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Autore: lulubellula    21/05/2012    5 recensioni
Luca Benvenuto sta per correre tra le braccia di un destino crudele: è davanti a Toni Corallo, sospeso tra la vita e la morte.
E se... gli fosse concessa una seconda chance?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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E se …?

Capitolo Quarto


Luca è basito, sconvolto quando raggiunge la sua auto.

“Sono un idiota, un perfetto idiota, sono stato capace di rovinare tutto persino senza muovere un dito. Un vero e proprio idiota da guinness”.

Luc a sale in auto e sbatte con forza la portiera, mette in moto e si avvia verso casa, nel suo cuore tante frecce che lo trafiggono, nel suo cervello tanti pensieri che lo sovrastano.

Guida, guida senza pensarci troppo, guida per sgombrare la mente, 80, 90, 100, 110 e più, ormai ha fatto prendere velocità alla sua macchina e sulla scia del suo dolore accende anche la sirena, sorpassa, schiva altre auto, famiglie che portano i figli al mare, coppie felici che fanno progetti, e lui che corre in mezzo a questi ritratti di vita quotidiana, ritratti a cui lui ha appena dato un calcio.

“Stupido, stupido, stupido. Cosa pensavo di fare? Cosa mi aspettavo? Perché non ho agito? Perché sono rimasto in disparte a guardare la mia vita scivolarmi addosso?.

Luca non fa che ripetersi questo quando si accorge di aver esagerato nel premere l’acceleratore.

“Non basta che io stia rovinando la mia vita, con il mio comportamento irresponsabile potrei spezzarne altre” riflette Luca.
Mi sono lanciato come se dovessi inseguire qualcuno, un ladro, un assassino, in realtà sto solo fuggendo da me stesso”.

E intanto la radio sta trasmettendo una canzone che meglio di molte altre descrive il suo stato emotivo: “E tu come stai” di Claudio Baglioni.
“Ho girato e rigirato
senza sapere dove andare
ed ho cenato a prezzo fisso seduto accanto a un dolore
Tu come stai?”

“Come sto? Sono qui seduto sulla spiaggia, ad Ostia, con le mani tra i capelli, il nodo della cravatta allentato, il profumo del sale sulle mie labbra, il sale delle onde del mare, il sale delle mie lacrime amare. E rifletto, penso a me, a lei, a noi due, a quello che saremmo potuti divenire, a quello che potevamo ancora diventare e comincio a sorridere e poi a ridere”.

Un passante mi guarda come a voler dire: “Guarda quell’uomo, è ubriaco, piange e ride, eppure sembra così una persona perbene”.

Ma io me ne frego, piango e rido, soffro e ricordo e lascio che questa giornata mi scivoli addosso aspettando l’ora di cena.
Poi mi decido e vado in quel ristorantino a due passi dal mare dove andavo sempre con lei.

Il cameriere mi vede e mi saluta: “Ciao Lù, faccio preparare il solito tavolo per due?”
“No, stasera sono solo”.
“Anna non c’è?”.
“No, lei non c’è”.

Mi siedo e penso:”Ora non c’è, ma so che se voglio sono ancora in tempo a dare una svolta alla mia vita, ma devo dare modo e tempo anche a lei di vivere la sua a Trieste e vedere se tra i suoi progetti c’è un posticino anche per me”.

E intanto sorride tra sé e sé.

Il tempo, proprio quello che ti serve, sei sicuro che te ne sia rimasto?

Note dell’autrice:

  • Ringrazio nuovamente chi mi segue e recensisce

A presto
lulubellula

   
 
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