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Autore: REAwhereverIgo    21/05/2012    5 recensioni
Crossover tra la storia di Laura e quella di Rea! I primi due capitoli sono ambientati rispettivamente quattro e due anni dopo la fine delle due storie “Anche i demoni hanno un cuore” e “Il bacio delle fiamme”, mentre il terzo è ambientato venti anni più tardi (sempre rispetto alla fine di “Anche i demoni hanno un cuore” eccetera). Mi rendo conto che i due ragazzi sono una cosa tipo mezzi cugini e c’è il rischio di un incesto, ma fate finta che non esista e godetevi la storia d’amore tra Ayumi e Shiro.
PS: chiedo perdono a Emma in via ufficiale, so quanto questo crossover le faccia venire il mal di pancia. Perdonami! Con la prossima mi farò perdonare, lo giuro!!
PPS: spero che l’idea vi piaccia.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Rin Okumura, Shura Kirigakure
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Shiro! C’è tuo zio Yukio che ti aspetta all’ingresso, sei pronto?” lo chiamò la madre. Quando entrò in camera del figlio fu assalita da una rabbia cieca. Respirò.

SHIRO!” gridò. Il ragazzo sobbalzò, sorpreso.

Che c’è? Dov’è il fuoco? Non sono stato di nuovo io, vero?” iniziò a balbettare.

Te lo do io fuoco! Muoviti, devi partire e sei ancora in mutande. E nascondi codesta coda!” gli ordinò, chiudendosi la porta alle spalle. Tornò al piano di sotto.

Ti chiedo scusa, Yukio, ma quel ragazzo è pigrone per definizione

Cosa ti aspettavi? È figlio di Rin, dopotutto” le rispose, ridendo. Anche Rea si mise a ridere.

Shiro stava per iniziare a frequentare i corsi di esorcismo alla True Cross, con annesse lezioni normali. Erano riusciti a convincerlo solo dopo mesi di litigi e suppliche, ma avevano vinto. Come vent’anni prima, Yukio si era preso il compito di controllarlo a vista vivendo con lui nel vecchio dormitorio che usava come casa. “Se l’ho fatto con mio fratello posso farlo con tutti” aveva detto (non a torto). Adesso le valige del ragazzo erano già in macchina dello zio e mancava solo lui per partire.

Eccomi!” esclamò, correndo per le scale. Aveva la coda ancora scoperta e la madre lo fermò.

Dove diavolo credi di andare? E quella?” gli chiese, indicandola.

Ah… già” rispose lui, ricordandosene al momento. Era sbadato e immaturo e questo preoccupava Rea.

Ecco fatto, sono pronto!” annunciò un attimo dopo. Abbracciò la donna e salutò Ukobach, poi si guardò intorno.

Papà?

E’ dovuto andare in missione con Kuro, si scusa di non essere qui. Ha detto che appena torna veniamo a trovarti in accademia” gli spiegò lei.

Allora direi che ci siamo. Pronto, Shiro?” gli domandò Yukio.

Certamente!” esclamò lui.

 

 

Ti prego, Ayumi, muoviti!” la stava supplicando Mephisto. La ragazza era ancora in camera a cambiarsi.

Arrivo!” rispose lei. Si sentirono dei rumori ovattati e poi il silenzio.

Eccomi” disse aprendo la porta. Aveva i capelli leggermente spettinati e le gote rosse.

Ma che hai fatto? Sembri stravolta!” osservò l’uomo. Laura apparve dietro di lui.

Avrà corso per prepararsi, come sempre” spiegò. Lui prese la scusa per buona.

Allora ci siamo? Tutto pronto?

Papà, ma devi proprio accompagnarmi in aula? Insomma… potrei andare da sola, no?” propose la ragazza, cauta. Sapeva come la pensava Mephisto: era troppo piccola, troppo ingenua, troppo poco esperta per poter fare qualsiasi cosa da sola. Non era mai potuta uscire nemmeno dal loro appartamento, era stato lui a farle scuola in casa per tutti quegli anni.

No, almeno non il primo giorno. Da domani si vedrà” le disse. Sospirando, la ragazza lo seguì al di là della porta.

 

 

Benvenuti a tutti i page! Io sono il professor Okumura, e vi insegnerò farmacologia antidemone” si presentò Yukio.

La classe era poco popolata, quell’anno: in totale gli allievi erano cinque, compresi Ayumi e Shiro.

Mephisto, in forma canina, stava seduto composto vicino alla cattedra ed osservava la figlia. Era accanto ad un ragazzo alto una decina di centimetri più di lei, con i capelli castani e gli occhi blu. Aveva un’aria familiare.

Dato che questa è la prima lezione devo sapere chi ha già una mashou” disse il professore. Solo la ragazza e il suo vicino alzarono le mani.

Allora devo chiedervi di aspettare fuori mentre faccio in modo che i vostri compagni se ne possano procurare una” li invitò.

Entrambi si alzarono in silenzio ed uscirono dalla classe, puntualmente seguiti dal cagnolino.

 

 

Ayumi sospirò: non poteva attaccare bottone con il bel moretto accanto a lei perché suo padre stava facendo la sentinella seduto sulle sue gambe. La cosa le dava non poco fastidio.

Ehi, scusa la mia maleducazione. Io sono Shiro” si presentò lui all’improvviso. Presa in contropiede, la ragazza esitò.

Non parli?” le chiese, curioso.

Ehm sì… cioè no… cioè… piacere, Ayumi” balbettò in risposta.

Si strinsero le mani e l’animale iniziò a produrre un lieve ringhio gutturale.

Frequenti la True Cross anche tu?” s’informò.

No, magari” rispose lei.

Perché no? Se ti piace, fallo

Ehm… ho qualche problema di… ehm… chiamiamoli genetici, va’

Genitori troppo protettivi?

Qualcosa di simile” disse lei, vaga. Il cane si stava agitando.

Tu? Segui i corsi normali?” chiese per cambiare discorso.

Purtroppo sì. Mio zio mi tiene sott’occhio per conto di mia madre e non posso evitarlo

Tuo zio? E vive qui in accademia?

Certo. È il professor Okumura” spiegò.

A quelle parole Mephisto smise di ringhiare. Yukio era suo zio?

Davvero? Dev’essere una palla!” esclamò Ayumi.

Non me ne parlare

Comunque non puoi lamentarti, non con me. Mio padre è il preside della True Cross” lo informò.

Sul serio? Intendi dire Mephisto Pheles, il più eccentrico esorcista del paese? Quello che mio padre chiama un clown con ombrello rosa?” le chiese. Si rese conto un secondo dopo della gaffe e arrossì.

Scusa” sussurrò. La ragazza rise.

Questa non l’avevo mai sentita, è simpatica!” esclamò senza pensarci. Il cane ringhiò di nuovo.

In quel momento suonò la campanella in lontananza, segnando la fine delle lezioni. I due si alzarono.

Allora ci vediamo domani” la salutò Shiro.

Certo!” si animò Ayumi. Corse via lungo il corridoio, felice.

 

 

Quel ragazzo non mi piace” decise Mephisto riprendendo la sua forma umana. Laura apparve dalla cucina con Kuto sulla spalla.

Bentornati!” li accolse sorridente.

Vide che la ragazza era scura in volto e suo marito (più o meno) era arrabbiato. Sospirò.

Che è successo?” chiese, sconsolata.

Non approvava la politica dell’uomo per cui Ayumi doveva stare reclusa, ma non aveva mai messo bocca.

Quello Shiro è un maleducato! Stagli lontana!” ordinò il preside.

Papà, ci ho scambiato solo due parole. La fai troppo lunga!” gli fece presente la figlia.

Non importa, non ti ci avvicinare più. Capito?” la minacciò. A quel punto le scelte erano due: o iniziava a gridare e rompere tutto o accettava passivamente l’accordo.

Va bene, non preoccuparti” lo rassicurò. Mephisto si rilassò visibilmente.

Perfetto” disse. Era sempre molto orgoglioso del modo in cui lei era sempre pronta a farlo felice. Si voltò ed uscì dall’appartamento, entrando con la chiave speciale nel suo ufficio.

Non appena fu scomparso, Laura incrociò le braccia e squadrò la figlia.

Fammi un riassunto, ragazzina

 

 

Ayumi all’aspetto era una normale sedicenne: poco più alta della madre ma sempre piuttosto piccola, aveva un fisico minuto ma formoso, i capelli lunghi viola scuro, gli occhi grandi e verdi. Aveva l’aria di essere un angioletto, sempre con il sorriso e una risposta gentile. In realtà…

Tuo padre è arrivato ai limiti indescrivibili della pazzia” disse sua madre.

Da circa sei anni aveva iniziato a dare una mano alla figlia a scappare di casa quando Mephisto non era nei dintorni. Utilizzando le sue chiavi speciali le aveva fatto girare la scuola di notte, insegnandole tutti i posti per evitare di essere scoperta.

Me ne rendo conto. Non potresti mettere una buona parola per me?” la implorò.

Ci ho provato e riprovato, ma è come sbattere la testa contro un muro di cemento. È inutile” le rispose.

Agitata, Ayumi mosse la folta coda viola. Il suo essere demone l’aveva resa furba e, col tempo, aveva affinato la sua tecnica di persuasione. Mai una volta aveva perso le staffe e lasciato uscire le fiamme (rosse perché donna) dal suo corpo senza saperle controllare.

Senti, l’unica cosa da fare è lasciar correre per il momento e vedere come va. Questo ragazzo, Shiro, ti piace?

Per ora sì, ma lo conosco appena!” ribatté Ayumi. Laura sorrise.

Allora diamo tempo al tempo” decisero.

Ah, a proposito: non fare mai più come stamani. Se tuo padre scopre che esci da qui dentro ammazza te e fa torturare me. Capito?” la avvertì.

Chiaro!

 

 

Passò un mese e la ragazza si avvicinò parecchio al suo compagno. Passavo le ore di lezione parlando del più e del meno, ridendo quando i professori si arrabbiavano, con grande sconforto di Mephisto, che provava ogni giorno a dissuaderla dallo stare con lui. Ma ormai era tardi: se n’era innamorata.

Lo disse alla madre un pomeriggio che erano sole.

Ma è meraviglioso!” esclamò la donna, felice. Ayumi si accasciò sul tavolo.

Sì, certo. E a papà chi glielo dice?” chiese.

Tu non preoccuparti, vedrai che si sistemerà tutto. Che ne dici se domani lo porti qui? Non c’è nessuno oltre a me, così potremo stare tranquilli. Tuo padre ha una riunione con i Grigori” le propose. La ragazza si animò e sorrise.

Sì!” disse esultando.

 

 

Shiro era innamorato di Ayumi, questo l’aveva appurato la prima settimana di scuola. Aveva dei grandissimi occhi verde smeraldo che sembravano risucchiarlo. Non si era mai sentito così.

Quando Rin andò a trovarlo gliene parlò.

Come hai detto alla mamma che ti piaceva?” gli domandò a bruciapelo. L’uomo quasi si strozzò con il tè.

Perché questa domanda?” rispose, scioccato.

Così” rispose vago il ragazzo.

Proprio come il padre, anche lui arrossiva per niente.

C’è una ragazza che ti piace?” s’informò il genitore con sguardo malizioso.

F-forse…

Chi è la fortunata?” Shiro sospirò.

Si chiama Ayumi, sta con me nella classe di esorcismo. È simpatica, carina, dolce… è perfetta” la descrisse con fare sognante. Rin trattenne a stento una risata.

E la conosco?

No, non penso. Da quanto mi ha detto ha sempre vissuto qui in accademia” rispose pensandoci.

Come ha sempre vissuto in accademia? Ma chi è questa tipa?” s’incuriosì.

La figlia del preside, il signor Pheles

 

 

Il pomeriggio dopo.

Shiro era in casa di Ayumi con lei e la madre. Si trovava a suo agio in quel posto, Laura era una donna molto simpatica. Nonostante fosse un ragazzo palesemente innamorato di sua figlia, lo aveva trattato in modo molto tranquillo e semplice. Era come se la conoscesse da sempre.

Dal canto suo, Laura trovava Shiro particolarmente attraente. Lo vedeva bene accanto alla figlia, solo… c’era qualcosa nel suo modo di fare, di parlare che le ricordava vagamente qualcuno, ma non riusciva a ricollegare. Si dette della stupida e offrì del tè ai due.

 

Rin stava cercando Mephisto. Questa informazione era troppo succosa per parlarne subito con Rea. Chissà se Laura lo sapeva.

Ehi, Yukio! Sto cercando il preside, sai dov’è?” chiese al gemello quando lo incontrò per caso in corridoio. L’uomo lo fissò allibito.

Che ci fai tu qui?

Ero venuto da Shiro, ma ho saputo una cosa e devo parlarne subito con Mephisto, è urgente” gli spiegò ridendo. Quella storia era assurda.

Mi dispiace, ma il signor Pheles è dai Grigori per una riunione, devi tornare domani” lo informò. Rin non si abbatté.

Significa che porterò anche Rea!” esclamò soddisfatto.

 

 

Forse è meglio se vai, adesso. Mio marito tornerà tra poco” disse Laura a Shiro.

Al ragazzo dispiacque un po’, in verità.

Sì, si è fatto tardi e mio zio andrà su tutte le furie se non torno” annuì. Si alzò e andò verso l’ingresso principale, ma Ayumi si mise in mezzo.

No! Di qui no, ti faccio usare la mia chiave” disse.

Va bene” accettò. Lo chiuse in camera e si girò verso la madre con occhi supplicanti. Lei scosse la testa e rise.

Tieni” le porse l’oggetto dorato che conduceva direttamente al vecchio dormitorio.

Torna presto, mi raccomando” si assicurò. Ayumi sorrise e le dette un bacio sulla guancia, poi seguì Shiro in camera e chiuse la porta.

Andiamo” gli disse girando la chiave e ritrovandosi in cortile. Lo tirò per una manica.

Muoviti!” lo spronò.

Lui le corse dietro e si chiusero nel vecchio edificio. La ragazza osservò fuori, guardinga. Ormai era esperta.

Non ci dovrebbe aver visto” disse parlando di Mephisto.

Certo che sembri una reclusa. Possibile che non ti faccia fare nulla a questi livelli? Non ci credo” pensò ad alta voce. Precedendolo in cucina sospirò.

Non lo conosci. Non ti sto a descrivere le storie che ha fatto quando mi sono messa l’uniforme per via della coda!” ricordò senza pensarci. Il ragazzo si bloccò.

Coda?” domandò curioso. Lei si morse la lingua.

No, niente, lascia perdere” minimizzò. Deglutì rendendosi conto del problema che poteva nascere se lui capiva.

Adesso mi spieghi” le disse minaccioso avvicinandosi a lei. La bloccò con le spalle al muro.

Ehm… no, io…” era imbarazzata. Non era mai stata così imbarazzata in vita sua. Sentì che un grosso calore le nasceva dal petto.

Dimmi pure” la invitò Shiro.

Ayumi deglutì e perse il controllo: con le sue guance, prese fuoco tutto il suo corpo, illuminandosi di rosso acceso. Il ragazzo fece un salto indietro.

No! No, no, no, no, no, no!” esclamò lei, senza riuscire a fermarsi.

Respira! Se cerchi di fermare il respiro le fiamme scompaiono” la informò, tornandole vicino.

Stai tranquilla, ci sono io” la rassicurò.

Quella parole la fecero tornare un attimo in sé: fece come le aveva detto lui e inspirò. Sentì il calore abbandonarla a poco a poco.

Brava, ancora un po’” la incoraggiò.

Un minuto dopo era di nuovo sé stessa.

Vuoi un bicchiere d’acqua?” le propose, sorridente, Shiro. Annuì e lo seguì al tavolo, sedendosi. Lui scomparve in cucina. “Idiota!” si disse. Mai, in sedici anni, aveva perso il controllo, e quando succedeva c’era con lei il ragazzo di cui era innamorata. Quale modo migliore per venire allo scoperto?

Ecco qua, scusa l’attesa” esclamò lui, tornando con due bicchieri e una bottiglia d’acqua naturale. C’era qualcosa che si muoveva dietro di lui. Era…

Una coda? Anche tu?” chiese stupita Ayumi.

Già. Con tanto di fiamme, le mie blu però” la informò. Posò gli oggetti e le si mise accanto.

Ti puoi fidare, il tuo segreto è al sicuro con me” le promise avvicinandosi. La ragazza si sentì infiammare di nuovo.

Tanto non mi fai niente se prendi fuoco” rise lui, allontanandosi per farla respirare. Lei non riusciva più a spegnersi, aveva il cuore che batteva troppo forte. Deglutì.

Sei un demone?” domandò per non pensare a quanto doveva sembrare infantile.

Già, da parte di papà. Mamma è un essere umano inciampata per sbaglio nel mondo sovrannaturale, anche se ormai ci si è abituata. Lei e mio padre stanno insieme da più di vent’anni” le spiegò.

Anche mio padre è un demone” ammise Ayumi.

Il signor Pheles?! Sul serio?” si stupì.

Già. Mamma, però, è esorcista. In effetti è un po’ strano” riconobbe.

Che belle famiglie colorite!” rise Shiro.

La ragazza si sentì bene: aveva sempre pensato di essere unica nel suo genere, ma adesso sentiva di non essere più sola.

Si avvicinò e gli dette un bacio sulla guancia.

Sei speciale” gli disse. Lui sorrise e si sfiorò il punto in cui l’aveva toccato.

Dal primo piano si udì un rumore. Una porta si aprì e si richiuse.

Shiro! Ci sei?” chiamò una voce di donna.

Oh, no” esclamò il ragazzo alzando gli occhi al cielo. Sua madre apparve dal corridoio.

Ah, eccoti qui. Sono venuta a… oh!” si bloccò quando vide Ayumi.

S-scusate, non credevo di disturbare qualcuno, ero solo venuta a cercare Rin. Non è qui?” chiese, imbarazzata.

Mamma, non è come pensi!” si infiammò suo figlio.

No, no, figurati

Ma figurati cosa? Questa è una mia amica, si chiama Ayumi e frequenta esorcismo con me!” le spiegò alzandosi. La donna si avvicinò e le tese una mano.

Piacere, Rea” si presentò sorridente. Aveva già superato la vergogna.

S-salve” rispose la ragazza.

Comunque due domande: uno, tuo padre è qui nei dintorni? Doveva tornare due ore fa

No, l’ho visto oggi pomeriggio e poi è sparito

Perfetto, l’ho perso. Poi, due: la tua coda deve ancora agitarsi per molto oppure la metterai dentro per pudore?” lo riprese.

Ah… questa… l’ho liberata per tranquillizzare Ayumi, veramente” disse, rosso in viso. Rea incrociò le braccia al petto e lo guardò, per niente convinta.

Ma davvero? Immagino quanto sia tranquillizzante sapere che il tuo ragazzo è un demone” osservò.

La sua psiche non aveva mai creato un filtro tra i pensieri e la bocca, così lei diceva qualsiasi cosa le passava per la testa, risultando spesso inopportuna. Infatti la bambina diventò rossa.

No! Noi non stiamo insieme!” esclamò.

Non devi vergognarti, cara, sono sua madre ma sono anche una ragazza” la rassicurò.

Non ha capito, io non sto con Shiro!” ribadì l’altra. Nel dire ciò prese di nuovo fuoco, spaventando la donna.

Aiuto!” gridò facendo un salto indietro. Sempre più stupita di quanto avesse perso il controllo su sé stessa, Ayumi iniziò a lacrimare disperata. Calmarsi le era impossibile.

Ehm… ok, questo è strano anche per me” ammise Rea. Il ragazzo le andò accanto e le prese la mano.

Inspira, espira, inspira, espira” le disse. Ci mise qualche secondo per recuperare la tranquillità, ma alla fine riuscì a spegnersi.

Mi… mi dispiace!” si scusò in lacrime. La donna sorrise e le fu accanto, abbracciandola.

Shh… stai tranquilla, io ho due uomini che prendono fuoco in casa ogni venti minuti circa. Non mi stupisco più di nulla” la rassicurò.

 

Per cui sei figlia di un demone anche tu. Complimenti per la scelta, Shiro” si congratulò lei.

Stava sorseggiando del tè e si ritrovò a sorridere pensando a tutti i pomeriggi passati con Rin in quella stessa mensa.

Mamma, ma la smetti? Non stiamo insieme

Come volete. A me però lei piace” confessò. Entrambi i ragazzi arrossirono e guardarono altrove.

In quel momento si sentì uno squillo di cellulare e Ayumi rispose.

Pronto?

Tuo padre sta tornando, dove diavolo sei?la aggredì sua madre. Lei guardò l’ora.

Cavolo, è tardissimo. Arrivo!” esclamò. Si alzò, rovesciando la tazza su Rea.

Oddio, scusa! Mi dispiace, mi dispiace!” si scusò.

Non devi essere così colpevolizzante verso te stessa, è solo un po’ di tè. Ci pensa Shiro ad aiutarmi, tu vai” la tranquillizzò Rea, alzandosi a sua volta.

La ragazza chiuse la porta e infilò la chiave che la collegava a casa.

Ci vediamo domani, Shiro. Arrivederci, Rea” li salutò.

Quando aprì la porta la donna intravide una cascata di capelli biondi lunghissimi.

Non è possibile…” pensò.

Muoviti, Ayumi!” disse la figura.

Fu una frazione di secondo: i loro occhi s’incontrarono un attimo prima che la porta si richiudesse alle spalle della bambina.

Laura!”-“Rea!” esclamarono in contemporanea.

Rimasero ferme ai due lati del passaggio a fissare il punto in cui, un secondo prima, si erano viste.

 

  
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