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Autore: skullrose    22/05/2012    1 recensioni
Come vi comportereste se scopriste che lo Stato e le nazioni intere controllano ogni vostra mossa? Come vi sentireste a essere osservati in ogni singolo momento della vostra vita?
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Haruka/Michiru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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For all the world to see capitolo 10

Non si morde mai la mano del padrone

 

Ami guidava come una forsennata, voleva tornare alla Casa Bianca e avvisare il Presidente di quello che stava accadendo in strada.

Perfetto, sono una traditrice! Ma come si dice “non si morde mai la mano del padrone”, non potevo continuare ad aiutarle. Ragazze perdonatemi.

 

Haruka era a terra ferita, le ferite erano profonde e lentamente il suo colorito stava diventando pallido, i suoni erano lontani e la stretta di Michiru sulle sue mani si faceva sempre più debole.

Ecco che succede di nuovo, questa volta non ci sarà nessuno pronto a proteggermi o a salvarmi com’è successo in Iraq.

Iraq due anni prima

 

“Haruka maledizione! Abbandona la missione! È un ordine!”

“Non posso farlo! Ti coprirò le spalle come ho sempre fatto!”

“Non essere ottusa, devi andartene! Me la caverò!”

“Ho detto di no! Puoi mandarmi anche davanti alla corte marziale, ma per quanto mi riguarda tu vieni prima di questa dannata guerra e costi quel che costi ti parerò il culo come ho fatto in questi tre anni!”

“Haruka, sei consapevole che stai disobbedendo ad un ordine diretto? Che potrei farti congedare senza onori e che se tu morissi adesso non riceveresti nessun elogio?”

“Me ne rendo conto”

“Bene, allora vedi di puntare quel tuo fucile contro quei maledetti! Se muori non venire a tormentarmi nei sogni!”

“Signor sì signore!”

Il blitz era partito, Haruka abbatteva quanti più contrabbandieri possibili fin quando un boato non l’aveva sbalzata contro un muro che stava crollando su di lei, due forti braccia l’avevano trascinata fuori da quell’inferno. Un vento leggero le solleticava la pelle e per un attimo era tornata a vedere, il viso di un uomo poco più che cinquantenne le copriva la visuale, sentiva le mani dell’uomo tastarle il corpo per individuare le ferite profonde, poi nuovamente tutt’intorno era diventato buio.

Si era risvegliata diverse ore dopo, debole e stanca, era incatenata al muro in una cella lercia e senza finestre.

“Michiru dove sei?”

“Accanto a te, so che non puoi vedermi ma sono qui” un rumore di catene fece capire ad Haruka che Michiru era nella sua stessa situazione

“Dove ci troviamo?”

“Sicuramente ci hanno catturato, perché non hai abbandonato la missione?”

“Non volevo lasciarti morire da sola”

“Stupida in guerra i sentimentalismi sono fatali”

“Tu perché sei qui?”

“Ti ho vista a terra ricoperta di sangue e ho abbandonato la missione”

“Stupida in guerra i sentimentalismi sono fatali” aveva imitato la voce di Michiru scatenandone una breve risata

“Michiru usciremo da qui in un modo o nell’altro”

L’odore di zolfo aveva riempito le loro narici, la polvere si era sparsa in ogni anfratto di quella cella costringendole a trattenere il respiro e chiudere gli occhi.

“Ragazze siamo qui per liberarvi, il comandante è stato catturato, dobbiamo salvarlo! Un elicottero sarà qui a breve”

“Haruka maledizione apri gli occhi, non lasciarmi così! Rei fa qualcosa, portiamola in ospedale, ormai la missione è fallita e lei sta morendo!”

 

Ufficio del Presidente

“Maledetto bastardo!”

“Signorina Jonson, sono stato in esercito per quasi quarant’anni! Potrei ucciderla tranquillamente con i lacci delle mie scarpe o in altri modi molto più dolorosi e agonizzanti, ma la risparmierò! La farò arrestare e le verrà imputata la pena di morte e in più sarà accusata di aver tramato un colpo di stato!”

“Vecchio bastardo schifoso!”

Un proiettile aveva sfiorato l’orecchio del Presidente finendo nella fronte della signorina Jonson che si era accasciata al suolo.

“Signor Presidente, io sono Jacob, il capo della Fratellanza Anarchica! Ho complottato contro di voi per lungo tempo, ma ormai sono vecchio e malato, non voglio più combattere questa guerra. Tolga dalla circolazione i chip e io mi costituirò”

“So chi siete, conosco la vostra organizzazione e anche chi ne fa parte, non ho mosso dito perché aspettavo vi rivelaste spontaneamente e cosi è stato. Guardie arrestate quest’uomo e uccidete gli agenti Mizuno, Kino, Tenou, Kaioh, Hino e Meio!”

 

“La missione For all the world to see è sospesa! Ripeto la missione For all the world to see è sospesa! Cancellate ogni traccia di questo esperimento e qualsiasi copia trovata in giro del chip deve essere distrutta, in caso di fallimento non voglio prove che riconducano a me!”

Aveva scaraventato il telefono contro il muro, aveva dedicato anni a quel progetto, era sicuro di portare un beneficio alla nazione ma sbagliava. L’aveva capito grazie alle ragazze che si erano battute fino alla fine contro di lui, ma non era ancora finita, doveva ancora pazientare.

Eravate come delle figlie per me! Adesso è giunto il momento di dirsi addio!

 

Centro di New York

 

Alcuni giornalisti avevano ricevuto una soffiata su uno scontro a fuoco dove erano coinvolti alcuni agenti legati al passato del Presidente. Erano accalcati contro i resti del blindato saltato in aria, tra i resti erano perfettamente visibili i materiali per un iniezione, fotografie, domande e congetture si ripetevano all’infinito. Il rumore di alcune sirene in avvicinamento li aveva distratti dai resti del blindato, speravano di ottenere informazioni utili per le loro notizie ma l’unica cosa che ricevettero da un uomo alto, dall’aria minacciosa vestito completamente di nero fu un grugnito stizzito e la non tanta velata minaccia di arrestarli per ostacolo alle indagini.

 

Parcheggio Casa Bianca

 

Ami era arrivata filata nel parcheggio, doveva trovare velocemente il Presidente prima che desse l’ordine di ucciderle. Aveva notato l’assenza degli agenti e senza preoccupazioni si era diretta nell’ufficio trovando il corpo della segretaria e il Presidente che fissava tranquillamente fuori dalla finestra.

“Agente Mizuno o dovrei dire Ami? Mi avete tradito!”

“Signor Presidente io sono tornata indietro, sono qui per…”

“Non mentirmi Mizuno! Sei stata sotto il mio comando per molto tempo! Conosco bene il tuo modo di lavorare! Hai fatto saltare il GPS e le comunicazioni dei blindati per poter distruggere i chip in totale tranquillità! Cosa ti fa credere che io ti lasci libera dopo aver tentato di mandare a monte il mio piano?”

“Signore io…”

“Mi dispiace Mizuno, sarà arrestata e condannata alla pena di morte!”

 

Ospedale militare

 

“Fate presto! Il blindato che stava guidando è saltato in aria!”

“Ci occuperemo noi di lei”

Rei camminava avanti e indietro per la sala d’attesa dell’ospedale, Michiru e Makoto si stavano facendo sistemare le ferite che avevano riportato ed erano scosse quanto lei.

Haruka sei il mio agente migliore! Non morire così! Hai resistito alla guerra in Iraq e alle missioni più pericolose in cui ti ho mandato! Ti prego non morire!

Il medico le stava fasciando la gamba e anche se lo fissava il suo sguardo era spento, la sua mente continuava a riproporle l’immagine di Haruka stesa a terra ricoperta di sangue mentre rivedeva la stessa scena di due anni prima in Iraq.

Haruka non morire! Non posso stare senza di te!

Nella stessa stanza Makoto stava aspettando che Michiru fosse medicata, era nervosa e delusa, Ami le aveva tradite, sperava con tutta se stessa che stesse bene. Sapeva cosa era capace di fare il Presidente con i traditori.

Ami maledizione! Non dovevi tradirci così!

 

Setsuna era stata arrestata, il Presidente aveva scoperto che anche lei era coinvolta nel colpo di stato ed era stata velocemente trasferita nella prigione militare per essere sottoposta alla pena di morte.

Merda! Sapevo che non dovevo partecipare a questa missione! Devo trovare il modo per evadere!

 

Sala operatoria

 

Haruka era stata sottoposta con urgenza ad un intervento chirurgico, i medici avevano estratto dal suo corpo un enorme quantitativo di schegge che minacciavano di intaccare i suoi organi vitali.

“Dottore la siamo perdendo!”

“Defibrillatore”

Una serie di scariche avevano riportato in vita Haruka, il suo cuore aveva ripreso a battere, ma continuava a non riprendere conoscenza, aveva consumato già quattro sacchetti di sangue ma il suo colorito era ancora pallido e le sue funzioni vitali minime.

Solo una notte in osservazione ci dirà se si salverà

Rei continuava a camminare avanti e indietro, tutte le volte che entravano degli agenti temeva che avrebbero arrestato lei e la sua squadra, Michiru e Makoto erano sedute su una panca posta davanti la sala operatoria; guardavano Rei agitarsi e preoccuparsi, temeva di perdere il suo agente migliore e temere l’arresto per tutte loro.

“Michiru c’è qualcosa che ancora possiamo fare”

“Makoto, Haruka è in fin di vita, Ami ci ha tradite, tutte noi compreso il capitano Meio siamo in arresto, non possiamo fare altro”

“Lo so bene, ma se ci fosse una piccola possibilità di salvezza non la sfrutteresti?”

“Makoto che hai in mente?”

“Alcuni miei compagni mi hanno avvertita che il blindato diretto alla prigione conteneva il capitano Meio, se riusciamo a farla scappare prima che entri in prigione avremo modo di rimediare all’errore”

“Illuminami”

“Per prima cosa, l’agente Meio è il capo della CIA era il capo della mia compagnia in esercito e ha ancora molti sostenitori che farebbero di tutto per aiutarla, fidati ci sono alcuni che sono a stretto contatto con il Presidente”

“Tu dici di rapire il Presidente?”

“No dico solo di nasconderci per un po’ di tempo per trovare il modo di disattivare i chip”

“Si può fare! Avverto io Rei, tu fa il tuo lavoro! Ci ritroveremo al molo tra un’ora, se non ci sarai ne tu ne Setsuna ci costituiremo”

“Va bene!”

 

Città di New York

 

Setsuna era stata prelevata dal suo appartamento e adesso si trovava nel blindato diretto al penitenziario.

Devo evadere, mi serve un diversivo e scappare! Non voglio finire i miei giorni in una cella, so come trattano le ragazze come me la dentro!

Un’auto nera si stava avvicinando a tutta velocità al blindato, i poliziotti avevano cercato di richiamare l’attenzione dell’autista folle senza risultato. Si era avvicinato al finestrino di Setsuna e le aveva mimato un “allontanati dal finestrino” prima di lanciare una piccola bomba che aveva creato una voragine nel blindato mandandolo a sbandare.

I poliziotti erano storditi e il guidatore nell’esplosione è rimasto ucciso.

“Setsuna muoviti”

“Chi diavolo sei?”

“Un’amica”

“So già che mi caccerò nuovamente nei guai ma ormai peggio di così non può andare”

Si era infilata nell’auto e di volata erano partite per il molo. Durante il tragitto Setsuna non aveva osato parlare, aveva riconosciuto Makoto ma la vedeva troppo turbata per parlarle della situazione.

“Devi ancora fissarmi?”

“Co-cosa? Non ti sto fissando”

“Si invece, comunque non importa. Stiamo andando al molo per incontrarci con Rei e Michiru! Ci nasconderemo per un po’ di tempo per tentare di disattivare il chip”

“Stai scherzando? Mi hai fatto evadere per diventare una latitante?”

“Esattamente capitano Meio”

“Soldato Kino vedo che non è cambiata per nulla dai tempi dell’esercito!”

“No signore”

 

Molo di New York

 

“Rei se non arrivano andiamo a costituirci e togliamo di mezzo Haruka! Non voglio vederla in galera per colpa nostra”

“Tranquilla Michiru, nessuna di noi andrà in galera per il momento. Guarda davanti a te”

“È l’auto di Haruka”

“Esatto, ho dato le chiavi a Makoto, tanto per ora Haruka non può usarla”

“Questo non le piacerà per niente Rei”

“Lo so bene”

L’auto si era fermata davanti a loro con il motore acceso, significava che dovevano salire anche loro e lasciare quel posto.

“Makoto non graffiare l’auto”

“Tranquilla Michiru, prima che Haruka esca dall’ospedale avrò riparato la portiera danneggiata”

“Makoto ringrazia solo che siamo in stato d’allarme altrimenti te le darei io stessa!”

“Ragazze per piacere, adesso andiamo in un luogo sicuro”

“A casa mia, nessuno sa dove abitiamo”

“Michiru sei sicura? Se ci seguono arriveranno anche al vostro appartamento”

“Lo so bene, ma è l’unico posto che nessuno conosce”

 

Questo è il decimo capitolo, doveva essere quello conclusivo ma tutta la faccenda ha preso una piega differente nella mia mente xD perdonatemi ma ci saranno ancora altri capitoli xD

Ringrazio come sempre chi recensisce, chi legge in silenzio e chi ha inserito la storia tra le seguite :3

  
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