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Autore: supernova_the_fifth    21/05/2012    2 recensioni
Quando la vita ti sembra normale. quando credi che tutto andrà per il meglio...è allora che il passato ti si ripresenta dinnanzi!
Dal capitolo 6:
[ Cloud non alzò lo sguardo da terra e non cercò di discolparsi. In cuor suo sapeva che ciò che lo sfregiato aveva appena detto era vero. In fin dei conti non aveva tentato nulla per fermalo e impedirgli di fare qualcosa.
Aveva perso davvero tutto quello che era un tempo.
E fin da subito sapeva di aver condannato tutti loro a morte certa. Nella sua mente aveva cercato più volte di pensare che si sarebbe concluso tutto per il meglio per tutti loro ma sapeva di mentire a se stessa.
Lei aveva comunque continuato a sperare; ora però tutta la consapevolezza di ciò che attendeva Anna, Erica, Mattia, Giulia, Naya, Elisabetta e Alice la colpì come un macigno.
Le parole che la raggiunsero qualche istante dopo furono il colpo di grazia.
- Anche se immagino che un secondo omicidio di massa non possa pesarti troppo sulla coscienza. Vero Supernova?- ]
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Nexus Universe'
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Zucchina a tutti!! ^^ ….  ………….. ……………. -.-“ non posso credere di averlo fatto per davvero! Dovete sapere che la sottoscritta ha puntualmente due grandi e problematici blocchi dello scrittore! Ù.ù Uno di questi è la parola con cui cominciare il capitolo…visto che mi da l’impressione di cominciare sempre con la stessa iniziale! Così una mongola mi ha suggerito di cominciare con “zucchina” J

Beh sarai contenta adesso Ali! ;) mi ha fatto fare la mia porca figura e adesso posso tornare a fingere di essere una scrittrice seria! V.v

……buona lettura a tutti! ^^

 

 

Dragon Soul

 

 

Il tempo nel subconscio aveva la possibilità di scorrere ad una velocità diversa da quello della vita reale; se ci si concentrava bastava un piccolo sforzo e l’isolamento era tale che il tempo si sfaldava.

Per questo mentre nella mente di Cloud continuava l’animato discorso tra il drago e l’ex ninja, nel mondo reale non passarono che una manciata di minuti.

Cloud d’altronde, non poteva chiedere di meglio; la situazione era delicata e aveva bisogno di ragionare e Draciel per certi versi non la stava aiutando per niente.

Le erano serviti parecchi minuti per calmarsi dopo la notizia che il dragone le aveva rivelato con il suo “tatto da elefante in un negozio di cristalli” e adesso era tornata a concentrarsi sul problema principale.

- Lo sai che voglio salvare tutti loro. Non sono diventata così codarda. – disse la ragazza.

- E allora dov’è il problema? Se li vuoi salvare al momento non puoi fare altrimenti. Io riuscirei a salvare loro e portare via Donatello ma con il tuo corpo in quelle condizioni potrei fare poco per te. –

- Lo so. E’ solo che…- ammise. – E’ solo che ho paura di perderli. -

Draciel la fissò sorpreso, aveva una vaga idea di dove la brunetta volesse andare a parare.

- So che con la Dragon Soul posso batterlo, forse fino a qualche ora fa non avrei creduto di essere ancora in grado di farlo ma ora ne sono convinta. Solo che questo è troppo, mi vedrebbero ancora di più come un mostro e riuscirebbero solo ad odiarmi. – La voce le morì in gola, ormai rotta dai singhiozzi. – Non voglio perdere nessuno di loro. Non di nuovo. -

Le zampe possenti del drago la strinsero per quanto possibile in un caldo abbraccio: Cloud aveva la testa appoggiata alle ruvide squame del petto di Draciel e sentiva il calore dei suoi polmoni infuocati stuzzicarle la pelle. Erano anni che non provava più una sensazione del genere, sentirsi se stessa, sentirsi a casa.

Anche loro sono la mia casa adesso. Voglio continuare a stare assieme a tutti loro, lo voglio davvero. …Damn Cloud, snap it out! They are my friends right? So I know what I have to do.* Paura o non paura.

Si staccò con una briciola di riluttanza dal manto smeraldo di Draciel, per poi fissarlo negli occhi. Ora lui ne era certo, la stessa luce che aveva continuato a veder ardere in quegli occhi per anni era finalmente tornata.

- Ninja style? - esclamò il drago ghignando.

- Show time! –

 

 

Il naso continuava a pulsare in maniera inimmaginabile, non avrebbe mai pensato che quello sgorbio riuscisse ad essere così forte. Se non fosse stato per il dolore che aveva al viso e all’intero corpo non ci avrebbe creduto. Anche se doveva ricordasi di aver a che fare con una supernova. Ma i conti non gli quadravano per niente. Quella mocciosa no era stata sigillata? Non sarebbe riuscita a muovere un singolo muscolo nemmeno volendo. Cosa che al momento non pareva parecchio evidente.

Anche se è da quando mi ha colpito che se ne sta ferma immobile e sembra essere tornata allo stesso stato di incoscienza di poco fa.

Inoltre il bestione verde pareva misteriosamente scomparso e questo non gli piaceva per niente. Sentiva che le forze stavano a poco a poco tornando e decise che era il momento opportuno per liberarsi della momentaneamente inoffensiva supernova.

A fatica si alzò facendo leva sul ginocchio e riportò gli occhi ambra sulla bruna dopo aver dato una lieve occhiata agli ormai ex prigionieri che si erano raggruppati attorno al tavolo con la tartaruga priva di sensi.

Praticamente aveva campo libero; gli sarebbe bastato un singolo colpo a distanza per non incorrere nelle scariche che le avvolgevano il corpo e il gioco era fatto. Avrebbe compromesso troppo gravemente la missione ma al momento non poteva fare altro e sperare che le altre supernove ancora in loro prigionia risultassero fonti più utili.

Doveva ucciderla sennò era certo che non ne sarebbe venuto fuori.

- O’Neill è ora di salutare il mondo. – sentenziò deciso. - E adesso che farai eh? Ah ah ah! – chiese beffardo Rajal. Sapendo che nessuna risposta sarebbe arrivata concentrò l’energia nel palmo della sua mano non senza un immenso sforzo e un secondo lampo di energia viola parti verso la ragazza.

Sotto gli sguardi sconvolti del gruppo poco lontano, il getto d’energia colpì in pieno la figura immobile della supernova lasciando che la polvere e macerie diventassero l’unica loro visione.

Nel giro di qualche millesimo di secondo l’onda d’urto dell’attacco li colpì in pieno facendoli volare di qualche metro e rovesciando a terra l’inanimato Donatello.

 

Il polverone non accennava a diminuire e le loro teste pulsavano fuori dall’immaginario. Anna aveva sbattuto la testa su di una roccia e si era tagliata la tempia facendo così colare sangue lungo il viso mentre gli altri erano solamente lievemente ammaccati.

Quello che li circondava era il silenzio. Ma il silenzio più rumoroso che avessero mai sentito. I loro respiri affannosi, quello rotto e gutturale di Rajal e i granelli di pietra disintegrati che pian piano scrosciavano al suolo parevano risuonare come rulli di tamburi in quell’enorme sala oramai devastata dall’inverosimile battaglia che vi aveva avuto luogo.

Poi, un altro suono si sovrappose: un lieve fruscio proveniva dalla muraglia di polvere e con esso un leggero tonfo regolare che un po’ alla volta aumentava di potenza.

L’aria mossa cominciò a dissolvere la polvere portando alla luce una figura.  

- Il dragone è tornato! – esclamò Elisabetta.

Rajal volse lo sguardo prima verso di lei e poi verso il cumulo di polvere allarmato.

Ma bastò qualche attimo per rendersi conto che ciò non era completamente vero. La lunga coda a scaglie cominciò a battere con insistenza sul pavimento roccioso sollevando innumerevoli sbuffi di polvere e mentre le gigantesche ali si dispiegavano dopo aver fatto da scudo al colpo, la silhouette fin troppo familiare a cui quelle ali e coda appartenevano portò entrambe le mani ai fianchi. E non apparteneva di certo al drago.

Non una felpa grigia e dei jeans rovinati e strappati in molti punti, ma un completo rosso fuoco e degli stivali fin sopra al ginocchio. I capelli castani completamente sparati in aria con delle ciocche che erano diventare completamente bianche e le iridi di nuovo verdi smeraldo.

Cloud era irriconoscibile. Ma ciò che incuteva più paura non era di certo l’aspetto. Certo, la ragazza con le ali e la coda di drago faceva il suo effetto ma era qualcos'altro che adesso attirava maggiormente l’attenzione di tutti. Soprattutto Rajal.

Un ghigno, un ghigno che faceva vedere con chiarezza i canini sporgenti e che non ispirava niente di buono. E questa volta Cloud era cosciente. Lo sfregiato ne era certo: ora la supernova era pericolosa.

- What am I going to do? Smash your fucking head straight on the wall you bastard!*

Draciel dopotutto aveva ragione: se voleva salvarli, farlo con stile non era una cattiva idea.

 

 

 

 

 

 

 

 

* Dannazione Cloud, svegliati fuori! Sono miei amici giusto? Quindi so quello che devo fare.

* Cosa farò? Fracasserò la tua fottuta testa sul muro bastardo!

   
 
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