti importa di loro, di me, di te?- urlò facendo in modo che le sue parole la colpissero. Provava l’irrefrenabile impulso di scuoterla fino a farle sputare tutta la verità, per proteggerla e smettere di essere tormentato dal suo volto insanguinato che lentamente perde colore. Era logorato da quegl’incubi
Solo in quel momento tutti realizzarono davvero quanto potesse essere pericoloso quel luogo. C’era una nota di terrore nelle parole di Julian.
 L’uomo ombra era spaventato.
-Questo posto non realizza gli incubi, lo vuoi capire? Ma le paure! Tutto quello su cui l’umanità non fa luce. Non devi dirmi proprio il segreto. Solo la tua paura più grande. Ti prego, è importante!-
Elly lo guardò per un istante. La sua paura più grande? Tutto quello che la terrorizzava era così legato al suo segreto che, qualche volta, sentiva l’impulso viscerale di prendere una pistola e spararsi un colpo in testa. Così, giusto per non sentire più nulla.
Non sopportava l’idea di essere guardata in quel modo dai suoi mici, dalle persone che più amava. Non voleva essere trattata come una vittima.
Scosse la testa mentre sentiva il corpo tremare.
No. Un no categorico.
-Sei una stupida.- Julian le voltò le spalle arrabbiato. Chiuse gli occhi e iniziò a camminare senza aggiungere nulla.Rimasero tutti in silenzio per un po’ ascoltando il rumore sinistro che producevano i loro piedi. Elly aveva uno sguardo basso e ogni tanto guardava di sottecchi Julian. Sentiva una strana sensazione nel bassoventre come se uno stormo di farfalle le stessero divorando lo stomaco. Era il senso di colpa che la divorava da anni che, improvvisamente, aveva deciso di attaccarla. Strinse i pugni per reprimere le lacrime. Era stanca di sembrare debole.
-Basta Jenny. Lo taglio questo stupido vestito!- sbuffò Audrey accanto a lei interrompendo il silenzio che risuonava per tutto il dedalo, estrasse dalla borsa una forbice e iniziò a tagliare tutto il vestito.
-Credo tu abbia ragione. Lo faccio anche io.- rispose secca, aiutandola e togliere anche il cerchio e iniziando a tagliare anche la sua gonna. Dopo di loro toccò anche al povero vestito di Summer subire lo stesso trattamento. Anche Elly si unì a loro in modo silenzioso, senza alzare lai lo sguardo da terra. Ora che le gonne arrivavano a tutte alle ginocchia erano molto più pratiche, forse avrebbero dovuto togliersi anche i tacchi.
-Ci siete ragazze?- domandò Michael avvicinandosi a loro.
-Ti dirò Micky, ora molte cose saranno più semplici. Prima di tutto camminare!- disse ridendo Summer, cercando di smorzare l’atmosfera pesante .
Continuarono a camminare per ore. Ogni tanto Julian estraeva del taschino un orologio d’argento che Elly non aveva mai visto. Mentre il cielo diventava sempre più scuro aveva preso un ramo da terra e aveva acceso un fuoco creando una torcia che illuminava il loro cammino.
Si fermò di colpo. Davanti a loro c’era sempre il solito corridoio tortuoso e stretto ma lui sembrava più interessato al muro accanto a lui.
-Ehm.. Julian, tutto ok??- domandò Tom avvicinandosi a lui. Sembrava ancora molto arrabbiato.
-Ci deve essere una specie di passaggio qui. Reggimi questa- rispose porgendogli la torcia e indicandogli di fare luce in alcuni punti.
-Al diavolo! Dovrebbe essere qui!- sbuffò dopo aver passato almeno mezz’ora a spingere tutti i muri intorno a loro. Sembrava stanco, si accasciò contro una parete asciugandosi il sudore dalla fronte.
-Julian, sei sicuro…-
-Si, sono sicuro che è qui!- sbottò lui interrompendo Jenny.
-Julain, non penserai che il mio labirinto si fa giocare due volte allo stesso modo?!- disse una voce dietro di loro. Tutti si voltarono verso la donna dagli occhi color zaffiro. Julian si alzò, la scrutava con odio profondo.
-Non vale. Non puoi imbrogliare!-
-Chi te lo fa pensare?- rispose lei con una ferita sul viso che assomigliava ad un sorriso perverso.
-Tu… hai fatto un giuramento quando ci hai fatto entrare nel dedalo. Lo so! So tutto di questo posto.- respirava velocemente, sembrava quasi
(spaventato?)
come un animale in trappola.
-È vero che non posso imbrogliare. Ma sono come un uomo ombra, sono quello che eri tu… solo meglio.- rispose andandogli incontro, ora erano così vicini da poter sentire l’uno il profumo dell’altra.
-Sei proprio una stronza. Dimmi dov’è Jean!- urlò atterrandola di colpo e afferrandole i polsi, la teneva stretta, per terra, tra la polvere, senza farla muovere. Era su di lei, i suoi occhi fiammeggiavano, eppure per quanto potesse fare paura lei lo guardava con un’espressione tranquilla, come se non stesse succedendo nulla. Intorno a loro tutti erano immobili spaventati dallo scatto di Julian.
-Vuoi il ragazzino? Secondo me sai già dov’è.- la sua voce assomigliava al sibilo di mille serpenti, il suo sguardo si era trasfigurato in una maschera di derisione.
-Dove sono i passaggi?!-
-Lo sai benissimo che non ho paura di te, non c’è nessun bisogno di gridare, non vorrai farti sentire… i tuoi genitori non saranno molto entusiasti di vederti qui.- Julian la guardò con gli occhi sbarrati. Non ci aveva neanche pensato. Come poteva essere così stupido?
-Sono generosa, il primo livello ve lo farò passare facilmente. Qualcosa di semplice, giusto per riscaldarci. Che ne dici?- continuò entusiasta dell’espressione impaurita del ragazzo. Svanì lasciandolo a terra a quattro zampe, senza lasciare tracce, come prima. Julian chiuse gli occhi, respirò a fondo cercando la forza di combattere.
-Tom. Di cosa hai paura?- domandò alzandosi in piedi.
-Di molte cose. Tutti gli esseri umani hanno paura.- rispose il ragazzo accanto a lui.
-Lo so, è questo il problema. Ora sono umano anche io. Questo vuol dire che ho paura anche io.- sembrava parlare con se stesso e non con loro.
-Non capisco. Che voleva dire quella donna? Sai dov’è Jean? Che vuol dire che il labirinto ha dei livelli?- domandarono in coro Dee e Zack, lo avevano accerchiato, solo Elly era rimasta in disparte, ferita per il comportamento di Julian.
-Vi spiego tutto ma intanto dobbiamo andare.- rispose iniziando a camminare e scegliendo subito una strada dopo l’altra.
-Questo labirinto non è un normale labirinto. È costruito a livelli, il primo livello consiste nell’attraversare la porta, il secondo è quello dei mostri. Il terzo è quello intorno al castello ed è il più difficile… oh, e ci sono le segrete.-
-Eh?!-esclamarono in coro seguendolo e svoltando a destra.
-Si.. in tutto il dedalo ci sono delle botole a trabocchetti che si aprono e ti fanno cadere dentro, e se ci cadi…- un tremendo rumore lo aveva interrotto. Tutti guardarono davanti a loro. Un rumore tremendo, come il latrato di un cane, solo molto più grande. Si bloccarono di colpo, rimanendo immobili, uniti in una silenziosa preghiera che diceva:
‘’Non è vero, fa che non sia vero’’.
Il rumore era come un fiume in piena, cresceva a dismisura. La fiaccola illuminava tutto il corridoio dal quale cresceva sempre di più un’ombra. Era l’animale più grosso che avessero mai visto e gli occhi, indescrivibili, erano due gocce di sangue.
Si poteva annegare in quel rosso.
Il lupo li osservò per un secondo, come se volesse studiare la preda, mentre tutto il gruppo, immobile, si nascondeva quasi meccanicamente dietro l’uomo ombra.
-Lentamente… scappate mentre io lo tengo occupato.- sussurrò in modo che lo sentissero solo loro. Elly perse un colpo, come poteva chiederle di fare una cosa del genere? Abbandonarlo a quel mostro, non ci voleva neanche pensare. Si sentì trascinare da Tom e Zack perché era rimasta immobile vicino a Julian per un bel po’. Aveva voglia di urlare, di gridare che non voleva lasciarlo, ma sapeva di non potere. Il lupo e l’uomo ombra si fissavano negli occhi l’uno stregato dall’altro.
Quando, come un fulmine, il lupo spostò lo sguardo e si soffermò su Michael che spaventato fece un movimento brusco.
-NO, Michael non correre!- urlò Julian girandosi verso di lui. Ma era troppo tardi. Il lupo fece un balzo verso di lui e iniziò ad inseguirli. Fu come guardare una scena a rallentatore. Julian si voltò verso il ragazzo e gli corse dietro eliminando qualsiasi possibile contatto visivo con l’animale. Corse verso Michael ma il lupo era molto più veloce e, senza sapere perché, invece di cercare di fermare la bestia, lo spinse di lato facendolo quasi cadere contro Audrey quando ormai il lupo stava facendo un balzo verso di loro. Era durato un solo secondo ma parve a tutti che fossero passate delle ore. Julian si ritrovò a terra con la bocca piena di sabbia mentre aspettava che lo sbranasse, alzò le mani quasi senza accorgersene e, quando ormai poteva sentire il respiro dell’animale su di se, da esse iniziò a uscire una strano fumo azzurro.
L’uomo ombra spalancò go occhi, sorpreso. Da quello che sembrava fumo, la sostanza azzurra iniziò a bruciare come fuoco. Era bellissima e splendente, si specchiava negli occhi dei presenti come luce divina. La spinse con forza verso il muso dell’animale, che fu scagliato dall’altra parte del corridoio sotto lo sguardo scioccato di Julian.
-I… miei poteri??- domandò mentre era ancora sdraiato per terra, con il capo sollevato mentre si fissava incredulo le mani.
-Julian, stai bene?- domandò Tom avvicinandosi lentamente.
-Ho di nuovo i miei poteri.- sussurrò a se stesso sollevando di più le mani e appoggiando il capo per terra. Erano di un blu incredibilmente brillante, quasi quanto i suoi occhi, e da esse usciva un fumo azzurro, come se stessero per andare a fuoco, sembravano ricoperte di luce, di pura energia.
Il ragazzo con i capelli color della neve sembrava tornato bambino. Si era messo seduto di scatto senza mai staccare gli occhi grandi e spalancati dallo stupore dalle mani. Sembrava eccitato eppure sembrava nello stesso momento in trance. Non rispondeva elle loro domande, guardava le sue mani, con una luce negli occhi che metteva i brividi.
-Julian…?- sussurrò Elly timorosamente, perché non aveva il coraggio di parlargli da quando avevano litigato.
-Julian non c’è…- sussurrò in maniera così lieve che dubitava di averlo detto ad alta voce.
-Cosa?! C-certo che ci sei. Sei qui, sei tu.- gli disse con calma lei, avvicinandosi e appoggiandogli una mano sulla spalla. Quel tocco sembrò dargli fastidio perché scrollò le spalle e si alzò.
-Smettila di trattarmi come se fossi un bambino, sono più vecchio di quanto pensi. Dovresti dirmi il tuo segreto così non rischieremmo di morire ad ogni angolo.- sentenziò con voce dura, guardandola con occhi di ghiaccio. –Siamo nel livello dei mostri. Tutti i mostri di cui avete paura. Quel lupo assomigliava al mio. Chi ne ha paura?- domandò poi, vedendo Elly che si era chiusa nel suo silenzio. Avrebbe voluto scusarsi, non si aspettava di sentire quelle parole
(tutta, troppa, rabbia e rancore)
rivolte verso di lei.
Aveva provato qualcosa di molto strano. Sentiva di amarla e di temere per lei, in realtà tutta la sua rabbia derivava soprattutto da quello, ma ciò che lo faceva infuriare di più era il fatto che non si fidasse di lui.
La prima volta che l’aveva incontrata era svenuto. Qualcosa che, diciamolo, non è molto affascinante. Si era ritrovato in casa sua, lei lo aveva ospitato senza sapere neanche chi fosse. E aveva capito che mentiva quando aveva detto che era una persona normale. Gli aveva creduto quando gli aveva detto cosa e chi fosse stato. L’aveva amato. Per la prima volta qualcuno l’aveva amato sul serio.
E ora quella persona stava versando delle lacrime amare e silenziose per una lama che si era puntata al petto da sola.
-Credo che sia il mio mostro allora.- disse Michael –Dal secondo gioco ho sempre avuto degli incubi con il tuo lupo.-
-Giààà- esclamò con così tanta enfasi che distrasse tutti dal suo piccolo momento di mutismo. –Non era un’opera d’arte? Ah, se solo potessi riavere i miei giocattoli!- si portò una mano al volto e strofinò gli occhi distrattamente.
-Da che parte si va ora??- domandò Dee con il suo atteggiamento da leonessa.
-Non ti agitare. Andiamo a destra. Finchè non arriviamo alla fine del livello preparatevi ad aspettarvi qualsiasi tipo di mostro.- prese la torcia dalla mano di Tom ed iniziò a camminare. Sentiva già l’aria riempirsi di adrenalina e terrore. Chiunque sarebbe venuto a fargli visita doveva prepararsi: finalmente si gioca alla pari.
 
 
 
 
 
 
 
 
 Vorrei ringraziare la mia adorata Chiara per il supporto nello stressarmi per scrivere la storia!
...e si avevo detto che ci avrei messo poco a scrivere questo capitolo. che posso dire? sono una bugiarda!
spero vi piaccia e di non aver scritto cavolate T___T
PS: il labirinto è ispirato a quello del film Labyrinth (solo più nero e macabro)
''Leanan-Sidhe'' invece è una elfa ( o uno spirito. anche se Sidhe vuol dire elfo) della mitologia nordica che, si pensava, fosse la musa dei poeti. chi veniva ispirato da lei viveva una vita breve ma piena di onori. altre leggende dicono che fosse una vampira dell'isola di pan. quando voleva punire qualcuno lo rinchideva in un labirinto magico e gli dava la caccia. che dire?? una ragazza che speri di avere come compagna di classe!
fatemi sapere che ne pensate.
un bacio :*
Cyanideloves <3
   
 
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