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Autore: Eugenie    21/05/2012    7 recensioni
Cominciò a parlare con voce roca, faticando come non mai per l'unica persona che le sarebbe sempre rimasta legata.
"Come stai, Tom? Come stai, tu, piccolino? Adesso la mamma ti racconta una storia, Tom...
Tanti, troppi anni fa, in un paesino a nord dell'Inghilterra, nacque una bambina.
Nessuno ricorda come si chiamasse, ma i figli dei suoi figli parlano ancora con nostalgia della sua smisurata bontà e gentilezza, per cui era amata da tutti...
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Merope Gaunt, Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Merope riusciva a stento a camminare.
Le guance incavate, gli occhi sporgenti e i vestiti logori le davano l'aspetto di una derelitta.
Ciò che la rendeva agghiacciante, però, era l'evidenza dell'imminente maternità.
Era chiaro che mancasse pochissimo al momento del parto, tuttavia chi la vedeva non poteva fare a meno di chiedersi come fosse riuscita a portare a termine la gravidanza... macilenta e scheletrica, sembrava una bambina minuta che giocasse a fare la mamma.

Quel giorno, semplicemente, sentiva che le gambe non l'avrebbero più sorretta.
Si accasciò lentamente ad un muro, gli occhi di nessuno a posarsi su di lei.
Senza accorgersene, si portò le mani al ventre, guidata dall'istinto di proteggere un figlio non ancora nato.
Cominciò ad accarezzarlo, sicura che il piccolo indovinasse il suo amore.
Dischiuse le labbra, rese aride e quasi indolenzite dalla prolungata assenza di parole.
Cominciò a parlare con voce roca, faticando come non mai per l'unica persona che le sarebbe sempre rimasta legata.

"Come stai, Tom? Come stai, tu, piccolino? Adesso la mamma ti racconta una storia, Tom...
Tanti, troppi anni fa, in un paesino a nord dell'Inghilterra, nacque una bambina.
Nessuno ricorda come si chiamasse, ma i figli dei suoi figli parlano ancora con nostalgia della sua smisurata bontà e gentilezza, per cui era amata da tutti... per questo, mi piace pensare che il suo nome fosse Bice, che vuol dire 'colei che porta felicità'.
La piccola dimostrò fin da subito di essere estremamente versata nella arti Magiche, motivo per cui faticava a nascondere l'esistenza del proprio Mondo ai Babbani.
Tante, tantissime volte era stata ammonita dalla madre: se avesse rivelato la propria identità a qualcuno che non facesse parte della loro piccola comunità, avrebbe messo in pericolo troppe persone, in un'epoca in cui le famiglie delle Streghe che raccontavano i loro poteri venivano ancora additate e tormentate.
Tuttavia, Bice sapeva scegliere con cura i propri amici; in particolare, un giorno, le capitò di passare un intero pomeriggio a chiacchierare con un ragazzo fuori dal comune, che si chiamava Aidan.
Aidan sembrava capirla più di chiunque altro, era comprensivo e amava ascoltarla parlare. Bice decise che con lui non avrebbe finto di essere chi non era, ma che gli avrebbe detto tutta la verità.
Non reagì come si aspettava.
Non la guardò con gli occhi strabuzzati, né pensò che lo stesse prendendo in giro, neanche per un istante.
Non diede l'impressione di essere orripilato da quella notizia inattesa, anzi... sembrava piuttosto affascinato, ora che Bice osservava meglio il suo sguardo curioso.
Le chiese immediatamente di dimostrargli cosa sapeva fare, di raccontargli qualcosa del suo Mondo, così nuovo per lui.
Con il passare dei giorni, delle settimane e dei mesi, nacque un legame profondo tra i due, al punto che l'amicizia si trasformò ben presto in qualcosa di più; un vincolo che li univa come neanche il più potente filtro d'amore avrebbe fatto... "

Merope smise di parlare per un attimo, per riposarsi un po'. Prima di riprendere, però, si scoprì ad assaggiare il sapore salato di una lacrima solitaria che le era scesa tra le labbra screpolate.

"Il loro amore rimase segreto. Nessuno dei due soffriva per quella romantica finzione, perché avevano tutto ciò che era per loro necessario: l'altro. Non avevano bisogno dell'approvazione di nessuno. Bice, con grande sorpresa di Aidan, rinunciò, non senza fatica, a vivere tra gli altri Maghi, anche se non ripose mai la bacchetta.
Una volta cresciuti, i taciti amanti coronarono il loro sogno più grande: si trasferirono in una piccola casa oltre le colline, ma non si sposarono mai, per non essere scoperti.
Ebbero così tanti figli da tenere occupata Bice per molti, molti anni.
La Strega, svegliatasi all'alba di una giornata che le faceva dono di una veneranda età, pensò che non avrebbe potuto chiedere nulla di più felice di un innamorato che custodiva gelosamente nel proprio cuore i figli della storia delle loro vite.
Quella notte, la Morte rapì Bice e Aidan con carità, senza svegliarli.
Il loro amore rimase segreto."

 

  
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